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Posts written by TAKeRu_ECHY

view post Posted: 6/7/2011, 20:38     aaaaaaaarrrrriiivvooo anche io - Welcome
*la guarda in gagnesco*

SMITERSSSSS LIBERA I CANI!

Scherzo cara...finche stai male niente coca cola v.v
view post Posted: 6/7/2011, 20:22     aaaaaaaarrrrriiivvooo anche io - Welcome
M dipiace ma qui non ti voglio v.v


Scherzooooo...tesoro benvenuta... come ti voglio bene *-*

Le mie stupidaggini che ho scritto? Oh si ho la vena comica xD

Sappi che è come se fosse casa tua ù.ù
view post Posted: 2/7/2011, 15:50     Una Presentazione è d'obbligo - Welcome


©TΔKeRu_ΣCHY™

Io sono Echy.

Sono nata il 18 Giugno, sono dei Gemelli. Questa caratteristica è molto importante, il mio segno mi dona sicurezza e anche una certa forza interiore. Sono molto egocentrica, ma so dare spazio anche a chi mi circonda. So quando è meglio stare zitti e quando parlare. Evito le discussioni, sono solo un inutile speco di aria e di voce sopratutto quando il tuo interlocutore è un ignorante analfabeta che crede di avere ragione, ma chi sono io per non lasciarlo crogiolare nel suo finto mondo di perfezione? Sono di Roma e faccio il Liceo Scientifico. La gente mi crede pazza perchè io adoro la Matematica e la Filosofia. Amo la musica, scrivere e disegnare. Amo le lingue starniere e studio Latino e Inglese, ho studiato per tre anni lo Spagnolo, ma vorrei imparare il Tedesco.

Scrivo Fan Fiction su diversi Fandom, ma mi piace anche leggere molto, sono di larghe vedute e non scarto niente, basta che ci sia del sano smut e (fem)slash.

Leggo e scrivo sia AU che OOC, adoro il Fluff, l'Angst (ringrazio Miharu per questo) e le storie Introspettive, Romantiche e Demenziali (ringrazio quella matta -oltre che piattola- di Georgina). Sono una buona lettrice e accetto tutto, resto ancora un pò restia sull'het, ma se è un ottima storia potrebbe attirare la mia attenzione.

Le mie categorie preferite sono:

- Tokio Hotel: Torg, Biorg, Tost, Twincest -ma ho scoperto che qui non posso pubblicare le mie storie- e chi più ne ha ne metta.

- Harry Potter: Sono una Snarrysta, ma non mi tiro indietro ad ogni coppia possibile con il mio professore preferito, non mi disgusta neanche il Drarry e qualche altra coppia piena di (fem)slash.

- Glee: KLAINE (for evà in tutte le salse, anche se privileggio -leggermente- il BadBoy!Blaine), Kurtofsky, Save (Sebastian+Dave), Britanna, Furt, Blainstian, e questa -credo- è l'unica categoria in cui posso accettare dell'het -ma scritto bene- anche perchè è l'unica serie in cui mi ci proietto dentro alla perfezione e io stessa shippo het con questi personaggi :)

- Sherlock (BBC): con la meravigliosa coppia Sherlock/John (che adoro *ww*).

Io scrivo solo slash, anche se qualche sbandata la prendo anche io -sono pur sempre umana- e qualche het la devo scrivere per i concorsi di scrittura scolastici.

Se volete seguirmi anche su Facebook, questa è la mia pagina personale: TAKeRu_ECHY.



Edited by TAKeRu_ECHY - 8/4/2012, 16:46
view post Posted: 2/7/2011, 15:42     Gallery - Grafica
Se prendete CREDITATE!!!! (Dubito che prenderete qualcosa =.="")

©ECHY™
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Modifiche con PSP






Sono molto orgogliosa della seconda perchè sono riuscita a ridare colore a quella foto in bianco e nereo..ci ho messo quasi un ora solo per trovare l'azzurro degli occhi di Jared xD
L'ultima è super LOL perchè è del periodo puffo di Jared e mi sono divertita a far risaltare la sua capigliatura xD

Edited by TAKeRu_ECHY - 16/8/2012, 16:02
view post Posted: 2/7/2011, 15:21     Mi farò crescere la barba! Twincest Version - Tokio Hotel
Titolo: Mi farò crescere la barba! Twincest Version
Autore: ©TAKeRu_ECHY™
Genere: Commedia, Comico
Raiting: G / PG
Avvisi: Fluff, Lime,
Pairing: BillxTom
Disclamer: Tutti i personaggi non sono di mia proprietà (aimè). Non scrivo a fini di lucro, morirò povera, zitella e con le dita rotte solo per voi.
Riassunto: Un giorno si è alzato e ha deciso di farsi crescere una peluria sul volto
Note: La storia è stata ispirata dal video shock QUESTO ho solo messo su carta quello che ho immaginato .-.
Da Twincester l’ho interpretato come un “Guardatemi, io comando il cagnolino Tomi. Domino. Ho smesso a farmi mettere sotto..guardatelo..gli fa ancora male il sederino!!!” *ghigno melefico*
Insieme a questa OS c'è la "Normal Version"!

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Tom si svegliò tastando il letto accanto a se non trovando il suo fratellino.
Di primo impatto non gli diede molta importanza, ma non appena il suo cervello si collegò con il resto del corpo, ecco si che era un problema. Lo cercò ovunque: nel bagno, sotto al letto, nell’armadio… ma non gli venne in mente l’idea che potrebbe aver lasciato la stanza e stare di sotto in cucina a preparare la colazione.
Quando sentì il profumo del caffè, delle briosce e della marmellata capì che suo fratello era di sotto.
Scese le scale in fretta e andò ad abbracciare Bill da dietro cingendogli i fianchi.
«Dormito bene?» Chiese Bill intento a controllare che il caffè uscisse dalla Moca.
«Benissimo! Sono che non trovandoti stamattina mi sono davvero molto preoccupato! Dovresti farti perdonare!»
«E sentiamo come dovrei farmi perdonare?» Bill si girò guardandolo negli occhi.
«Potresti iniziare dandomi un bel bacio!»
«Accetto la proposta! »
Si avvicinò alle labbra gemelle facendo sparire la distanza e ci posò sopra le sue. Lasciò dei piccoli baci umidi sulle labbra per poi passare alla mandibola, scese fino al collo e iniziò a mordicchiarlo. Decise di voler lasciare un bel succhiotto su quel collo forte e senza pensarci due volte iniziò a succhiare la pelle e mordicchiando di tanto in tanto.
«Bill…» lo fermò di mala voglia «….non dovresti farmi un succhiotto ...David si arrabbia ….»
«E tu non farlo notare a David…» disse risalendo il collo e andando a dare attenzioni al lobo del suo orecchio sinistro. Con una mano scivolò lungo la schiena di Tom arrivando ai suoi boxer. Poggiò il palmo sul sedere sodo e strinse con forza. Tom lo scansò violentemente.
«Tom cosa c’è?»
«Bill… mi fa ancora un po’ male…»
«Oohh» lo abbracciò «non ti preoccupare passerà! È normale è la tua prima volta, ma con le mie cure vedrai entro domani sari come nuovo! »
«Sai io vorrei riprovare…» lanciò un’occhiata a Bill che capì subito.
Il caffè era passato in secondo piano.
La sera prima fu davvero molto importante per la coppia Kaulitz: per la prima volta Tom si era donato a Bill.
Bill era orgoglioso di essere l’unico con cui Tom aveva fatto questo passo e ancor di più essendo il primo.
Quella sera si erano giurati eterna fedeltà e avevano deciso di fare una lunga vacanza (che per loro era come dire: maratona di sesso sfrenato senza interruzione) solo loro due.


Giorni dopo
Bill era famoso per i suoi monologhi interiori ma questo è stato uno di quelli che l’hanno portato a modificare qualcosa di se. Dopo il primo è comparsa una stella sul suo fianco, il terzo è stato quello dei capelli corti, il dodicesimo del piercing al capezzolo, il venticinquesimo quello all’ombelico e questo, il centoseiesimo, lo portò a fare un’altra cosa avventata. Ma per capire meglio entriamo nella sua testa e riportiamo il suo dialogo con se stesso:
“Finalmente Tom si è donato a me.. ha perso la sua verginità con me!! Wow sono felicissimo … ma come posso urlarlo al mondo senza farmi scoprire. Dovrei fare qualcosa che faccia risaltare la mia virilità... dopo tutto è quello che è stato … poi le Twincester capiranno, loro riescono a capire tutto… ma cosa? Che cosa è virile ma allo stesso tempo non mi faccia sembrare un idiota? Una divisa da camionista? Un tatuaggio con scritto: I’m SexGot’s boyfriend? No il tatuaggio no... si capisce troppo facilmente, perfino un idiota come Georg lo capirebbe! Ma allora cosa?”
Fortunatamente per Bill , la televisione decise di dargli una mano: proprio in quel momento passò la pubblicità della schiuma da BARBA.
“SI! Cosa c’è di più virile della barba? Ho deciso per festeggiare l’evento mi farò crescere la barba! Ok, ma ora come glielo dico.. non posso andare lì e dirgli…”

«Toooom! Ho deciso di farmi crescere la barba!»
Tom quasi si strozzò con le patatine che stava mangiando. Ma perché Bill gli dava le notizie sempre quando stava trangugiando qualcosa?A questa domando non ricevette mai una risposta.
«Cosa?»
«La barba! Voglio farmi crescere la barba!»
«E, se posso, per quale motivo madame?»
«Idiota» Bill gli dette un pugnetto sulla testa.
Girò i tacchi e fece per andarsene.
«Bill non mi hai risposto?» Urlò per farsi sentire dal fratello.
«Per festeggiare!» Urlò di risposta dal piano di sopra.
Tom lo seguì e si fermò davanti alla porta della loro stanza. Bill si era disteso sul letto e stava leggendo una rivista.
«Bill, non stai leggendo»
«E perché?»
«La rivista è al contrario!»
«Ah.» girò la rivista e fece finta di leggere, con la coda dell’occhio guardava il fratello.
«Bill…» si sedette sul letto «... perchè vuoi farti crescere la barba?».
«Te l’ho detto. Per festeggiare!»
«Ma festeggiare cosa? Cosa si festeggia con la barba?»
«La mia virilità!»
«… La tua.. Virilità? E perché?»
«Tom sono cinque anni che stiamo insieme e ho sempre fatto la parte della donnetta… invece l’ultima volta i ruoli si sono invertiti, ho fatto l’uomo e ho pensato…»
«… di dirlo al mondo intero in questo modo?»
«Si» Bill sprofondò nel cuscino tenendosi la rivista sopra la faccia.
Tom si mise a cavalcioni sopra di lui e levò il giornale dando la possibilità di guardare negli occhi il suo amante.
«Penso che sia l’idea più stupida, divertente e giusta che la tua mente abbia mai partorito!»
«Davvero?» Bill sorrise come un bambino.
«Si» lo baciò a stampo «sempre che tu non l’abbia rubata dalla pubblicità in tv e…»
«Chi te l’ha detto? Io non l’ho presa da nessuna pubblicità di schiuma da barba…»
«Io non ho mai parlato di schiuma da barba!» iniziò a dare dei bacetti lungo la mandibola «Beccato! Ora dobbiamo punire il bimbo cattivo…»
«Tom?»
«Si piccolo»
«Ti amo»
«Ti amo anch’io»
Bill abbracciò forte Tom e ribaltò le posizioni. Si leccò le labbra pregustando quello che sarebbe avvenuto poso dopo.


Una settimana dopo
«Uffa! Non mi è cresciuto neanche un pelo!»
Bill si stava lamentando davanti allo specchio del bagno.
«Che pretendevi.. siamo biondi! Anche se ci cresce la barba, non si vedrebbe perché sarebbe chiarissima e tu hai la pelle candida come quella di un bambino!»
«Allora è la guerra che vuole?»
«Bill non ti mettere in testa niente! Metti giù le scatole di tinta per capelli, anche se ti tingi la barba, non risolvi niente!»
Strappo dalle mani le cinque scatole di tintura che Bill aveva preso per rifarsi il colore ai capelli e le lanciò nella vasca, Bill, a cui era nata una bellissima idea in quel preciso momento, cercò immediatamente di prenderle correndo verso quelle, ma venne fermato da Tom che lo guardava perplesso.
«Mi spieghi cosa avresti voluto fare?»
«Mi coloro la barba così si vede!» Rispose Bill, come se fosse una risposta ovvia.
«S e i u n i d i o t a !»
«Perché?»
«Ti volevi colorare la barba? Stavo scherzando quando l’ho detto prima!»
«Sembravi così serio…» si avvicinò pericolosamente al volto di Tom «..sai tutti questi movimento mi hanno fatto venire voglia…» mise una mano sul cavallo dei pantaloni del fratello e strinse facendogli uscire un gemito misto a dolore «...e credo che ora anche tu ne abbia!»
Tom lasciò la presa ai fianchi del moro per prendergli il volto e baciarlo con passione, Bill appena fu libero scansò il fratello, raccolse una confezione di tinta e uscì di corsa dal bagno chiudendo la porta dall’esterno.
«Ci vediamo dopo Tom!» Disse mentre si allontanava sculettando dalla porta del bagno.
Tom iniziò a battere i pugni sulla porta.
«Non mi puoi lasciare qui.. in queste condizioni!! Torna subito indietro!!»
Urlò a vuoto, si girò con le spalle alla porta e fece spallucce.
«Vabbè… posso fare anche senza di lui..non è così necessario!»

Bill, che non lo stava sentendo per niente, si diresse verso l’altro bagno e si preparò per la “tinta alla barba”.
Iniziò a canticchiare mentre preparava tutto l’occorrente per dare un po’ di colore alla sua barba invisibile.
Iniziò tutto fiero della sua idea geniale a preparare l’intruglio che magicamente colorava i suoi capelli, si era sempre chiesto come il miscuglio che veniva fuori dopo che univa tinta, olio, balsamo, ossigeno, fissante e ravvivante era viola e i suoi capelli si coloravano di nero. Ma a lui queste cosa non interessavano più di tanto, l’importante è che l’effetto era meraviglioso!
Sistemò tutto sul lavandino e posizionò giornali ovunque in modo che Tom non si lamentasse che aveva sporcato tutto. Si guardò bene allo specchio e decise finalmente di spalmarsi l’intruglio sulla sua candita faccia, iniziò dai baffi “invisibili” e prosegui in tutto il resto del volto. Gli pizzicava un pochettino ma ci riuscì a sopportare tutto!
Nel frattempo che si impiastricciava faceva delle strane acrobazie per prendere pettini, pennelli, vasetti che si era dimenticato di sistemare prima, il solito casinaro!
Dopo tre interminabili ore in cui Bill era riuscito a: rompere lo sportello del mobiletto, allagare tutta la parte vicino alla doccia –dove lui non era andato-, far cadere sette volte il tubetto della tinta per terra formando altrettante macchie e naturalmente aveva capito che si era solo sporcato il viso perché la tinta non aveva preso.

