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Posts written by TAKeRu_ECHY

view post Posted: 14/4/2012, 22:30     Glee - Off Topic
Ho fatto questo "riassunto" della 3x15 per una mia amica su un gruppo di fb e come commento era spropositato, dato che ho fatto questa recenzione molto approfondita e ben congeniata (amo questi termini da sapientoni) ho voluto postarvela, c'è anche un mio piccolo commento personale alla fine xD
Da grande farò la critica o recensirò libri/film/telefilm, sono troppo brava *-*


3x15 Big Brother - Glee


Cooper Anderson è un attore di Hollywood e cerca di convinvere il fratello, che vuole andare a Brodway, a seguire le sue orme. Tra i due c'è sempre stata un po' di tenzione perchè Coop non supporta il fratello, dopo una specie di litigata (T_T) alla fine della puntata, grazie a Kurt, i due si riappacificano e si supportano a vicenda. Kurt fa una scena dolcissima con un pupazzetto di un cagnolino :3
Quinn è finita sulla sedia a rotelle però fa finta che l'incidente non sia successo e che questo è solo un peiodo di transizione, Artie aiuta Quinn ad impare ad andare meglio sulla sedia a rotelle. Dopo l'esibizione di "Up Up Up" cerca di farle aprirle gli occhi però quando gli fa capire che forse non è "solo questione di tempo" per rimettersi in piedi, lei va in escandescenza (diciamo così, si arrabbia) e gli dice che non sono uguali, che riuscirà ad andare ad Yale e lasciare Lima. Quinn porta nel gruppo anche Teen Jesus (Joe Heart) che si unisce alle New Direction.
Puck fa aprire gli occhi a Finn chiedendogli di venire ocn lui dopo il diploma in California e di portare con se anche Rachel che potrebbe diventare un attrice di Holliwood, Puck dice a Finn di pensare al suo futuro e di prendere anche lui le scelte importanti e non lasciarsi trascinare da Rachel. Quando i Finn e Rachel parlano di questa cosa Rachel gli fa capire che lei non andrà mai in California e che loro due DEVONO andare a NY. Finn gli dice questa bellissima frase "Spero che tu capisca se mi ami veramente per quello che sono o per quello che tu pensi che io debba essere" o una cosa del genere da quello che ho capito -non sono riuscita a vederla subbata ç.ç- e dopo lo pseudo litigio Finn se ne va lasciando Rachel attaccata allo sportello dell'armadietto pensierosa.
Sue aspetta una bambina che però ha dei problemi, dice a Becky che sua figlia "is just like you", quindi si ipotizza che anche lei abbia la sindrome di Down.
I ragazzi per la giornata libera dei diplomandi sono andati ad un luna park, scena delle montagne russe assurda, faccie di Puck esilaranti, invece Quinn ed Artie sono andati ad una specie di skate park in cui altre persone come loro, sedia a rotelle, senza ua gamba, andavano in skate, pattini e con la sedia sulle piste.
C'è stata una specie di scena Britanna in cui le due si tenevano per mano. Klaine quasi assente se non per l'ultima scena in cui Kurt va a potenza mille di dolcezza e pucciosità. Tike, Samcedes e altre coppie come invisibili. Puntata concentrata su Finchel (come sempre, il loro tira e molla mi ha un po' stufato) sugli Anderbros e su come Quinn faccia finta che l'incidenta non sia mai successo.

Le esibizioni degli Anderbros sono state pazzesche, "Hungry Like Te Wolk/Rio" da *çç* poi "Fighter" è stata la canzone con cui il vero Blaine è uscito fuori, si è visto al sua vera anima e grazie a questa canzone Coop ha capito un pò come si senta il fratello; "Somebody That I Used To Know" è stata molto bella, si è instaurato una specie di dialogo tra i fratelli e il dilogo successivo è stato :''). Le esibizioni Artie/Quinn sono state belle, "I'm Still Standing" e "Up Up Up".
Puntata davvero bella nel complesso, ormoni a mille durante Fighter" in cui Blaine si trova a cantare facendo Box, poi la successiva scena di lui sotto al doccia (porca che muscoli e che schiena *çç*) e voce meravigliosa. Cooper divertente e fissato con il "POINT YOUR FINGER!" e "SCREAM ALL YOUR LINES 'CAUSE YOU ARE AN INTENSE ACTOR!" ancora adesso rido come una matta.
Spero di essere stata esaustiva, per qualsiasi cosa che non hai capito basta chiedere, io l'ho quasi imparata a memoria in inglese ù.ù e bè è una puntata che è difficile da scordare.
view post Posted: 13/4/2012, 18:09     Hey You/Hey Du - Video

Hey You/Hey Du
Tokio Hotel
Mash-Up by TAKeRu_ECHY

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Ascolto: [URL=]Tumblr[/URL]
Video: You Tube



view post Posted: 13/4/2012, 17:55     Leb Die Sekunde/Live Every Seconds - Video

Leb Die Sekunde/Live Every Seconds
Tokio Hotel
Mash-Up by TAKeRu_ECHY

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Ascolto: Tumblr
Video: YouTube


view post Posted: 19/2/2012, 15:48     Glee - Off Topic

Glee



Glee-logo




Trama:

Will Schuester, professore di spagnolo alla William McKinley High School, vorrebbe riportare in auge il glee club, il gruppo di canto e ballo, ma questa attività extrascolastica non sembra destare l'interesse degli studenti. Schuester non demorde e riesce a raggruppare un gruppo diversificato di ragazzi assai talentuosi, considerati sfigati (in originale loser lett. perdenti) dagli altri studenti, dando vita così le Nuove Direzioni. In essi compaiono Rachel Berry, ragazza dotata ed estrosa ma piuttosto egocentrica, figlia di genitori omosessuali, Mercedes Jones, corpulenta ragazza di colore con manie di divismo, Tina Cohen-Chang, studentessa timida, balbuziente e dal look gotico, Kurt Hummel, esuberante ragazzo gay, appassionato di moda, Artie Abrams, un nerd chitarrista costretto sulla sedia a rotelle e Finn Hudson, un ragazzo popolare, semplice e appassionato di sport. Poco dopo si aggiungeranno le cheerleader Santana Lopez, Brittany Pierce e Quinn Fabray, e gli altleti Noah Puckerman, Mike Chang e Matt Rutheford. Nel corso della serie vengono raccontate le vicende dei singoli studenti e dei loro professori, e gli scontri tra il professor Schuester e la competitiva e temibile allenatrice delle cheerleader, Sue Sylvester, che non nasconde la sua preoccupazione quando vengono tagliati i fondi scolastici a discapito della sua squadra. Il glee club riesce a vincere le Provinciali e ha accesso alle Regionali, dove però arriva solo terzo. Il club rischia quindi di essere chiuso, come da accordo tra preside e Will Schuester, ma l'allenatrice Sue Sylvester si accorge che i ragazzi hanno talento e che, anche se non lo ammette, tiene a loro. Obbliga quindi il Preside Figgins a dare al club un altro anno per potersi rifare e vincere le Regionali. Durante la seconda stagione Matt cambia scuola e viene sostituito da Sam Evans, un belloccio muscoloso dislessico. Altri personaggi che entrano a far parte del cast di Glee sono Lauren Zizes, ragazza mascolina e grassoccia, dal look piuttosto kitsch, che intraprende una relazione con Puck, Blaine Anderson, ragazzo membro del coro degli Usignoli, fidanzato di Kurt, la stonata Sugar Motta, un ragazzo irlandese venuto in America con un programma di scambio Rory Flanagan e un ragazzo profondamente cristiano di nome Joseph Hart. Dopo il diploma di alcuni membri originale del glee club, si uniscono al club anche Jake Puckerman, fratellastro sconosciuto di Puck, Marley Rose, un ragazza povera ma molto talentuosa, Wade "Unique" Adams, ex-membro dei Vocal Adrenaline che si sente a suo agio solo in panni femminili, Ryder Lynn, giocatore di football dislessico e Kitty Wilde, il nuovo capitano dei Cheerios.




Kurt Elizabeth Hummel


Kurt Hummel è un personaggio della serie televisiva Glee, interpretato da Chris Colfer.

