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Posts written by TAKeRu_ECHY

view post Posted: 23/6/2015, 16:06     Jus In Bello 2015 - A Very Supernatural Weekend - » Tнє єvιl Tωιη «
Jus In Bello 2015 - Prima convention in assoluto, primi momenti di panico totale, prime file infinite, primi scleri.
Ho passato la metà del tempo in stato confusionale e l'altra metà in super eccitazione che non smettevo di parlare un secondo.
Sono successe davvero tante, ma tante cose in questi tre giorni (quattro se ci metto anche il Jailbreak) e spero di non dimenticarmi nulla perchè lo so che alla fine mi ricorderò qualcosa e la dovrò aggiungere.











15 MAGGIO 2015 - Prima giornata

Sveglia all'alba quando le attività iniziavano alle 15. Morte di sonno, io Vina e Valentina ci mettiamo a cazzeggiare come non so cosa insieme al resto della gang fino alle 14 dove finalmente ci mettiamo in fila per entarre.
La cosa che ci ha destabilizzato è stata la sfilata che hanno fatto.

Passano i bodyguard e arriva un tizio biondo, belloccio tipo vichingo.
Commento di Vina: "C'è 'o so che sei bello, ma pure 'e guardie me sembra un po' troppo." ...era Greyston Holt, uno degli ospiti.
Commento di Vale al passaggio del Vichingo: "Sei l'amore della mia vita." #lol
(mentre stavamo in macchina parlavamo di lui e della sua più totale inutilità, ci siamo innamorate follememente di Grey che non si filava nessuno)
Passa Tahmoh Penniket e la gente inizia ad urlicchiare. Passa Rob Benedict, poi Richard Speight Jr. e già mi sento le gambe tremare. Passa Mark Sheppard e vedo Vina piangere. Quando passa Misha Collins io dimentico come si respira. Valentina dietro di me scoppia a piangere. Poi arriva Osric Chau, Felicia Day e Jim Beaver.
Nel giro di cinque minuti abbiamo visto passare mezzo cast davanti a noi. Tre quarti di persone sono in lacrime, l'altro quarto sta con gli occhi spalancati e fissa il vuoto.
Io sono nella seconda categoria.

Ci fanno entrare e ci mettiamo ad un angolino ad aspettare che tornino indietro. Altre lacrime e sguardi nel vuoto.
Ci mettiamo all'angolino vicino al separè fra la zona di noi partecipanti e gli ospiti e vediamo arrivare prima Felicia e poi Osric che ai nostri "hi!" si sono fermati e ci hanno salutato a loro volta #valledilacrime2lavendetta

La foto con Rob è stata la prima che io ho fatto. Sono entrata che tremavo come una foglia.
Gli ho chiesto balbettando se potevo abbracciarlo e lui mi ha stretto fortissimo. Quando mi sono allontanata da lui, mi ha preso la mano e mi ha chiesto sette volte se stavo bene e se volevo restare due minuti dentro per riprendermi. Inutile dire che appena sono uscita dalla saletta le mie gambe hanno ceduto e sono andata culo a terra.



Poi ho fatto Richard che mi ha chiesto "how are you?" e gli ho risposto -bloccandomi- "fine... like… ish" ED È SCOPPIATO A RIDERE. DIO MIO LA SUA RISATA È BELLISSIMA. Il fotografo non scattava e io stavo altezza cuore con lui che continuava a stringermi forte. Mentre uscivo mi ha detto "you are beautiful" e ho dimenticato come si camminava.



Nel lasso di tempo che separa le due sessioni di foto si viene a sapere che Jared Padalecki non verrà, solo successivamente si viene a sapere che ha avuto un crollo fisico e psicologico perché ha lavorato troppo. Considerando che questa è la quinta convention di seguito che fanno, lo posso anche capire. Jared è una persona che si mette in gioco al 300% e cerca di fare di tutti per far felici tutti.
Spero che si rimetta presto (nei giorni successivi ha twittato che stava meglio e anche Jensen ci ha confermato che Jared aveva davvero bisogno di una pausa e che sta migliorando).

Saputa la notizia dell’ospite big mancante succede il panico totale, si crea una fila enorme alla segreteria per chi doveva cambiare gli extra che aveva preso, farsi dare un rimborso o semplicemente comprare gli extra.

Mi fiondo da Tahmoh dato che quasi tutti stavano in fila davanti alla segreteria, arrivo da lui, lo saluto e gli chiedo un abbraccio. Quando mi avvicino e gli passo le mani dietro la schiena lui mi ha arpionato per i fianchi e tirato in alto, stavo sulle punte tipo ballerina. Lo ringrazio e lui: "You are very nice!"



Mi metto in fila per la foto con Felicia e sapendo che a lei non piace abbracciare sconosciuti mi prende l'ansia per la posa da fare. Entro nella saletta e vedo che tutti le fanno fare la Charlie's Angels Pose e #secondacrisi. Mi avvicino a lei e appena metto a fuoco il suo viso mi apro in un sorriso magnifico. Lei è bellissima, un fiore perfetto con quei capelli rossi *w*
Le chiedo se la posso abbracciare e lei tutta felice "Oh my God yes! You are so cute!" e mi stringe in un bellissimo abbraccio.
All'autografo con lei si ricorda di me e mi chiede se avevo preso la nostra foto. Dice che deve essere venuta bene perchè eravamo entrambe belle, senza pensarci le dico che lei è bellissima ed è per questo che la foto è bella. Mi sorride e mi ringrazia.



Vado a fare l'autografo con Misha e vedere quegli occhi blu scuro che mi fissavano mi ha fatto perdere la cognizione del tempo.
Vado lì davanti a lui, mi dice "hi", io inizio a parlare e mi impappino. Mi blocco e lui inizia a ridere. Cerco d prendere il libretto per scappare via alla velocità della luce e lui non me lo ridà.
"I’m not givin' this back to you if you don’t talk", ma niente non riesco a parlare.
Nota le mie unghie uguali al colore dei suoi occhi. "I like your nails."
MI SBLOCCO
Lo ringrazio e inizio a parlare, gli dico quanto è importante per me e quanto lo amo, che è una persona meravigliosa e lui continua a sorridere ad ogni parola. Gli chiedo se lo posso abbracciare, il traduttore dice di no e lui si alza lo stesso e mi stritola, si risiede e io sono sull’orlo delle lacrime.
"Thank you, bye" e vi posso giurare che c’era un cuoricino alla fine della frase.
Mi allontano e lo saluto con la mano e lui mi fa l’occhiolino.

La giornata finisce con noi poveri sfigati che non avevamo il cocktail party a piaggiarsi sui divanetti ad aspettare non so cosa, perché poi alla fine gli attori non sono venuti al bar.

GIORNATA MAGNIFICA.
Torno a casa poco dopo mezzanotte e cerco di dormire...











16 MAGGIO 2015 - Seconda giornata

...avevo la sveglia alle 6:20 e alle 6 in punto ho gli occhi spalancati.
Vado a prendere Valentina e andiamo da Vina, tutti fomentati andiamo di nuovo all’avventura.
Appena arriviamo ci mettiamo in fila per fare l’autografo con Mark Sheppard. Vado prima io, poi Dan ed infine Vina che gli consegnerà la maglietta dei Roman Hunters.
Arrivo da lui e gli regalo la spilletta SuperWhoLock, "I like it!"
Inizia a parlare Dan del nostro raduno, del tweet e Vina gli consegna la maglietta.
Vina è rimasta spiazzata da Mark, completamente, aveva la stessa espressione che ho fatto io quando ho visto Misha.

Uscita da lì mi spiaggio un secondo al bar e dopo vado a fare la foto con Mark.
Dopo cinque foto sono calma, mi avvicino a lui, lo saluto e lui mi fa segno di fermarmi.
Legge la mia maglietta e poi con una voce stupida ripete "Like a rainbow!" che stava scritta sulla mia super colorata canotta.
Durante la foto mi appoggia la testa sulla mia e trasforma una semplice foto nella cosa più carina che lui abbia mai fatto.



Torno nella sala principale e in fila di nuovo per fare l’autografo con Jim Beaver.
Arrivo da lui e gli dico che mi manca Bobby, che è il mio personaggio preferito.
"It’s mine too" e prima risata insieme. Poi gli chiedo cosa sia successo a Bobby dopo la sua ultima apparizione. Lui si guarda dietro e mi dice che non può rivelarmelo.
"Whisper that to me, please", lui si avvicina e con la voce da Bobby super seria dice: "I don’t know".
Ridiamo insieme e lo ringrazio per avermi svelato uno segreto così importante.
"Any time!"
Lo saluto e vado da Greyston che poverino nessuno se lo filava. Arrivo davanti a lui e ci mettiamo a chiacchierare tranquillamente di tutto, io parlo in inglese e lui mi risponde in italiano. Gli dico che assomiglia ad un vichingo, che una mia amica si è innamorata di lui appena l’ha visto e che è un ragazzo meraviglioso. Si emoziona lui ed è lui a ringraziare me.

Stacco del pranzo e prima di rimettermi in fila mi prende un attacco di panico.
Il primo pensiero è farò la foto con Jensen e vado in panico.
Faccio mente locale del giorno prima e mi faccio una specie di discorso d’incoraggiamento davanti allo specchio: "Echy okay ricordati che Richard ha detto che sei bellissima, Misha si è complementato per il tuo smalto, Felicia ha detto che sei "super cute", Rob "a really sweet heart", Tahmoh "incredibly nice" e Osric ti ha stritolata in un abbraccio di puro amore. CE LA PUOI FARE. "
Inutile dire che mi sono venuti ben sette attacchi durante la fila perché avendo il pass più basso ho dovuto aspettare per ben due ore prima di poter entrare.
Io ero in panico, Valentina in lacrime.
La prima cosa che ho visto appena sono entrata sono state le bowlegs. Non mi ero accorta della musica, non mi ero accorta neanche di Cliff che era seduto vicino a noi sul murettino. L'unica cosa che riuscivo a focalizzare era Jensen e che ogni passo era un metro più vicina a lui.
Il tempo passa a rallentatore e quando tocca a me, le gambe si bloccano, la ragazza dello staff mi spinge verso di lui e le gambe decidono di non collaborare..
Jensen mi guarda e sorride, nota quanto sono più bassa di lui si abbassa facendo una specie di balletto che mostra ancora di più le sue bowlegs, apre le braccia e mi fa segno di avvicinarmi.
Mi sblocco. Gli corro incontro e lo stringo forte. Devo esseri lanciata addosso a lui perchè lo sento stringermi forte e cercare di riprendere l'equilibrio. L'unica cosa che sento sono le sue braccia che mi avvolgono e mi stringono a loro volta, mi trovo schiacciata contro il suo petto. Afferro la sua camicia e ho paura che sia tutto un sogno. Quando sento il suo profumo mi rendo conto che è tutto vero e faccio questo sorriso da pervertita.
Scatta la foto.
"Are you okay?"
Deve essersi reso conto del mio stato confusionale -o semplicemente perchè stavo per svenire davanti a lui prima-, io annuisco, non riesco a parlare, esco restando con lo sguardo su di lui camminando all'indietro mentre Dan gli si avvicina.
Uscita dalla saletta sono in stato confusionale, non riesco a parlare. Vedo Valentina che piange, io lancio la borsa e crollo a terra. Gli occhi fissi nel vuoto e il mondo che si è fermato.
Ci metto venti minuti a riprendermi e a ricordarmi come si cammina.



Mi vado a risistemare il trucco e mi metto in fila per fare l’autografo con Rob e con Richard.
Entro finalmente e mi metto nella fila per Rob. Arrivo davanti a lui e quegli occhi azzurri da cucciolo mi fissano e lo saluto. Lui si ricorda che stavo tremando e mi chiede come sto.
Me: "It was my first photo and I was a little excited"
Rob: "I notoced"
Fa l'autografo. Guarda la foto e... SI ALZA E VA DA RICHARDA A FAR VEDERE LA NOSTRA FOTO. (IO STAVO MORENDO.)
Torna indietro da me e io stavo quasi in lacrime. "I'm sorry"
Rob: "It's such a wonderful picture, I had to share"
Lo abbraccio e me ne vado quasi in lacrime.
ROB BENEDICT È MERAVIGLIOSO.

Non mi hanno fatto fare l’autografo con Richard perché la fila era davvero lunghissima. Ceniamo e aspettiamo il concerto di Jason.