Uscì dal bagno e si diresse verso dove aveva lasciato Tom.
«Tomi, aiutami… ho fatto un casino!» disse con una voce molto triste.
Aprì la porta e quando Tom lo vide scoppiò a ridere.
«Bill…ma…» non riusciva a parlare dalle risate «... perchè ti sei fatto la faccia nera?»
«Smettila di ridere! E aiutami» disse abbassando il tono di voce.
«Te l’avevo detto!»
«Zitto e ubbidisci» lo sguardo truce di Bill raggiunse Tom che rabbrividì all’istante.
«Ai suoi ordini!»
Entrarono in bagno e Tom vide quello che era riuscito a combinare Bill DA SOLO là dento.
Dopo un paio di ore in cui Tom aveva sgridato Bill per ogni minimo particolare, chiedendosi come aveva allagato la doccia, riuscì a far tornare la faccia del moro normale.
«Ora smettila di fare il bambino e vieni con me da qualcuno che ci capisce qualcosa!»
«Intendi un dottore?»
«Più o meno»

Tornati dal “dottore”
«Te l’avevo detto!» Ripeté per la milionesima volta Tom buttandosi sul divano.
«Ho capito, devo solo aspettare, evitare di fare casini e aspettare»
«Non credo intendeva di restare a fissare lo specchio finché qualche pelo non se inizi a vedere!»
«Uffa… L’attesa è snervante….TOOOM!»
«Dica»
«Distraimi!»
«Non desideravo sentire altro…»
Tom si alzò di scatto e preso suo fratello in spalla corse in camera da letto.


Molti ma molti giorni dopo
«TOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM» Urlò Bill dal bagno.
Tom si precipitò nel luogo da cui proveniva la voce di suo fratello: «Cosa è successo Bill? Stai bene?»
«Guarda!»
«Cosa?»
«Vieni qui vicino…» disse Bill con la vocina. «..vedi!» Indicò sopra le sue labbra. «I... i…baffi!»
Tom non sapeva che dire, Bill si emozionava per ogni più piccola cosa, ma questo per lui significava davvero molto.
«Sono orgoglioso di te…» lo abbracciò «…vedi bastava solo aspettare un pochettino e i risultati si vedono!»
«Sono così felice… e guarda! Mi sono levato anche il fondotinta dal resto del volto e vedi..ho tutto il contorno…»
Tom sorrise, bastava che Bill fosse felice per rendere anche lui felice. Sono una sola persona che prova gli stessi sentimenti, che pensano una sola cosa e che capisce l’altro solo guardandolo negli occhi.
«… ho sempre avuto la barba solo che non si vedeva… era coperta dal fondotinta!»
«Sono felice per te… e vuoi sapere un’altra cosa di bello?»
«Cosa?» disse Bill curioso con la voce più bella che Tom abbia mai sentito in tutta la sua vita.
«Oggi dobbiamo anche fare il video per le Aliens! Potrai sfoggiare la tua barba con orgoglio!»
«Tu..però fari il sottomesso? Parlerò solo io e tu dirai solo una parola..e annuirai ad ogni mia affermazione..e…»
«Tutto quello che vuoi Bill. Oggi è il tuo giorno!»
I Kaulitz si abbracciarono e si scambiarono un bacio pieno di felicità, orgoglio e Amore.


























Note della scrittrice: Questa è la secondo e ultima shot dedicata alla barbetta di Bill xD la prima era normale e questa è dedicata a noi Twincester =D
Noterete il carattere comico .__. immancabile delle mie storie ^-^ e spero vi sia piaciuta.
Qui non c'era Georg da pestare di botte, ma credo che il povero Tom abbia avuto comunque la sua buona parte di perfidia xD
Quindi che devo dire...alla prossima notizia Shock di Bill =)

Edited by TAKeRu_ECHY - 23/7/2012, 17:43
view post Posted: 2/7/2011, 15:07     Mi farò crescere la barba! - Tokio Hotel
Titolo: Mi farò crescere la barba!
Autore: ©TAKeRu_ECHY™
Genere: Commedia
Raiting: G
Avvisi: Fluff
Disclamer: Tutti i personaggi non sono di mia proprietà (aimè). Non scrivo a fini di lucro, morirò povera, zitella e con le dita rotte solo per voi.
Riassunto: Un giorno si è alzato e ha deciso di farsi crescere una peluria sul volto
Note: La storia è stata ispirata dal video shock QUESTO ho solo messo su carta quello che ho immaginato .-.
Come fan ho pensato che nel suo cervelletto vengono partorite le idee più assurde e quando crede che sia una cosa carina le mette in atto .__.
Insieme a questa OS c'è la "Twincest Version"!

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Bill si guardò allo specchio l’ennesima volta, non capiva cosa c’era che non andava.
Da giorni si sentiva incompleto, sentiva che mancava qualcosa.
Nel bel mezzo di uno dei suoi conflitti interni entrò nella stanza Tom.
«Bill? Stai ancora davanti a quello specchio?»
«Tom..non so cosa c’è che non va in me… voglio cambiare..»
«Fatti crescere i capelli! Stavi bene con i rasta neri e bianchi!»
Si avvicinò al moro e lo abbracciò da dietro.
«Tomi aiutami!»
Tom gli appoggiò la testa sulla spalla del moro. «Non so che dirti! Sei perfetto anche così…non c’è bisogno di aggiungere altro!»

Il giorno dopo
Bill entrò nella sala dove tutta la band e il manager si erano riuniti.
«Ho deciso di farmi crescere la barba!»
Una risata scoppio nella sala.
«Perché Bill tu sei un uomo?» Lo canzonò David.
«Solo perché mi piace mettere stivali, piume, vestiti attillati… non significa che io non sia un UOMO!» Iniziò a urlare contro David, che se continuava a prenderlo in giro non avrebbe vissuto allungo.
«Dai non facciamo arrabbiare BillA!» Continuò questa volta Gustav.
«Si davvero. Smettiamola…» Bill sorrise. «…se no poi si arrabbia e le si blocca il ciclo! Ahahah» Finì Georg.
Bill era sull’orlo delle lacrime, era quello che pensavano di lui, lo vedevano come una “bambina viziata”.
Tom non aveva parlato, lo guardò e quando i loro sguardi s’incontrarono iniziò a parlare: «Per me va bene Bill. Sei il mio fratellino e qualsiasi cosa ti matti nella tua mente io l’accetterò senza dire niente. Certo la barba…» storse il naso «…su un viso delicato come il tuo stonerebbe. Ma tentar non nuoce. Non ascoltarli... sono solo invidiosi!» detto ciò abbracciò il fratello.
«Grazie Tom….» sprofondò nei vestiti del fratello «…tu si che mi capisci!»
«Ora vai di là... oggi andremo a comprare tutti gli “ingredienti” per farti avere la migliore barba del mondo intero!»
Bill, allegro e felice, saltellò via dalla stanza.
Tom, arrabbiato e furioso, si girò verso i suoi amici e –trattenendosi dall’ucciderli - iniziò a parlare: «Certo che siete degli idioti!»
«…»
«Bill viene qui felice per una sua decisione e voi che fate? Lo prendete in giro? Ma sapete quante cose legge su di lui che mettono in discussione la sua sessualità? Almeno voi.»
«Tom era per divertirci un pochettino!» Provò un “coraggioso” Georg.
Tom lo afferrò per il colletto e se lo portò ad un centimetro dal viso.
«Divertirci? Ti è sembrato vedere un sorriso sulla sua faccia? Stava per scoppiare a piangere!»
«O-ok..andremo a chiedergli scusa… ora però Tom lasciami…mi-mi stai facendo male…» Georg sapeva benissimo che se qualcuno avesse fatto soffrire Bill, Tom non gli avrebbe fatto vivere una vita facile.
Tom lasciò la presa sull’amico. «Dopo. Quando rientrerà qui dentro e dirà la sua sulla sua decisione voi, nessuno escluso, vi scuserete. Ci siamo capiti?»
«Capito.» Risposero in coro.
Tom lasciò la stanza e un sospiro di sollievo raggiunse le orecchie del ragazzo che decise che per ora avrebbe lasciato stare.
“Ho esagerato… ma stava per piangere…”

«Bill? Dove sei?»
«Qu-qui» Un singhiozzo ruppe la parola.
Tom si fiondò sul fratello raggomitolato per terra abbracciandolo forte.
«Bill… perché piangi?»
«Li hai sentiti?»
«Non li devi ascoltare… stavano solo scherzando. Hanno esagerato. Dai..ora ti chiederanno scusa. Ne sono sicuro!»
«Davvero? Si sono pentiti di avermi fatto soffrire?»
«Vieni a controllare?»
Tom prese il braccio di Bill e fece per alzarsi ma si sentì tirare in basso. Bill voleva prima fargli una domanda che gli premeva in testa.
«Prima voglio sapere cosa ne pensi della mai decisione. La verità!»
«La verità? Non lo Bill.. è una scelta avventata.. non possiamo sapere come ci staresti con la barba.. come la prenderanno le fan…»
«Voglio sapere che me pensi TU?»
«…»
«Tom. Tu lo sai quanto è importante il tuo parere per me. Se mi dice che è un’idea stupida io me la levo subito dalla testa!»
«No Bill..penso solo che ti… ecco, ti renderà molto più mascolino e…»
«E la smetteranno di chiamarmi Billetta!»
«Chi?»
«… giorni fa ho letto su vari forum, si Tom ho imparato ad usare il computer, che molte, anche fan, mi chiamano Billetta e mi trattano come se fossi una donna…»
«..e allora hai pensato che se avessi fatto vedere il tuo lato “uomo” l’avrebbero smessa, vero?»
«Proprio così.»
«Bill, se è per questo motivo io ti dico che è una buona, no ottima idea. Fai vedere chi sei!»
«Grazie Tom…» abbracciò con tutta la forza che aveva il fratello «…domani inzierò il trattamento per farla crescere!»
«Ora andiamo di là.. scommetto che vogliono dirti qualche cosa anche loro»
Si diressero di nuovo a quella stanza dove prima Bill era stato preso in giro.
«Ragazzi.. io voglio dirvi che…»
Bill venne subito interrotto da David che si alzò.
«No. Vogliamo prima dirti qualcosa noi.»
«Noi ci vogliamo scusare per come ti abbiamo trattato…» Continuò Gustav.
« e soprattutto per averti trattato come se fossi una ragazza… » Fu il turno di Georg.
«… per questo ti chiediamo di accettare le nostre più sentite scuse» terminò David.
I tre si inginocchiarono e in coro dissero: «Fa di noi ciò che vuoi!»
Bill li abbracciò facendoli restare di stucco.
«Vi perdono e siete stati davvero bravi a preparare tutta questa scenetta…» si alzarono «… e voglio dirvi che ho deciso di farmi crescere la barba non perché è l’ennesimo grillo che mi salta per la testa, ma perchè voglio mostrarmi al mondo per quello che sono.»
«Allora non potremo più chiamarti “Principessa”?» Chiese Georg malinconico.
«NO! Anche se questo nomignolo mi piaceva…»
«..allora “Principesso”?» tentò ancora Georg.
«NO! Questo NO!» iniziò a scaldarsi Bill.
«Ok..va bene..era per giocare.. tu non mi capisci…» corse all’angolino «…nessuno di voi mi capisce..io sono un povero incompreso…» fece finta di piangere.
Tom abbracciò da dietro Bill «Quindi è deciso? Sul tuo volto spunterà una bella barbetta. Ma ti prego ti fai il pizzetto?»
«Probabilmente» Bill girò la testa e dette un bacio sulla guancia al fratellone. «Se non ci fossi tu adesso sarei ancora in camera a piangere!»
«Bill… non posso vederti piangere..pur di farti sorridere sarei disposto a fare qualsiasi cosa!»
«Qualsiasi cosa?» Bill assunse un espressione maligna.
«Ok..forse non proprio tutto…» Tom si allontanò.
«Dai.. prima non puoi fare una promessa e poi rimangiartela!»
«Lasciami in pace!»
I due gemelli ritornarono bambini rincorrendosi per tutta la stanza.



Due settimane dopo
«Pronto per il video?»
«Prontissimo!»
«Sai ti sta bene questa barba Bill!»
«Lo so!»
«Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma tra meno di un minuto iniziamo il video!» Disse un David alquanto scocciato.
«OK!» Risposero in coro i gemelli.
«Meno 3, 2,1. Registrare.»
«Hey guys!» Iniziò a parlare un Bill molto orgoglioso e felice di sé.





























Note della scrittrice: Devo dire che mi sono divertita molto a scrivere questa storia...
Sono ancora shockatta dal video..ma il mio cervello si è ripreso prima e ha subito iniziato a sfornare idee geniali. xD questa è la prima delle due OS sulla barbatta di BillO La prima è normal la seconda Twincest, sono fatte apposta per spiegare le due diverse motivazioni possobili per la crescita di questa peluria sul visino di BillettO!!
MI voglio scusare se ho fatto un Georg un pò bastardo..ma oggi mi stava sul ciufolo il manzo, probabilmente se la scriveveo domani mi stava simpatico xD (vado a periodi ^-^)
view post Posted: 2/7/2011, 15:02     La Vita è un sogno - Tokio Hotel

LA VITA È UN SOGNO



Licenza Creative Commons
La Vita è Un Sogno by Valentina Petrucci is licensed under a
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Titolo: La vita è un sogno
Autore: TAKeRu_ECHY (Valentina)
Genere: Romantico, Comico, Commedia, Long Fic.
Raiting: G/PG
Avvisi: Fluff, Lime,
Pairing: BxT
Disclamer: Tutti i personaggi realmente esistenti non sono di mia proprietà. I personaggi e le storie originali sono di proprietà dell'autore. L'autore non ha assolutamente alcun'associazione con i proprietari, autori, produttori o creatori di qualsiasi materiale a cui questa storia è ispirata. Non è intesa alcuna violazione di copyright. Questa storia viene qui pubblicata senza fini di lucro.
Riassunto: La storia di una ragazza che realizza il suo sogno, incontrare i Tokio Hotel.
Note dell'autore: Questa storia mi è venuta in mente in una notte, un sogno proprio, come una lampadina che mi si è accesa in testa, così ho voluto scriverla, senza cambiare niente.


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Questo non è ne un prologo nè un primo capitolo, diciamo che è una via di mezzo, una specie di introduzione....non ho mai fatto fatto una buona presentazione ad una mia FF, sarà anche la prima ._. ma speriamo cominci bene.
La Fan Fiction la dedico alle mie amiche, che mi sono state accanto per tutto questo tempo. Grazie.



Capitolo 1

Una notte tormentata



Quella mattina mi svegliai agitata, forse perché era la mattina del concerto, o forse perché il sogno che avevo fatto non era uno dei più belli; di solito sognavo Bill o Tom che incontravo, ci parlavo…. Invece avevo sognato una strana luce che mi abbagliava e poi il vuoto…l’oscurità.

Scesi dal letto, mi guardai allo specchio e notai come ogni mattina le condizioni penose dei miei capelli, lunghi e neri con delle sfumature rosse. Andai in cucina, mamma mi aspettava sempre con un sorriso.
«Dormito bene stellina?»
«Non tanto mamma….ho fatto uno strano sogno…»
«Che cosa? Raccontarmi, dai non può essere così brutto!»
«Ho sognato una luce abbagliante e poi che cadevo nel vuoto».
«Ah…io te l’ho detto…niente film horror la sera prima di andare a dormire!!!!»
Iniziò a muovere il cucchiaio da minestra a destra a sinistra.
«No..no..no….tuo padre fa male a farvi vedere questi film!!!»
«Mamma stai già cucinando? Io non ci sono a pranzo…mi dovete accompagnare al concerto! Ti ricordi vero???»
Strabuzzai gli occhi facendoli quasi uscire di fuori.
«Certo stellina!»
«Mamma!?! Ho 15 anni!!! Non chiamarmi stellina!»
«Ok…va bene e come ti dovrei chiamare allora?»
«Con il mio nome! Echy! È tanto bello…perché non lo dovresti usare??»
«Ok…Echy! Vatti a preparare…dai che se no facciamo tardi..tuo padre è andato già a preparare la macchina.»
Saltellando felice andai in bagno.