Kurt è un ragazzo gay dichiarato piuttosto esuberante, sempre attento alle ultime tendenze dettate dalla moda, difatti indossa spesso, nei suoi elegantissimi completi, giubbotti di Marc Jacobs, maglioni di Alexander McQueen, felpe di John Galliano e così via. Per questi motivi viene perennemente preso di mira dai giocatori di football, che quasi ogni mattina lo gettano nel cassonetto dell’immondizia e spesso gli gettano la granita addosso. Entrando nel glee club, Kurt spera di riuscire a mostrare le sue doti canore, e soprattutto di farsi accettare così come è.

Kurt Elizabeth Hummel è un ragazzo all’apparenza snob e sicuro di sé, ma in realtà è molto timido e nasconde una personalità conflittuale. Quando aveva solo sei anni, sua madre muore e lui resta solo con suo padre, Burt Hummel, che fa il meccanico. Con quest’ultimo il ragazzo ha uno splendido rapporto, ma Kurt pensa che suo padre vorrebbe un figlio diverso da quello che lui realmente è.

Kurt ama la musica, e così decide di iscriversi al Glee club, mostrando la sua voce da soprano durante le audizioni. Quando capisce che la sua compagna di corso, Mercedes Jones, ha preso una cotta per lui, Kurt confessa per la prima volta la sua omosessualità e la sua paura che suo padre lo venga a sapere. La ragazza ci rimane male, ma da quel momento tra i due si instaura un fortissimo rapporto di complicità e di amicizia.

Intanto, per non deludere il padre e per nascondere la sua sessualità, Kurt decide di entrare nella squadra di football come kicker, aiutando il coach Ken Tanaka a vincere la prima partita dopo una lunga serie di sconfitte. Nonostante ciò, alla fine della partita, il ragazzo confessa al padre di essere gay. Burt, però, gli risponde che lo aveva già capito quando Kurt aveva solo tre anni, ma che lo amerà sempre perché è suo figlio.

Quando il professor Schuester propone di far cantare a Rachel Berry Defying Gravity perché è un pezzo che si addice ad una voce femminile, Kurt ci rimane male e si sfoga con il padre, il quale raggiunge il professore chiedendo di dare una possibilità al figlio. William accetta e spiega che saranno gli altri membri del Glee club a decidere tra i due. Rachel sa che gli altri compagni preferiscono Kurt per simpatia e carattere, ma quest’ultimo intima agli amici di votare solo chi è il più talentuoso. Intanto, a casa, Burt Hummel riceve delle chiamate anonime che insultano Kurt per via della sua omosessualità. Così lui per non creare imbarazzo al padre, decide durante l’esibizione di sbagliare la nota finale, perdendo la possibilità di cantare la canzone.

Quando il professor Schuester mette in coppia Kurt e Finn Hudson per cantare una canzone, quest’ultimo è preoccupato che gli altri compagni di football lo additino come gay. Kurt è realmente innamorato di Finn, e spera di mettersi con lui una volta che il quarterback rompa con Quinn Fabray. Kurt nota comunque che anche Rachel ha una cotta per Finn e decide di metterle i bastoni tra le ruote. Intanto Kurt spinge suo padre e la mamma di Finn, Carol Hudson, a conoscersi in modo che il giovane gay possa avvicinarsi al quarterback. Finn inizialmente è contro alla nuova relazione della madre con Burt Hummel, ma poi conoscendolo meglio, scopre di avere con lui molte cose in comune: parlano di cose tra uomini, guardano partite di basket insieme e tutto ciò crea gelosia e disagio in Kurt, perché capisce che Finn è il figlio che suo padre avrebbe sempre desiderato.

Il rapporto di Kurt con Finn non è facile: Carol Hudson infatti decide di trasferirsi dagli Hummel e i due ragazzi dovranno vivere insieme nella stessa stanza. Kurt non si capacita all'idea che Finn sia eterosessuale e quest'ultimo perde la pazienza insultandolo sotto gli occhi di Burt. Finn cerca di scusarsi con Burt e soprattutto con Kurt, il quale rifiuta ogni genere di chiarimento. Tuttavia, quando Finn salva Kurt vestito da Lady Gaga da alcuni bulli, il giovane ragazzo gay lo perdonerà e inizieranno da capo la loro amicizia.

Nella seconda stagione Kurt è continuamente preso di mira dai bulli della scuola, in particolare da Dave Karofsky. Nel sesto episodio della serie, Kurt, spinto dagli altri maschi del coro, si intrufola nella Dalton Academy, dove ha sede uno dei cori avversari alle Nuove Direzioni, dove conosce Blaine Anderson, un ragazzo gay che da lí diventa una figura importante per Kurt. Su consiglio di Blaine, Kurt decide di affrontare Karofsky, il quale, dopo aver ricevuto una dose abbondante di rimproveri, bacia Kurt,che rimane scioccato sia dalla rivelazione sia dal gesto. Kurt peró viene minacciato da Karofsky di morte per mantenere il segreto. Saputo questo, suo padre va su tutte le furie, facendo espellere Karofsky. Quando questi ritorna fra i corridoi in quanto il consiglio scolastico ha deciso che non c'erano testimoni, Kurt si trasferisce alla Dalton Academy con i soldi della luna di miele del padre. Di qui fra Kurt e Blaine si instaura un legame sempre piú forte, accompagnato da "flirtosi duetti insieme", che non va peró oltre l'amicizia. Kurt comincerá in seguito ad innamorarsi di Blaine, finché lui comincia a ricambiarlo quando Kurt, in preda al dolore per la perdita di Pavarotti, il canarino degli Usignoli, canta un pezzo ai Warblers. Con un bacio i due confermeranno il loro amore.

Quando Dave Karofsky, sotto consiglio di Santana si redime, fa tornare Kurt scusandosi per tutte le cose fatte e Kurt lo perdona. Tornato al McKinley, Kurt si accorge che nessuno lo prende più in giro, e che effettivamente a nessuno sembra importi nulla del suo orientamento sessuale, nonostante non faccia certo segreto della sua relazione con Blaine. Confortato dalla situazione decide di andare al ballo di fine anno (Junior Prom) accompagnato dal suo ragazzo, il quale è però molto dubbioso, in quanto anni prima, quando si era appena dichiarato, fu picchiato da alcuni bulli proprio in occasione di quella circostanza. La sua preoccupazione accresce quando Kurt gli mostra il completo, ispirato ad Alexander McQueen e al recente matrimonio reale, che sfoggerà al ballo: un kilt con una giacca corta provvista di borchie scintillanti. Infatti l'ottimismo di Kurt svanisce quando, durante il ballo, il Preside Figgins annuncia, esitante , che la reginetta del ballo è proprio Kurt. Profondamene umiliato e sentendosi aggredito da tutti quelli che lo avevano votato per prenderlo in giro, Kurt fugge dalla palestra. Confortato da Blaine, capisce che non deve lasciarsi abbattere dal comportamento infantile dei suoi coetanei, perché non potranno mai portargli via il rapporto che ha con lui; così decide di tornare in palestra e farsi incoronare, pronunciando al microfono la frase "Beccati questo, Kate Middleton!", suscitando l'applauso e l'ammirazione prima del Glee Club e successivamente di tutta la scuola.

Kurt partecipa all'audizione per ottenere un assolo alle Nazionali così come Mercedes, Santana e Rachel, esibendosi nel brano Some People. Riceve immediatamente l'approvazione del prof Shuester ma incontra le accuse di Jesse riguardo al fatto che Kurt non sia all'altezza delle interpreti femminili del brano.

A New York, insieme all'amica Rachel, decide di andare a fare colazione davanti alla gioielleria Tiffany, come nel famoso film, e in seguito i due si intrufolano nel Gherswin Theatre, sede del musical più amato da Kurt, Wicked, per duettare sulle note di For Good. Rientrato a Lima racconta le sue avventure nella grande mela a Blaine, che dichiara di amarlo, e Kurt, dopo un primo momento di sorpresa, afferma di ricambiare i suoi sentimenti.



Blaine Devon Anderson


Blaine Anderson è un personaggio della serie televisiva Glee, interpretato da Darren Criss. Blaine fa la sua prima comparsa nel sesto episodio della seconda stagione Il primo bacio; è uno studente apertamente gay dell'Accademia Dalton e membro degli Usignoli (Warblers), coro rivale delle Nuove Direzioni.