LA SORPRESA ASSURDA CHE E’ STATA IL CONCERTO DI JASON.
Il mash-up "Kiss/All About That Base", quando ci ha fatto cantare a tutti "Alleluja" avevo i brividi. "Crazy Love" con noi che facevamo la parte di Jensen Ackles.
E’ stato un concerto bellissimo.
Ha due nuove groopie xD










17 MAGGIO 2015 - Terza giornata

Ultimo giorno e si inizia a sentire la stanchezza sia nostra che degli attori.
Prima foto della giornata è con Misha #panico
E’ il compleanno di Valentina e lei è super felice e io pure.
Arriviamo all’Hilton e scopriamo che tutte le attività sono ritardate di un ora, entriamo alle 10 invece della 9, ma alla fine va tutto bene.
Decido di fare prima gli autografi con Tahmoh, Richard e Osric per calmarmi.

Vado da Tahmoh –che è davvero un patato dolce e bello, angelo mio-, mi dice che la nostra foto è venuta davvero molto bene e io in preda a non so cosa gli dico "It's because you are in in" e lui mi guarda negli occhi, sorride e "no, it’s because you are beautiful." Non ricordo neanche se l’ho ringraziato, ma dal modo in cui mi ha guardato andare via credo di no. Bello lui che capisce esattamente come ridurmi in stato gelatinoso.
Mi allontano con le mani che mi tremano.
Mi metto in fila per fare -finalmente- l’autografo con Richard, ci salutiamo, gli inizia a parlare di diverse cose tra cui Kings of Con e lui si fomenta tantissimo. Firma la foto, guarda l’autografo e ride da solo:"That's a crappy autograph, I'm sorry."
"No problem."
Ci guardiamo e ci sorridiamo a vicenda, ultimo saluto e mi metto in fila per Osric.
Osric che è un cucciolo assurdo, mi chiede come mi chiamo e firma la foto. La sua tenerezza mi ha completamente disarmato.

Non ho più nulla da fare tranne la foto con Misha e la fila è interminabile.
Ho diversi esaurimenti nell’attesa, fortuna che mi distraggo a parlare con altre persone. Arriva finalmente il mio momento ed entro nella saletta tremando, lo guardo e immediatamente tutta l’ansia svanisce, sento i cori angelici dietro di me e lui è bellissimo e stanchissimo.
Arrivo davanti a lui con un sorriso enorme, lo saluto.
Do whatever you want” e lui mi aggrappa per le spalle e mi gira, si appoggia a me e io mi sento felicissima. Abbiamo inconsciamente fatto la stessa espressione, togliamo al posa e lo abbraccio. Esco dalla sala e il panico torno. Guardo nel vuoto con un sorriso meraviglioso.
Misha ha un effetto calmante assurdo. Lo guardi e tutto si placa.



Pausa pranzo. Rientriamo dentro e mi rimetto in fila... ho passato al JIB a fare file xD
Questa volta la fila dura ben tre ore e dopo la prima iniziamo a svalvolare.
All’improvviso ci passa Misha vicino e ci ridà la forza, si avvicina e ci chiede per chi stavamo facendo la fila. Appena lui svanisce dentro la sala pannel io, Dan, Viola, Marta e Valentina iniziamo a cazzeggiare come se non ci fosse un domani.
Arriva finalmente il nostro momento e appena vedo Jensen mi torna il panico, mi volto e c’è Misha, sposto continuamente lo sguardo fra loro due.
Jensen, panico. Misha, calma. Panico. Calma. Panico.

Passo il libretto della prima stagione con lui e Jared sopra dieci anni più piccoli e sento un bellissimo "awww we were so young" venire pronunciato da Jensen e BOOM DUE FARI VERDI MI SI PUNTANO ADDOSSO E IO MI DIMENTICO COME MI CHIAMO
Non so come ci sono riuscita a parlare e a dirgli quanto è importante è per me, che attore magnifico e che persona fantastica è.
Lui mi ringrazia, io lo saluto e se non fosse stato per qualche potere soprannaturale sarei caduta a terra svenuta.

Recuperiamo Vina e andiamo a fare l’ultima foto della JIB con Greyston tutte e tre insieme. Gli diciamo che deve decidere lui la posa, lui ci dice che vuole fare una posa con noi che facciamo finta di menarlo.
Vina: "Ma che traumi ha avuto da piccolo?"



Torniamo nella sala in tempo per il pannel di Jensen e Misha che è stato la perfezione.
Momenti indimenticabili:
- Misha e Jensen che si fiondano in contemporanea sul tavolino a leccare il liquore caduto,
- Jensen che inconsciamente si pulisce con la maglietta facendo vedere la sua pansetta e un capezzolo
- Jensen che non riusciva a togliere le mani da Misha

Cerimonia di chiusura che diventa il delirio totale perché Jensen si mette a fare il cheerleader, prende Rob in braccio e quando lo lascia ha mezza camicia aperta.
Lacrime a go-go.
Dopo ci mettiamo fuori l’ingresso e Misha corre verso di noi e me lo ritrovo a dieci centimetri da me, ci ringrazia per essere venuti e ci saluta.


CONCERTO DI ROB FATTO SEDUTA IN SECONDA FILA SOTTO AL PALCO
VIDEO SENZA ZOOM
FOTO PERFETTE
Ha cantato "Happy Birthday" a Valentina e ad altre due ragazze. E’ stato un cucciolo meraviglioso che quando si emozionava si dimenticava le parole :")
Finito il concerto andiamo al bar, mi metto nell’angolino dove c’è meno gente, mi giro e ho Rob a due metri da me.



Lascio per l’ultima volta l’Hilton con la promessa di tornarci.










18 MAGGIO 2015 - Jailbreak Concert


Erano le 8 e io ero in piedi con una faccia distrutta, il cuore mezzo in pezzi.
Il pomeriggio prendo Jo e Laura con me e andiamo al Jailbreak per il concerto di Rob e Jason dove si sono aggiunti anche Jensen e Richard.
Concerto meraviglioso.
Jason e Rob hanno cantato alcune canzoni dei concerti di sabato e domanica.
Tutti e quattro hanno cantato insieme "Rock Me Mama (Wakon Weels)" e concluso con"You make me feel" d Michael Jackson dopo che noi gli abbiamo chiesto un’altra canzone.
La serata si è conclusa con una bella cena insieme a Vina, Elisa, Jo e Laura.
Torniamo a casa e Jo e Laura restano da me.
Conclusione perfetta per il miglior fine settimana della mai vita.

Ovviamente appena Jo e Lalla se ne sono andate via questa mattina, sono scoppiata a piangere.





Non piangere perchè è finito, sorridi perchè è; successo.



Riassumendo al massimo questi tre giorni di ‪JIB con poche parole posso dire solo: IO AMO QUESTO CAST.
Mi ha fatto sentire come se ci conoscessimo da anni, mi hanno accolto sempre con il sorriso e mi hanno stritolato nei loro abbracci.
Misha è stato semplicemente Misha. Era praticamente morto di stanchezza ma ci ha donato le emozioni migliori.
Jensen è stato ultraterreno.
LE LENTIGINI E GLI SMERALDI CHE HA AL POSTO DEGLI OCCHI.
Gli altri sono stati magnifici.
La vera sorpresa è stato Greyston che è stato un cutie patootie e Jason che mi è piaciuto molto come cantante.


Un commento alla situazione si Jared.
Molte ragazze che conosco ci sono rimaste malissimo per il fatto che non è venuto, molte hanno fatto domande sulla situazione a Jensen al primo suo pannel e nonostante il proiettore della sala merchandising era una sola assurda, sono riuscita a vedergli gli occhi lucidi e ero sull'orlo delle lacrime anche io quando ha risposto che gli mancava avere suo fratello (Jared) al suo fianco e che questa era la prima volta che stava da solo a fare questa cosa, ma comunque era felice di essere qui con noi perché siamo diventati anche noi la sua famiglia e sa quanto è importante per noi averlo qui.

Lui e Misha ne sono usciti super stanchi da questa JIB, hanno fatto sessioni di foto e autografi praticamente infinite; domenica mattina Misha era un cadavere ambulante e Jensen è arrivato con gli occhiali da sole, ma entrambi hanno dato il 150% in ogni cosa che facevano.

Tutti quanti abbiamo mandato il nostro amore e la nostra comprensione a Jared, lo abbiamo sempre tenuto nei nostri cuori e nei nostri pensieri, c'era almeno una volta in ogni pannel di Jensen in cui lui veniva nominato.
Spero davvero che il nostro Moose si rimetta in fretta.
Per questi due giorni Misha e Jensen si sono fatti in quattro e questo mi ha fatto capire completamente che persone meravigliose sono.
Quando le vedi di persona e -nonostante il loro più grande desiderio sia quello di accasciarsi su un letto e dormire per i prossimi mille anni- ti sorridono perché sanno quanto è importante per te, capisci che sono troppo meravigliosi per questo mondo.

Mentre scrivo questo breve resoconto sto piangendo con il sorriso e credo che questa sia la descrizione perfetta per questi quattro giorni.
Sono davvero ma davvero felice.
Ma mi mancano già.
Mi mancano quegli abbracci stritolatori che mi hanno dato.
Mi manca vedere correre Misha per i corridoi con i tizi della sicurezza sbiancare.
Mi manca parlare con chiunque, condividere la mia esperienza con le prime persone che incontravo.
Mi manca salire in macchina con Vina e Vale e sclerare contro Maps.
Mi manca tutto.



…questa è stata la prima volta ed è stata awesome!
Jus In Bello 7, I’m wating for you!!


Se qualcuno vuole vedere le foto che ho fatto alla convention, potete andare sul mio profilo di facebook, ho messo l'album pubblico :)



Un bacione a tutti,
Echy;


Edited by TAKeRu_ECHY - 27/6/2015, 17:26
view post Posted: 8/6/2015, 00:47     Second Chances - Supernatural
Titolo: Second Chances
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Jessica Moore
Genere: Generale
Raiting: Verde
Avvisi: Angst (quando mai manca?), Flangst
Pairing: Sam/Jessica (accenni)
Parole: 3102
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede cui faccio riferimento, è tutta proprietà di Erik Kripke e della The CW.
Riassunto: Sam è a Stanford e passa le ultime settimane sentendo una presenza seguirlo ovunque. Ha continui incubi su Jessica, in poche settimane avrà un colloquio che deciderà il suo futuro ...e un pezzo del suo passato torna a fargli visita distruggendo i suoi piani.
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Sam si sentiva osservato.
[…]
Fu veloce, un flash, un volto fra i centinaia che attirò la sua attenzione.
Vide quegli occhi verdi che lo fissavano, quella cascata di lentiggini e quella giacca di pelle sempre troppo grande per quel corpo magro.
Fu un secondo, un battito di ciglia e quella figura era svanita.

Ambientazione: Questa shot si colloca nel periodo precendete al primo incontro che vediamo dei ragazzi adulti, ripercorre l’ultimo mese fino a quell’incontro. Diciamo che è una specie di Pre-Serie.
Note: La canzone da cui ho preso il titolo è degli Imagine Dragons “Seconds Chances”.
L’ispirazione mi è venuta da questa immagine: click me :3
Ho promesso di scrivere questa storia a Betta e ci sono dei piccoli hint che le piaceranno tantissimo. Quindi Betta, la dedico a te questa “super gen” ;)







Second Chances







I get older and life fades but you remain
Open up again I believe in second chances
Please let me in oh I believe in second chances
I won't break you
I will not let you down
Open up again I believe in second chances