“Ok….che mi potrei mettere???”
Il mio armadio era pieno di vestiti, ma in quel momento neanche uno era quello giusto!
“Allora….sono nel parterre…quindi…..ROBA LEGGERA….farà moooolto caldo!”
Presi una maglietta smanicata e il mio jeans preferito: quello scolorito e stracciato.
Mi vestii, mi vidi allo specchio e presi i trucchi. Accesi lo stereo e iniziai a cantare:
«Hello!....Hello! …..On the TV….In your face….On radio… It’s a riot…. It’s a riot…..They say no….You are frantic ….Don’t you panic….Let it go…..We are, we are, we are!!!!!»
«Echy!!!!! Smettila di cantare!!!! Qui c’è qualcuno che vuole dormire!!!»
Urlò mio fratello dall’altra camera.

«Pronta!»
«Ricontrolla se hai preso tutto! Guarda che io non ritorno indietro!!!»
Mio padre era così: alcune volte dolcissimo, altre terribilmente fastidioso!
«Certo! Mica sono scema: biglietto, bottiglia dell’acqua, coca cola, panino, borsa dei trucchi, fotocamera, portafoglio, ….e dov’è????»
«Vedi!!! Ti sei dimenticata qualcosa!»
«Mammaaaaaa!!!!!!! Dove hai messo l’anello?»
«L’anello?!?!»
«Si l’anello che voglio dare a Bill!»
Gli dissi facendogli la linguaccia.
«Mica te lo devi sposare???»
«Invece si!»
«Invece devi crescere! Lui non sa neanche della tua esistenza!»
Mi rattristii al quel pensiero.»
«Stellina…eccoti l’anello!»
«Danke!!!!!!»
«Bitte.»
«L’hai imparato mamma!!!! Ich Liebe Dich!!!! Papà ora possiamo andare!»
«Fai la brava al concerto…non dare retta agli sconosciuti.»
«Mamma!?! Lo so…ciao..ci vediamo stasera!!!»
La salutai con un abbraccio e un bacio sulla guancia. Salii in macchina e, euforica inserii il CD nella radio.
«Nonono signorina..i Tokio Hotel in macchina non si ascoltano! Ti ho comprato l’iPod apposta per non sentirli!»
Ripresi il CD e mi misi le cuffiette alle orecchie.

«Dannato semaforo! Di nuovo rosso!»
«Tanto siamo in anticipo! Poi la Pala Lottomatica sta là!!! Ci manca pochissimo!!!»
«Verde!»
Chiusi un'attimo gli occhi, il sole mi aveva abbagliato, quando gli riaprii eravamo sotto il Palazzetto con papà che mi sorrideva. Ero ancora un po’ stordita ma ero felice.
«Arrivati a destinazione! Ti devo accompagnare fino all’ingresso?»
«Che..? No…. Ci so arrivare anche da sola…..Ciao…»
«Fai uno squillo quando finisce il concerto..io arriverò dopo massimo un quarto d’ora… Ok? Stammi bene angioletto..»
«Si ciao…..»
Stava per chiudere la portiera e gli dissi questa frase quasi con un filo di volce:
«Papà! Ti voglio bene!»
«Anch’io te ne voglio!!! Ora va…voglio vederti in prima fila!!!»
Chiuse la portiera e partì.

“Quante scale!!!! Ecco l’entrata….”
Presi il biglietto e controllai l’entrata….
“Qui….dai mettiamoci in fila….”




Capitolo 2

Il concerto




“No c’è nessuno che conosco…..però sto in una buona posizione…se corro velocemente la prima fila è mia!”
Mi girai ma non vidi nessuno familiare…ero sola….
“Perché ho mandato via papà? Stupida-stupida-stupida”

In poco tempo era già arrivata l’ora dell’apertura dei cancelli.
La fila scorreva, e anche molto veloce.
«Apri la borsa!»
Mi ordinò la guardia. La aprii. La controllò e mi mandò via dopo aver strappato il biglietto.
Corsi, corsi così veloce che mi sentivo il cuore in gola….
“Respira…Echy…respira…..”
Aprii gli occhi e mi sentii come bloccata da qualcosa…..La transenna!!!
«La prima fila sotto al palco!!!»
Dissi felice.
«Embè?? C’è sto anch’io qua ‘n prima fila!»
Disse la ragazza alla mia destra. A prima vista sembrava una di quelle che si mette sulla strada a prendere i soldi. Poi vidi bene….aveva scritto “TOM” sul petto e capii tutto.
«Si…lo so..ma è il mio primo concerto..e stare in prima fila è un emozione!»
«15 concerti: tutti in prima fila!»
La sua voce era altezzosa e autoritaria. Non volevo litigare e la lasciai stare.

Si spensero le luci.
Un accordo di chitarra……la sfera…..IL CONCERTO!!!
Treamai…i brividi mi percorrevano la schiena..non riuscivo a respirare… presi la macchinetta fotografica e la legai al polso.

La sfera si aprii…..iniziai ad urlare…
«BILLLLLLLLLLLLLLLL!!!!!!»

Come on – There are days
When you feel so small – And you know
You could be so tall - You think you got no choise
Look at the earth - Look what we do
Here and now - We need you
Silence can destroy - Get up and raise your voice
Make some noise



Le canzoni andarono Avanti….poi…. “In your Shadow I can Schine”….Bill si sedette sulle scalinate davanti a me…..mi fisso….
Il brivido più bello della mia vita….forse non fissava me….ma era lo stesso….

This is the last song for tonight……Forever Now!



Canto la canzone e quando volarono I coriandoli scoppiai a piangere….l’ultima strofa prima della fine…

Let’s run into the puorin’ rain
To feel that we’re alive again



Si spensero le le luci….. buio….. luce…. Erano spariti… le due ore più belle della mia vita….
Mentre tutti se ne andarono raccolsi un po’ di coriandoli dal pavimento.
Mi diressi verso l’uscita. Pioveva, non avevo l’ombrello, ero smanicata e stavo morendo dal freddo.
“Brava le nostra Echy….tanto farà caldo!”
Perfino la mia coscienza faceva dell’ironia.




Mi diressi verso l’uscita. Pioveva, non avevo l’ombrello, ero smanicata e stavo morendo dal freddo.
“Brava la nostra Echy….tanto farà caldo!”
Perfino la mia coscienza faceva dell’ironia.

Presi lo specchietto dalla borsa….mi vidi e notai che avevo tutto il trucco rovinato..si vedevano i segni delle lacrime.
«Risistemiamoci un pochettino..intanto che aspetto che arriva papà.»
Presi il cellulare..era scarico.
“Accidenti..ci mancava solo questo!”
«Ehi!! Senti mi presteresti il tuo cellulare? Il mio è scarico…per favore.»
«No..mi dispiace…non ho soldi…»
Mentiva e si vedeva.
«Grazie…»
Vidi delle scalinate e mi ci sedei.
“Non ci pensare…..sistemati…”
Presi un fazzoletto e mi levai la matita sbavata….
“La matita nera…..eccola”
Sistemai la linietta sotto e sopra l’occhio. Presi allora il burro cacao…ma mi scivolò di sotto.
«NO!!!»
Scesi le scale per andarlo a prendere e mi accorsi che era finito nel corridoio dei camerini.
Furtivamente mi accucciai e camminai gattonando per non farmi vedere dai body guard.
“Eccolo lì!!”
Velocizzai il passo….presi il burro cacao e…. Due piedi stavano davanti a me.
“Fine dei giochi Echy…..prenditi questo calcio e tornatene a casa a piagnucolare”
Alzai piano lo sguardo…. Piano piano notai che era familiare….. quei due piedi appartenevano a …… Bill!
Rimasi senza fiato…mi alzai….tremavo..avevo i brividi, per il freddo, ma soprattutto per i suoi occhi fissati su di me.
«You shouldn’t be here.»
Disse sottovoce.
«Sorry….my lipgloss….»
Non mi ricordavo niente d’inglese…15 anni buttati al vento! Provai a parlare in tedesco….non ne sapevo molto ma mi sarei arrangiata.
«Mi è scivolato via il burro cacao … sono venuta a riprenderlo!»
«What’s your name?»
«Echy.»
«Nome simpatico….ma davvero ti chiami così?»
«Si..cioè ..NO! In realtà mi chiamo Valentina….i miei mi hanno dato questo secondo nome quando avevo 3 anni…avevo sentito una canzone ed è stata la mia prima parola….»
Sorrise…..era stupendo.
«Seguimi…non puoi stare qui nel corridoio.»
Mi fece segno di seguirlo nel suo camerino. Entrai…..




Capitolo 3

Il camerino




“Grazie..grazie…”
Stavo ringraziando i miei genitori per avermi fatto fare 5 anni di tedesco….non avevo mai capito la loro utilità, quando avevo fatto il corso non mi piacevano i Tokio.
«Quanti anni hai? »
Mi chiese dolcemente, non riuscivo a comprendere il perché di quello che aveva fatto…avrebbe potuto semplicemente chiamare le guardie e farmi portare via, invece….mi aveva fatto entrare nel suo camerino.
«15. »
Sorrise, ogni volta che lo faceva un brivido mi percorreva la schiena.
«Sei sola? »
«Si, mio padre dovrebbe venire a prendermi..però non riesco a chiamarlo..il mio cellulare è scarico… »
«Non ti preoccupare….tieni! »
Mi stava dando un cellulare….forse il suo. Lo presi e dallo sfondo capii che era il suo: aveva Nena, la sua cantante preferita.
«Grazie. »
«Di niente…. Mentre chiami tuo padre io mi dovrei cambiare… »
«Ok….. »
Mi voltai…. Scrissi il numero di papà e spinsi il tasto verde…
Tu..tu…tu…
«Rispondi….rispondi… »
«Pronto chi è? »
«Papà! Sono io Echy…. Sto chiamando con un altro cellulare…non puoi capire di chi!!!! »
«Quando ti devo venire a prendere..è mezzanotte! »
«Quando puoi…tanto io sto nel backstage….sto al sicuro….nel camerino di Bill e lui…. »
«NON FARE NIENTE DI AVVENTATO O GIURO CHE NON ESCI PIU’ DI CASA! »
«Tranquillo papà!!! Stiamo solo chiacchierando….. Arrivi tra una mezz’oretta, vero? »
«Mezz’ora massimo un’ora….MI RACCOMANDO NIENTE FOLLIE!!! »
«Tranquillo!!! Sono una brava ragazza!!! »
«Ci vediamo dopo….. »
«Ciao!!! »
Riattaccai.
«Fatto? Come sto? »
Bill uscì da dietro le tendine. Rimasi senza fiato, si era vestito di bianco.
«Si…. Sei stupendo! »
«No….. Hai chiamato tuo padre? »
«Si ha detto che viene tra una mezz’ora…. Casa mia è lontana da qui. »
«OK…. Cerca di calmarti…stai tremando…. »
«Un pochettino…. »
Mi strinsi nelle braccia tentando di farmi caldo, ma una corrente di aria fredda mi batteva sulla schiena. All’improvviso sentii caldo, mi accorsi che Bill aveva posato un giacchetto di pelle sulle mie spalle.
«Grazie! »
Dissi con gli occhi lucidi.
«Non avevi previsto la pioggia, vero? In effetti è strano…siamo ad Aprile e ancora piove in questo modo… »
«Sono stata sbadata… »
«Ahahahha….. Dimmi, dove l’hai imparato il tedesco? »
«Quando ero piccola, i miei mi hanno fatto seguire un corso di tedesco a scuola….. dicendo la verità non ne avevo mai trovato l’utilità…fino ad oggi! »
«Ahahahahahhaha »
Rise, risi anch’io…. Non ci credevo stavo tranquillamente chiacchierando con Bill Kaulitz del tempo e di dove abbia imparato il tedesco!
«Ora te ne posso fare una io di domanda? »
«Certo! »
«Perché mi hai aiutato? Potevi chiamare le guardie e mandarmi via? »
«In effetti è stato il mio primo pensiero. »
Spalancai gli occhi..non ci credevo a quella che aveva detto.
«Ma poi hai fatto una faccia a cui non si poteva dire di no…molte fan se si ritrovano a quella distanza da me…iniziano a dare di matto…urlano…tu…no. Tu sei rimasta lì, ferma, immobile, come ad aspettare che il destino facesse il suo corso! Mi hai colpito davvero; poi i tuoi occhi s’illuminano quando ti parlo….e diventano stupendi! »
Una lacrima, una sola, mi scese sulla guancia, Bill la notò e anche i suoi occhi s’illuminarono. Si avvicinò al mio volto, io rimasi immobile. Riuscivo a sentire il suo fiato vicino a me, sempre più vicino….
Chiusi gli occhi e mi avvicinai piano, molto piano a lui, entrambi non sapevamo cosa sarebbe potuto succedere…. Eravamo troppo vicini per fermarsi…… UN BACIO, un puro, casto bacio senza pretese, IL MIO PRIMO BACIO. Un forte brivido mi percorse la schiena, ma questa volta era di piacere, il piercing di Bill non dava fastidio, anzi, era piacevole. Non so quanto potrebbe essere durato, ma è stato bellissimo.
Riaprii gli occhi e vidi suoi, belli, color del cioccolato, e il suo sorriso. Mi abbracciò, sprofondai nelle sue braccia felice.
Non volevo rovinare quel momento…ma…: «Bill..? »
«Si Echy? »
«Ci possiamo fare una foto? »
«Naturalmente! »
Presi la macchinetta e feci più foto possibili.
«Bill..senti ho una cosa per te? »
«Cosa? Sono curioso!!!! »
«Tieni.» Gli presi la mano e gli infilai l’anello che avevo portato, sembrava una fede.
« È carino. Grazie. » Sorrise.


«Bill??? Perché sei così silenzioso?? Cos’hai ti sei offeso per quello che ti ho detto prima?? »
Aprì la porta Tom.
«Tomi!!! No….non mi sono offeso! »
«Lei chi è? »
«Lei è Echy! »
«Piacere! »
Gli dissi allungando la mano verso di lui. La strinse.
«Piacere! »
Si rivolse a Bill: «*Mio piccolo genio…proprio ora ti dovevi trovare la compagna??? Tra un po’ partiamo…dobbiamo arrivare fino a Milano in una notte! »
«Ah ah ah… vedi sto ridendo! Tra un po’ arriva suo padre a prenderla..non ti preoccupare….anzi..parlando di te! Tu la compagnia l’hai trovata?? »
«Io trovo sempre la compagnia!! Oggi…non c’era nessuna che mi interessava particolarmente!! »
Squillò un cellulare, quello di Bill.
«Sarà tuo padre, tieni.»
Presi il telefono e risposi alla chiamata.
«Pronto! »
«Echy…sono qui fuori! »
«Ok papà! Vengo subito! 5 Minuti e arrivo ok? »
«5 minuti li posso aspettare! »
Riattaccai.
«Five minutes! »
Dissi come se dovessi far partire un razzo.
«Ok, tanto…tra quanto hai detto che ce ne andiamo? » Bill rivolse la domanda a Tom.
«5 Minuti! » Rispose.
«Mi preparo. Tieni ti ridò la giacca! »
«Tienila….considera un regalo…e .. »
Prese un foglio, lo autografò, lo fece autografare anche a Tom e lo dette a me: «Prendi anche questo! »
Con gli occhi lucidi: «Grazie! »

Uscimmo dal Palazzetto mano nella mano. Vidi mio padre da lontano. Bill non poteva andare oltre, i bodyguard non glielo permettevano. Ci salutammo con un bacio, mio padre non riuscì a vederlo fortunatamente.
«Ciao…spero di rivedervi… »
«Lo spero anch’io. » Disse Bill con voce malinconica.