Blaine è il solista degli Usignoli, il coro della Dalton Academy, un liceo privato. Incontra Kurt Hummel, un membro del coro rivale delle Nuove Direzioni, quando quest'ultimo si intrufola alla Dalton Academy per spiare i rivali. Dopo aver riconosciuto l'intruso.

Blaine e altri due compagni lo invitano in caffetteria e lì Kurt chiede ai ragazzi a Blaine se è gay e il ragazzo conferma di esserlo; Kurt rivela a Blaine di essere vittima di bullismo al McKinley a causa della sua sessualità, e Blaine gli confessa di aver subito lo stesso trattamento nella sua vecchia scuola, tanto da doversi trasferire alla Dalton Academy, che applica una rigida politica anti-bullismo.

Blaine fa amicizia con Kurt, e lo aiuta a resistere ai bulli della sua scuola. Ma le minacce e le violenze contro Kurt aumentano così quest'ultimo si trasferisce alla Dalton Academy e finisce per innamorarsi di Blaine, che però lo vede soltanto come un amico. Durante l'episodio Stupide canzoni d'amore Blaine chiede aiuto a Kurt per cantare una serenata al ragazzo che gli piace, Jeremiah, che lavora in un negozio di abbigliamento Gap; grazie all'aiuto di tutti gli Usignoli Blaine canta When I Get You Alone nel negozio in cui lavora il giovane. Alla fine dell'esibizione Blaine e Kurt incontrano Jeremiah, licenziato a causa della canzone, che afferma di non provare assolutamente niente per Blaine. Kurt, alla fine dell'episodio confessa a Blaine i suoi sentimenti, e quest'ultimo dichiara di non essere affatto bravo con il romanticismo e di non voler rovinare la loro amicizia.

Kurt e Blaine partecipano a una festa organizzata da Rachel Berry. I presenti, dopo essersi ubriacati, si cimentano al gioco della bottiglia, in un turno del quale Rachel deve baciare Blaine. Blaine resta così colpito dal bacio con la ragazza che crede di poter essere bisessuale e chiede un appuntamento a Rachel. Ma quando lei lo bacia di nuovo mentre sono entrambi sobri, egli conclude di essere al "100% gay".

Nel corso di una riunione degli Usignoli, Kurt arriva in ritardo e annuncia che il canarino mascotte del gruppo, Pavarotti, è morto. In suo onore canta Blackbird, davanti a tutti gli Usignoli, commuovendo in particolare Blaine. Più tardi infatti il ragazzo confessa a Kurt che è innamorato di lui e così si scambiano un bacio. Alle Regionali, i due cantano un duetto molto romantico sulle note di Candles, alla fine del quale Blaine spinge affettuosamente Kurt sotto il riflettore. A vincere sono però le Nuove Direzioni ma Blaine conforta la delusione di Kurt spiegandogli che nonostante la sconfitta, in realtà, hanno vinto loro perché si sono trovati.

Durante un concerto per raccogliere fondi al McKinley Blaine e Kurt vanno a supportare gli amici delle Nuove Direzioni e Kurt mostra al ragazzo la sua scuola. In questa sede i due incontrano Dave Karofsky, bullo che ha preso di mira Kurt, che li attacca e inizia a spingere Blaine, che contrattacca. Arriva però Santana che prende le difese dei due ragazzi fermando così il litigio. Kurt sente ancora la mancanza delle Nuove Direzioni e, dopo un confronto con Dave, decide di ritornare al McKinley. Blaine, insieme agli Usignoli, cantano allora il loro addio a Kurt con la canzone Somewhere Only We Know. Alla fine dell'esibizione i due fidanzati si abbracciano e Blaine, commosso, lascia Kurt tra le braccia dei suoi ritrovati compagni.

Nell'episodio Il ballo Kurt chiede a Blaine di accompagnarlo al ballo scolastico del McKinley ma il ragazzo inizialmente non vuole. Infatti racconta a Kurt che quando doveva andare al ballo del suo vecchio liceo, chiese ad un altro ragazzo gay di accompagnarlo, ma la sera del ballo, mentre i due aspettavano che i genitori li venissero a prendere, un gruppo di compagni li ha picchiati e per questo Blaine odia i balli. Ma allo sguardo dolce di Kurt, Blaine decide comunque di accompagnarlo e si offre inoltre di cantare durante la serata. Quando Kurt vince il titolo di reginetta del ballo e fugge via, Blaine lo segue e gli propone più volte di accompagnarlo a casa; ma il ragazzo, deciso a non lasciarsi abbattere da niente e nessuno, torna al ballo e si fa incoronare.

Al rientro da New York Kurt e Blaine si incontrano al 'Lima Bean' e lì Kurt racconta tutte le sue avventure newyorchesi al ragazzo, che lo guarda con occhi sognati per tutta la durata del racconto. Appena Kurt finisce di parlare Blaine dichiara di amarlo e Kurt confessa di ricambiarlo ma i due vengono interrotti da Mercedes e Sam.

Durante l'estate Kurt chiede più volte a Blaine di trasferisci al Mckinley, ma lui il primo giorno di scuola non ha ancora deciso, ma Kurt lo convince dicendogli che vuole vederlo di più, così Blaine si trasferisce al Mckinley e per sentirsi a suo agio nelle Nuove Direzione canta It's Not Unusual alla fine di questa performance Quinn e le Cheerios incendiano il pianoforte, e alcuni membri del glee danno la colpa a lui. Nella seconda puntata si unisce per un po' alle prove di ballo del glee e partecipa al musical della scuola "West Side Story", inizialmente vuole fare il ruolo di Tony, ma anche Kurt lo voleva fare così scrive nel suo curriculum che è interessato solo al ruolo di Bernarndo, ma alla fine non riesce a dire no. Nella terza puntata Kurt gli regala dei fiori per il ruolo di Tony che secondo Kurt meriterebbe lui, infatti a fine puntata escono tutti i ruoli, e Blaine interpreterà Tony mentre Kurt in ruolo dell'Officer Krupke, appena vedono i ruoli i due si abbracciano, anche se Kurt sembra un po' scontento.

Edited by TAKeRu_ECHY - 3/2/2013, 17:29
view post Posted: 14/2/2012, 18:53     PASTAAAAA! Muahahahah, ti perseguiterò a vita u.u <3 - Welcome
Benvenuta Babbazza.. sentiti libera di scodinzolare girovagare nel forum a tuo piacimento xD
view post Posted: 13/2/2012, 20:26     Big Brother - Glee
Titolo: Big Brother
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel
Genere: Commedia
Raiting: Verde
Avvisi: FlashFic (829), Fluff, Angst (lievissimo)
Pairing: FinnxKurt non so neanche se metterlo.. c’è un po’ di dolcezza tra di loro.
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede a cui faccio riferimento , è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: "Potresti... Potresti distenderti vicino a me?" la voce di Kurt si abbassò leggermente "Di solito per farmi calmare papà si distende vicino a me finché non mi addormento... Lo chiederei a lui se fosse in casa, però.."
Note: Questa storia (?) è nata durante una notte insonne. Tenuto sotto stress il mio cervello dà il massimo. Ripensando a quello che ha passato Kurt e il suo rapporto con Finn, ho voluto immaginare una serata nella loro camera. Volevo far vedere come il buon Finn si prendeva cura del suo fratellino. Sono dolci questi due, si vogliono bene.