Forgive me




Sam si sentiva osservato.
Aveva questa sensazione di avere qualcuno che lo stesse seguendo.
Erano quattro anni che aveva lasciato la caccia, ma alcuni comportamenti erano difficili da perdere.
Ci erano voluti undici mesi per eliminare la pistola sotto al cuscino e quasi un anno e mezzo per le linee di sale sulle porte e finestre. Quest’ultima abitudine era stata abbandonata quando Jessica aveva iniziato a passare la notte da lui, era troppo impegnato a fare altro per ricordarsi di proteggere la sua camera.
Jessica Moore era una ragazza normale da un passato tranquillo e un futuro luminoso e stabile, lei era tutto quello che Sam avesse desiderato essere e avere. Ci erano voluti pochi appuntamenti con lei per capire che avrebbe voluto passare la sua intera vita con quella donna.
Lei gli ricordava sua madre, con quei capelli biondi e quel sorriso sbarazzino che si irradiava fino agli occhi, Sam aveva visto una foto di sua madre, Mary Winchester, in cui aveva quello stesso sorriso.
Quel giorno era importante, era il loro terzo anniversario. Sam era riuscito a liberarsi la serata studiando tutta la mattina in biblioteca, sapeva che Jess stesse preparando qualcosa di speciale a casa e non voleva rovinarsi la sorpresa. Ultimamente era molto teso e tutti i suoi amici l’avevano notato, ma in tre settimane avrebbe avuto l’incontro più importante della sua vita, gli avevano dato la possibilità di entrare in una delle migliori scuole per avvocati della città e l’unica cosa a separarlo era quel test, più altro sarebbe stato il punteggio e più alto erano le possibilità che quel colloquio sarebbe andato bene. Si giocava il suo futuro in un esame da tre ore.
Era chino sui libri, concentrato a imprimersi nella mente l’ultimo capitolo del Diritto Romano, e sentiva un paio di occhi fissarlo.
Non aveva bisogno di girarsi per confermare la cosa. Lui lo sapeva e basta.
Decise di ignorare la cosa, aveva cose più importanti a cui pensare che a stupide sensazioni date da vecchi insegnamenti che ormai facevano parte di lui.
Non voleva ammetterlo, ma nel suo più profondo la caccia gli mancava.
Quello che gli mancava davvero non era l’uccidere le creature, gli mancava passare del tempo con suo fratello.
Dean era sempre stato tutto il suo mondo, c’era stato fin dall’inizio, non riusciva a ricordare un momento della sua vita in cui lui non fosse stato presente. C’erano state diverse volte in cui era fuggito, ma quella mancanza, quel senso di vuoto all’altezza del suo cuore, lo faceva tornare da Dean.
Se si concentrava, riusciva ancora a sentire quel dolore al petto, ma Jess era riuscita a riempire quel vuoto e Sam pensava che finalmente aveva trovato quel qualcosa che aveva sempre voluto: la normalità.
C’erano giorni in cui questa nuova vita lo rendeva completamente felice, che non pensava alla sua vita prima di quel litigio, prima di quel “se esci da quella porta, non tornare mai più” urlato da suo padre.
C’erano giorni in cui si ricordava lo sguardo di Dean che lo fissava e gli chiedeva silenziosamente di non andarsene, che lo pregava con gli occhi di non abbandonarlo, di restare lì per lui. Questi giorni erano quelli che diventavano soffocanti, in cui ogni singola persona che incontrava per strada si tramutava in un mostro e lui si doveva rintanare in biblioteca per riuscire a ritrovare la calma e non scoppiare a piangere in mezzo alla strada.
Non voleva abbandonare Dean, aveva sperato fino all’ultimo che lui lo seguisse lontano da quella vita, lontano da quel padre che non aveva mai capito quando il figlio maggiore aveva fatto per entrambi e che gli doveva molto più di quanto gli dava.
In quei giorni Sam ricordava episodi che pensava di aver dimenticato.
Quel giorno sentiva che era diverso, era un giorno felice, eppure la sua mente gli stava giocando un brutto scherzo. Sentiva quello sguardo che lo stava penetrando, lo sentiva entrargli dentro, esaminandolo, cercando qualche crepa, insinuandosi nella sua anima alla ricerca di un qualcosa di sbagliato e si ricordò quella volta quando aveva tredici anni in cui Dean lo guardò in quel modo...

Aveva deciso di fare un giro per quella piccola cittadina in cui si erano fermati da qualche settimana, avevano un bel parco e voleva visitarlo per bene, perse la cognizione del tempo e quando tornò al motel era ormai buio. Quando aprì la porta della loro camera vide Dean inginocchiato a terra con un labbro tagliato e un livido sotto l’occhio sinistro, si guardava la mano insanguinata e stava piangendo. Lui rimase immobile vicino alla porta, suo padre lo vide e l’unica cosa che fece fu andare verso di lui, dargli una pacca sulla spalla e superarlo. Sam continuava a fissare suo fratello che non era riuscito ad allontanare i suoi occhi da lui. Il rumore dell’Impala che veniva accesa destò entrambi da quella trance.
“Chiudi la porta, Sammy” disse Dean, “mi hai fatto prendere un bello spavento, pensavo di averti perso.”
Sam gli corse incontro e lo abbracciò.
“Scusami, non dovevo andarmene. Mi dispiace.”
Si strinse al fratello che di rimando se lo strinse al petto, Dean appoggiò la testa sulla spalla di Sam.
“Non me ne vado più, Dean, resto qui con te. Per sempre” ripeteva stringendo il fratello.


Sentì qualcosa di bagnato scivolargli lungo la guancia, si toccò il volto e capì che erano le sue lacrime. Stava piangendo in biblioteca, fortuna che poteva sembrare solo un pianto nervoso tipico degli studenti sotto stress, quindi passò inosservato.
Quello sguardo si intensificò. Sam non ce la fece più. Raccolse tutte le sue cose e uscì dalla biblioteca.
Lo percepì ancora, qualcuno lo stava pedinando. Era preparato a difendersi, continuò a camminare per un altro paio di metri fino a girare al primo vicolo disponibile per attaccare il suo stalker. Si voltò di scatto e non c’era nessuno.





Era davvero tardi, mancava un quarto d’ora alla mezzanotte e lui era appena uscito dalla biblioteca, un libro sottobraccio su cui avrebbe passato la nottata a studiare e un mal di testa che ormai era diventato il suo compagno di studio.
Se non riusciva più a dormire, almeno avrebbe sfruttato l’insonnia a suo favore. Erano almeno due settimane che non riusciva a chiudere occhio senza fare quell’incubo: la stanza in fiamme e la sua Jess sul soffitto fra quelle lingue di fuoco mentre urlava “è colpa tua”.
Aveva dato colpa allo stress, ai continui flashback e ai racconti di quello che era successo a sua madre, sapeva poco, ma gli era bastato a costruire un incubo nella sua testa.
In più a tutto lo stess si era anche aggiunta quella sensazione di essere osservato che non andava mai via. Qualcuno lo pedinava, lo sapeva, ma non era mai riuscito a coglierlo in flagrante.
Stava camminando senza vedere dove metteva i piedi, era terribilmente stanco e ormai la strada la conosceva a memoria.
Una stretta forte lo prese per le spalle lo fece spostare verso sinistra facendolo cadere a terra.
“Hey!” gridò verso la figura che si allontanava di corsa.
Si alzò da terra e vide che il libro della biblioteca si era rovinato, alcune pagine si erano sporcate di terra e la copertina davanti era strappata.
“Perfetto, ora dovrò anche ripagare il libro grazie a quell’idiota.”
Lo raccolse da terra e notò che in mezzo alla strada c’era un tombino aperto, era circondato solo da un nastro giallo catarifrangente che non si illuminava minimamente e un cartello a terra.
Se non fosse stato per quello sconosciuto sarebbe caduto in quel buco nero.
Si voltò nella direzione in cui aveva visto fuggire la figura e sussurrò un grazie che si perse nel vento.
Quando tornò a casa crollò sul letto incurante degli incubi che avrebbe potuto avere, stranamente quella notte dormì tranquillo.





Sam era tremendamente in ritardo per quella lezione, si era svegliato mezz’ora dopo perché la sua sveglia aveva deciso di non funzionare proprio quella mattina rovinando la sua routine.
Il parco davanti l’università era pieno di persone, faceva fatica e districarsi fra tutti i ragazzi che erano fermi a chiacchierare ignari della fretta che aveva Sam.
Fu veloce, un flash, un volto fra i centinaia che attirò la sua attenzione.
Vide quegli occhi verdi che lo fissavano, quella cascata di lentiggini e quella giacca di pelle sempre troppo grande per quel corpo magro.
Fu un secondo, un battito di ciglia e quella figura era svanita.
Sam si bloccò al centro del vialetto, gli occhi sbarrati che si muovevano fugaci alla ricerca di una persona che sapeva di avere sono immaginato.
Dean non poteva essere lì, non avrebbe mai potuto essere lì.
Il suo cervello aveva immaginato tutto, doveva essere lo stress delle ultime settimane, quell’esame così importante del giorno successivo e il colloquio il lunedì mattina della settimana dopo, mancava davvero poco alla svolta della sua vita e sapeva di essere di fronte a qualcosa di enorme e forse, nel profondo, bramava la semplicità di quei giorni passati.
Una spallata lo fece tornare alla realtà e riprese a correre verso l’aula.





Quella giornata era andata troppo bene, prima l’esame che era stato più facile del previsto – lui aveva studiato più del necessario – e poi la conferma del colloquio con la scuola d’avvocatura.
Sam era felice, lo si poteva vedere dai suoi occhi che brillavano di luce propria.
Stava festeggiando con Jess, concedendosi un bicchiere di vino rosso e una cena più sofisticata dei cibi precotti e riscaldati con il microonde.
Jess dava le spalle alla finestra e Sam stava osservando il tramonto, era di un colore molto forte, il sole era ancora abbastanza alto da non far vedere il blu della notte, il cielo era tinto di un arancione accesso che in alcune zone tornava ad essere rosso scuro. Il sole era un cerchio rovente che illuminava la figura di Jess di un giallo sporco rendendo i suoi contorni sfumati. Le nuvole erano linee scure che si stagliavano ai contorni della finestra disegnando un cerchio di fuoco che avvolgeva Jessica.
Sam ebbe una visione: i colori stavano prendendo vita e diventavano vere fiamme, quelle lingue di fuoco circondarono Jess strappandola via dalla sua sedia, da lui e dalla loro vita, mentre il volto della ragazza si tramutava in una smorfia e i suoi occhi lo condannavano per quello che stava succedendo.
Sam sentì il suo respiro diventare bollente, un calore improvviso si irradiò per tutto il torace, la sua pelle scottava tanto da sembrare stesse per staccarsi, tutta la casa stava prendendo fuoco e lui si sentiva in trappola, non sapeva cosa fare, era terrorizzato.
Il bicchiere che aveva in mano sembrò diventare incandescente e di riflesso mollò la presa facendolo cadere a terra, si frantumò in tanti piccoli frammenti, il rumore del vetro rotto riportò Sam alla realtà. Tutto tornò normale e anche quel tramonto sembrò meno rosso di come lo aveva visto prima.
Jess lo stava guardando preoccupata, si stava per alzare e prendere uno straccio, ma Sam la anticipò.
“Scusa, il sole mi ha accecato. Sistemo io”, si alzò dalla sedia e pulì per terra.
“Tesoro, sei sicuro di stare bene? Ti vedo strano ultimamente.”
Sam le rivolse uno dei suoi soliti sorrisi. “Sono solo molto stanco, appena finirà questo periodo ti prometto che ci faremo una bella vacanza, solo io e te.”
Si sporse verso Jess e le diede un bacio leggero, lei sorrise sulle sue labbra.
“Cerca di riposarti, non voglio vederti crollare come l’ultima volta. Hai passato l’esame e lunedì avrei quel colloquio che andrà molto bene e dopo festeggeremo come si deve in un vero ristorante”, lei si alzò e poggiò le mani sulle spalle del suo ragazzo alzandosi sulle punte per poterlo baciare di nuovo.
Sam la strinse a sé e cercò di dimenticare quella visione che gli aveva lasciato una sensazione di paura e terrore fin dentro l’anima.