Li risalutai da lontano.
«Andato bene il concerto? » Chiese papà.
«Benissimo. »
«Vedo che sei felice! »
«Sisisisisisisi…….ah..dammi il cellulare che i salvo il numero di Bibi!!!! »
«Bibi??? »
«Bill!!! Papà…Bill!»
«Parla in italiano! »
«Ok..va bene..non mi va di litigare..non ora..sono trooppo felice! »
«Cosa è successo?? Bill ti ha vista, ti ha salutato, ti ha mandato un bacio volante?? »
«L’ultimo papà…’ultimo…un po’ diverso..ma l’ultimo! »

Arrivati a casa mi buttai subito nel letto e mi addormentai vestita, truccata e FELICE!




Capitolo 4

La telefonata





***DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN***
“Maledetta sveglia…..muori…”
Come ogni mattina lanciai la sveglia giù dal comodino, meravigliandomi della sua resistenza agli urti.
Mia madre era in cucina, anche alle sette della mattina lei era lì; molte volte ho sospettato che ci dormisse là dentro.
«Dormito bene stellina? »
«Awwwwwlllll……si mamma… » dissi sbadigliando.
«Sei andata a dormire vestita e truccata? Guarda che hai in faccia!!! No..no..no…prima ti lavi la faccia, dopo fai colazione. »
«……si…… mamma? Ma secondo te io ho fatto i compiti per oggi?? Ieri c’era il concerto…non ho avuto il tempo di farli… »
«E con ciò??? Vorresti restare a casa??? » fece un’espressione cattiva, che sparì subito prendendo forma un sorriso «..solo per oggi! Domani vai a scuola però!!!! »
«DANKEdankeDANKE!!!! Ti voglio bene mamma!!! »
Tornai in camera salterellando.
«Basta che oggi fai i compiti!! » Urlò mia madre dalla porta della cucina. “Quella ragazza non finirà mai di stupirmi! Ogni volta riesce a convincermi a fare quello che vuole lei!” pensò mamma mentre tornava ad occuparsi del futuro pranzo.
Arrivata in camera, prima di rimettermi al letto, decisi di struccarmi. Ripensai a quello che era successo solo poche ore prima: il concerto, quel cavolo di burro cacao che scappa via ogni volta, e che dopotutto è solo grazie a quell’oggetto di plastica e burro che avevo realizzato più di un sogno. Cercai di darmi una spiegazione per quel bacio, ricordandomi chi dei due si era avvicinato prima – Bill – e che non avevamo fatto niente per fermarci. Era un bacio voluto.
Ripensai a quei cinque minuti per tutta la giornata.


******



«Bill che hai? È tutto il giorno che sospiri! » Tom si avvicinò a Bill furtivamente, e sedendosi accanto a lui gli rivolse la domanda.
«Niente. »
«Questo non è niente! Stai ancora pensando alla ragazzina dell’altro giorno? » »
«Echy…. Un nome così strano eppure così affascinante ….
«Bill!!! Ti conosco da quanto? 21 anni? Quando fai così significa che quella ragazza ti ha colpito, e giudicando da quanto ti affligge, anche tanto…potrei dire che ti sei “quasi” innamorato! »
«Tom!?! Così mi preoccupi..da quando i tuoi due neuroni sono tornati in funzione? » rispose un Bill più sorpreso per le parole di Tom che per il fatto che fosse arrivato ad una conclusione logica.
«Evita di cambiare discorso! Le so le tue strategie! Forse puoi ingannare mamma…ma non me! Di la verità Bill…..ti sei innamorato di lei? »
Bill esitò a rispondere, lo sguardo del fratello era quasi severo, ma sapeva che gli voleva bene e qualsiasi fosse stata lo sua risposta i suoi sentimenti non sarebbero cambiati.
«…SI. » Apettava una risposta, qualsiasi tipo di risposta.
«Bene… Allora, perché non la chiami? Hai il numero di cellulare! »
«Si, il numero del padre, per la precisione, poi……..vorrei….ma….non ne ho il coraggio…. »

******




All’ora di pranzo era la prima a tavola, avevo aiutato mamma a cucinare il mio piatto preferito: la pizza.
Tra le chiacchiere di scuola e altro, mia madre mi chiese come era andato il concerto e perché non ne avevo parlato con loro, le risposi che se ne avessi parlato papà si sarebbe annoiato e avrebbe turato fuori una delle sue solite frasi. Finito il pranzo andai in camera mia, dovevo chiamare la mia migliore amica per raccontarle quello che era successo dopo il concerto.

Tu…tu..tu…
«Pronto? »
«Wale!!! Sono Echy!!! »
«Ciao Echy!! Come stai? »
«Bene……ma AL CONCERTO DOVE DIAMINE ERI??????? »
«Bene anch’io, grazie per l’interessamento. Parterre laterale Georg…perché? Tu dove eri?? »
«Parterre centrale!!! »
«Scusa, forse non sono riuscita a vederti…sarà perché sei una nana!!! »
«Wale!?! Non mi offendere…solo perché hai 19 anni non ti da il diritto di offendermi! »
«Scusi sua altezza reale!!! Le porgo le mie più sentite scuse…. »
«Lascia perdere Wale…ti devo parlare di un’altra cosa… »
«Spara…..sono tutte orecchie! »
«Ok…allora….. » le raccontai tutto, ma proprio tutto -….fine. »
«T-I-O-D-I-O! » Lo disse scandendo una per una le lettere.
«Dai Wale…..che può mai essere??? »
«Tu?? ….non mi venire a che dire “che mai puo essere?” Hai visto TOM..ti sei baciata BILL….. »
«Veramente mi ha baciata lui e… »
«Peggio ancora…..nononononono…noi ci dobbiamo incontrare…dobbiamo parlare..vengo da te fra cinque minuti. »
Tu..tu..tu..
Aveva riattaccato lasciandomi a bocca aperta.

Il campanello suonò, era lei. Dieci minuti di ritardo, è da lei! Andai personalmente ad aprire la porta.
«Wale!!!! »
Il suo sguardo era quello di un serial killer davanti alla sua vittima designata, si avvicinò muta a me, indietreggiai di qualche passo.
«TU!!! TU!!! SI PROPRIO TU!!!!! Vieni qui!!! Piccolina mia..sono felicissima per te!!!! »
Mi abbracciò, io era ancora scioccata, altro che quella che stupiva ero io, lei mi supera di gran lunga!
Wale… da quando la conosco non ho mai capito di colore fossero realmente i suoi capelli, avevano cambiato colore tante di quelle volte che non mi ricordavo più, l’avevo conosciuta grazie a Shafy –la mia compagna di banco- all’inizio della scuola…non le avrei dato neanche sedici anni, eppure, la ragazza che sembrava uscita da un anime giapponese era maggiorenne all’ultimo anno di liceo! I suoi capelli questa volta erano marroni con la frangia e tutta la parte avanti blu/celeste, prima aveva provato a farseli da sola, ma il risultato è stato un colore verde quasi vomito.
Anche quella volta aveva quella cravatta nera e rosa allacciata come una cinta, il suo segno distintivo!
«Wale…mi stai strozzando!!! »
«Scusa!!!! Ma tu?? Neanche uno squillo e passarmelo?? »
«Il mio cellulare era morto! Ho dovuto chiamare con quello di Bill papà per farmi venire a prendere!! »
«….. » Spalancò gli occhi « …quuu..quale cellulare??? »
-Quello di Bill. »
«Non ti rendi conto di cosa può significare la tua affermazione!!! » Disse ancora con gli occhi spalancati « Cioè..fammi capire bene…TU…HAI…CHIAMATO…TUO..PADRE..CON..IL..CELLULARE..DI..BILL? »
«Si! »
«Quindi tu hai il suo numero? »
«Si! »
«E CHE CAVOLO ASPETTI A RICHIAMARLO???????? »
«Non lo so….vorrei..ma…non ne ho il coraggio… »
Mi prese per il braccio e mi trascinò in camera, chiuse la porta a chiave, mi fece sedere sul letto.
«Mia cara….ora parliamo a quattr’occhi! Da quando ti conosco, non fai altro che dire “Bill..Bill…Bill..”, ora l’hai incontrato, TI ha baciato, quindi un qualcosa tra voi due c’è! E tu..cosa mi dici..che non hai il coraggio di richiamarlo???? Io ti strozzo qui…e lo chiamo io..ma non per Bill, per TOM!!!! Ti do due scelte: la prima che prendi quel cellulare e lo chiami, la seconda che non lo chiami e io ti ammazzo. Decidi! - Il suo discorso fu pungente, pauroso ma soprattutto vero! »
«Diciamo la prima. »
«Ottima scelta! »
Mi alzai dal letto, andai davanti alla mia scrivania e cercai, in mezzo a tutto il casino il mio cellulare. Lo trovai e ritornai sul letto; mi sedei e cercai nella rubrica quel numero.
«Eccolo….. » Fissai Wale, mi guardava sorridendo, mi dava la carica per fare qualsiasi cosa. Premei il pulsante rosso e accesi il vivavoce.
TU..TU..TU..TU..TU..TU..TU..TU..
«Occupato!»

******



«Provaci dai!! »
«NO! Tom no … non la chiamerò … ha la sua vita!!! »
«Se non la chiami tu…la chiamo IO! »
«Non ci provare Tom..NOOOOOOOO!!! »
Tom afferrò il suo cellulare, scappò via e richiamò l’ultimo numero, Bill lo rincorreva.
«Suona occupato … » Disse Tom con un tono triste.
Bill gli strappo il cellulare dalle mani: «Vedi ha la sua vita..probabilmente sta chiamando il suo ragazzo!!! »

******




Una lacrima, due lacrime scesero dalle mie guancie.
«Echy..no, non piangere…ci sono io qui… »
Wale mi abbracciò, in quel momento ero terribilmente delusa, volevo chiamarlo, non speravo che mi rispondesse subito, ma non che suonasse occupato.

La settimana trascorse tranquillamente, niente verifiche, niente interrogazioni. Il sabato arrivò subito, e con lui anche il nostro Street. Noi fan ci radunavamo una volta al mese in piazza per pubblicizzare i nostri idoli; ma questo sarebbe stato molto particolare, quello dopo il concerto.

Io e Wale ci andiamo insieme, mi passa a prendere con la macchina e arriviamo lì, in ritardo, come sempre. Li ci aspettavano già le altre: Tammy, Eli, Giuggi, Marty, Yaya, Ari; anche altre nuove, ma con quelle che ci conoscevamo da tempo eravamo come una famiglia.
Arrivati ci vennero incontro abbracciandoci e quasi uccidendoci.

Tammy, la casinara stupratrice di pali, ha scalato più pali lei di un’alpinista professionista. Anche lei è una cambia spesso pettinatura: da corti, lunghi, con o senza frangetta, ogni mese ci stupiva. Campionessa di nuoto, iperattiva, ….una completa pazza! La pazza che adoro, pagherei oro per avere un milionesimo della sua grinta! Eli, timida, riservata, ma estremamente dolce. Altra con pettinatura strabiliante ma duratura: Capelli sopra rossi, la parte di sotto nera. Quello che adoro di lei è che è una ragazza forte. Giuggi, la “tati” di Tammy, la riccia, è un tesoro. Marty, la biondina, la conosco da poco, ma già le voglio bene. Yaya, altro accento strano, la sua “erre” è fantastica. Ari, la piccolina del gruppo, la stimo perché si è fatta tatuare il nome di Bill sul braccio.

«Ragazze!!!! Che bello rivedervi…ci siete mancate tantissimo….- Dicemmo insieme io e Wale.
«La nostra piccola Echy ci deve raccontare qualcosa!! Vero..ECHY???? » Quando faceva così la odiavo.
«Certo! Ma dopo! Prima facciamo street….voglio attaccare un po’ di adesivi…e io e Tammy abbiamo una scommessa da fare… »
«Dimmi tutto cara! » rispose Tammy.
«Lo vedi quel palo?? »
«SI…..e so già cosa mi vuoi chiedere…. passa un adesivo… »
Giuggi le passo la busta con gli stikers, ne presi uno io e uno Tammy.
«Al tre?? »
«3 »
«2 »
«1 »
«VIAAAAAA!!!! » Iniziammo a correre verso quel povero palo indifeso. Saltammo, io arrivai a quasi due metri, Tammy mi superò come sempre.
«Winner!!!! CONGA!!!! »
«Tammy..non vale… tu sei più alta di me!!! »
«Ahahahahahhaa »

Corremmo, saltammo, cantammo, ma soprattutto ci raccontammo il concerto. Ci fermammo sotto il nostro albero, lì iniziai a raccontare il mio dopo concerto. Finito il racconto non mancammo le domande, dalle più ovvie: “Ma il piercing ha dato fastidio?”, alle meno “normali”, fatte, naturalmente, da Tammy. Risposi ad ogni singola domanda. Tutti mi sorridevano, nessuna esclusa. Mi sentivo felice, ero felice.


«Tutto bene lo street? »mi domandò mia madre ancora prima di entrare dentro casa.
«P-E-R-F-E-T-T-O » risposi mentre mi toglievo il giubbotto.
Cenai felice, e ripensai ai consigli che mi avevano dato le teamers: ogni settimana riproverò a chiamare.
Mi struccai, mi misi il mio bellissimo pigiama di Winnie The Pooh e andai a dormire sperando di fare un altro sogno stupendo.




Capitolo 5

La speranza è l’ultima a morire




Erano passati già tre mesi dal concerto e ogni volta che provavo a chiamare Bill suonava occupato. Mi ero rassegnata, non gli importava niente di me, ero solo una delle tante fan senza importanza.

******



“TRL-Catania” Bill rilesse questa frase milioni e milioni di volte.
«Allora..che facciamo ci andiamo o no???- Chiese Tom cercando di riportare il fratello nella nostra dimensione. »
«CERTO! »
«Catania si trova in Italia….»
«La so la geografia…grazie. »
«In italia… dalla tua bella!!! »
«Tom!!! Ora ti do uno schiaffo!! »
«Cosa c’è? Non è più la tua bella? »
«Diciamo…..sono tre mesi che provo a chiamarla…e ogni volta è occupato… penso sempre di più che non mi voglia rispondere….»
«Io dico che non è vero, le importa di te e che avete un sincronismo assurdo! »

******



3.00 di notte
Il mio cellulare vibrò, era già finita la scuola ma ancora non avevo tolto la vibrazione. Mi cascò in testa e, svegliandomi, risposi senza neanche vedere chi fosse.
«Pronto?? Chi è chiama a quest’ora della notte??? »
«Echy!!! Sono Tammy…»
«Chi mai poteva essere…..»
«Vuoi venire a Catania con me???»
«Perché dovrei venire a Catania??? Chi ci sono i Kaulitz??? »
«Esatto..come facevi a saperlo..te l’ha già detto Wale???»
«I KAULITZ A CATANIA!!!! » Urlai, ma nessuno si svegliò; quelli della mia famiglia avevano il sonno pesante.
«Allora…ci vieni con me????»
«Non me lo faccio ripetere due volte!!!! Un’ultima cosa Tammy..perchè mi hai chiamato alle tre di notte????? »
«Le tre?? Ma se non sono neanche le……Echy mi si è rotto l’orologio in camera scusa….ecco perché la casa è tutta buia e c’è silenzio….scusascuascusa!!!!»
«Perdonata …. BUONANOTTE! »
«Buonanotte!»
Riagganciai tornando a dormire felice.