Big Brother



Finn stava scendendo la scala che portava nella camera che divideva con Kurt. Le luci erano spente e lui cercò di non far rumore per non svegliare il ragazzo che stava dormendo nel letto affianco al suo.
Aveva scostato le coperte e stava per buttarsi nel suo letto, quando sentì un singhiozzo provenire dalla figura raggomitolata vicino a lui.
Si accostò al letto del fratello, i suoi occhi si erano ormai abituati all'oscurità e riuscì a vedere una fotografia nel palmo della mano di Kurt. La sfilò delicatamente e notò la figura di una donna con in braccio un bambino, doveva essere la madre di Kurt.
Finn appoggiò la foto sul comodino che divideva i due letti e fece per rimettersi nel suo letto, ma ancora una volta un singhiozzo lo distrasse e insieme ad esso anche una parola sussurrata.
"Mamma...''
Il giocatore di football si avvicinò di nuovo al ragazzo appoggiandogli una mano sulla spalla scuotendolo leggermente. Improvvisamente Kurt si lanciò tra le braccia del ragazzo più grande stringendosi al suo collo.
Solo quando notò che colui che stava abbracciando disperatamente non era suo padre, Kurt lasciò la presa sul collo di Finn e si sedette sul letto.
"Scusami.'' sussurrò.
Istintivamente Finn portò una mano sulla guancia di Kurt per asciugarli le lacrime che ancora scendevano copiose.
"Stavi sognando tua madre?'' disse sottovoce il giocatore come a non voler spaventare il ragazzo già scosso per via dei tremolii e dei singhiozzi.
Kurt annuì.
"La sogno sempre quando ho bisogno di qualcuno che mi dia conforto o che mi protegga... In questo caso credo che abbia bisogno di tutti e due.'' accennò un sorriso.
"Se é per via di Karofsky basta che me lo dici e io e Puck gli diamo una bella lezione. Se ti serve qualcuno con cui parlare.. Puoi chiedere a me. Ora siamo una famiglia, no? Cercherò di essere un buon fratello maggiore per te."
"Grazie Finn, ma non voglio che né tu né Puck vi mettiate nei guai a causa mia.. E non credo neanche che tu possa capire i miei problemi."
"Posso sempre ascoltare. Sarò la tua.. Valvola di sfogo? Si dice così vero?"
Con questa uscita Finn riuscì a far sorridere Kurt.
"Vedi, sono riuscito a farti sorridere. Sono un bravo fratello!"
"Solo perché sei stupido." disse asciugandosi le guancie.
"Comunque Kurt" la voce di Finn prese un tono serio "se c'é qualcun altro oltre Karofsky a darti fastidio me lo devi dire, mi prenderò cura di te.. Ci voglio provare. So che in un primo periodo mi sono comportato malissimo con te, ma ora ho capito quanto tu sia veramente speciale."
Una lacrima scivolò sulla guancia di Kurt, ma questa volta era perché le parole di Finn l’avevano colpito, in tutto quel tempo passato insieme aveva visto come il giocatore di football si stava affezionando a lui. Di slancio abbracciò il fratello sussurrandogli nell'orecchio "Ti voglio bene, Finn".
Il maggiore ricambiò l'abbraccio e, quando si allontanarono, dette un bacio sulla tempia a Kurt il quale rise.
"Questa cosa sembrava molto..." balbettò Finn in imbarazzo.
"Gay?" concluse per lui Kurt.
"Altamente."
Risero insieme.
Finn si sedette sul suo letto e dette la buona notte al ragazzo distendendosi tra le coperte.
Dopo cinque minuti la voce di Kurt ruppe il silenzio.
"Finn? Sei ancora sveglio?"
Il giocatore sorrise e rispose tenendo gli occhi chiusi.
"Ancora per poco."
"Potresti... Potresti distenderti vicino a me?" la voce di Kurt si abbassò leggermente "Di solito per farmi calmare papà si distende vicino a me finché non mi addormento... Lo chiederei a lui se fosse in casa, però.."
Lasciò la frase in sospeso per vedere che effetto aveva fatto al ragazzo quella proposta. Quando non ricevette una risposta aggiunse velocemente: "Però non ce ne é bisogno io posso.." non concluse la frase perché sentì le coperte alzarsi e poi un peso sul materasso vicino a lui.
"Sto qui vicino a te finché non ti addormenti. Ma.."
"Non allungherò le mani. Sei mio fratello, no?"
Si distese anche lui dando la schiena all'altro ragazzo.
Passarono pochi minuti e Kurt si sentì avvolgere da due braccia muscolose e il corpo dell’altro che premeva contro la sua schiena. Fu invaso dal calore di Finn e sorrise involontariamente.
"Fortuna che dovevo essere io quello che non doveva allungare le mani."
Disse il giovane prendendo in giro Finn.
"Ogni volta che facevo un incubo o avevo paura, mia madre mi abbracciava e mi tranquillizzavo. L'ho detto che voglio fare il bravo fratello maggiore, da qualche parte devo pur incominciare!"
Kurt si sciolse ancor di più nella stretta di Finn.
"Sei già un ottimo fratello maggiore."
Entrambi si addormentarono con un sorriso.

Il mattino seguente quando Carol andò a svegliare i ragazzi li trovò ancora abbracciati e decise che per una volta poteva lasciarli riposare un altro po’.
Tanto quello che poi avrebbe dovuto affrontare una scenata di Kurt in ritardo sui suoi rituali di idratazione sarebbe stato Finn, il bravo fratello maggiore!









N.d.A. Questa flash è il mio gioiello. Spero che non ci siano strani strafalcioni o che almeno sia riuscita a mantenere il carattere dei ragazzi, sinceramente l'ho scritta senza preoccuparmene, se sono riuscita a fare un IC anche lieve..bè sono fiera di me stessa!
Spendo due parole in più per questa..perchè le merita.
La trama mi è apparsa in un sogno. Volevo farla con POV di Kurt, ma poi ho optato per renderla come una scena del telefilm, vista esterna, niente pensieri, solo immagini.
Questo sogno è stato così realistico che quando mi sono svegliata pensavo di avere davvero Finn vicino a me.. *sono una ragazzina* però è stato bello, sentirsi parte di Glee :D
view post Posted: 13/2/2012, 20:22     Look at Me - Glee
Titolo: Look at Me
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Blaine Anderson
Genere: Introspettivo, Romantico
Raiting: Verde
Avvisi: Drabble (101)
Pairing: Klaine
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede a cui faccio riferimento , è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: A volte per riuscire a vedere oltre i nostri occhi c’è bisogno di una piccola spinta. Un desiderio di fondo.
Storia dal POV di Kurt. Sono i suoi pensieri durante la scenda del Kliss della 2x16.
Note: Questa storia (?) è nata durante una notte insonne. Tenuto sotto stress il mio cervello dà il massimo. Riguardando la –magnifica- scena del Kliss della 2x16 mi sono soffermata ad osservare Kurt con molta attenzione, ho notato i suoi occhi che volevano trasmettere qualche cosa.. io l’ho intercettato e l’ho messo nero su bianco!

Look at Me



Guardami!

Guardami!

Guardami!

Perché non mi guardi, Blaine?

Perché non riesci a capire che sto urlando che ti amo?

Perché non capisci che da quel giorno in cui ti ho conosciuto, non ho fatto altro che pensate a te?

Ti prego guardami.

Leggimi negli occhi, cerca di comprendere quanto tu sia importante per me.

Guardami Blaine.


“Vederti cantare Blackbird l’altro giorno, mi ha davvero aperto gli occhi. Ho capito una cosa…”

Ecco mi stai guardando. Supera le mie barriere. Tu puoi distruggerle.

“Tu mi emozioni, Kurt.”

Finalmente hai capito.

Finalmente mi hai guardato nello stesso modo in cui io guardo te.








N.d.A. Come ho scritto sopra nelle note, l'espessioni di Kurt mi hanno trasmesso molte cose, confusione, speranza e un desiderio nascosto dietro quegli occhi.
Spero che vi sia piaciuta (:

Edited by TAKeRu_ECHY - 13/2/2012, 20:49
view post Posted: 13/2/2012, 19:56     BAD - Glee
Titolo: Bad
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Sebastian Smythe
Genere: Introspettivo
Raiting: Verde
Avvisi: Drabble (119) , Angst (accenni)
Pairing: SebastianxBlaine
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede a cui faccio riferimento , è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: Sono cattivo. Voglio far del male alla gente. Far del male a tutti, ma non a Blaine.
POV di Sebastian. Sono i suoi pensieri, non ho specificato nessun momento particolare, ma si possono collocare dopo lo scherzo di cattivo gusto della 3x11, la granita corretta.
Note: Questa storia (?) è nata durante una notte insonne. Tenuto sotto stress il mio cervello dà il massimo. L’idea è partita dall’espressione che ha fatto Sebastian quando la granita è finita addosso a Blaine invece di Kurt, ho letto dispiacere e anche senso di colpa, dopo tutto anche lui è umano!



BAD





C'é qualcosa di diverso in me. Qualcosa che non c'é negli altri.
Forse la cattiveria. O forse la perfidia. Non lo so.
So solo che amo essere cattivo, provocare la gente e fargli male.
Voglio far male a tutti, voglio farli soffrire, così come ho sofferto io.
Tutti, ma non Blaine.
Non dovevi prenderti quella granita al posto di Kurt, non era per te.
Non volevo farti male.
Mi assale il senso di colpa per quello che ti ho fatto. Ma mi ripeto: "É stato un incidente, non potevo prevederlo."
Così non mi sento responsabile.
Ma starei dannatamente male se venissi a sapere di aver rovinato la tua bellezza con il mio gesto.
Tu sei perfetto.
Tu sarai MIO!