Aveva sentito dei rumore nel salotto, Jess vicino a lui dormiva ancora, il suo udito era più allenato e anche il minimo rumore lo faceva svegliare. Si alzò dal letto e uscì dalla camera da letto.
Aveva il cuore in gola, l’adrenalina a mille e sapeva che chiunque fosse entrato a casa loro non avrebbe mai retto il confronto con un cacciatore.
Vide la figura controluce muoversi nel salotto, non ci pensò neanche, partì subito all’attacco. L’altro sapeva difendersi molto bene e la lotta era in parità. L’altro riuscì ad atterrarlo, tenendolo fermo al suolo con il suo corpo e le luci esterne finalmente illuminarono il volto dello sconosciuto.
Il cuore di Sam perse un battito.
“Sta calmo, tigre!” Il tono il Dean era quasi euforico, si poteva leggere dai suoi occhi che era felice di rivedere il suo fratellino.
“Dean?” disse ancora stupito
Dean rise di gusto a vedere il suo fratellino con quello sguardo mezzo spaventato. Sembrava un cucciolo impaurito.
Sam, non l’aveva visto per quattro anni e averlo di nuovo vicino lo aveva destabilizzato. “Mi hai fatto prendere un colpo.”
“Questo perchè sei fuori allenamento...”
Riconosceva quel tono, era quello che lui usava quando voleva che Sam gli dimostrasse qualcosa, abilmente ribaltò la situazione e adesso era lui a bloccare suo fratello con il suo corpo al pavimento.
“...o forse no” continuò Dean, “Su levati.”
I due si alzarono restando vicini. Era davvero troppo tempo che non si trovavano nella stessa stanza e entrambi avevano l’istinto di abbracciarli, ma erano troppo orgogliosi per fare il primo passo.
“Si può sapere che diamine ci fai qui?” il tono era molto più acido di come sperava.
Dean gli strinse le spalle scuotendolo appena, “Cercavo una birra.”
Gli mancavano le sue uscite, ma comunque c’era una parte di lui che era ancora arrabbiata per non averlo seguito. “Che cosa sei venuto a fare, avanti?”
“Va bene, va bene, dobbiamo parlare”, la voce di Dean era pesante, come se non volesse dirgli qualcosa. Se era venuto fino a lì doveva essere per qualcosa d’importante.
“C’è il telefono”, era un’affermazione, ma si accorse subito che era la cosa sbagliata da dire.
“Non credo che mi avresti risposto”, c’era delusione nella voce di Dean.
Sam avrebbe voluto dirgli che gli avrebbe risposto, che era pur sempre suo fratello e che gli mancava, ma la luce venne accesa e la figura di Jess era ferma vicino alla porta.
“Sam?”
“Jess, ciao”, stranamente si era dimenticato che c’era anche lei in casa. Guardò al suo fianco e li presentò. “Dean, questa è la mia ragazza, Jessica.”
Sam restò a guardare il profilo del fratello, aveva immaginato milioni di volte il momento in cui gli avrebbe presentato Jessica, non lo avrebbe mai pensato così.
Vedeva gli occhi del fratello stanchi e preoccupati, quei quattro anni separati gli avevano indurito i tratti del volto come se li avesse passati tenendo un’espressione triste.
Avere di nuovo Dean a pochi metri di distanza gli fece capire quanto gli fosse mancato.
Una lampadina gli si accese nel cervello quando ricollegò il suo profilo con quello dello sconosciuto che continuava a seguirlo per tutto il campus. Dean era venuto a Stanford settimane prima e lo aveva tenuto d’occhio, lo aveva pedinato forse per vedere quando Sam si sarebbe accorto di lui.
Jess collegò il nome con quello che Sam gli aveva detto in quegli anni, “Aspetta. Tuo fratello Dean?”
Dean ammirò la bellissima ragazza, aveva una strana luce negli occhi, aveva notato la somiglianza con la madre. La maglietta che Jess indossava attirò la sua attenzione e decise di sfruttare la cosa.
“Io adoro i Puffi”, indicò il top scollato e si avvicinò a lei standogli a poco più di due metri di distanza. “Devo proprio dirtelo, mio fratello non è assolutamente alla tua altezza.”
Jess era visibilmente imbarazzata. “Vado a mettermi qualcosa addosso.”
“No, no. No, non è un problema per me, dico sul serio”, le sorrise e tornò vicino a Sam. “Prendo in prestito il tuo ragazzo, dobbiamo parlare di questioni di famiglia, ma è stato un piacere conoscerti.”
Sam guardò Dean, lo sapeva che si trattava solo di quello. Si sentì quasi tradito, non era venuto in città per stare con lui, per ricominciare da capo una nuova vita. No, era venuto perché si doveva esser cacciato in qualche casino e cercava qualcuno che lo aiutasse a tirarsene fuori. Era arrabbiato e il suo tono lo tradì: “No, qualsiasi cosa tu voglia dirmi, puoi farlo davanti a lei.”
Dean lo guardò, sembrava arrabbiato. Sam pensò che non ne avesse motivo, era venuto nella sua città, lo aveva spaventato e tenuto sulle spine per settimane e infine aveva fatto irruzione a casa sua, era lui quello che doveva essere arrabbiato, non il contrario.
“D’accordo. Papà manca da qualche giorno.”
Ovviamente i problemi li aveva creati loro padre e Dean era sempre pronto a raccogliere i pezzi e rincollarli insieme. Probabilmente era l’unica cosa che sapeva fare bene
“Starà bevendo da qualche parte. Vedrai che appena gli sarà passata la sbronza si farà vivo” rispose con sarcasmo. Questa volta non avrebbe ceduto, non avrebbe lasciato tutto per aiutare l’uomo che gli aveva incasinato la vita.
Dean lo fissò negli occhi, erano freddi e arrabbiati. “Papà è andato a caccia e manca da casa da alcuni giorni” scandì bene ogni parola.
Sam sapeva cosa significava. Sapeva che quegli occhi erano così perché Dean aveva paura, John Winchester era l’ultima cosa che gli era rimasta e rischiava di perderlo. Riconobbe quello sguardo, quella richiesta di aiuto silente che gli chiedeva di non abbandonarlo anche questa volta.
Sam passò in rassegna tutta la sua vita. Doveva tutto a Dean, lo aveva cresciuto, tenuto al sicuro e reso l’uomo che era adesso. Glielo doveva. Doveva aiutarlo a ritrovare loro padre.
Una parte di lui gli urlava di seguire il fratello solo perché gli mancava quella sensazione, quell’avventura che non finiva mai, quell’adrenalina che solo una caccia ti poteva dare.
Meno di cinque secondi e aveva deciso di abbandonare tutto e correre via con il fratello.
“Scusaci, Jessica, facciamo due chiacchiere fuori.“
Fece segno a Dean di aspettarlo fuori mentre si metteva qualcosa addosso. Ignorò le domande di Jessica e si vestì in fretta.
Gli c’era voluto solo rivedere il fratello per convincerlo a correre via con lui. Si sentiva come un bambino di tre anni che non appena vede una mano tesa si allunga per afferrarla.
L’unica mano che ha sempre avuto a sorreggerlo era quella di Dean.
Si guardò allo specchio e vide il suo riflesso in fiamme, si fissò negli occhi e per la prima volta dopo settimane non aveva paura delle fiamme.
Se le fiamme fossero venute a cercalo, Dean le avrebbe spente.





















Echy’s Corner

Sono riuscita a scrivere dopo mesi e credo che il mio male interiore si sia riversato in questa ff...
Giuro che volevo scrivere una cosa carina e simpatica, ma la situazione mi è sfuggita di mano #ops
Questa canzone è perfetta perché finisce con un “Goodnight” che è come si apre Supernatural e mi ha reso really proud of me.


Allora spiegazione di alcune piccole scene:
- la scena dove John picchia Dean è una cosa “canon”, non è stata esplicitamente detto che lui picchiasse i figli (di sicuro solo Dean), ma nella 5x16 “Dark Side of the Moon” Dean accenna che ogni volta che perdesse di vista Sam, il padre si arrabbiasse con lui:
DEAN: Well, you don’t remember, do you? You ran away on my watch. I looked everywhere for you. I thought you were dead. And when Dad came home…
Sam looks guilty. Dean looks upset before he turns away.
SAM: Dean, look, I’m sorry. I never thought about it like that.

(Transcript preso da Super-Wiki)
- Gli incubi che ha Sam sono iniziati settimane prima dell’arrivo di Dean, lo conferma Sam durante la stagione.
- Quella visione del tramonto è stata la parte che mi ha divertito di più scrivere xD
- La parte finale è la mia interpretazione della scena del’episodio, ovviamente l’ho dovuta descrivere seguendo la traccia della mia shot.


Per chi mi avesse chiesto info riguardo la mia long “You make me feel like a Human”, ho iniziato a rileggerla e dargli una sistemata. Non so cosa succederà a quella storia, io sinceramente vorrei continuarla, ma se non mi arriva la giusta ispirazione non riesco a scrivere nulla.
Questa shot l’ho buttata giù in una serata ed è andata bene, quindi dipende tutto da quella maledetta.

Non sono svanita nel nulla, se avete seguito la mia pagina facebook avrete visto che tre settimane fa mi trovavo fra le braccia di Misha Collins sapendo che il mio paradiso è pieno di due occhi con il mare imprigionato al loro interno. Se siete curiosi di sapere cosa sia successo, andatevi a leggere il mio resconto: Jus In Bello – A Very Supernatural Weekend
Quindi approfitto per ringraziare lo staff della Jus In Bello Con per avermi dato la possibilità di passare il fine settimana più bello della mia esistenza …e l’anno prossimo bis!


Grazie mille a chiunque abbai letto questa shot, a chiunque mi abbia dato l’appoggio per riprendere a scrivere e soprattutto quel gruppo di psicopatici che sono diventati la mia famiglia e che mi hanno donato una felicità che non provavo da tempo :”)




Grazie mille a tutti, un abbraccio
Echy;


Edited by TAKeRu_ECHY - 9/6/2015, 20:09
view post Posted: 18/4/2015, 16:11     About news #3 - Bacheca
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  Hola Mishamigos!



Ho alcune comunicazioni importanti da fare, quindi andrò per ordine di "importanza". L'ultimo post/video di due settimane fa ha detto qualcosa, ma adesso ho preso una decisione definiva, quindi leggete attentamente.





-> "You make me feel like a Humanè ufficialmente sospesa.

Non so se la cancellarò per poi ripostarla quando sarò conclusa oppure la lascierò sui diversi siti, ma non credo che sia fatto bene perchè se qualcuno la inizierà a leggere poi si troverà un vuoto che non sarà colmato in tempi brevi.

Credevo di potercela fare, di ricominciare a scrivere e non avere problemi, ma a quanto pare ancora non ci riesco e per questo vi chiedo scusa.

Ho già la trama e tutto nella mia testa, non riesco a metterla nero su bianco. Mi blocco.

La finirò di scrivere con i miei tempi e la posterò solo quando sarà conclusa.







-> ROMAN HUNTERS - Raduno Supernatural Family Roma

Questo progetto -che sta andando alla grande- mi sta rendendo molto felice. Ho trovato una famiglia in cui sentirmi apprezzata e ben voluta e dopo tanto tempo finalmente ho trovato il mio posto.

Se non siete di Roma o provincia, ma volete creare il vostro raduno di fan della serie, potete associarvi a noi e aiutarci a creare una Family Italiana grande ed unita.

Stiamo cercando di farci notare dalla The CW e dal cast per diventare ufficiali.

Per ora Mark Sheppard e Ruthie Connel ci hanno dato la loro "benedizione" su Twitter e speriamo ogni volta che sempre più persone del cast ci notino.

Per la JIB (leggere sotto) abbiamo intenzione di portare una maglietta disegnata da uno di noi organizzatori da regalare a Mark Sheppard per ringraziarlo di quel piccolo gesto che per noi ha significato un botta di adrenalina tale da farci partire ancora più carichi.







-> Jus In Bello Con6  15-17 Maggio

Fra un paio di settimane parteciperò alla convention di Supernatural che viene fatta ogni anno a Roma.

Incontrerò parte del cast (Jensen, Misha, Jared, Mark, Felicia, Osric, Tahmoh, Richar, Rob) e se avete qualche richiesta particolare tipo regali da consegnarli, lettere o altro, sono disponibile a fare da vostro intermediario per farli arrivare a loro.

Spero di ricordarmi di fare dei video durante la convention per fare un vlog riassuntivo ...se sopravvivo a Jensen e ai suoi occhi verdi.







-> Fan Fiction in generale

Io spero sempre di iniziare un progetto e poi portarlo a termine, ma è come se la mia vena artistica e creativa si fosse spostata e adesso riesco ad organizzare un evento da nulla, ma non scrivere 100 parole per una drabble. E' una cosa che mi fa male perchè ho sempre sentito la scrittura come parte di me, ma credo che i due anni di pausa mi abbiano fatto male, per me è come ricominciare da capo, tutta l'esperienza che mi ero fatta è come svanita nel nulla ç_ç








Quello che dovevo dirvi, ve l'ho detto.

Se avete domande, richieste o altro, mandate un messaggio/post o altro sulle mie pagine/contatti:
  

Facebook # Twitter # Tumblr #




Io vi auguro buona fortuna con la vita, lo studio o il lavoro.



Un bacio,


Echy;

 
view post Posted: 1/4/2015, 14:46     about news #2 - Bacheca

Di raduni, fan fiction e glee [Echy's Vlog]





Hola Mishamigos!
Sono secoli che non faccio un video e mi sono sentita completa a passare le quattro ore successive a tirare giù tutti gli angeli e vedere Lucifer uscire dalla gabbia per darmi una mano ad editare il vlog.
È stata un’emozione che NON mi mancava per niente... non è vero, datemi roba da editare I NEED IT!

Davvero ho indossato il cosplay, mi sono sentita figa, era da tanto che non facevo il video e soprattutto ero sola a casa. RIPETO: SOLA A CASA. E’ anche per questo che di Gagreel c’è poco materiale, non avevo nessuno che azionava trapano, aspirapolvere e metteva un CD di Elvis Presley a palla per rovinarmi le scene. Cosa che mi ha portato a fare il video in soli quindici minuti e poi le solite quattro ore di editing con tanto di pc che faceva schermata blu ogni taglio e modifica.
A ‘na certa ho visto comparire Chuck, strapparmi il pc dalle mani e finire l’editing perché quello che stavo dicendo in enochiano era diventato troppo feroce.

Glee è finito ç_ç io sono triste, ma i Klaine sono sposati e con un bimbo/bimba in arrivo *w*

Mi sono accorta di aver pronunciato male “Jus In Bello” anche quando credevo di essermi corretta xD
La pronuncia giusta è “Ius In Bello” perché è latino e io ho anche fatto il Liceo e dovrei sapere il latino …si certamente, se mi sentisse la mia prof urlerebbe all’eresia!