Mi avvicinai cautamente verso papà, lui era l’ostacolo più facile da vincere.
«Papinooooooo!!!!!!! » canticchiai.
«Così mi preoccupiiiiiiiiiii!!!!!» rispose facendomi il verso.
«Senti… mio paparino adorato a cui voglio un mondo di bene…»
«Sei mia figlia e ti conosco! COSA VUOI? »
«Mi manderesti a Catania con Tammy, probabilmente anche Wale e atre ragazze??? »
«Fammi indovinare …..ci saranno anche i Kaulitz? »
«.mmhhh……Sssss…..SI! »
«OK! »
Non ci credevo: « Cosa hai detto???? »
«Si, ci puoi andare, basta che pure tua mamma dica di si! »
«La speranza va a suicidarsi. »
«Piccolina mia, la speranza è l’ultima a morire! »

Mi avvicinai ancora più cautamente a mia madre che, come sempre, era in cucina. Controllai se in giro c’erano coltelli, forbici, o qualsiasi cosa di appuntito o tagliente e: «Mami??? »
«Dimmi Stellina! »
«Papà mi ha già detto di si….e… »
«Cosa vuoi questa volta?? »
«Andare a Catania con Tammy, Wale e forse altre mie amiche!!! »
«Se me lo avessi chiesto qualche mese fa ti avrei detto di no…. »
Feci gli occhioni dolci, quelli a cui non riusciva mai a dirmi di no.
«Ma dato che la tua pagella è andata meglio di quanto me lo aspettassi …..ti premierò così …..puoi andarci! »
«GRAZIE!!!!!!! Ti voglio tanto, ma tanto bene …. vado a preparare le valigie!!!! Partiamo tra tre giorni! »
Salterellando andai in camera a fare le valigie. Questa volta avrei fatto le valigie per bene, misi nella borsa anche la giacca di pelle.


Era la prima volta che volavo, avevo paura, ma vicino a me c’erano le mie amiche, Tammy, Wale e Eli; le altre non potevano….
Catania. Città stupenda, caldissima. Andammo nel nostro hotel e disfammo le valigie. TRL ci sarebbe stato il giorno dopo e noi avevamo tutto il tempo di prepararci.
Andammo alla Fnac per comprare il DVD del concerto, c’era la fila anche per entrare, il sole riscaldava l’aria facendola diventare irrespirabile, dentro erano rimasti pochi DVD. Fila per entrare, fila per uscire.

***DRIIIIINNNNNN***
L’unico giorno in cui ho amato il suono della sveglia!
In meno di 5 minuti eravamo tutte pronte, truccate e euforiche. La madre di Tammy, che ci aveva accompagnato, ci portò fino al luogo dove sarebbe stata girata la puntata di TRL. Ci mettemmo in fila, il sole peggiorava le cose, facevano quasi 38°; avevo nella borsa la giaccia di pelle, ma non sapevo se mettermela con tutto quel caldo. Dopo non so quante ore, riuscimmo ad arrivare in terza fila, avevamo preparato un cartellone per il nostro street, aspettammo il loro arrivo per mostrarlo.
Arrivarono. Tremai rivedendo Bill, lui non mi aveva notata. Per tutta la puntata pregai che mi vedesse, ma niente. Il suo sguardo, all’apparenza triste, era perso nel vuoto.
Finì la puntata,molte ragazze stavano andando nel retro, forse i Kaulitz avrebbero firmato gli autografi?
Le seguimmo, ma dei bodyguard ci fermarono chiedendoci di mostrare il braccialetto.
Non avevamo i braccialetti, come sempre ci mandarono via. Uscirono quattro ragazze, le seguimmo. Appena ci videro si spaventarono, gli parlammo, ma non erano italiane e non ci capirono, provammo in inglese e riuscirono a capirci, ci dettero i loro braccialetti le ringraziammo e di corsa ci presentammo di fronte ai “gorilla”; mostrammo i braccialetti e ci fecero passare.
Appena in fila presi coraggio e mi infilai la SUA giacca, volevo formi autografare il DVD del concerto.
Arrivai li davanti a loro. Il tempo sembrava essersi fermato. Prima Tom, mi guardò e mi fece un sorriso; lo ricambiai. Poi mi spostai davanti a Bill, notai che aveva ancora l’anello che gli avevo dato, gli porsi il DVD e con un filo di voce dissi: «Hi Bill! »
Alzò lo sguardo e…. riconobbe le giacca, arrivò fino ai miei occhi e li un sorriso si stampò sulle sue labbra.
«Hi Echy!» rispose al saluto; si ricordava di me, il mio nome, si ricordava di me!
Oltre alla sua firma ci aggiunse anche un cuore.
La fila doveva scorrere, non potevo restare lì. Aspettai le altre; Tammy dette il cinque ad entrambi, Wale rimase muta davanti a Tom e a Bill rivolse un semplice “Hi!”, Eli, che sembrava la più timida, riuscì a chiedere perfino una foto.
I bodyguard ci trascinarono via. Per la seconda volta io e Bill ci separavamo.
Riuscimmo ad andare davanti al loro hotel ma c’erano troppe fan, non vedemmo niente. Aspettammo lì per ore, abbiamo capito che erano arrivati i gemelli dalle urla.
Tornammo nel nostro che ormai era sera, l’unica cosa che ci voleva era una semplice doccia, ci preparammo per andare al ristorante. Erano le 10 di sera, Catania era illuminata da migliaia di luci.
Nel ristorante prendemmo un tavolo nella sala dentro con il condizionatore, fuori faceva troppo caldo.
Ordinammo il primo; Tammy mi pizzicò il braccio, gli stavo per urlare qualcosa quando mi vidi chi stava entrando: Bill e Tom circondati da molte guardie.
Ci passarono a meno di mezzo metro da noi e si sedettero nel tavolo vicino al nostro. Ci si chiuse lo stomaco, perdemmo la concezione del tempo.
La madre di Tammy ci fece delle domande sul perché non stavamo mangiando, ma la risposta arrivò subito, seguì il nostro sguardo e capì da sola.
Giocherellavo con la pasta mentre fissavo Bill. “Questa è la terza volta che lo incontro, la prima mi ha baciato, la seconda mi ha sorriso, e ora…. non mi può ignorare!!!”

“Ci sono troppe guardie per i miei gusti. Fuori ci sono troppe fan. Logico. Tante fan, tante guardie. È inutile Echy, non lasceranno allontanare Bill da quel tavolo neanche se ci fosse oro sul tavolo!!” La mia sarcastica coscienza era tornata, ma non si prendeva mai una vacanza?

Si avvicinò un cameriere al tavolo dei Kaulitz e subito dopo venne da noi: «Un biglietto per Echy, da parte di Bill. Chi è Echy? »
«IO!!!! » Presi il biglietto e lo lessi con il cuore a mille.
C’era scritto questo:

Piccolina….non ti ho mai scordato ….
Sei rimasta nei miei pensieri per tutto questo tempo.
Ho provato a chiamarti ma era sempre occupato!
Spero di poterti vedere sempre più spesso … mi manca la tua risata …..
Bill ……<3



Mi girai e gli mandai un bacio volante. Poi presi un altro foglio e ci scrissi la risposta:

Bill non ti ho mai scordato neanch’io.
Tu sei sempre nei miei pensieri!!!
Anche quando ti chiamavo io era occupato….
Voglio rivederti ORA!
Echy…<3



Chiamai il cameriere di prima e gli feci dare il bigliettino a Bill; il cameriere obbedì. Due secondi dopo che Bill lesse il foglio, si alzò fece segno alle guardi che era sicuro di quello che stesse facendo e si diresse al nostro tavolo. Mi abbracciò da dietro e mi diede un bacio sulla guancia. Brividi, stupendi brividi. Di scatto mi girai e lo baciai, mi mancavano quelle labbra, quel gusto di ciliegia … il suo gusto,mi era mancato anche quel piercing, quel dannato piercing che faceva quasi solletico. Mi staccai dal bacio con un morso. Gli era piaciuto e si vedeva. Da lontano vedevo le guardie scrutarci e Tom guardare incuriosito.
«Picolina…..mi sei mancata! » Disse quasi sussurrando nel mio orecchio.
«Mi sei mancato anche tu! »
Ero la sua “Piccolina” e di nessun altro!
Prese una sedia e si sedette vicino a me. Mi prese la mano e la strinse forte. Mi sorrideva.
Vicino a me era seduta Eli, la presenza di Bill l’aveva ammutolita.
Poco dopo arrivò pure Tom, che però si sedette tra Tammy e Wale, di fronte a me e Bill. Tammy quasi urlò quando lo vide e Wale spalancò gli occhi. Insieme a lui vennero anche le guardie.
«Gli hai rubato il cuore, lo sai???? »Mi chiese Tom.
«Certo che lo so! »Risposi in tedesco.
«Da quanto sai il tedesco???? » mi chiesero in coro le altre.
«No davvero …ora voglio saperlo!!!! » Eli mi fulminò. Aveva ritrovato la parola!
«Da …..ehm ….. sempre … ho studiato tedesco quando ero piccola! »
«ORA CE LO DICI!!!!! » sempre il coro le tre.
«Echy, Echy, Echy ……non si mente alle proprie amiche!!! Nein… Nein…Nein…» disse Tom facendo “no” con il dito.
«Io e te non abbiamo tutta questa confidenza! » ribattei.
« È vero..ma …tu sei la ragazza di mio fratello..e quindi ….anche una mia amica!!! » rispose facendo l’occhiolino.
«TOM. » Lo fulminò Bill.
«Sorry…..»
«Echy? » disse Bill con un tono soave.
«Si, Bill. »
«Ti posso parlare in privato? »
«Certamente!!! »
Ci alzammo dal tavolo ci dirigemmo verso il retro del ristorante. Alcuni “gorilla” ci stavano seguendo, ma Bibi fece segno di lasciarci stare.
«So…..you are my fan!!! » chiese Tom alle ragazze.
Tre testoline annuirono.
«Good! »


Ci fermammo poco prima dell’entrata dei bagni.
«Bill di cosa mi vuoi parlare??? »
«Di un possibile “NOI”. »
Tremai, non so il perché.
«”NOI”?!? »
«Si “NOI”. Echy… nessuna ragazza mi aveva fatto …. Disperare … come te! Questi mesi li ho passati pensando sempre e solo a te …. Mi hai stregato! Sei la prima ragazza versoi cui provo dei sentimenti del genere! »
Non sapevo cosa rispondere …. Presi tutto il coraggio possibile e con un filo di voce gli dissi:
«BILL, ICH LIEBE DICH! »
Mi avvicinai a lui, notai quanto ero bassa, in confronto sembravo una Puffa, lo tirai per la maglia e lo baciai a stampo. Ci avevo messo tutto il mio amore in quel bacio, per fargli capire che io tenevo a lui.
Lui mi diede un bacio sulla guancia.
«Dai….. “NOI” non è complicato …io e te. »
«”NOI” non è complicato, è complicatissimo! »
«Perché? »
«Perché??? Io sono una studentessa quindicenne italiana, tu un cantante di fama internazionale ventenne tedesco. È la relazione più semplice del mondo!!!! »
«Ahahah! Non essere scema ….»
«Abituatici. Io sono sempre scema! »
«Ci farò l’abitudine. »
«Troveremo una soluzione! Non dobbiamo per forza rivelarlo a tutti? Non ti devi preoccupare, sono diverso da mio fratello, lui è quello fissato, io ….. voglio conoscerti, sapere a memoria tutti i tuoi gusti…»
«Bill…. Non è quello il problema. Il problema è che siamo due mondi così differenti! »
«Quanti film hai visto con la nostra stessa storia? »
«Quelli sono film! Il lieto fine è scontato! »
«Questo è il nostro film! »
«A me sembra solo un sogno! »
«Allora viviamolo! Dai andiamo …. si staranno preoccupando! »
«Loro?!? Staranno facendo qualche stupido gioco! »
Tornammo al nostro tavolo mano nella mano.


«Nein…. Cozì….» Tom stava tentando di insegnare un giochetto di magia alle mie amiche, ma non ci stava riuscendo.
«Tomi?!? Ma che stai facendo?? » Chiese Bill curioso.
«Sto cercando di insegnare questo giochetto di magia!!!!! »
«È impossibile ….. uno perché parlate due lingue differenti e secondo perché non l’ho capito io, lo potranno capire loro??? »
«Primo: Tu sei scemo. Loro probabilmente no! Secondo: “La pazienza è la virtù dei forti” »
«Qui gli scemi sono due allora! Hai visto? Quello che ti ho detto! » dissi rivolgendomi a Bill.
«Fiero di esserlo! » sorrise. I suoi sorrisi erano travolgenti, ogni volta mi venivano i brividi.
«Tom…da quando sei così …..ACUTO? » con la mano fece finta di tenere un teschio, tipo Shakespeare.
«Da quando tu hai la ragazza!!! »
Risi, di gusto guardando la faccia di Bill. Aspettavo una risposta tipo “Lei non è la mia ragazza!” o “A te non interessa”, mi stupii invece: «Vedi!!! Le mie relazioni ti fanno bene!!!! Non pensavo di avere tutto questo effetto su di te! »
«Ne hai molto di più di quanto tu ne possa pensare! »guardò Bill con uno sguardo provocatorio.
«Echy…pshh…ma di che stanno parlando? » Eli mi chiese sottovoce.
«Lascia perdere … litigi tra fratelli. Nulla di che! » Invece era molto di più, quella frase e quello sguardo di Tom avevano molti significati.

Finita la “cena” dovemmo tornarcene agli hotel, ma Bill e Tom ci scombussolarono il programma. Grazie alla mia traduzione convinsi la madre di Tammy a lasciarci andare con loro per una visita della città. I Kaulitz convinsero le guardie.
Visitammo tutta Catania attraverso i vetri del furgoncino. Io e Bill eravamo impegnati a farci milioni di coccole; Tom, Tammy;, Eli e Wale invece cercavano di fare quel giochetto di magia, ma tra il pessimo italiano di Tom e la poca lucidità delle ragazza non andò a buon fine.
Wale tentò un approccio con Tom mettendo in risalto il fatto che era maggiorenne, ma a Tom sembrava che quella sera non gli importasse altro che la felicità del fratello, infatti ogni tanto ci guardava e, alle nostre risate, sorrideva.
«Tom? I’m Wale… » tentò dopo l’ennesimo sguardo non curante di Tom.
«Beautiful name…» dopo queste parole Wale si immobilizzo dal sorriso che aveva fatto Tom.
Lui si avvicinò di più a lei, dopo aver constatato per l’ultima volta i sorrisi che ci scambiavamo io e Bibi, per sedersi vicino a Wale e a dargli un po’ di importanza.
Iniziarono a parlare, di tutto quello che gli saltava per la testa. Ridemmo tutti e 5 e dopo interminabili ore arrivammo davanti all’hotel scoprendo che erano solamente le due di notte.
Prima di salire in camera detti il mio vero numero di telefono a Bill dicendogli di chiamarmi spesso, spessissimo; annuì. Ci salutammo con un bacio, sempre le stesse sensazioni: il gusto di ciliegia, il solletico del piercing e..il morso.
Salutai anche Tom, un semplice abbraccio, mi guardò come per dirmi “Solo questo?? A lui il bacio e a me solo un abbraccio???”. Bill e Tom abbracciarono anche le altre, a Wale Tom lasciò anche un bigliettino con il suo numero facendola arrossire all’inverosimile; mentre risalivano sul furgoncino ci girammo a salutarli per l’ultima volta. Chissà tra quanto avrei potuto riabbracciare quel bellissimo corpo fino, riappropriarmi di quelle labbra carnose e estremamente sexy…. Dopo quanto avrei potuto rivederlo?