N.d.A. Questa piccola storiella mi martellava in testa da giorni, finalmente ho deciso di prender il pc e darle forma.
Sono pensieri, spero anche abbastanza azzeccati, provenienti dalla mente malvigia di Sebastian. Lui è cattivo, ma non è colpa sua se l'unico modo per farsi notare è facendo lo stronzo *coccola Bastian*
Comunque, è una delle mie prima storie su questo fandom.
Ditemi che ne pensate (:
view post Posted: 13/2/2012, 19:48     Too many questions, only one answer - Glee
Titolo: Too many questions, only one answer.
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Finn Hudson
Genere: Introspettivo
Raiting: Verde
Avvisi: Drabble (220), Angst (questo ragazzo sta male dentro)
Pairing: Furt (Finn/Kurt)
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede a cui faccio riferimento , è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox.
Riassunto: La risposta é semplice, ma io a volte sono così stupido da non capirla.
[…]
La risposta a tutte le mie domande é sempre e solo KURT.

Storia con il POV di Finn, sono i suoi pensieri e ragionamenti.
Note: Questa storia (?) è nata durante una notte insonne. Tenuto sotto stress il mio cervello dà il massimo. Ho voluto dedicare questa storia ad una coppia della mie preferite, la Furt. Questi sono i pensieri di Finn dopo che Blaine e Kurt si sono fidanzati, lui si accorge che gli manca qualcosa –o qualcuno- ed è proprio Kurt.




Too many questions, only one answer.




Perché questa sensazione allo stomaco?
Perché ogni volta che vedo Blaine e Kurt insieme, mano nella mano, mi sento bruciare dentro?
Perché sono così ostile con Blaine?
Lui ha aiutato Kurt quando io l'ho lasciato da solo contro Karofsky.
E allora perché invece di essergli riconoscente, ogni volta che lo vedo vorrei riempirlo di pugni?

La risposta é semplice, ma io a volte sono così stupido da non capirla.
Io voglio Kurt, non solo come fratello.
Ricordo ancora il profumo che emanava la sua pelle dopo i rituali di idratazione.
Ricordo perfettamente ogni suo gesto, ogni sua espressione quando si preparava allo specchio.
Anche se non gliel'ho mai detto, adoravo poter dividere la stanza con lui, ho imparato ad apprezzarlo, ad amare ogni sua sfaccettatura, da quella più calma a quella euforica di quando comprava un nuovo capo di abbigliamento.

La risposta a tutte le mie domande é sempre e solo KURT.


E allora perché passeggio a braccetto con Rachel per scuola quando vorrei farlo con lui.

Semplice. É davvero molto semplice.
Ho paura dei giudizi degli altri.
Non sarò mai come Kurt, non avrò mai la sua forza.
Non potrò mai averlo e ora lui é di Blaine.


“Finn cos'hai? Sei fin troppo silenzioso questa mattina.”
“Stavo solo pensando. Sai Rachel.. Io ti amo!”
“Ti Amo anche io, Finn!”









N.d.A. Ecco che ho scritto anche su questo fandom ù__ù sono incorregibile.
Spero che la storia si capisca. Se avete qualche incertezza basta che mi lasciate le domande nelle recensioni e io provvederò a disintegrare ogni vostro dubbio ^_^
view post Posted: 12/2/2012, 21:41     La mia Firma ù__ù - Off Topic

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"After all this time, Severus?"
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(adotta una frase twincestosa!)
« Bill: Sì, credo nell'anima gemella. Tom è la mia. »


Tom aveva diciannove anni ma rispetto ai suoi coetanei a lui non piaceva la vita o meglio non la amava.
[...]
Rialzò la mano per affondare di nuovo nelle guance di Bill quando il più giovane scoppiò a ridere. Quella risata era cristallina, era nata dalla consapevolezza di ritornare a casa con qualcosa di rotto e il suo cervello l’aveva elaborata in modo molto differente rispetto alla normalità. C’è chi rideva di fronte al pericolo e chi piangeva a dirotto supplicando di non infierire maggiormente.
La mano di Tom ritornò lentamente al suo posto e se ne andò senza dire una parola.
Bill si ritrovò da solo in quel bagno e con un segno rosso sulla guancia.

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<*>Miharu<*> Futura Socia♥
BettaDynamite Picci;♥
ponetta La mia Psico. Preferita♥


Le mie Soddisfazioni ù.ù
I commenti più belli ed emozionanti che le mie poche lettrici mi hanno donato *-*
oltre agli scleri personali e idiozie varie xD





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One Shot: Extraterrestial~Don't give your Heart to anyone~White Christmas~Hidden Dreams~Lights off and dream~Praying for a Dream~S.P.Q.R.~Toubus Die Nacht OS~Phisical Education I,II,III,IV,V~
FAN FICTION IN LETTURA:
Dolce Più Del Miele~Dirty Sexy Money~The Phantom of the Opera~Broken.~Seeing you – In fondo agli occhi~Engel~Forbidden Brath~Allegator~°My Life~L.O.S.E.R.S.~OLEANDRA~L'Amore è cieco?~Dentro di me~
FAN FICTION DA LEGGERE:
Inaspettatamente Amore~
FAN FICTION FINITE (scritte da me):
Long Fic: La Vita è un Sogno~
One Shot: Mi farò crescere la barba!~Mi farò crescere la barba! Twincest Version


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A warning to the people...The good and the evil...This is war
To the soldier, the civillian...The martyr, the victim...This is war
A warning to the prophet, the liar, the honest...This is war
To the leader, the pariah, the victim, the messiah...This is war
It's the moment of truth and the moment to lie
The moment to live and the moment to die
The moment to fight, the moment to fight, to fight, to fight, to fight

{30 Seconds To Mars - This Is War}



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view post Posted: 9/1/2012, 19:04     Scelta Cieca - One Shot
Non dovrei postarla perchè fa parte di un concorso, però dato che me l'hanno chiesto in tanti..eccomi qui :)
Sono partita da un incipit "Non tutti i giorni ci si può svegliare ridendo..." su cui ho costruito una storia. Spero vi piaccia ^-^
Non c'è Disclaimer perchè i personaggi sono MIEI, prova a copiare il mio Claudio e giuro che ti sterilizzo chimicamente come si fa con i gatti. Io ci tengo ai miei personaggi..sopratutto al mio adorato ragazzo. Vi voglio bene lettori miei, anzi vi amo però sono gelosa delle mie creazioni xD
Naturalmente tutto è sotto Copyright della Creative Commons -_-



Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.



Titolo: Scelta Cieca
Autore: TAKeRu_ECHY
Genere: Introspettivo, Romantico
Raiting: G
Avvisi: Angst, Fluff
Riassunto: Non tutti i giorni ci si può svegliare ridendo...
Note: Storia partecipante a "Facciamo un Libro. Corso di Editoria 2012". Concorso di scrittura creativa. 10'000 battute contate, spazi compresi.