Il video di me che covero in maniera gangsta lo potete trovare sulla mia pagina fb ...della serie: come aggiungere momenti al mio Wall of Shame. I’m weird and I am not sorry!

Btw ho citato diverse cose nel video quindi vado con ordine:

-> Link Evento Romics
-> Video Tutorial Angel Blade
-> Echy Novak (resterà attivo fino al 7 Aprile 2015, poi lo chiuderò)
-> Jus in Bello
-> Destiel Italian Fans/Destiel is on!

ROMAN HUNTERS
-> Facebook Page
-> Facebook Group
-> Twitter
-> Tumblr

LINK MIEI ACCOUNT
-> Facebook Page
-> Twitter
-> Tumblr
-> LIveJournal
-> Archivio
-> Account EFP
-> “You make me feel like a Human”

In conclusione, vi auguro delle buone vacanze, buona Pasqua :D
Echy;
view post Posted: 22/12/2014, 18:34     About News - Bacheca
targettapostamministrat


Hola Mishamigos!

A più di un anno dall'ultimo post amministrativo, Echy si fa viva di nuovo!
L'ultima volta vi avevo lasciato con una me sul limite di una crisi di nervi (cosa che è avvenuta) con un HD fritto e il cuore spezzato per un pass negato.
Ora invece c'è una Echy arzilla con un bellissimo pass per la Jus In Bello 2015, piena di energia data da un raduno che ho creato che sta andando a meraviglia (Roman Hunters) e un casino di nuove idee per fanfiction che mi escono anche dalle orecchie!


Ma andiamo con ordine, il titolo del post preannuncia molte cose quindi iniziamo dalle news!

» La mia bella paginetta è arrivata a 200 likes e per festeggiare sto scrivendo una shot Destiel: "Remember Me".
Vi lascio la presentazione della storia per farvi incuriosire ù_ù
Castiel ha perso la memoria e viene ritrovato da una giovane donna, Melany Morgan, sulle rive di un fiume a Pontiac, Illinois. Mel decide di aiutarlo, gli trova un nuovo nome, una casa e anche un lavoro come assistente nel suo negozio di antiquariato.
Sei mesi dopo Dean e Sam si dirigono verso quella città perché il numero di omicidi sospetti si è alzato esponenzialmente e pensano sia a causa dei Leviatani, ma arrivati in città qualcosa gli fa cambiare idea sulle cause di questi avvenimenti.
La prima volta che si rincontrano, qualcosa nella mente di Castiel inizia a far ricordare pezzi della sua vecchia vita. Sarà Dean la persona che riuscirà a riportare alla luce il vecchio Cas?



» Ho iniziato una nuova long come tutti potete vedere, nuovo fandom Supernatural: "You make me feel like a Human".
Sta venendo molto bene, ogni tanto mi blocco perchè nonostante abbia ripreso a scrivere, ho ancora dei problemi a partire in quarta come facevo con l'ultima long.


» Sono entrata anche nel fandom di Doctor Who con un'altra shot "Promise Me", è davvero carina e piena di significato per me, ci ho messo il cuore dentro.
Il Dottore ha riempito la sala della console di scritte, ma non finiscono lì, c’è una piccola porta da cui si vedono altre scritte. Quello che Clara trova dietro a quella porta è diverso da quello che si aspettava.
Inizia tutto per curiosità, ma nulla è mai quello che sembra con il Dottore.


» Ho deciso di modificare "Somewhere Only We Know" per trasformarlo in un libro/ebook e in futuro lo manderò a qualche casa editrice per tentare la fortuna.
Non so se diventerà mai un vero e proprio libro, ma se qualcuno di noi fosse interessato nel leggere la sua futura versione, basta che mi contatti qui, pagina o per chi sa chi sono, basta un mp al mio profilo fb, e quando l'avrò finito glielo manderò.
Vorrei aggiungere quei missing moments che non sono entrati nella versione originale e anche delle scene inedite che spero mi vengano in mente durante la modifica.
SOWK è stata una parte importante della mia vita, fatemi passare come una che se la tira, ma sono molto orgogliosa di questa storia che si è trasformata in un piccolo capolavoro.
Io scherzo sempre sul fatto che mia madre leggerà questa storia solo quando si troverà al primo numero delle classifche dei libri più venduti, ma sarei più che felice se fosse questo il motivo per cui finalmente mamma la leggerà.

Come sapete, non posso mantenere i nomi originali perchè sarebbe infrangere il copyright, quindi ho dovuto cambiarli, mi ha dato una mano mamma per sceglierli. Ditemi cosa ne pensate ^-^
Nuovi nomi personaggi:
[messo sotto spoiler perché l'elenco è un po' lungo]
Abrams Artie = John Smith
Anderson Blaine = Robert Hallow
Anderson Cooper = Andrea Hallow (M->F bacause of reason)
Anderson Jacky E. = Jackline Elizabeth Hallow
Barry Rachel = Olivia Sallivan
Grey Emily (original character)
Harwood Thad = Alex Miller
Hudson Carol = Anna Jones
Hudson Finn = Peter Jones
Hudson Rickey = Rickey Jones
Hudson Stephanie = Stephanie Jones
Hummel Burt = Walter Collins
Hummel Kurt = Sam Collins
Jones Mercedes = Anita Foster
Jones Sarah = Sarah Foster
Karofsky Dave = Matt Lawrence
Karofsky-Anderson Lucas = Lucas Hallow-Lawrence
Puckerman Johnny “Puck” = Johnny “Fitz” Fitzgerald
Puckerman Noah “Puck” = Gabriel “Fitz” Fitzgerald
Silvester Sue = Pam Pearson
Smythe Sebastian = Tyler Turner
Winslet Rose (original character)



» Fan Fiction: ho ritrovato vecchi post fatti nel corso degli anni e ho buone e cattive notizie.
Cattive: dentro l'HD che è mezzo esploso c'erano pezzi di storie che avevo iniziato a scrivere, come la CrossOver Marvel/Glee,
Buone: mi stanno venendo sempre nuove idee e questa è cosa buona e giusta.
I fandom in cui scriverò saranno sicuramente Supernatural e Doctor Who, proverò a scrivere qualche storia su Sherlock ma non prometto nulla.
Per quanto riguarda Glee, io ho fatto il mio canto del cigno con "Memories of You and Me" e non sono neanche riuscita a finirla, non so se scriverò di nuovo in questo fandom, è stato il primo in cui sono entrata e ha un valore sentimentale per me... si vedrà come va questa sesta e ultima stagione per decidere se riprenderò a scrivere di loro.



Prima di chiudere questo post lunghissimo volevo ringraziare tutte le persona magnifiche che mi sono state vicine in questo lungo anno, che mi hanno aiutato a riprendermi e a ritrovare il sorriso.
Grazie mille <3



Echy;


Edited by TAKeRu_ECHY - 24/12/2014, 00:49
view post Posted: 20/11/2014, 19:19     Programma Raduno SPN - » Tнє єvιl Tωιη «
Roman Hunters






Raduno Supernatural Family Roma






13 Dicembre 2014

Echy, Vina & Dan



PROGRAMMA RADUNO



Ore 11:00 -> incontro a Piazza del Popolo

Ore 12:00 -> pranzo

Ore 13:00(13:30)/15:00(15:30) -> SuperTrivia

- tre team: Angels - Demons - Humans
- 20/5 domande: 20 sulle stagioni + 5 sulla personal life del cast.
- ad ogni risposta giusta viene assegnato un punto a tutto il team di chi risponde per primo (alzata di mano o portiamo qualcosa per suonare).
- premi: 1° pie; 2° cookies; 3° barretta di cioccolato.


Ore 16:00 -> due possibilità:
- Domanda: come avete conosciuto SPN e quando avete iniziato ad amarlo?
- cazzeggio massimo.


Ore 18:00 -> saluti e ringraziamenti.
+ chiedere numero per aggiungere al gruppo wa creato.



Portare:

- videocamera/fotocamera
  - teli per sedersi sull'erba di Villa Borghese
  - cartellone "Roman Hunters" per riconoscerci a PdP
  - vivande generali (bibite, cibo), bicchieri, piatti e due coltelli per tagliare la pie e altro.
  - divertimento :3




Note:

Echy porterà uno speaker per poter ascoltare musica in sottofondo, lei ha fatto una playlist di canzoni di Supernatural. Chi vuole può collegare il suo iPod o telefono allo speaker e far sentire altre canzoni (l’altoparlante funziona tramite Bluetooth).











SuperTrivia









Questions


Season 01:
- Cosa dice Dean a Sam quando parla per la prima volta del Diario del padre?
- Come fa Dean ad accorgersi che il padre è posseduto?


Season 02:
- Cosa vede Sam quando ha una delle sue visioni?
- Cosa rivela Azazel a Sam?


Season 03:
- “I lost my shoe”, perché Sam è diventato così sfigato?
- Cosa succede nella puntata “Mistery Spot/Un martedì infernale”?


Season 04:
- Quanti sigilli devono essere distrutti per far risorgere Lucifero? (66)
- Come si chiama il tramite di Castiel?


Season 05:
- In che hanno viene mandato nel futuro Dean da Zacharia?
- Quale angelo cerca di uccidere Mary e John Winchester nel passato?


Season 06:
- Cosa cerca di fare Souless!Sam, sotto consiglio di Balthazar, per impedire che la sua anima torni dentro di lui?
- Cosa può uccidere Eva, la madre di tutte le cose?


Season 78:
- Perché Sam si sposa con Becky?
- Cosa succede quando la tavoletta dei Leviathans viene liberata dal blocco di argilla in cui si trovava nascosta?


Season 08:
- Chi è Benny Latiffe? Come si sono conosciuti lui e Dean?
- Quali sono le tre prove che deve affrontare Sam per chiudere i cancelli dell’inferno? (sangue di hellhound, salvare un anima dall’Inferno, curare un demone)


Season 09:
- Con quale nome si fa chiamare Gadreel per essere sicuro di essere degno di fiducia?
- I tre ingredienti dell’incantesimo di Metatron. (Cuore di un Nephilim -figlio di un angelo e di un umano-, arco di cupido, grazia di un angelo)


Season 10:
- Con cosa Deanmon cerca di uccidere Sam?
- “Fan Fiction”. Perché il Samulet è così importante? E perché Dean dice che non gli serve?



Personal Life:

1 - Come si sono conosciuti Jensen e Danneel?

2 - Qual è il “programma” su YouTube di West Collins, il figlio di Misha?

3 - Quali sono i nomi dei figli di Jared e Genevive?

4 - Quale altra serie tv britannica ha fatto Mark Sheppard?

5 - Quale associazione di beneficenza è stata creata da Misha Collins insieme ai fan?





PRIMO PREMIO: PIE (Crostata al cioccolato)
SECONDO PREMIO: COOCKIE (Biscotti al cioccolato)
TERMO PREMIO: CHOCOLATE BAR (Tavoletta di cioccolato)
view post Posted: 23/10/2014, 17:47     Promise Me - Doctor Who
Titolo: Promise Me
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Clara Oswald, Twelve
Genere: Generale, Slice of life
Raiting: Verde
Avvisi: Missing Moment, Angst
Pairing : none
Parole: 2.127
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede cui faccio riferimento, è tutta proprietà della BBC e di quel genio di Moffat.

Riassunto:
Il Dottore ha riempito la sala della console di scritte, ma non finiscono lì, c’è una piccola porta da cui si vedono altre scritte. Quello che Clara trova dietro a quella porta è diverso da quello che si aspettava.
Inizia tutto per curiosità, ma nulla è mai quello che sembra con il Dottore.
***
Dalla storia:
Molte scritte sono uguali a quelle vicino alla console, segue un’equazione lunghissima lungo tutto il corridoio fino ad arrivare ad una sala circolare dove ci sono sei porte, le uniche cose risparmiate dai calcoli.
Osserva le porte, sono diverse da quelle che ha sempre visto all’interno del TARDIS, non sembrano tecnologiche, sembrano di vero legno.


Note: Vi giuro che non so come sia uscita fuori questa storia. Ve lo giuro.
È la mia prima storia su Doctor Who e sono anche emozionata.
È un mio headcanon e volevo condividerlo con voi.












PROMISE ME








Le pareti del TARDIS sono piene di lavagne riempite fino all’ultimo centimetro di calcoli. Ovunque Clara si volta vede solo numeri, cerchi e formule matematiche.

Pensava che le lavagne fossero solo nella sala della console, ma ultimamente ha visto arrivare il Dottore da una piccola porticina nascosta sotto le scale e ha visto delle scritte all’interno.