Nell’hotel arrivammo in punta di piedi davanti alla nostra camera; cercammo di fare meno rumore possibile. Entrammo; ci buttammo sul letto e…. scoppiammo a ridere.
“Gli importa di me…..vuole un NOI …… quanto amo quel ragazzo!” con questo pensiero mia addormentai, sognai di NOI e di un NOSTRO futuro.




Capitolo 6

La dura e cruda verità



Il ritorno da Catania fu più complicato dell’andata: rischiammo di perdere il volo per Roma, una della nostre valigie si stava per perdere e Wale rischiava uno sclero perché aveva il numero di Tom ma neanche un centesimo sulla scheda del cellulare!!!!

“Ok ti posso pure dare ragione … ma non credere di averla vinta! ” La mia coscienza non accettava la sconfitta!



«Mammaaa siamo tornati!!! » Urlai aprendo la porta, le ragazze erano rimastre con me, gli avevo promesso che avrebbero dormito da me.
«Stellina! Che bello….tutto bene a Catania?
«….» Avevo due possibilità: una dire il solito: “P-E-R-F-E-T-T-O” o raccontare tutto. Optai per la prima.
«P-E-R-F-E-T-T-O!!!! »
«Mmmh » Sapeva che c’era qualcosa sotto, ma le avrei raccontato tutto un’altra volta, un altro giorno.
«Mami, va bene se loro dormono qui stasera? Glielo avevo promesso!!!! »
«Quanta pazienza ci vuole con te!!! Certo. Però dovete aiutarmi a fare i letti, ok? »
Quattro testoline felici annuirono.

La notte passo in un lampo, tra chiacchiere, giochi e TV, non sembrò neanche un’ora. Cercammo di dormire ma avevamo ancora l’adrenalina addosso.

Passarono due giorni e io non riuscivo a guardare mia madre senza avere la paura di rivelare qualcosa.
“Echy… facciamo un discorso serio … che facciamo glielo diciamo o no?”
Cavolo odio quando la mia coscienza ha ragione. A volte mi sembrava che fossimo due persone differenti nello stesso corpo, sarà perché sono dei gemelli o perché ho una doppia personalità, però quello che conta è che “Taky”, come chiamo la mia coscienza, aveva ragione!
Presi un bel respiro e andai da mia madre, era in cucina, quante cose avevano sentito quei mobili, le mie confessioni, le mie paure, i mie innamorati …e ora ancora una volta mi ascolteranno.
«Mamma. » Dissi seria. « Ti devo dire una cosa. »
Si girò, sapeva cosa voleva dire quel tono: “LA DURA E CRUDA VERITA’”.
Si sedette. «Dimmi piccolina mia …. qualsiasi cosa. »
«Senti..io…. » presi di nuovo un bel respiro e molto coraggio «mamma, tu sai del mio “amore” per Bill; bene…»
Il suo sguardo era perplesso, non capiva.
«Ecco..al concerto.. cioè dopo al concerto..io e lui ci siamo incontrati, e.. ecco… è scappato un bacio…»
Il suo volto da “Ommioddio che è successo” era passato a “solo un bacio, niente di preoccupante”.
«A Catania ci siamo rincontrati … » tenevo d’occhio il suo sguardo e i suoi cambiamenti « … ecco, noi …. abbiamo deciso di ….» mi preoccupai per gli occhi di mia madre, stavano fissando la mia pancia.
“Non penserà che sono incinta …no? Cioè sono grande lo so che….”
«Mamma non è successo niente, abbiamo deciso di provare a stare insieme! Di provare un “NOI”. Ma no!!! Mamma … lui è maggiorenne e io minorenne.. come puoi pensare una cosa del genere… no!!! »
«Piccolina mia, io non ho detto niente, come…»
«I tuoi occhi mamma, i tuoi occhi!!!! Comunque.. io e Bill stiamo insieme, il nostro è un amore PLATONICO! Cioè per ora… Te l’ho voluto dire perché ormai non ce la facevo più a tenerlo nascosto, è una cosa così bella…» mi sedetti per terra con lo sguardo perso nel vuoto.
Capì. Ancora una volta mia madre ascoltò una mia confessione. Ancora una volta il mio segreto era anche il suo segreto.
«Mamma mi prometti una cosa? »
«Si Stellina. »
«Non lo dici a papà? » feci uno dei miei sguardi coccolosi, sapevo che non l’avrebbe detto a papà, ma volevo una conferma.
«Non ti preoccupare. Il tuo segreto è al sicuro. Croce sul cuore, parola di mamma. »
«Grazie.. » l’abbracciai e tornai in camera.
In camera chiusi la porta, mi sedetti per terra e guardai il gigantesco poster di Bill che avevo attaccato alla porta. Lo riempii di baci.
“Ti Amo amore mio ….ti amerò per sempre!!!!”

******



Mi frullavano così tante cose nella testa che ignorai completamente la televisione, stavano trasmettendo per la milionesima volta “Una scatenata dozzina”, si vedeva che era estate, la gente che esce e che si diverte. Io no. Si, avevo come fidanzato Bill Kaulitz, ma era lontano più di 1000 km da me, dalle mie braccia, quella sera mi sentivo particolarmente triste e fuori dal mondo che ignorai anche mia madre che era entrata per sistemarmi i vestiti puliti.
In quella stanza così grande, eravamo solo io e il mio iPod, stavo ascoltando “By Your Side” da due ore oramai, mi veniva da piangere, mamma se ne accorse e senza parlare solo accarezzandomi, mi fece sorridere.
Mia madre, a volte la persona più impicciona del mondo, vizio che gli aveva portato il soprannome di “Gossip Mama”, ma che sapeva quando coccolarmi senza chiedere niente. Quello era il momento giusto. Si sbrigò a sistemare i vestiti nei cassetti e uscì dalla stanza chiudendo la porta. Appena fu uscita mi girai a guardare fuori dalla finestra che era aperta per il caldo, erano le dieci di sera e tirava una brezza piacevole, mi accarezzava il viso scompigliandomi i capelli che mi ricadevano sul volto.
Il cielo era stupendo, la luna era piena, le stelle più luminose del solito e nonostante l’atmosfera perfetta, io mi sentivo male; mi assaporavo le labbra succhiando quel che poteva rimanere del sapore di quelle di Bill. Ciliegia, le labbra di Bill sapevano di ciliegia, chiudevo gli occhi immaginando le sue sulle mie, le nostre lingue scontrarsi nelle nostre bocche, il brivido che mi percorreva la schiena, il solletico che mi faceva toccandomi il palato dolcemente. Immaginavo la brezza come i suoi tocchi, dolci quasi impercettibili che amavo.
Quanto mi mancava.
Non volevo essere ossessiva, ma volevo chiamarlo.
Non potevo, glielo avevo promesso; quella sera avrebbe tenuto un’intervista per un giornale americano, tenuto conto il fuso orario, era da poco iniziata e questa era live; non volevo fargli fare brutta figura anche perché David, il loro manager da quando aveva scoperto la nostra relazione –non ci voleva un genio- lo controllava sempre di più e gli toglieva il cellulare ad ogni appuntamento della band.
“Luna, ti prego porta il mio messaggio al mio amore: digli che lo amo e che mi manca tanto, che lo vorrei qui accanto. Digli che non vedo l’ora di riabbracciarlo, riempirlo di baci ….”
Affidavo il mio sconforto nella luna, così bella alta nel cielo, imponente e senza paura.
Velocemente il tempo passò e era già mezzanotte. I miei già dormivano, mi distesi sul letto.
Spensi l’iPod e guardando un’ultima volta la luna, sussurrai al vento che lo portasse pure nelle orecchie di lui: -Buonanotte e sogni d’oro mio amore.-
Chiusi gli occhi e sprofondai nel sonno.
Sognai come non mai noi due insieme.

******



Le mie giornate estive passarono velocemente senza toccarmi. Non ero una di quelle ragazze a cui piace uscire; potrei dire che lo odio, dentro casa mi sento protetta, fuori sono sempre insicura e ho paura un po’ del mondo un po’ di tutto. Ogni giorno scorreva come quello prima e quello prima ancora. Mi alzo dal letto, faccio colazione, resto imbambolata davanti alla sua gigantografia, faccio un po’ di compiti, sento la musica, mando qualche messaggio, poi di nuovo musica, compiti,messaggi,musica,compiti,mess…. Così finché non diventa sera, lì rimango al fissare il cielo e a immaginare il mio amore, stringerlo forte e sognare ad occhi aperti.

******



Un gemito. Un urlo strozzato. Un tonfo.
«No ….. uhm …. non posso! » disse un Bill sudato e eccitato davanti alla figura mezza nuda davanti a lui che lo guardava con aria estraniata dopo la sua affermazione.
«Non posso … vorrei, ma davvero non posso … non voglio ferirla …»
«Che te ne frega? Mica ci vede? Dai Bill … mi sei mancato anche a me … da quanto non facciamo più niente noi due? »
«Tanto! Ma no! Rivestiti » scansò la persona che aveva addosso riallacciandosi la camicia che l’altro aveva slacciato.
«Bill?! Ma ti sei guardato? Prima solo se ti posavo lo sguardo addosso, dopo ci chiudevamo per mezz’ora dentro uno sgabuzzino! È solo una voglia passeggera! Ne avevamo parlato … lei ti serve solo per mantenere quello che rimane della tua reputazione da etero! Bill, lei non significa niente per ….»
«Zitto! Non puoi saperlo! E se invece mi fossi innamorato veramente di lei? Si è vero la volevo usare per salvarmi la faccia, ma … ora ci tengo a lei e qualcosa dentro di me mi dice che lei non sta bene e ….»
«E cosa,Bill? La conosci da neanche cinque mesi e dici che te ne sei innamorato? Bill noi ci conosciamo da sempre! Il nostro è AMORE! »
«NO! Quello tra noi è solo perversione. Ora per favore rivestiti e esci dalla mia camera. » indicò la porta e l’ospite si rivestì velocemente e uscì dalla stanza sbattendo la porta. Con il forte rumore della porta Bill scoppiò a piangere.

******



Una lacrima mi scese dal volto, ero nel centro commerciale con Mamma a fare spese, e quella lacrima uscì da sola. Quando mi lego con una persona, diventa parte di me e io riesco a sentire quello che prova. Mi faceva quasi paura il mio “dono” perché a volte scopri quello che non vorresti mai sapere, ma ora piangevo perché LUI stava sicuramente piangendo. Prima che se ne accorse mia madre, mi asciugai gli occhi e presi il cellulare, scrissi velocemente un messaggio e inviai.

******



Il cellulare vibrò dal comodino e quasi cascò per terra. Un messaggio da Echy:

Are you ok? I miss you.
I love you. Echy.


Lo lesse ancora tra le lacrime e rispose.

******



Rispose.
Yes. Don’t worry. Me too.
I love you too. Bill


Era una risposta fredda.
Falsa.
Lui stava male, stava piangendo.
Volevo sapere il perché, ma se lui non me lo aveva detto io non mi sarei dovuta impicciare.
Risposi e seguì mia madre verso l’ennesimo negozio di abbigliamento del secolo scorzo camuffando la mia faccia da triste a stufata.

******



Bill lesse il messaggio che gli aveva inviato.

Ok. I want you be there.
Call me this nigth.
I want to hear your beautiful voice.
Love, Echy.


Sorrise e si asciugò le lacrime.
L’amava, ma non ne era sicuro, dopo quella scenata non era più sicuro di niente.




Capitolo 7

Il compleanno



“Dannazione!!! Ancora una volta Agosto sta per finire….”
Proprio così … l’inizio della scuola si avvicinava, ma soprattutto il primo settembre. Sarebbe stato il primo compleanno dei Kaulitz al quale parteciperò davvero, non sognandolo come ogni anno, il mio sogno si era realizzato. Dopo un’intera settimana passata a cercare il regalo perfetto, Wale mi aveva salvato: aveva trovato un bellissimo bracciale di argento e oro intrecciati sul quale ci aveva fatto incidere il suo nome (Willhielm) e il mio (Walentina) facendo unire le due “W”. Quando me lo aveva portato pensavo stesse scherzando, ma era davvero bello. Avevamo però dovuto fare un patto: lei mi trovava il regalo e io la portavo alla festa. Così è stato …
Viaggio pagato per me, Wale e tutta la mia famiglia a Los Angeles, albergo a 5 stelle e super party in un bellissimo locale. Abito scuro obbligatorio.

1° Settembre 2010
Mi ero svegliata felicissima, Bill non l’avevo ancora visto, ma l’avrei incontrato quella sera al party. Mi giro e vedo Wale che dorme ancora, le do qualche spinta e la sveglio. Nella camera vicino dormivano i miei genitori e mio fratello. Loro non erano completamente convinti di venire, ma avevo mascherato la cosa come se fosse stato un “semplice Meet & Greet”, fortunatamente mamma aveva retto il gioco.
Verso l’ora di pranzo viene un cameriere che ci porta i vestiti per la sera, Bill e Tom avevano pensato a tutto. Ci provammo i vestiti e dire che erano belli era dire poco.
La sera ci venne a prendere una limousine che ci portò fino al luogo dove si svolgeva il party.
C’era tantissima gente. Venimmo scortati nella sala principale e li ci lasciarono liberi. Non vedevo l’ora di incontrare Bill.
«Mamma? ...senti noi andiamo a cercare i Kaulitz.. voi fatevi un giro, Fab li credo potrai trovare qualcosa da fare.. stanno giocando a … non so che cosa.. vai a vedere.. » mio fratello non se lo fece ripetere due volte, era già nella zona svago a cercare di capire come si giocasse.
«Echy va bene.. però credo sia inutile andarli a cercare! » Rispose mia madre.
«E perché? » Dissi stupita.
«Perché sono dietro di te! » Rispose mio padre. Non aveva detto una parola da quando mamma aveva accettato per la festa. «Guarda si stanno avvicinando!»
Mi irrigidii. Sentivo Bill avvicinarsi. Aveva poggiato le mani sulle mie spalle e sorrisi immediatamente.
«Crazie per aver accetato! » Disse Bill con un italiano abbastanza buono.
«Piacere Roberto! Il padre di Echy, la fortunata vincitrice! » Porse la mano prima a Bill e poi a Tom che ricambiarono il saluto. « Mia figlia parla sempre di voi. » disse lentamente, aveva capito che aveva qualche difficoltà a comprendere l’italiano.
« Ziamo lieti della voztla presenza … vi dispiace ze parliamo in inglese? Italiano buono, ma mal di testa.. » Tom aveva fatto la sua entrata con la solita mezza frase intelligente. Bill l’aveva fulminato con gli occhi, potevo sentire le scosse elettriche percorrermi la schiena.
«So.. se volete seguirci, abbiamo una bellissima zona tutta nostra con poche persone! » Bill aveva sfoderato il suo impeccabile inglese.
«Bibi mio fratello è laggiù… devo andarlo a chiamare! »
«Lascialo divertire, poi c’è una delle mie guardie lì, lo terrà d’occhio lui! Ora venite.. ci andiamo a sedere! »
Mia madre che non conosceva bene l’inglese si era organizzata con papà che gli faceva da traduttore.
«Mia moglie vuole solo chiedervi una cosa: tutta questa gente la conoscete? »
«No! »Rispose Tom, girandosi in torno e realizzando quante gente ci fosse realmente in quella sala. Poi i suoi occhi caddero su Wale. «Ci sei anche tu! Che bello rivederti! Dai, seguiteci.. » Wale sussultò.
Li seguimmo fino ad una saletta isolata, entrammo e tutto era più calmo.