Scelta cieca


Non tutti i giorni ci si può svegliare ridendo perché a volte quelle che credi certezze si rivelano falsità e ti accorgi che la tua vita nell’ultimo anno si teneva in bilico grazie ad una bugia detta per abitudine, quasi per gioco.
Non si può scherzare con i sentimenti e neanche con l’Amore.
Dovevo capirlo quando lei, la mia unica ragione di vita, aveva insistito per avere il suo spazio e andare fuori città per trovare il suo posto nel mondo. Non potevo biasimarla, la nostra era una piccola città sul mare, con una vita monotona ma semplice, e quindi Nadia, la ragazza di cui parlavo prima, aveva deciso di trasferirsi a Roma. Lei era la tipica ragazza nata per ammaliare la gente: occhi come oceani, che rimiravo per intere giornate, perdendomi e andando alla deriva in quell'azzurro profondo e infinito, capelli lunghi e ricci del colore del grano, labbra rosse e carnose, alta ma non troppo da sembrare imponente e il fisico da modella. Invece io sono solo un ragazzo di campagna, con i miei vent'anni da poco compiuti, e mi chiamo Carlo. Quello che colpisce subito di me è il mio aspetto gracile e pallido, i miei capelli neri come la pece e gli occhi marroni come le nocciole. In questo momento ho anche due segni che abbelliscono il mio aspetto: un occhio gonfio e un labbro spaccato, senza parlare delle occhiaie causate dalla notte insonne. Posso spiegarvi tutto, ma ora torniamo a noi. Mi trovavo in una piccola camera d’hotel, fissandomi allo specchio, e la mia mente ripercorreva l’ultimo anno a partire da quel giorno in cui Nadia era uscita di casa per l’ultima volta: aveva un sorriso stampato in volto, trascinava una valigia pesante e mi disse poco prima di vederla sparire dalla mia vista una frase con allegria: “Tornerò, non preoccuparti per me!”
Da quel giorno la mia vita si modificò, aspettavo con ansia le sue telefonate che man mano che il tempo passava diventavano sempre più rare e più corte, finché il telefono non smise di suonare e io non sentii più la sua voce. Pensai ingenuamente che forse aveva trovato un lavoro e non trovava più molto tempo per me.
Infine presi una decisione: se Nadia non veniva da me sarei andato io da lei.
La mia peggior scelta, avrei preferito cullarmi nella mia illusione che fronteggiare la realtà.
Dopo una settima mi trovai su un treno diretto a Roma con un sorriso, pieno di speranze verso la città che mi aveva rubato l’amore. Una volta arrivato non prestai molta attenzione ai luoghi, ai dettagli, pensai di avere il tempo di visitare tutto il centro con la mia dolce metà. Impiegai la mattinata alla ricerca della casa dove abitava, avevo l’indirizzo ma non sapevo orientarmi in una città sconosciuta, e quando infine trovai l’abitazione rimasi sbalordito nel trovarmi di fronte ad una villa a due piani con piscina. Citofonai senza curarmi nel secondo nome sul cartellino e mi batté forte il cuore nel riconoscere la voce della mia amata nel suono metallico del ricevitore. Il cancello si aprì e io mi avventurai in quel giardino, l’unica cosa che i miei occhi riuscirono a notare in quella giungla di piante furono i due lettini sistemati vicini a bordo piscina, le due auto parcheggiate e Nadia che correva arrabbiata verso di me. Quello che disse sputandomelo addosso fu una domanda piena di rabbia: “Che cosa ci fai qui? Perché sei venuto a cercarmi?”
Stavo per rispondere quando mi assalì la paura di quello che avrei dovuto capire già da tempo: lei si era rifatta una vita e di me non gli importava più niente, ma volli provare un’ultima volta: “Ma amore non sei felice? Sono venuto a trovarti.”
“Io non voglio più avere niente a che fare con te, non l’hai capito? Eppure ti facevo un ragazzo sveglio. Forse prima in quella specie di paesino tu valevi qualcosa, ma qui, nella Città Eterna, non sei nessuno e io con i falliti non ci sto.”
Migliaia di pallottole stavano attraversando il mio corpo distruggendo tutte le mie sicurezze.
Nadia pensava davvero che io fossi un fallito?
Dopo tutto lei era il tipo di persona che usava gli altri per arrivare ai suoi scopi, bella e attraente ammaliava le sue prede per poi prosciugargli il conto in banca. A lei interessavano solo i soldi.
Una lampadina si accese nella mia testa. Ricordai la prima volta che l'avevo vista, e capì che aveva notato più ciò che possedevo che ciò che ero. Ma dopotutto, sono solo un credulone. Chi mai vorrebbe stare con un fallito come me?
Da dentro casa si sentì un’altra voce più profonda che si stava avvicinando, spostai lo sguardo sulla porta e vidi comparire un uomo, più grande di età, muscoloso e alto, dai capelli corti e rossi, un velo di barba colorava il suo volto mascolino. Si avvicinò a Nadia e le passò un braccio sulla vita, mi rivolse parole minacciose, ma non riuscì a capirle perché il mio cervello aveva deciso di bloccarsi.
Si avvicinò ancora di più e questa volta riuscii a capire cosa mi stava dicendo: chiedeva chi fossi e perché stessi infastidendo la sua ragazza. Al sentire quell’aggettivo mi risvegliai dal mio bozzolo di protezione e tutta la rabbia repressa dell’ultimo anno scoppiò dentro di me. Mi lanciai sull’uomo scoprendo che mi superava di almeno una quindicina di centimetri, gridandogli che Nadia era la mia ragazza. Ricevetti il primo pugno che mi ruppe il labbro, Nadia con una faccia strafottente disse: “Pier, tesoro, io non lo conosco. Deve essere pazzo, forse ci ha visto sulla copertina di qualche giornale e vuole fare uno scandalo, di sicuro l’ha mandato qualche rivista giornalistica. Ti prego fallo sparire prima che ci vedano con questo pezzente in casa.” Si voltò e senza donarmi neanche uno sguardo rientrò nella sua lussuosa villa. Non ebbi il tempo di girarmi verso l’uomo che vidi tutto buio. Un pugno in un occhio fa male, credetemi, e il mal di testa che ho ancora ora, in parte causato anche dall’insonnia, non è per niente piacevole.
Ho passato l’intera notte a pensare e ripensare al comportamento di Nadia, di come abbia fatto finta di non conoscermi con quell’uomo; aveva accennato ad una rivista, l'avevo comprata il giorno successivo, dopo essermi risvegliato vicino ad un cassonetto. La foto infatti ritraeva Nadia e un uomo, un noto personaggio della televisione. Soldi. Lei stava con quell’uomo solo per i suoi soldi.
Uscì dall’albergo trascinandomi per le strade di Roma, per quanto possa essere bella questa città agli occhi di uno con il cuore spezzato non è niente di speciale. Le strade mi sembrarono tutte uguali, le piazze si susseguirono senza interruzione.
La mia testa continuava a pensare a milioni di cose contemporaneamente, stavo scoppiando.
Trovai riparo in un piccolo bar dove ordinai un semplice caffè, un po’ di caffeina avrebbe sciolto il mio cervello e forse donato un po’ di sollievo. In quei pochi minuti in cui restai seduto immobile sulla sedia mi tornò in mente un volto che avevo visto molto spesso nell’ultimo anno ma che avevo ignorato, troppo cieco per accorgermi dei segnali che mi stava mandando.
Il volto della ragazza della porta accanto, Maria. Quella ragazza era sempre restata in disparte guardandomi vivere la mia storia con Nadia, durante l’anno della mia solitudine lei aveva sempre tentato di farmi tornare il sorriso, mi riempiva di complimenti e a volte mi faceva persino qualche avance.
Io non avevo mai capito che lei provava dei sentimenti per me, ma anche lei aveva diritto ad una possibilità. Io avevo il diritto di essere felice e qualcosa mi diceva che la felicità l’avrei trovata a casa.
Spinto da una nuova forza che si irradiava nel mio corpo tornai in albergo, recuperai tutta la mia roba e andai in stazione, comprai velocemente un biglietto di sola andata per casa.
Arrivai a destinazione che il cielo si era già scurito.
Giunsi davanti al portone della piccola palazzina ingiallita in cui abitavo, feci scattare la serratura e mi incamminai per il vialetto spoglio, le foglie secche per terra formavano un tappeto morbido e producevano un leggero rumore ad ogni passo. Aprì anche l’altra porta, solo un pezzo di ferro mi separava dal futuro. Mi bloccai. Di nuovo i miei pensieri riempirono la mia testa.
E se non mi volesse? Se dopo un anno in cui la ignoro non mi accettasse? Se…?
Basta Claudio.
Una voce dal mio profondo si risvegliò. La vita non si vive con i se. Prendi tutto il coraggio che hai e va da quella ragazza. Ora!
Girai la chiave velocemente e mi diressi verso le scale, salii il primo piano di corsa e a metà del secondo vidi la porta della casa di Maria aprirsi e il mio cuore iniziò a battere forte.
Lei uscì e mi guardò sorpresa.
“Claudio, che cosa ci fai qui?”
Era la stessa frase che mi aveva detto Nadia, ma questa volta la voce di Maria era più dolce e armoniosa, era felice. La sua figura minuta, avvolta in un vestito a fiori che rimandava all’estate appena conclusa, gli occhi verdi come piccoli smeraldi e la chioma mora lunga fin oltre le spalle, i suoi lineamenti fini e gentili. Come avevo fatto a non accorgermi di questo piccolo angelo che abitava alla porta di fronte alla mia, ero davvero così accecato da quella strega da non vedere ciò che mi circondava?
Mi avvicinai lentamente e le parole mi uscirono da sole: “Sono tornato prima, non ho trovato niente a Roma. Nadia è.. parte del mio passato.”
La fronteggiavo, un solo gradino a dividerci. Lei sorrideva.
“Ho pensato a molte cose in questi giorni. Ho sprecato parte della mia vita con la donna sbagliata. Mi sono perso troppe cose, voglio rimediare. Spero solo di non essere tornato troppo tardi.”
Il silenzio ci circondò. Sul suo volto si dipinse un’espressione prima sorpresa poi ancora più felice, in un secondo avvolse la mia figura con le sue braccia stringendosi a me come se fossi il suo unico appoggio.
“Non sei in ritardo. Ti avrei aspettato per sempre.”
Abbracciati, stretti insieme, eravamo finalmente felici.
Un capitolo della mia vita, ormai lontano nei ricordi, era finito, e un nuovo capitolo ricco di felicità mi attendeva, con la persona che sarebbe dovuta essere al mio fianco dall'inizio.
view post Posted: 30/12/2011, 21:20     Harry Potter - Off Topic