Non riesce a resistere alla curiosità, scende velocemente le scale cercando di non fare rumore.

Si guarda intorno controllando di non essere seguita, dalle porte aperte del TARDIS sente il Dottore che parla da solo, sta discutendo sulle diverse piante presenti nell’appartamento di Clara e su come potrebbe raddoppiarne l’efficienza e diminuirne i consumi d’acqua.

Clara sorride, sa che una volta che il Dottore inizia a parlare nessuno lo può fermare e questo le dà quasi un ora di tempo prima che si accorga che nessuno lo sta ascoltando e che venga a cercarla.

Apre la porta e la prima cosa che vede è una lavagna che si estende su tutta la parete, osservando meglio vede che le pareti sono lavagne e anche il pavimento lo è.

È completamente circondata da calcoli incomprensibili.

Si incammina nel corridoio, sta attenta a non cancellare nulla delle scritte a terra. Si china e nota che le scritte non sono fatte col gesso, ma con il pennarello.

Molte scritte sono uguali a quelle vicino alla console, segue un’equazione lunghissima lungo tutto il corridoio fino ad arrivare ad una sala circolare dove ci sono sei porte, le uniche cose risparmiate dai calcoli.

Osserva le porte, sono diverse da quelle che ha sempre visto all’interno del TARDIS, non sembrano tecnologiche, sembrano di vero legno.

Si avvicina alla prima porta sulla sinistra, ha un colore rosa pallido e ha una rosa intagliata al centro.

Clara apre la porta e accende la luce. La prima cosa che sente è un odore di vaniglia.

È una camera da letto, ha un letto a due piazze sfatto, una scrivania incasinata con centinaia di fogli sparsi sopra, dei disegni e diverse lettere, l’armadio semiaperto rivela i vestiti all’interno e ci sono molte magliette e pantaloni lasciati sulla sedia e sul letto. Sono da ragazza, molto giovanili e colorati. Una vestito rosa anni ’30 le ruba l’attenzione, la stoffa è molto delicata e bella.

Clara chiude l’armadio e torna ad osservare le pareti, ci sono diverse cornici con delle foto. Si avvicina per osservarle meglio, in una c’è una ragazza con i capelli biondi abbracciata ad un uomo sulla cinquantina con delle orecchie enormi, nella cornice accanto c’è sempre la stessa ragazza ma con un uomo più magro e alto, lei indossa l’abito rosa, lui ha i capelli cotonati e un completo marrone.

Clara lo riconosce, è il Dottore. Quel Dottore più giovane che ha conosciuto quando hanno salvato Gallifrey.

“Quindi questo sei tu, Dottore” dice indicando l’uomo della foto precedente, sorride.

Osserva le altre foto, il Dottore sorride in tutte quante. In alcune ci sono altre persone, una donna più grande che assomiglia alla ragazza, un ragazzo di colore e un uomo molto attraente.

Esce dalla stanza spegnendo la luce, richiude la porta e sfiora con le dita la rosa notando le piccole gemme incastonate nei contorni.

Passa alla porta accanto, è di un marrone chiaro con una spirale intagliata. Entra e trova una camera simile alla precedente, ma questa è ordinata: il letto è rifatto, la scrivania è libera e l’armadio chiuso.

Le foto sulle pareti sono di meno, la ragazza con il Dottore ha la carnagione scura e non sembra veramente felice, anche il Dottore sembra avere delle ombre che gli offuscano gli occhi, come un dolore dentro che non riesce a far passare.

Clara esce dalla stanza e passa alla successiva.

Il rosso acceso sembra brillare, al centro della porta è intagliato un sole con un rubino al centro.

Entra nella stanza e la trova piena di scatole porta cappelli e valigie, molte disfatte altre ancora intere, Clara sente un leggero odore di cioccolata al latte e respira a pieni polmoni.

Il letto è rifatto, ma le coperte sono spostate come se fosse stato fatto velocemente; la scrivania è piena di cartoline e oggetti provenienti da ogni parte.

L’armadio è pieno di altre valigie e solo alcuni vestiti sono riposti nei cassetti e attaccati alle grucce.

Le pareti sono piene di foto, la donna ha i capelli rossi, degli occhi accessi e un bellissimo sorriso. Il Dottore accanto a lei sorride e sembra aver perso quell’ombra che oscurava le foto della ragazza precedente, sembra felice.

Molte foto ritraggono lei e il Dottore che indicano un  qualcosa dietro di loro: un albero blu, un monolite di ghiaccio, una cascata di diamanti.

Esce dalla stanza riluttante, adora quell’odore.

La porta dopo è arancione con dei dettagli argentati, l’intaglio al centro raffigura un elmo e una bambola di pezza. Appena apre la porta viene investita dall’odore di bastoncini di pesce e crema pasticcera.

C’è un letto a castello su una parete e un letto a due piazze sull’altra, questa stanza è molto più grande delle altre tre. Clara capisce che ci dovevano stare due persone, riesce a vedere abiti da uomo e da donna.

Sul letto a castello c’è un foglio attaccato con due diverse calligrafie, una la riconosce come quella del Dottore e l’altra deve essere di uno dei due che vivevano nella stanza.

Avevamo detto di non metterlo!
I letti a castello sono forti! Sono letti, ma hanno le scale!
Non ci interessano le scale. Vogliamo un letto.
Guastafeste.


Clara si immagina quel battibecco che forse non è avvenuto solo attraverso un biglietto, ma anche dal vivo.

Va a vedere le pareti, si meraviglia dalla quantità enorme che è attaccata alla parete e vede che ci sono anche degli album di fotografie sulla scrivania.

Sono in tre in quasi tutte le foto: il Dottore, una ragazza dai capelli rossi e un ragazzo dal naso enorme. Sono felici, raggianti.

Quel Dottore è lo stesso che lei ha conosciuto, quella faccia giovane e piena di vita, ma qui sembra averne molta di più. Lei ha conosciuto un Dottore che si era spezzato una volta di troppo, ma quest’uomo ha ancora la felicità nei suoi occhi.

Vede le foto di un matrimonio, il Dottore abbraccia i due, ha gli occhi lucidi e sembra anche più felice della sposa.

Le foto attaccate alla parete sopra il letto hanno una quarta persona, Clara la riconosce: è River, la moglie del Dottore.

In una foto c’è una grande torta con scritto “Buon Compleanno Melody” e il Dottore bacia la guancia di River, sembrano una famiglia felice e Clara pensa che molto probabilmente lo erano stati.

Esce dalla stanza con il sorriso sulle labbra, inizia a capire che quelle stanze sono dei vecchi compagni del Dottore e che lui le conserva per mantenere la loro memoria viva.

La porta vicino è argentata, ha un paesaggio con un ruscello inciso sopra, l’acqua è stata fatta con piccoli cristalli azzurri e le foglie dell’albero sono cristalli verdi simili a smeraldi.

Appena entra viene investita da un odore di pino, si sente come trasportata in una foresta.

La stanza che ha di fronte è diversa dalle altre: ha un grande letto al centro, nessuna scrivania, ma una libreria piena di volumi di ogni forma e dimensione, riconosce una copia di Summer Falls di Amy Williams, Clara ricorda di aver prestato quel libro ai ragazzi a cui faceva da tata.

Le pareti verdi hanno molte foto, nella maggior parte c’è il Dottore e River insieme, in alcune c’è solo uno dei due. Nota una foto fatta allo specchio con River che tiene la macchina fotografica mentre il Dottore l’abbraccia da dietro e le bacia la guancia.

In alcune foto c’è anche la coppia della stanza prima, sorridono sempre e questo riscalda il cuore di Clara, si sente felice per il Dottore.

Si volta e osserva meglio il letto, ci sono due comodini, quello a destra più vicino alla porta ha una scatola rettangolare poggiata vicino ad una cornice ribaltata.

Clara prende la scatolina e la apre, dentro c’è un farfallino blu un po’ rovinato e logoro. Prende la cornice e la alza.

Gli occhi di Clara si riempiono di lacrime.

È una foto bellissima: il Dottore ha un completo nero e River un bellissimo vestito verde, si vede dai loro volti che sono innamorati.

Il Dottore le stringe la mano sinistra dove Clara vede lo stesso anello che ora indossa lui, quella striscia dorata con la pietra verde.

È la foto del loro matrimonio, dietro di loro si vede l’altra coppia che sorride.

È una delle foto più felici che Clara abbia potuto trovare ed è ribaltata per non essere vista.

Riappoggia la foto rimettendola come l’aveva trovata e esce velocemente dalla stanza.

Si scontra contro qualcosa che le afferra le braccia, Clara alza il volto e vede gli occhi del Dottore.

Sono arrabbiati, ma anche stanchi e comprensivi.

“Mi dispiace, non avrei dovuto. Io- Io- scusa.”

Si libera dalla presa del Dottore e si allontana velocemente.

“Non sei curiosa di vedere cosa c’è dietro all’ultima porta?”

La voce del Dottore la ferma, si volta e lo osserva. Ha la sua posa: mani nelle tasche, il risvolto rosso della giacca ad attirare l’attenzione e quegli occhi vispi incorniciati da quelle sopracciglia accigliate.

“Non sei arrabbiato?” chiede, si asciuga gli occhi.

“No. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, sei una ragazza curiosa e testarda.”

Clara si avvicina, sta per aprire la bocca e fare un’altra domanda, ma il Dottore l’anticipa.

“Suppongo che l’abbia già capito, ma per conferma: sì. Sono le stanze di quelli che sono stati qui prima di te”, osserva le porte velocemente senza soffermarsi su nessuna.

Clara vorrebbe chiedergli milioni di cose, perché conserva ancora tutto, perché queste stanze sono nascoste, ma non appena vede gli occhi del Dottore e riesce a leggerci tutta la tristezza e il dolore che hanno passato, capisce: è difficile lasciar andare le persone che si amano.

“Cosa c’è dietro a quella porta?”

Il Dottore sorride, “Aprila e scoprilo da sola.”

Clara si avvicina alla porta, si volta ad ogni passo a vedere l’espressione del Dottore.

Si sente come una bambina piccola che la lasciano allontanare di casa da sola per la prima volta, che si volta a vedere se i genitori sono ancora lì per venirla a prendere se lei avesse troppa paura.

Si trova di fronte alla porta, un verde chiaro, osserva l’incisione, passa il dito sui contorni di quella figura.

“È... è un soufflé.”

Sente la mano del Dottore appoggiarsi sulla sua spalla, afferra la maniglia e apre la porta.

Sente odore di zucchero filato, ma la stanza che ha di fronte a lei è vuota, ci sono solo una cinquantina di foto attaccate ai muri, ma nient’altro.

Clara si avvicina alla prima foto e vede che raffigura una giovane lei con un casco da motocicletta in mano mentre osserva il Big Ben.

Anche le altre foto sono sue, alcune sono state scattate con il suo cellulare anni prima.

“È la mia stanza” dice con una nota di tristezza nella voce.

“Clara” dice il Dottore mentre le si avvicina, “questa stanza, come le altre è stata creata dal TARDIS in automatico. Non appena si crea un legame di qualsiasi tipo, una di queste appare e si inizia a riempire con tutto quello che facciamo. Quando qualcuno mi lascia, tutto quello che ha lasciato in giro viene teletrasportato qui. Queste stanze sono tutto quello che mi rimane di voi.”

“Sono dei memoriali.”

“Sono la testimonianza di esperienze, di cambiamenti e di cose che sono state dimenticate. Sono tutto quello che ho.”

Clara si avvicina alla parete, tira fuori una penna e scrive una frase sul muro.

“Promettimi che tu non ti dimenticherai mai di noi”, si volta verso l’altro e lo guarda negli occhi.

“Neanche un secondo” promette il Dottore.

Clara lo supera e esce dalla stanza, si ferma a osservare le scritte sui muri.

“Dottore, prima o poi dovrai spiegarmi cosa sono tutte queste scritte.”

“Tutto a tempo debito, Clara”, si avvicina alla parete e legge la scritta.

Sfiora le parole con le dita, gli occhi lucidi e una sola lacrima gli scivola sulla guancia.

“Lo prometto, non vi dimenticherò mai” sussurra, è una promessa fatta più a se stesso che a Clara.

Esce dalla stanza e osserva la giovane donna davanti a lui, sorride e le fa cenno di seguirla.

La luce nella stanza resta accesa, al centro della parete di fronte alla porta c’è la scritta che ha fatto Clara, il TARDIS la sta ingrandendo in modo da renderla ben visibile.

È una promessa.

È un promemoria.

È tutto quello che si deve ricordare di fare il Dottore.




Run!
Run you clever man
And remember us!