«Neeeeiiiiiiiin» Un Gustav triste stava mettendo a posto la chitarra di Guitar Hero «Non vale.. tu suoni il basso io la batteria!!! Voglio la rivincità!!!! » Batteva il pugno contro Georg.
«No mio caro!!! Io ho vinto e ora mi merito anche il premio!!! Sgancia i soldi! »
«Disonesto! Tieni…» dette 50 Euro a Geor guardandoli con gli occhi un po’ lucidi. «Non vale….»
«Che stavate combinando? » Chiese Tom serissimo.
«Oddio aiuto è tornato Tom…. Si salvi chi può!! » Urlarono insieme le due G.
Tom gli tirò a dosso un cuscino prendendoli entrambi, Bill fece un applauso alla mira del fratello.
Mi girai a guardare il volto dei miei: mamma stava ridendo e il viso di papà stava dicendo “E questo sarebbe il gruppo che piace a mia figlia???”. Mi scappo una risata.
Georg si avvicinò a me silenziosamente e mi fece quasi paura: «Quindi tu saresti la ragazza per cui il nostro Bibi ha perso la testa? »
Un po’ sorpresa dalla domanda risposi: «Piacere Echy! »
La risposta mi fu data sotto forma di abbraccio, le due G mi stavano letteralmente soffocando. Riuscì a liberarmi dall’abbraccio grazie a Tom che continuava a dire “Fatela respirare… fate gli adulti per una volta!”
Ripresi fiato e due mani si posarono sui miei fianchi, due mani che conoscevo benissimo.
«Mi sei mancata! » Disse baciandomi la guancia.
«Bill! Mio padre non sa niente di noi! » Lo guardai truce.
«Lo scoprirà ora! »
«Bill?? Che intenzioni ha…» Mi interruppe baciandomi davanti a tutti, davanti a mio padre che spalancò gli occhi e quasi si strozzò, davanti a chi più di tutti avrebbe desiderato quel bacio.
Quel bacio era diverso, non era dolce come i precedenti, era … possessivo. Lui voleva farmi capire che ero sua e di nessun altro. Perché? A chi doveva far capire che ero sua?
«Ma sei scemo? » Dissi staccandomi dal bacio e battendo il pugno sulla sua spalla.
Sorrise.
Gli bastava un sorriso per farmi sciogliere. Per farsi perdonare qualsiasi cosa.
Lui poteva essere perdonato, io no. Mi girai, con un po’ di paura verso il volto di mio padre. Era… felice.
Per anni ha dovuto sopportare i miei canti di amore verso Bill. Quando mi ha dovuto coccolare, dopo essere tornata da scuola in lacrime perché un ragazzo aveva detto che Bill non mi avrebbe mai amato e non lo avrei mai incontrato, piangevo non perché era un insulto ma perché era la verità.
Infatti ERA. Ora io e Bill ci guardavamo negli occhi, io ero diventata importante per lui. Mio padre era felice.
Mi avvicinai a lui, mano nella mano con Bill.
«Papà? Io ti ho presentato Bill Kaulitz il cantante.. ora ti voglio presentare Bill il mio ragazzo. »
Mi guardò negli occhi e capì per la prima volta che anche a lui, dopo tutto, gli stava simpatico. Si avvicinò a Bill e lo abbracciò. Bill colto alla sorpresa restituì l’abbraccio e si sentì protetto.
«Piccola mia, non potevi presentarmi ragazzo migliore! »
«Papà se Bill ti piace allora ho sbagliato tutto! »
«Perché? »
«Io devo avere un ragazzo che a te da fastidio..se no che gusto ci avrei!! »
Mi accarezzo la guancia, Bill ci stava guardando senza riuscire a capire niente. Ci guardammo per due secondi e dopo scoppiammo a ridere.
Da quanto tempo io e mio padre non ridevamo insieme, non ci prendevamo del tempo da passare solo io e lui? Mi sembrava un’eternità.
«Stellina.. fai finta che non mi piaccia, allora!» fece spalluccie.
Si avvicinò a Bibi e notò la differenza di altezza.
«But… c’è il trucco! » indicò gli stivali super borchiati di Bill.
«Io e mie stivali non ci separiamo mai.. e poi che saranno.. 10 centimetri?? »
«TU sarai alto minimo 1. 80 m con altri 10 centimetri arrivi al metro e novanta! Dimmi vuoi per caso arrivare ai due metri? »
«Veramente… con la cresta li superavo anche! »
«Non ne potresti prestare un paio a Echy? Sai non so se crescerà ancora! »scoppiarono a ridere entrambi.
Io ero un po’ infastidita, ma loro due avevano fatto una conversazione, se si poteva definire tale, senza picchiarsi o insultarsi. Come primo approccio era più che ottimo.
Spinsi un po’ entrambi e feci un faccino offeso.
«Liebe!!! »mi pizzicò la guancia Bill «tu sarai per sempre la mia puffa… mi piaci così come sei…»
Lo abbracciai forte affondando il viso nella sua giacca e aspirandone il profumo.
Ci avvicinammo al resto della banda con un bellissimo sorriso.

«Cosa devo tutto questo entusiasmo?» Gustav si girò sentendoci arrivare «Sai qui ci stavamo divertento un sacco Bill … ma tu o sai che la madre si Echy sa cucinare una pizza squisita? E che Wale ha un forum su di noi? E che il fratellino di Echy, Fabio? Ha una passione per i video games proprio come Tom? E … dov’è Tom? »
Gustav, come sempre, iniziò a sparare domande a raffica. Gugu era strano, durante le interviste non diceva una parola, ma appena arrivati nel backstage parlava anche di più di Bill. Forse è perché utilizzava tutte le sue forze nei retro che nelle interviste non gli andava di parlare.
«Non non sapevo niente di tutto ciò! Davvero sa cucinare la pizza? » si rivolse a mia madre che, naturalmente non capì niente del tedesco di Bill il quale tentò di ripetere gesticolando.
«Gustav.. Tom era qui due secondi fa con Georg.. li ho visti allontanare pochi minuti fa con due ragazze. » dissi non curandomi delle reazioni che avrei potuto procurare.
Wale si girò verso di me con la disperazione negli occhi e Bill, con un’espressione uguale, alzando gli occhi al cielo
«Quei due si divertono sempre.. anche al mio compleanno! » si sedette sulla prima sedia che vide.
Gustav si precipitò da lui, gli parlò quasi sussurrando nel suo orecchio, non capii niente in parte per il sussurro, in parte perché quello che parlavano era un dialetto molto stretto.


Tom e Georg tornarono solo due ore dopo, con una faccia felice e rilassata.
Gustav cercò Bill per non farlo incontrare con il gemello. L’ultima volta aveva fatto una scenata solo perché una ragazza aveva sfiorato Tom, per puro caso!
Ma questa volta, Bill passo vicino a Tom e gli sorrise, si congratulò per la conquista e tornò a sedersi sul divano vicino a Echy e ai suoi genitori.
Strano. Troppo starno.
Si quella ragazzina aveva fatto perdere la testa a Bill, ma non così, non in questo senso.
Per anni aveva dovuto coprire i due gemelli, ormai ci aveva fatto l’abitudine a loro.
A tutto quello che comportava mantenere segreto quella cosa, ma ora una ragazzina aveva spezzato la routine; era riuscita a far mettere la testa a posto a Bill? Era davvero riuscita a far diventare etero la persona che trasformava ogni uomo nel raggio di kilometri in gay solo con uno sguardo?
Non ci credeva. C’era qualcosa sotto. Cosa?
Bill sorrideva, rispondeva alle domande e, di tanto in tanto, scambiava delle occhiate con di Echy.
Perché quel ragazzo era cambiato così velocemente?
Qualcosa o meglio qualcuno lo distolse dai suoi pensieri.
«Ehy Gus..cos’hai? Ti vedo pensieroso.. »
«Tom? Mi hai fatto paura! Niente.. è Bill, mi preoccupa … »
«Anche a me. Non so cosa gli prende. Da quando ha incontrato quella ragazza è … cambiato! »
«Lo so. E voglio scoprire perché! »
«Cos’è tutto questo interesse per mio fratello? »
«Lui è interessante! Ahi! » Tom gli aveva dato un pugno sulla spalla.
«Tornando al discorso Bill-strano.. non so cosa gli prenda .. »
«Se non lo sai tu Tom.. lo può sapere solo lui cosa gli frulla per la testa! »
«È quella ragazza… da quando la conosce è come se io non esistessi più per lui. »
«Tom.. non puoi pretendere che Bill penda sempre dalle tue labbra! Avete 21 anni, è tempo di farvi una vita… »
«Gus, io e Bill avevamo già una vita! Poi è arrivata lei e … »
«Ma non sei stato tu ad incoraggiarlo ad andare da lei? »
«Si.. ma pensavo che volesse un’amica con cui parlare..non una fidanzata! Si è presentato pure a suoi genitori ora manca solo che gli presenti mamma e la chiami “la mia ragazza”! »
«Noto un tono di gelosia Tom. Lo so tra te e Bill c’è qualcosa di più di semplice amore fraterno, ma ha diritto pure lui ha farsi una vita e non sarai tu a fermarlo! »
«Non ci riesco…hai visto cosa ho appena fatto? »
«Tom, dai SexGott.. non dirmi che non ti è piaciuto! Hai milioni di ragazze che ti cascano hai piedi ogni ..secondo. »
«Ma io voglio solo Bill! Io… Lasciamo perdere! È il mio compleanno …mi voglio divertire.»
Si allontanò da Gustav prima che lui potesse dire qualcosa.
“Stupido me e quando l’ho scoperto..ora mi tocca fare anche il consulente matrimoniale!” Gustav aveva ragione, Da lì a poco avrebbe dovuta fare un consulente di coppia.


«Non ci credo! Un giorno devo venire a casa tua e provare la tua ‘meravigliosa’ pizza! Io amo la cucina italiana!»
«Prima o poi dovrai venire… però ti avverto: la camera di Echy è completamente foderata di tuoi poster, ogni volta che entro lì dentro mi sento osservata.»
«Succede anche a me. Nella mia camera a Magdeburgo ho tutti i poster di Nena sulle pareti…»
«Devo dire che i tou occhi visti da vicino sono davvero molto belli, Bill i tuoi occhi sono davvero affascinanti. »
«Anna, non dica così… Grazie. Molti mi dicono che dovrei limitare un po’ il trucco…»
«Giusto un pochettino.»
Echy, in mezzo a loro, si sentiva esclusa dalla conversazione tranne quando facevano degli accenni a lei.
Vide avvicinarsi Tom, era imbronciato e quasi arrabbiato. Decise di alzarsi e andargli incontro.
«Tom che ti prende?»
«Niente…lascia perdere..»
«No Tom » lo prese per la manica della giacca e lo trascinò fuori nel giardino «ora mi dici che succede. Prima fai il bravo fratellino, poi ti prendono le crisi di gelosia e ti prendi le prime due ragazze che vedi, ritorni due ore dopo e continui a fare il fidanzato geloso. CHE TI PRENDE? »
«Lo vuoi davvero sapere Echy? Sicura?»
«SI.»
Si spostarono in un luogo più appartato.
«Echy.. io mi comporto così perché… » si guardavano negli occhi «…»




Capitolo 8

La rivelazione



«Echy.. io mi comporto così perché… » si guardavano negli occhi «Io e Bill….ecco….»
«Tom parla!»
«Diciamo che tra di noi c’è qualcosa di più di un semplice legame fraterno. Noi due, bè ora come ora direi solo io… io amo Bill. Noi abbiamo, avevamo una relazione stabile.»
«Come avevate?»
«Quando ti ha conosciuta è cambiato qualcosa in lui… è diventato strano. Per settimane ti ha cercato ovunque, non ha dormito per giorni… poi si è ricordato del numero di cellulare, ti ha provato a chiamare per mesi, ma era sempre occupato, io ho tirato un sospiro di sollievo…»
«…»
«… gli dicevo di non perdere la speranza, ma ero il primo a sperare che tu non rispondessi mai. Siamo andati a Catania, lì ti abbiamo rincontrato. Io ho approfittato della sua felicità per me, ogni volta che era felice pensando a te lui si lasciava trasportare….»
«..tr-trasportare?» L’occhiata che ricevetti fu abbastanza eloquente.
«… infine un giorno mi ha rifiutato. Ha detto che non era giusto nei tuoi confronti e…. da allora il rapporto tra di noi è diventato freddo, distaccato.. non sembriamo neanche più fratelli…»
«Scusa Tom…» Trattenni una lacrima. Mi sentivo colpevole. «… ho rovinato tutto…»
«Non ti devi scusare… eravamo già in crisi da tempo…»
«NO. Tom. Ho rovinato tutto… lo sapevo non avrei mai dovuto ascoltare quella vocina dentro di me…»
«…Echy..smettila….» tentò di prendermi il braccio, ma mi scansai.
«Tu…» presi coraggio «… devi restare con lui. Sono vent’anni che vi conoscete e la vostra relazione deura da molto di più della nostra.. c’eri prima tu, io sono solo una cosa passeggera… è TUO.»
«Echy…ti posso chiedere una cosa?» Questa volta riuscì a prendermi. Lo guardai negli occhi e annuì.
«Quando ti ho detto che io e Bill…. Non ti sei soprese più di tanto… perché?»
«Mai sentito parlare di Twincester?» Tom annuì «Io sono una di loro… credo nel vostro legame e avrei dovuto proteggerlo non distruggerlo…»
«Echy….»
«Tom.. io ho deciso.»
«Deciso cosa?»
«Lascio la città domani con i miei genitori… Bill mi aveva chiesto di restare e ….»
«… non avrei dovuto dirtelo…»
«Hai fatto bene Tom…»
«Ora va da lui… io vado a preparare le valigie…lo vado a dire ai miei genitori»
«Grazie.»
Un abraccio. L’ultimo mio ricordo dei Kaulitz.