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Harry Potter è una serie di romanzi fantasy in sette volumi, ideata dalla scrittrice inglese J. K. Rowling all'inizio degli anni novanta e concretizzata negli anni successivi, tra il 1997 e il 2007.

L'opera descrive le avventure del mago adolescente Harry Potter e dei suoi migliori amici e coetanei: Ronald Weasley e Hermione Granger. L'ambientazione principale è la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts dove vengono educati alle arti magiche i giovani maghi e streghe del Regno Unito e non solo.

L'arco narrativo copre un periodo di sette anni - uno per ogni libro della serie - dal momento in cui Harry Potter, un undicenne orfano che abita a Little Whinging con gli sgradevoli zii adottivi Vernon e Petunia Dursley (da parte della madre di Harry) e il suo odioso e viziato cugino Dudley "Big D" Dursley (che fa sempre il bullo e prende in giro Harry), il giorno del suo undicesimo compleanno apprende di essere un mago e inizia a frequentare Hogwarts, fino allo scontro aperto con il suo antagonista, il malvagio mago Oscuro Lord Voldemort, responsabile dell'assassinio dei genitori di Harry nel suo primo tentativo di ottenere il dominio del mondo magico.
view post Posted: 30/12/2011, 17:36     Fireworks - One Shot
Titolo: Fireworks
Autore: TAKeRu_ECHY
Genere: Romantico
Raiting: PG
Avvisi: Fluff, Introspettivo, OOC
Pairing: Harry x Severus
Disclamer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: Tutti i personaggi di questa storia sono MAGGIORENNI, immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.
Ambientazione: La storia tiene conto di tutti i libri della Rowling, escludendo solo due cose: la morte di Piton e l'epilogo "19 anni dopo". Ci troviamo a tre/quattro ani dalla fine della guerra.
Riassunto: I fuochi d’artificio iniziano a volare in aria. Il fischio del volo e poi lo scoppio, la cascata di luce.
Siamo entrambi illuminati dalla luce dei fuochi.
Note: Eccomi qui con un’altra avventura e con un’altra festa! Questa è più carina.. Capodanno!
Il simbolo di questa festicciola sono i fuochi d’artificio e con tutto il loro rumore e casino ti fanno dimenticare l’anno passato e tutta la tristezza dei momenti brutti e con la loro bellezza ti proiettano verso un anno –si spera- migliore. Sono sicura che il nuovo anno della nostra coppia preferita sarà davvero bello :)
Buon Anno a tutti!


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Fuochi d'artificio.
Inutili, rumorosi, detestabili, ancor di più se provengono da quel negozio demoniaco, meglio conosciuto come 'Tiri Vispi Weasley'. Prima gestito dai gemelli Weasley - uno più pericoloso dell'altro- e dopo la guerra l'ultimo maschio della famiglia, Ronald, aveva preso il posto di Fred deceduto durante la battaglia.
Ancora una volta la MIA casa é lo scenario preferito per una riunione di famiglia per una consueta festività babbana.
San Silvestro o come erroneamente viene chiamato Capodanno, quando in realtà si dovrebbe dire la Vigilia di Capodanno.
Festeggiare la fine di un anno e l'inizio di uno nuovo. Un anno in più verso la vecchiaia.
Stupide festività babbane, noi maghi possiamo anche farne a meno.
Ma questa volta non mi farò incantare da quel bel visino di Potter, solo sei giorni fa mi ha costretto a sopportare quella marmaglia con i capelli rossi per festeggiare il Natale, questa volta no. Nessun senso di colpa mi potrà ostacolare. Questa volta vincerò io.
«SSeveruss!»
Quell'accenno di Serpentese, sa che non riesco a resistere... "Impassibile, sei più forte di quel moccioso."
Entra in sala saltellando con una scatola di fuochi d'artificio.
Distolgo lo sguardo da lui -vestito completamente in rosso secondo la tradizione babbana- e ammiro il mio salone ancora addobbato per Natale: ghirlande, fili d'argento* e un grande albero pieno di palle colorate e altri ninnoli attaccati ai rami, intorno al camino e su tutte le pareti ci sono delle fastidiose lucine che illuminano a giorno l'intera casa e per concludere ad un angolo del salone due grandi scatoloni di fuochi d'artificio da fare scoppiare a mezzanotte.
Mi sento abbracciare da dietro e la sua voce sibilante martella il mio cervello per distruggere il mio ultimo residuo di autocontrollo.
«Sev vatti a cambiare, tra un po’ arrivano gli ospiti e se ti vedo ancora con questa tunica da pozionista giuro che ti lascio immediatamente.»
«La fine della nostra relazione comporterà la scomparsa dei Weasley dalla mia vita?»
Ricevo in risposta una leggera spinta sulla spalla. Le prime volte mi arrabbiavo –forse troppo- e vedevo che il ragazzo ci rimaneva male, ma si sa l’amore cambia le persone e perfino io mi sono piegato ai capricci di questo bambino.
«Severus Tobias Piton! Vai immediatamente ad indossare l’abito che ti ho preso per questa sera. A Natale sei rimasto con questa..questa tunica, chiamiamola così, ma questa sera no. È Capodanno e tu ti DEVI vestire in rosso!»
Con il suo bell’indice mi indica il piano di sopra, roteo gli occhi al cielo e mi dirigo verso le scale.
«Sappi Potter che se il tuo amico Ronald fa anche solo UNA battuta come quelle che mi ha regalato a Natale, non sarò responsabile delle mie azioni.»
Lo sguardo fisso in quello del ragazzo, lo stesso che gli dedicavo a scuola quando lo mettevo in punizione, quel misto tra rabbia e soddisfazione.
Harry da bravo Grifondoro si avvicina impavido.
«Ci penso io a Ron, tu va a cambiarti!»
Altra pacca sulla spalla, questa però era leggermente più forte per incoraggiarmi a salire.
Un punto per Potter. Vediamo questa sera come andrà a finire.
Entro in camera da letto e riconosco i segni del mio compagno: disordine, armadio aperto e nell’aria il suo profumo.
Mi avvicino al letto e vedo gli abiti che mi ha preparato Harry: un completo rosso con camicia bianca, cravatta bianca con decorazioni rosse e verdi, cintura verde smeraldo e infine mocassini scamosciati.
Sorriso, per quanto lui possa essere disordinato e sconclusionato le cose che gli interessano veramente le fa alla perfezione e io stesso ne sono la prova.
La notte della battaglia finale avevo rischiato la vita e lui mi ha salvato, mi risvegliai al San Mungo con Harry addormentato che mi stringeva una mano; mi ha difeso in tribunale quando il Wizengamot mi avrebbe condannato ad una reclusione a vita ad Azkaban per i mie reati da Mangiamorte, ma la sua deposizione ha riscattato non solo la mia libertà ma anche il mio nome; nei mesi successivi ha fatto di tutto pur di ottenere la mia attenzione, compreso rimanere sotto la pioggia di Novembre per un giorno intero, è rimasto a letto per una settimana con la febbre alta; infine è riuscito ad avermi, ha lottato contro gli amici e contro la famiglia Weasley, ha sopportato le crisi isteriche di Ginevra e ancor di più gli insulti del migliore amico, ma ogni volta tornava a casa nostra; ancora oggi, dopo tre anni, non finisce di stupirmi con i suoi piccoli regalini, ancora non ha capito che sono realmente innamorato di lui e non ha bisogno di tenere viva quell’atmosfera di trepidazione tipica di un corteggiamento, ma io sono egoista e adoro essere ricoperto di attenzioni soprattutto se è un bel giovane come Harry il mio corteggiatore.
Mi cambio lentamente e cerco di dare una sistemata alla stanza, la bacchetta rimane sul comodino immobile e tentatrice, ormai mi sono abituato anche io a fare tutto senza l’uso della magia.
Richiudo l’armadio e rivedo quel mobile ammaccato, la mia memoria torna indietro di quasi trent’anni a quella sera.
I miei genitori urlano, io sono nascosto sotto il letto a far finta di non esistere. Mio padre insulta mia madre chiamandola “mostro”, Eileen corre verso di lui tentando di ferirlo, ma lui è più forte e la respinge contro il muro. Tobias si avvicina alla moglie con la mano chiusa a pugno... in quel momento io esco dal mio nascondiglio e salto su mio padre colpendolo su qualsiasi parte di carne riesco ad arrivare. Lui mi afferra per il colletto della maglia logora e con poca grazia mi lancia contro il mobile che si scheggia leggermente, aveva già dovuto sopportare molte altre percosse e questa volta si era incrinato. Sento la presenza di Tobias avvicinarsi ma nessun pugno mi colpisce, apro gli occhi e lo vedo immobilizzato a mezz’aria. Mia madre lo tiene sotto controllo con la magia.
Riesco a capire solo che Eileen lo sta minacciando, di andarsene via e non tornare mai più. La sua voce mi chiama e mi ordina di andare in camera mia. Esco dalla camera guardando per l’ultima volta quel mobile.