Echy’s Corner

Ho già ricevuto le minacce del mio migliore amico, quindi per favore siate clementi.
È nata da un’idea, una voglia di scrivere incontrollabile.
Questa storia ha voluto essere scritta e io non ho voluto (e potuto) fermarla.
L’ho già detto che è un mio headcanon: il Dottore conserva tutte le cose delle sue vecchie companions per ricordarsi di loro e delle promesse che ha fatto durante gli anni.


Spero che vi sia piaciuta, questa serie mi ha cambiato la vita e sono felice di essere riuscita finalmente a scrivere qualcosa legato al Dottore e a tutte le sue vecchie companion.
Voglio ringraziare chiunque stia leggendo questa storia, grazie mille *hug*

Bye bye sweeties :3
Echy;

Edited by TAKeRu_ECHY - 24/10/2014, 15:26
view post Posted: 27/10/2013, 17:47     About Fan Fictions #02 - Bacheca

targettapostamministrat




Hello Sweetie!

Sono ancora in circolazione e a piede libero!
Vi sono mancata?
Sono tornata in pista, ma non credo che posterò qualcosa di nuovo ancora per un po'.
Ho tante storie in cantiere e devo capire quali continuare e quali mettere nel dimenticatoio per poi ritrovarle tra secoli e ricominciare a scriverle.
Ho ritrovato una specie di lista che avevo fatto a maggio (Post) delle possibili storie e ci aggiungo anche quella nuova che ho iniziato a scrivere all'inizio dell'estate.


● "After all, it's still Love", CrossOver Glee/The Avengers, IronMan!Blaine & Loki!Kurt.
-> Ho intenzione di scriverla, è un'idea che mi è venuta e mi è piaciuta fin dal primo momento e ho fiducia in questa piccolina.

● "On the Side of the Angels", Sherlock (BBC) con dei Parents!Johnlock.
-> Ho postato il primo capitolo (AO3) per vedere se aveva qualche feedback buono. Non so se continuare a scriverla, ma confido nella terza stagione di Sherlock per darmi l'ispirazione.

● "The Dark Side of Klaine", CrissColfer.
-> Credo di abbandonarla, definitivamente. Non mi ha dato molto soddisfazione, se qualcuno volesse leggere i primi capitoli basta che vada qui.

● "Apartment for three", original slash.
-> Ho cambiato così tante volte la trama di questa storia che non mi ricordo neanche più perchè l'abbia iniziata. Potrei dire che questa storia è un "enorme punto interrogativo che vaga per la stanza", per dirla con le parole della mia professoressa/Dio di matematica.

● "September's Notebook", Fringe, Semptember/Donald+OC.
-> Sarà complicato scrivere questa storia se mai mi arrivasse l'ispirazione, ma a me piacciono le sfide e spero di vincere questa.


Come molti hanno notato (perchè si è notato? *guarda i milioni di post*) questa estate ho iniziato due nuove serie tv: Doctor Who e Supernatural.
Sono stata risucchiata da entrambi i mondi e altrettanto in fretta mi sono venute ideee per nuove storie, CrossOver e deliri notturni.


Non so quando riprenderò a scrivere, spero presto perchè mi manca davvero ma davvero tanto, ma momentaneamente se apro word è solo per scivere tesine di filosofia o latino e neanche mi vengono bene .-.
Ho l'ispirazione sotto zero e qualsiasi idea mi passi per la mente viene cestinata sedutastante perchè la reputo indegna anche di essere pensata.


In più quest'anno ho la maturità, sì lo so, ci sono passati molti prima di me e non devo fare la vittima, ma dopo un quarto anno passato a prendere calci in culo dai professori per farmi studiare una paginetta, sono stata promossa per puro miracolo e perchè c'era gente peggio che è stata salvata, quindi quest'anno lo devo fare non bene, meglio. Voglio uscire da quella scuola più in fretta possibile.
Questo è un periodo complicato.
Lo so che lo sto ripetendo non-stop, ma è vero.
Non ho dato molte spiegazioni e sinceramente in quel momento non ne volevo dare, stavo male psicologicamente e fisicamente e non ha sfiorato neanche minimamente la mia mente di andare a distribuire spiegazioni.
Questi ultimi tre mesi sono stati molto complicati e difficili per me, ci sono cose che alla mia età non si dovrebbero neanche pensare, cose che non si dovrebbero vivere e sopratutto dolori che non dovrebbero essere provati.
Pochissime persone sanno quanto quello che è successo mi ha distrutto dall'interno.
Ho bisogno di dirlo anche qui, non per essere compatita o per altro, solo perchè ne ho bisogno.
Un mio amico si è suicidato quest'estate, suppongo ne avrete sentito parlare, era su tutti i giornali e notiziari nella settimana di Ferragosto.
Ho avuto bisogno di un periodo per riflettere, tornare a scuola e continuare la solita messa in scena dopo che la propria routine è stata distrutta è complicato; ci sono giorni in cui mi fermo davanti alla sua aula, sto per chiamarlo e in quel momento mi ricordo che non c'è più, in quel momento mi si annebbia la vista e non so dove riasca a prendere la forza per non scoppiare a piangere e cadere in pezzi in mezzo al corridoio.
Sono passati quasi tre mesi da quel giorno, io sono stata forte e mi sono risollevata anche se ho ancora delle crepe nel cuore che non si rimargineranno mai, ma altre mie amiche sono ancora distrutte e, per quanto io le possa aiutare standole accanto, mi sento inutile.
Spero che questo periodo così nero passi in fretta e che sia io che il mio gruppo torniamo a sorridere senza quell'ombra negli occhi, ma già so che per quanto facciamo finta di stare bene c'è una parte di noi, nascosta in un angolino ancora a piangere.



Sono una ragazza forte che si sa sempre rialzare dopo un colpo, a volte non mi ci vuole nulla per tornare in piedi, altre devo restare a terra e riprendere le forze.
Sono ancora a terra, ma sono pronta per rialzarmi, devo solo trovare la giusta spinta per alzarmi.
Sapete di cosa sono capace con un po' di fiducia, vi chiedo solo di non abbandonarmi.
Abbiate fiducia in me, tornerò è una promessa.
Sapete che io mantengo sempre le promesse (:


Vi auguro una buona ultima settimana di ottobre,

Echy;
view post Posted: 29/9/2013, 14:30     Quotes - » Tнє єvιl Tωιη «

quote





DRACO DORMIENS NUMQUAM TITILLANDUS
"Harry mi ha insegnato il coraggio.
Ron mi ha insegnato la lealtà.
Hermione mi ha insegnato che l'intelligenza non è un difetto.
Silente mi ha insegnato che tutti sbagliano, anche i migliori.
Hagrid mi ha insegnato che non è importate quello che sei, ma come sei.
Fred e George mi hanno insegnato il significato di una risata.
Ginny mi ha insegnato a inseguire i miei sogni.
Luna mi ha insegnato a credere in ogni cosa che io voglio sia reale.
Neville mi ha insegnato che non è mai troppo tardi.
Draco mi ha insegnato che puoi sempre cambiare opinione e ricrederti.
Severus mi ha insegnato il significato della parola amore.
Sirius e James mi hanno insegnato che morire per le persone che si amano è la migliore delle morti.
Lily , Narcissa e Molly mi hanno insegnato che l'amore di una madre è immortale.
Lucius mi ha insegnato che l'amore di un padre per un figlio non è meno di quello della madre.
Remus mi ha insegnato che l'unica cosa importante di una persona è l'animo.
Regulus e Colin mi hanno insegnato che non è mai troppo tardi per essere degli eroi.
Minerva mi ha insegnato l'importanza dell'integrità e della correttezza.
Dobby mi ha insegnato il valore dell'amicizia.
Tom mi ha insegnato che senza amore è come se fossimo morti.
Bellatrix mi ha insegnato a cosa si è disposti a fare per la persona che si ama.
Tonks mi ha insegnato che se ami veramente una persona non esistono differenze che possano dividervi.
J. K. Rowling mi ha insegnato a sognare. "





GLEE
"Rachel ci ha insegnato che non ci dobbiamo mai arrendere per realizzare i nostri sogni,
Finn ci ha insegnato che dobbiamo valutare tutte le possibilità per fare poi la scelta giusta,
Quinn ci ha insegnato che a volte, la popolarità e la bellezza non sono tutto,
Kurt ci ha insegnato che dobbiamo essere noi stessi, senza vergognarci di quello che siamo,
Blaine ci ha insegnato cosa si è disposti a fare per la persona che si ama,
Puck ci ha insegnato che anche i più duri hanno un cuore,
Santana ci ha insegnato che è più facile accettare gli altri che se stessi,
Brittany ci ha insegnato a ridere sulle piccole cose,
Mercedes ci ha insegnato a credere in noi stessi,
Tina ci ha insegnato che sei tu che, se lo vuoi, puoi cambiare il mondo,
Artie ci ha insegnato che siamo tutti uguali nelle nostre diversità,
Mike ci ha insegnato che siamo noi a dover scegliere il nostro futuro, e nessun'altro,
Will ed Emma ci hanno insegnato che il vero amore non può essere sconfitto,
Glee ci ha insegnato che essere parte di qualcosa di speciale, rende speciali."




"Si, credo nell'anima gemella. Tom è la mia" {Bill Kaulitz}

"L'uomo vive il presente con la memoria del passato e l'anticipazione del futuro" {Henri Bergson}

"Anarchico è chi decide di amare davvero, privato dalla paranoia di avere un rimpianto!"{Anonimo}

"A tredici anni disegnavo come Raffaello ed è stata necessaria tutta una vita per riacquistare l'espressività di un bambino." {Pablo Picasso}

"Quante possibilità si hanno che un Diavolo si innamori di un Angelo e che questo si innamori di lui? Una su mille direbbero tutti. Ma infondo, chi dice che quell'un percento di possibilità non si realizzi?" {Cuore di un Assassino- ~Maryon‚}

“Ho cercato nell'Amore il sonno del' Oblio, ma l' Amore per me non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a Crudeli Puttane.” {C. Baudelaire}

"Faber est suae quisque fortunae" - "Ciascuno è artefice del suo destino" {Appio Claudio Cieco}

“So che è difficile tenere un cuore aperto quando sembra che anche gli amici siano lì per farti male, ma se tu potessi guarire un cuore spezzato il tempo non sarebbe lì per incantarti? ” {Guns'N'Roses – November Rain}

"Il passato non sarà più il passato perché il passato diventerà il futuro!" {Bill la cozza}

"Non importa quanto tu nella tua vita abbia potuto lottare.
Ci sarà sempre quella cosa per cui lasceresti tutto a puttane.
Quella cosa che ti fotte la vita dopo avertela data."
{Hai pura della notte?}

“The universe is big. It’s vast and complicated and ridiculous. And sometimes, very rarely, impossible things just happen and we call them miracles.” {11° Doctor}

“The way I see it, every life is a pile of good things and bad things. The good things don’t always soften the bad things, but vice versa, the bad things don’t always spoil the good things and make them unimportant.” {11° Doctor}

“In 900 years of time and space, I’ve never met anyone who wasn’t important” {11° Doctor}

"Allons-y!" {10° Doctor}

"Geronimo" {11° Doctor}

Edited by Jacky; - 7/10/2014, 18:15
view post Posted: 31/7/2013, 11:22     Salve! - Welcome
Benvenuta :3
Io sono Echy (:
Non sono molto abituata ad avere dei visitatori, questo blog è come il mio piccolo mondo, ma mi piace condividerlo con altre persone. Fai pure un giro in tutte le sezioni, sono aperte e puoi leggere quello che vuoi (:
Ti ho aggiunto anch'io su LJ.

Un bacione anche a te <3
Echy;
view post Posted: 21/6/2013, 17:17     The first time you were my little girl - Glee
Titolo: The first time you were my little girl
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Blaine Anderson, Nuovo Personaggio
Genere: Commedia
Raiting: Verde
Avvisi: Fluff, OOC ,Slash, FlashFic
Pairing: Future!Klaine,
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede cui faccio riferimento, è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: “Papà devo darti una bella notizia.”
“Dimmi tutto, Jack.”
La vidi mordersi il labbro per poi sorridere e, con gli occhi che brillavano di luce propria, dette la notizia.
“Diventerai nonno! Sono incinta!”

Note: Spin-off di “Somewhere Only We Know”. Piccola shot che mi è venuta in mente mentre scrivevo la storia, ma che ho potuto pubblicare solo ora per via della miriade di spoiler che ci sono qui dentro.



909_original







The   first   time you were my little girl






2038, Lima




“Papà! Papà!”

La voce ovattata di mia figlia mi giunse dal piano inferiore. Lasciai da parte i progetti del nuovo tribunale di Lima e uscì dal mio studio casalingo.

“Jacky sto arrivando!”