*****




Tom entrò nella stanza sbattendo la porta. Prima di fare quel passo dovette raccogliere tutti il coraggio che aveva solo per aprire la porta.
Bill e Echy erano una bella coppia, ma quello che doveva restare per sempre accanto a Bill era solo e soltanto Tom.
Bill era disteso sul letto assorto nei suoi pensieri.
«Bill, ti devo parlare. »
«Tom… torna un’altra volta, adesso non voglio. »
«NO. Bill. ORA. »
Bill si mise seduto sul letto e con uno sguardo scocciato aspettò che Tom iniziasse a parlare.
«Non so cosa ti prede, in questi ultimi mesi mi sei stato distaccato, come se non fossi più nulla. »
«Tom! Quanto sei scemo! Tu sei tutto per me! »
«Allora perché mi eviti? Perché ogni volta che tento di abbracciarti, baciarti.. tu mi rifiuti? »
«Io ho una ragazza! Le sono fedele! »
«NO Bill.. tu non hai una ragazza, lei non significa niente per te! Doveva solo essere un modo per mantenere vivo quello che rimane della tua reputazione da etero.. »
Uno schiaffo. Il primo e ultimo schiaffo che Bill dette a suo fratello.
«Non osare parlare di lei così! E.. la mia reputazione è ottima! Io amo Echy e tu non dovresti dire questo di lei. »
Tom si teneva la guancia colpita con la mano e guardava Bill stupito, deluso, ma soprattutto sorpreso. Un’altra volta aveva reagito così: avevano 13 anni, a scuola, un ragazzo stava parlando male di Tom e lui aveva reagito così per proteggerlo.
«Tom….. » provò ad avvicinarsi a suo fratello, ma lui si scansò.
«No Bill, niente Tom. Noi due ci siamo fatti una promessa: restare per sempre insieme. Solo io e te, e poi dopo il mondo…»
«Eravamo dei ragazzini, non avevamo neanche dodici anni! Che ne potevamo sapere del futuro allora?»
«Mi hai promesso il tuo amore e io il mio! Perché non mi ami più Bill? Perché non mi vuoi più? »
Bill rispose con un bacio al fratello.
«Io ti Amo Tom. Ti amerò per sempre. Il nostro è un amore puro, non importa se sbagliato o disgustoso, pervertito o non riconosciuto… Ti vorrò per sempre. Ti chiedo solo una cosa. Io ho imparato ad amare grazie a te, ad essere romantico ….Echy è entrata nella mia vita e ne ha preso posto accanto a te, io amo lei nello stesso modo in cui amo te. Il mio cuore appartiene ad entrambi. Non avrei mai voluto farti questa domanda, mi costringe a segliere… Accetti di condividermi con Echy? »
Silenzio. I battiti dei gemelli battevano all’unisono.
«No. Non riuscirei a condividerti con lei. Io ti voglio solo per me. Tu, il tuo cuore appartiene a ME, come io appartengo a TE. Siamo destinati a vivere insieme, un’anima in due corpi. »
«Allora tra noi è finita.»
La serietà e la freddezza delle parole di Bill furono come un proiettile nel cuore di Tom. Crack.
«Tom è inutile che fai così, ho preso una decisione. Mi hai costretto a scegliere e io ho scelto lei. LEI perché mi ha fatto provare cose che non ho mai provato con te. È stato bello giocare con te agli amanti. Ma tu l’hai presa troppo sul serio. »Tom scoppiò a piangere, il tono di Bill si fece più freddo e distaccato. «Mi dispiace, saremmo potuti essere felici tutti e tre insieme. Ma tu come sempre hai rovinato tutto. Addio come amante e arrivederci come fratello.»
Prima di voltarsi e uscire dalla stanza baciò un’ultima volta Tom.
Si diresse verso la porta e davanti alla maniglia scoppiò in un pianto silenzioso. Notò tra le lacrime che era socchiusa e c’erano degli altri singhiozzo di fuori, ma erano stati coperti da quelli di Tom.
«ECHY! »
Ero lì appoggiata al muro, con una mano davanti alla bocca per attutire i singhiozzi. Bill si avvicinò, mi sfiorò e mi fece sobbalzare.
«È colpa mia…»
«No, Echy tu non c’entri nulla! »
«NO! È colpa mia, sono entrata nella tua vita sconvolgendola completamente… tu devi restare con Tom, quello tra noi è una cosa passeggera, ti stancherai di me… tra te e Tom sarà per sempre… NO! Non parlare… hai già detto troppo… sono solo una scusa… una copertura.. come potevo pensare che… sono un illusa e basta. »
Bill si sentì in colpa per quello che aveva detto.
«Io…-presi fiato « ti lascio Bill, tra noi non c’è mai stato niente e mai ci sarà. »
«E-Echy…»
«Resta con Tom, il tuo posto è con lui… il mio è quello di una studentessa a Roma con la mia famiglia… è stato bello finché è durato… Addio. »
Mi girai e corso via veloce per non farmi rincorrere. Piangevo.
Tom stava trattenendo Bill, tutti e tre piangevamo. Almeno qualcosa in quel momento avevamo in comune.
Io e Bill dovevamo lasciarci, non era la cosa giusta ma l'unica cosa da fare. Si era rotto il legame tra i gemelli ed ero stata IO.
Mi sentivo in colpa.
Perché? Perché proprio a me doveva toccarmi di innamorarmi di un cantante incestuoso?
Finita. La storia della mia vita, il mio amore, il mio unico amore l'avevo perso per sempre ed era colpa mia.
Era sempre colpa mia.
IO mi ero innamorata, IO mi ero illusa di passare una vita insieme a LUI, IO...
Ero di nuovo sola.
Io e la mia stupida coscienza che aveva sempre ragione.
Piangevo da un'ora su quella stupida panchina, piangevo per i miei errori che come sempre potevo evitare: bastava non rincorrere quello stupido lucidalabbra, ma... Bill mi ha guardato negli occhi e...
BASTA.
La vita deve continuare.
Ho avuto la mia occasione e l'ho sprecata.
La vita fa schifo. Prima ti promette tutto e poi nello stesso modo ti leva tutto e rimani attaccato a un ricordo, un rimpianto.
Piangere.
Di solito mi aiutava, ma non dopo quello che é successo.
Niente mi avrebbe fatto stare bene. Solo LUI.
Avevo un biglietto "Solo andata" per tornare a Roma, sarei partita la mattina seguente.
Il giorno dopo TUTTO sarebbe finito.
La vita che si prospettava davanti a me non era male: mi sarei diplomata, avrei frequentato l'Università e...avrei trovato la persona con cui passare la mia vita.
Era lui l'univa persona che volevo, non si può tornare indietro.
La vita non ha il tasto di rewind, ha solo un verso e, da quanto sapevo, andava anche molto veloce.

FINITO.

Due sconosciuti.

Chi era Bill Kaulitz?

Uno stupido cantante per cui avevo una cotta.




Capitolo 9

EPILOGO



Ero nell'aeroporto di Los Angeles per prendere l'aereo che mi avrebbe riportato a casa.
Una voce stava gridando il mio nome. Non mi girai, non importava più niente.
"Al diavolo... Girati Echy! Lo ami e questo basta. É corso da te. Sta gridando il tuo nome. Questo BASTA. Per una volta, solo questa, ascoltami!"
Stupida coscienza.
«BILL!!!!!»
Mi corse incontro, mi abbracciò e davanti a tutti mi baciò.
Un bacio disperato, di una persona che stava per perdere tutto.
«Non andartene ti prego.. »singhiozzava, le lacrime scendevano sul suo volto «Ti prego resta qui con me. Io ti amo. »
«Bill, tu e tuo fratello siet.. » mi chiuse le labbra con un dito.
«Lui non conta, é iniziato tutto come un gioco, non é niente per me. TU sei importante, non voglio perderti. Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrate? »
Annuì con la testa, cercai di spingere indietro le lacrime che mi premevano negli occhi.
«Mi avevi chiesto perché ti avessi fatto entrare nel mio camerino. Ora ho la risposta, un po' in ritardo... Avevo visto qualcosa nei tuoi occhi che mi aveva fatto scattare qualcosa dentro di me... Io pensavo di essere scemo, non pensavo potesse bastare un tuo sorriso per 'convertirmi'!!! Ma é stato così. Mi sono innamorato di te fin dal primo momento che ti ho visto. Non ho avuto pace finché non ti ho rivisto. Ogni volta che ti chiamavo e suonava occupato mi si fermava il cuore.. Non sapevo quanto ancora potevo resistere senza la tua risata, la tua voce.. »
Ero scoppiata in lacrime, lo abbracciavo forte mentre mi sussurrava nell'orecchio il suo discorso che stava dicendo con il cuore.
«Echy, quando ti ho rivisto a Catania il mio cuore é tornato a battere... Ti Amo! L'Amore con la A maiuscola. Voglio passare la mia vita insieme a te. »
Lo stringevo a me. Sussurrai al limite del silenzio "Ti Amo anch'io" ma arrivò alle sue orecchie
«Per la storia di me e Tom.. É iniziato tutto come un gioco, per non sentirci soli, eravamo piccoli e ..soli. Ci siamo avvicinati e.. »
«Bill... Non é sicuro parlarne qui..davanti a tutti... Mi voglio sedere... »
Ci sedemmo lontano dalla folla.
Ci fu un momento di silenzio prima che Bill continuò il suo discorso.
«...io e lui eravamo soli contro il mondo intero e ci siamo protetti a vicenda e questa protezione é diventata attrazione...ognuno di noi é cambiato per l'altro e devo a lui quello che sono, grazie a Tom sono diventato un romantico... Pensavamo fosse amore, ma poi ho incontrato te! Tu mi hai fatto scoprire il vero amore... Io mi sono innamorato di te, solo e soltanto di te! »
Lo abbracciavo forte a me, sentivo i battiti del suo cuore, mi cullavano dolcemente.
«Non voglio partire Bill… voglio restare qui con te..PER SEMPRE! »

*****



«Ora però vai a dormire!!! »
«No mamma... Ti prego di nuovo..raccontami di nuovo!!! »
Una bambina di 8 anni stava facendo i capricci per non andare a dormire. Era la bambina più bella di tutto il quartiere, carnagione chiara, occhi color del cioccolato, capelli corvini, un neo sotto il labro dove ce lo aveva anche il padre, quel sorriso al quale non riuscivi a dire di no. Quella bimba era il ritratto del padre. Da lui aveva preso tutto: dagli occhi al carattere. Dalla madre aveva ereditato una forte dedizione in quello che faceva. A soli otto anni quell'angelo era la più brava della classe, una memoria minuziosa, cantava angelicamente e dallo zio aveva preso la passione per le chitarre.
«Emily, devi dormire! »
«Uffi.. Ma io non ho sonno! »
«Dormi che domani mattina ci dobbiamo svegliare presto. »
«Perché? »
«Papà non te lo ha detto? Partiamo in tour con lui e il gruppo! »
Un sorriso si aprì sul suo viso.
«Davvero? »
«Davvero davvero. »
«Dankeeeeeee!! »si lanciò nelle braccia della madre.
«Ora però vai a dormire! »
«Chi va a dormire? »
«PAPÀÀÀÀÀ»
La piccola Emily uscì dalle coperte per andare ad abbracciare il padre.
«Papà sei tornato! »
«Io torno sempre. - Tirò su la figlia e si andò a sedere sul letto accanto alla moglie. »
Sull'indice sinistro della donna brillava un diamante nero e sotto la fede.
«Amore.. Come é andata a lavoro? »
«Come sempre... David si é preso un esaurimento nervoso perché Georg é riuscito a far incendiare la sedia "non infiammabile"...ancora ci sto pensando a come si sia riuscito... Ma di sicuro c'é lo zampino di Gustav.. É lui il genio del male! Io e Tom abbiamo provato di nuovo tutta la coreografia, lui é inciampato nelle tende che chiama vestiti e é cascato come una pera cotta!!! »
Tre risate si fusero insieme, così uguali.
«Insomma come al solito!»
«Voi invece che mi raccontate? »
«Mamma mi stava raccontando come vi siete conosciuti... Ma davvero é stato ad un concerto? »
«Si. Io e tua madre ci siamo conosciuti nel backstage di un mio concerto... Tutto grazie ad un lucida labbra che gli era scivolato via! »
I due si guardarono e si dettero un piccolo bacio a stampo.
«Bill... Non dovevi dire una cosa ad Emily? »
«Vero..quasi me ne dimenticavo..grazie Echy se non ci fossi tu...Allora... Sei pronta per un tour con i Tokio Hotel? »
«JAAAAA» Emily saltò al collo del padre «Mi farai provare il tuo microfono? »
«Mmhh...ci devo pensare..é il MIO microfono...ma ok, lo puoi provare. »
Emy dette un piccolo bacio sulla guancia.
«Verrà anche zia Wale con i cuginetti? »
«Certo. Wale non se lo é fatto ripetere due volte..ha accettato subito. Certo che vengono anche Jake e Lucy... Se no che tour é senza la famiglia!!! »
Baciò la testolina della figlia.
«Ora a nanna! »
«Ok papà. »
Bill e Echy uscirono dalla stanza della figlia e si diresse verso la loro.

«Sembra che ascolti solo te! »
«In effetti si! Ma quante volte gli ha racconto quella storia? »
«Ogni sera. Vuole solo quella! »
«Non possiamo dire che non sia una bella storia! Quante ne abbiamo passate... Ma alla fine ci siamo sposati, in quella bella cattedrale che piaceva a te.. »
«La cattedrale era il TUO sogno!! » dette un pugno sulla spalla del cantante.
«Non gli racconti mai quello che é successo dopo? »
«Non voglio rovinargli la favola... »
«É stato un periodo brutto per tutti... »
«Ho quasi fatto lasciare il gruppo! »
«Ma ora siamo tutti insieme, Tom si é innamorato di Wale e ora anche loro sono felicemente sposati... Tu hai migliorato le cose...mi hai dato una bimba stupenda e domani partiamo per il nuovo tour... »
«Ho una sorpresa anch'io! »
«Cosa? »
«Indovina? La famiglia si allarga! »
«Hai comprato un cane ad Emily? Ne abbiamo già tanti di nostro! »
«Cretino! Fortuna che Emily ha preso il cervello da me! No Bill...sono incinta! »
«Un altro piccolo Kauliz? »
«Mettila come ti pare...si un altro piccolo Kaulitz!»

Dopo tutto quello che é successo, finalmente erano una famiglia.
Si erano sposati molto giovani, Echy aveva appena 19 anni, Emily é nata dopo un anno dal matrimonio.
Ora erano una famiglia. Il sogno di Echy si era avverato.
Ormai il suo sogno era la sua vita, lo viveva ogni singolo giorno.



Tutto per uno ‘stupido’ lucidalabbra…










N.D.A: OK..è finita.... *scoppia a piangere*
Allora...è la prima volta che faccio il commentone finale *sospira* e credo anche l'ultimo... è stato difficile scrivere questa storia...è cambaita molte volte nel corso del tempo...
I primi capitoli sono stati scritti molto anni fà..nei primi mesi che mi piacevano i Tokio Hotel, gli ultimi qualche mese fà e quelli centrali negli ultimi giorni...
Sono stili differenti...credo di aver sbagliato anche qualche tempo verbale... ma possiamo chiudere un occhio....

Voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno letta e apprezzata. Spero che abbiate passato delle ottime ore a leggerla...per me è stata davvero importante....

Vorrei ringraziare il Tokio Hotel Street Team Roma che mi ha dato l'ispirazione necessaria per molte scene. Un abraccio speciale va a Wale, Tammy e Eli perchè ormai siete la mia famiglia. Inoltre ringrazio Shafy per avermi portato a qual concerto che ha cambiato la mia vita, per sopportarmi ogni giorno, per tutto....
Grazie Girls..siete la mia vita ^-^

Questa cosina in più è per la mia adorata Wale:
CITAZIONE
Dato che la storia non è una Twinceste ç_ç c'è tutta una storia sotto che non ho voluto(potuto) scrivere:
Tom e Bill se la fanno di nascosto xD
Quando le loro mogliettine escono loro ci danno dentro xD ecco perchè quando c'è una pioggia mooolto violente è la "pioggia di Tom"



Edited by TAKeRu_ECHY - 14/10/2012, 18:20
113 replies since 29/12/2010