Scesi le scale velocemente, nonostante mi stessi avvicinando al traguardo dei cinquanta anni ero ancora abbastanza atletico per saltare gli ultimi tre scalini.

La mia schiena fece uno strano scricchiolio e poi una leggera fitta. No, solo il mio spirito era rimasto giovane e vitale. Mi massaggiai la parte dolorante e alzai gli occhi sul viso illuminato dal sorriso di mia figlia. Aprì le braccia e lei si strinse a me.

“Piccola mia, che bella sorpresa!”

“Papà non sono più piccola. Ho ventisei anni e sono una donna in carriera.”

“Per me resterai sempre la mia piccolina, la mia principessa.” Sorrisi stringendola di più a me. Le accarezzai la testa beandomi del calore familiare di mia figlia, la mia bambina.

Da quando si era diplomata era cresciuta troppo in fretta. Si era sposata giovane, in principio non approvavo ma poi ho visto la luce nei suoi occhi e ho capito. Johnny Puckerman aveva messo la testa a posto e aveva fatto alla vecchia maniera, si era presentato alla mia porta e aveva “chiesto la mano” di mia figlia. Teneva alla mia bimba e sapevo che l’avrebbe trattata da vera regina. In ogni modo lei avrebbe trovato il modo di essere lei quella “che portava i pantaloni in casa”, per parafrasare Kurt.

Ora eccola qui, più bella del solito con un grande sorriso che illuminava tutto l’ingresso, scrittrice di successo con il secondo libro in pubblicazione della sua serie e con una laurea in Matematica Teorica, anche se ancora adesso non ne capivo l’utilizzo pratico, era felice e sapevo che quello sguardo nascondeva qualcosa.

“Papà devo darti una bella notizia.”

“Dimmi tutto, Jack.”

La vidi mordersi il labbro per poi sorridere e, con gli occhi che brillavano di luce propria, dette la notizia.

“Diventerai nonno! Sono incinta!”

Non aveva ancora finito la frase che già la stavo abbracciando.

“Sono felicissimo per te.” La allontanai un po’ da me per guardare in viso. “Johnny lo sa già?”

“Si, gliel’ho detto giorni fa, dopo che sono tornata dal ginecologo per la conferma. Sono incinta da quasi quattro settimane.”

Mi si avvicinò asciugandomi una lacrima che era sfuggita al mio controllo e sorridendomi.

“Non piangere, papà, altrimenti fai piangere anche me.”

“Sto piangere di gioia, piccola.”

Gli baciai la fronte e la abbracciai appoggiando la testa sulla sua spalla, negli ultimi anni si era alzata moltissimo, fortunatamente aveva ripreso questa caratteristica da mio fratello.

La mia bambina profumava ancora di vaniglia, il bagnoschiuma che usavo per lavarla quando era piccola, eppure la persona che tenevo stretta a me non era più una ragazzina, ormai era una donna adulta e responsabile che sarebbe diventata mamma, di sicuro un ottima madre.

“Dai vai di sopra a dirlo anche a Kurt, lo trovi nel suo studio a disegnare.”

Mi dette un bacio sulla guancia e poi salì le scale sparendo poco dopo dalla mia vista.

Fissai il punto dove prima si trovava Jackline e i miei pensieri vagarono nella mia testa fino a riportarmi indietro a quel ricordo di quando avevo tenuto in braccio per la prima volta mia figlia, lei era così piccola e fragile e anche io, ma insieme siamo cresciuti e ci siamo fortificati...





...attraverso quella vetrata sembravano tutti uguali quei neonati, ma c’era quella bambina che continuava a fissarmi come ad urlare “hey sono tua figlia, guardami”. Appoggiai una mano al freddo vetro e mi avvicinai di più. Un rumore alle mie spalle mi fece girare vedendo arrivare Emily con addosso la vestaglia dell’ospedale, mi sorrise e guardò anche lei i neonati.

“Ti assomiglia davvero molto. Ha i tuoi stessi occhi.”

Chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime, da quando mi era arrivata quella telefonata tutto il mondo aveva smesso di girare, per poche ore tutti i problemi erano stati dimenticati e ora al solo pensiero di tornare in quella routine mi devastava. Ma non sarei stato da solo, avrei avuto mia figlia.

“Grazie.” Mi sfuggì.

“Grazie a te, Blaine. In questi nove mesi mi hai fatto capire molte cose e.. anche se il nostro incontro è stato un po’ particolare, abbiamo imparato a conoscerci e è stata una bella esperienza.”

Un infermiera informò Emily di tornare nella sua stanza per l’allattamento, lei mi fece segno di seguirla. Dopo poco arrivò la stessa infermiera con la culla della bambina, la prese in braccio e la passò alla madre che iniziò ad allattarla.

Mi avvicinai guardando le guancie della piccola muoversi velocemente, aveva molta fame. Un’altra cosa che aveva ereditato.

L’infermiera mi aveva fatto una domanda che non avevo sentito preso dal fissare mia figlia.

“Si, è lui il padre.” Emily rispose per me. “Senta, ci potrebbe lasciare soli? Grazie.”

L’infermiera uscì e io approfittai per avvicinarmi di più.

“Vuoi tenerla in braccio?”

“Si.” Allungai le braccia e Emily mi spiegò come posizionare le mani per tenerle la testa dritta.

“Come hai deciso di chiamarla?”

“Non lo so ancora, lo vorrei scegliere con te, sei la madre.”

“Sarà per sempre la tua bambina, devi sceglierlo tu il suo nome.”

“Emily, dai, scegli un nome. Ho intenzione di dargliene due, uno lo scelgo io e l’altro tu, così si ricorderà sempre di te. Che ne pensi?”

“Che sei un ragazzo davvero adorabile.” si alzò dal letto, avvicinandosi, e accarezzò la testa della piccola.

“Mi è sempre piaciuto il nome Jack per un bambino, però dato che è una lei... Jackline?”

“Jackline. Suona bene.” sorrisi guardando mia figlia che aveva allungato una manina verso di me.

“E il secondo nome?”

“Elizabeth.” sussurrai.

“Come quello di Kurt. Non riesci a dimenticarlo, vero?” posò una mano sulla mia guancia.

“Non lo dimenticherò mai.”

Appoggiò la testa sulla mia spalla. “Vedrai che si sistemerà tutto, sono sicura che prima o poi voi due vi rincontrerete. Me lo sento. Non sei solo Blaine,” baciò la mia guancia, “non più ormai.”






Il rumore dei passi sulle scale mi fece tornare alla realtà.

Vidi scendere Kurt e Jacky parlottando e scambiandosi sguardi complici. Sorrisi nella loro direzione.

“Blaine, stavo pensando al fatto che io non ho mai disegnato abbigliamento per bambini, però c’è sempre una prima volta e voglio che il mio nipotino o nipotina vesta solo con i miglior abiti...”

Kurt era emozionato e si capita dal fatto che aveva iniziato a parlare a raffica, gesticolando. Lo avvicinai a me, baciandogli la guancia.

“Penso tu abbia pienamente ragione.” mi voltai verso Jacky, allungando una mano che venne afferrata da lei. “Piccola mia, credo che Kurt sarà lo stilista personale di tua figlia e... come futuro nonno, anche se questo termine mi invecchia in una maniera incredibile, lasciami organizzare un piccola festa con pochi intimi.”

“I ‘pochi intimi’ sarebbero tutto il Glee Club, parenti, amici, colleghi, vicinato e chiunque passi davanti all’atelier di Kurt da qui al giorno della festa?” alzò un sopracciglio, facendomi ridere, in quei pochi anni in cui aveva convissuto con Kurt aveva assorbito molti suoi comportamenti.

Annuì, aspettando una sua risposta, lei fece finta di pensarci per poi sorridere.

“Va bene. Solo se mi fate scegliere la torta, non accetto nessuna cheesecake vegana o qualsiasi cosa che non sia ricoperta da cioccolato, panna o glassa.”

Risi osservando il dito che aveva puntato verso Kurt che alzò gli occhi al cielo. Non sarebbero mai cambiati, ognuno con le sue manie e fissazioni.

Li strinsi in un abbraccio, continuando a ridere, contagiando anche loro.





























Echy’s Corner

Ciao e ben ritrovati! *saluta e abbraccia tutti*
Finalmente ho postato il primo spin-off di SOWK ù_ù
Voglio chiedervi scusa se vi ho fatto aspettare così tanto, ma rischiavo l'anno e sono stata impegnatissima con lo studio prima e poi con i preparativi per la mia festa di compleanno. Finalmente mi sono liberata ù_ù
Promossa, felice e piena di energie (quando il sole cala e non fa più caldo) xD


Questo è il primo, c'è sia il presente che il passato.
La scelta del nome di Jacky e la scena tenerissima della prima volta che Blaine ha visto sua figlia :3
Ho già scritto tre shot Thadastian che pubblicherò nelle prossime settimane, poi come sempre se volete dei momenti particolari basta chiedere e vedo che riesco a tirare fuori (;


Ci dobbiamo salutare di nuovo, ma tornerò (:
Ho in mente una nuova long CrossOver The Avengers/Glee... ma non voglio anticiparvi nulla ù_ù
Come sempre fate un salto sulla mia paginetta.


Un bacio a tutti.
Echy;


view post Posted: 5/5/2013, 13:12     About Fan Fictions #01 - Bacheca

targettapostamministrat




Ciao a tutti e buona domenica (:
La fine della scuola si avvicina e con le anche la conclusione di "Somewhere Only We Know", dopo un anno intero in sua compagnia ne sentirò al amancanza ç.ç
Ma questo non mi ha scoraggiato, anche chiusa una porta si apre un portone!
Dato che ho finito di scrivere SOWK, mi sono messa controllare la cartelle delle ff iniziate e c'ho trovato un paio di cosine simpatiche.
Sono tutti abbozzi di long fiction di due/tre capitoli ognuna, la trama è ancora nella mia testa e devo solo andare alla sua ricerca.
Per varvi vedere cosa ho in serbo per voi, vi lascio i titoli e la trama delle long che ho ritrovato.


-> "On the Side of the Angels", Sherlock (BBC) con dei Daddies!Johnlock e un po' di demenza made in Echy.
“Casa Holmes-Watson, cosa posso fare per lei?”
[…]
Per rispondere ai commenti delle volte precedenti: Sherlock è un sociopatico iperattivo, ama il pe-ricolo, l’azione e rischierebbe la sua vita pur di testare le sue capacità deduttive.
Naturalmente è controbilanciato da John, senza di lui la casa sarebbe già esplosa da anni.
[…]
Shan Hotson


Sherlock e John di nuovo insieme, dopo tanti anni di lavoro gomito a gomito su ogni tipo di caso, ma ora non sono soli. Una mente in più abita nella loro casa.




-> "The Dark Side fo Klaine", CrissColfer. Questa l'ho iniziata a scrivere il giorno in cui è uscita "Dark Side". fate voi i conti.
-Allora ragazzi- iniziò il produttore posizionandosi al centro della sala per farsi vedere da tutti –come sapete stiamo ancora scrivendo la story line di questa serie. Abbiamo fatto alcune proposte di trama, ma questa notte mi è venuta l’ispirazione. Il personaggio di Kurt ha bisogno di un compagno.-
[…]
La voce di Darren destabilizzò Chris che rimase a fissarlo, riuscì a trattenersi da spalancare la bocca come uno di quelle ragazzine assatanate. Durante il ritornello sentì un brivido percorrergli la schiena e i quel momento c’erano solo lui e Darren.


Ciò che succede una volta spente le cineprese. I nostri attori spogliati dai loro ruoli in Glee, ma forse neanche tanto xD




-> "Apartment for three", original slash.
Parole dette di troppo, un amicizia in bilico. Un affitto da pagare. Un nuovo ragazzo che aiuterà i due amici a riallacciare i rapporti.
“A volte mi chiedo come una sola persona posso essere così tanto cretina!”




-> "September's Notebook", Fringe, Semptember/Donald come protagonista con l'aggiunta di un OC che dovevo decidere se fosse uomo o donna, ma dato che sono una slasher capirete benissimo come si svolgerà la cosa.
Cosa è successo a September/Donald nei ventuno anni in cui la squadra Fringe è rimasta intrappolata nell’ambra?
Cosa l’ha reso così “umano”?




Credo di avere abbastanza lavoro per tutta l'estate xD
So che alcune di queste verranno abbandonate per sempre, ma per ora devo ancora decidere cosa fare.
Se volete sapere di più basta chiedere :3


Buona domenica a tutti :3

Echy;

Edited by TAKeRu_ECHY - 27/10/2013, 16:16
view post Posted: 14/4/2013, 12:01     News - Bacheca

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Edited by TAKeRu_ECHY - 19/9/2014, 22:04
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