Ritorno alla realtà, il cuore batte velocemente. Le mie mani stanno tremando, erano anni che non rivivevo quei ricordi. Una stretta calda mi avvolge. Non c’è bisogno di parole, Harry sa che in questi momenti l’unica cosa da fare è restarmi accanto in silenzio, sono io a dover fare la prima mossa.
Lo abbraccio e lo stringo forte a me. Abbiamo passato tante disavventure insieme, il mio passato è uno di queste, lui mi ha accettato così come cose con tutto il mio bagaglio e nonostante il mio pessimo carattere.
«Severus, tutto a posto?» La sua voce tradisce la preoccupazione.
Lo stringo più forte.
«Ora si. Scendiamo, quella marmaglia arriverà a breve.»
«Sono la mia famiglia.»
«Pensavo di essere io ora la tua famiglia.»
«Solo se mi prometti di fare il bravo bambino.»
Si sistema dietro di me e mi fa passare un nastro per legare i miei capelli.
«Si sono allungati dall’ultima volta, ti arrivano fino alle spalle.»
«Non ho molta confidenza con i barbieri e non mi farò tagliare i capelli da te, l’ultima volta che li hai toccati ho dovuto rimediare con la magia.»
Sento bussare alla porta e Harry correre di sotto a salutare la famiglia Weasley.
Mi guardo allo specchio, sono così cambiato in questi tre anni, sono diventato più.. docile. Non sono più velenoso come una volta e alla base del cambiamento c’è sempre quel ragazzo.
Apro un cassetto della cassettiera vicino al letto e prendo una piccola scatolina blu, dentro di questa c’è il mio futuro. Ho pensato molto alla mia relazione con Harry e alla fine ho capito che quel ragazzo mi ha condizionato la vita, l’ha migliorata e l’ha riempita di amore. Finalmente dopo tre anni di fidanzamento ho deciso di fare un grande passo, sento che è quello giusto.
Scendo le scale lentamente, mi godo ogni singolo momento di pace prima della tempesta. Stringo forte la mia presa sulla scatolina nella mia tasca.
In meno di dieci minuti mi trovo seduto a tavola circondato da rumore e voci che si mescolano.
«Professore, è strano questa sera. Sembra sovrappensiero.»
Alzo gli occhi dal piatto, di fronte a me c’è Ronald Weasley. Il ragazzo, ormai un giovane uomo, ha imparato le mie abitudini in poco tempo, sa che adoro insultarlo durante questi incontri e ha notato il mio silenzio. Credo che adori sentirsi insultato, gli ricorda i tempi della scuola quando adoravo togliere punti alla casa dei Grifondoro.
«Probabilmente perché avrò qualcosa di più importante a cui pensare che assecondare un insulso…»
Un piccolo schiaffo sulla spalla da parte di Harry mi fa ricordare la promessa che avevo fatto: “niente insulti durante le festività, anche se ti provocano”.
Chiudo questa pseudo conversazione con un piccolo ghigno e la mia attenzione torna al mio piatto, ma i miei pensieri sono fissi sull’oggetto nella mia tasca. Ho ideato un piccolo piano da mettere in atto, ma non ne sono pienamente sicuro qualsiasi cosa può andare storta.
Per Salazar, che fine ha fatto tutto il mio coraggio?
La cena si svolge tranquillamente, tra l’annuncio di fidanzamento di Ginevra Weasley con Jordan Lee e quello della dolce attesa di Hermione Granger nulla di particolare distoglie la mia attenzione dal passo che sto per fare.
Mi sento tirare e quella voce che in tono gentile mi ordina di alzarmi.
Ci riuniamo in cortile, con una semplice magia riscaldiamo l’aria. George, Ronald e Bill Weasley sistemano i fuochi d’artificio, la mezzanotte si avvicina e il ritmo del mio cuore inizia ad aumentare.
Vengo invaso dall’ansia. Come sono sciocco a volte, è una cosa facile. È una semplice domanda, da fare di fronte a tutta la tua famiglia.
Tua? Severus da quando hai una famiglia e soprattutto da quando reputi quella marmaglia la tua famiglia?
I miei pensieri a volte sono disastrosi. Invece che darmi un incoraggiamento aumentano le mie preoccupazioni.
Cerco di restare impassibile, dopotutto sono un bravo attore.
Harry mi prende la mano, mi volto verso il mio compagno e, se la sorte mi sarà favorevole, diventerà a breve qualcosa di più.
Si stringe a me, capisco quello che vuole e per una volta lo accontento. Lo abbraccio, lo sento irrigidirsi nella mia presa, si è sorpreso della mia azione, ma poi rilassarsi e ricambiare l’abbraccio.
Il conto alla rovescia inizia. Le voci dei Weasley echeggiano nella notte.
10 secondi.
Prendo coraggio.
9 secondi.
Faccio un respiro profondo.
8 secondi.
Chiudo gli occhi e focalizzo la mia azione.
7 secondi.
Predo la mano di Harry.
6 secondi.
Lo allontano leggermente.
5 secondi.
Prendo la scatolina nella mia tasca.
4 secondi.
Mi inginocchio davanti a lui.
3 secondi.
Gli sorrido e porto la sua mano sinistra davanti al mio volto.
2. secondi
Un ultimo respiro profondo e apro la scatolina mostrando l’anello.
1 secondo.
Vedo nel suo volto sorpresa mista a felicità.
I fuochi d’artificio iniziano a volare in aria. Il fischio del volo e poi lo scoppio, la cascata di luce.
Siamo entrambi illuminati dalla luce dei fuochi.
«Harry James Potter, vuoi farmi l’onore di diventare mio marito? Giuro di amarti e rispettarti per il resto della mia vita.»
La sua mano trema, i suoi occhi diventano lucidi. Stringe la mia presa e annuisce, poco dopo il suono della sua voce, rotta da un pianto di felicità, mi giunge alle orecchie.
Prendo l’anello e lo faccio scivolare nel suo anulare, la piccola pietra s’illumina con le luci dei fuchi d’artificio.
Mi alzo da terra e subito sono imprigionato da un suo bacio. Diverso dagli altri, questo bacio è passionale e più profondo.
«Severus, mi hai sorpreso.. Io non..»
Lo interrompo con un altro bacio.
«Sono tre anni che stiamo insieme e tu mi hai cambiato la vita, ho riscoperto molte cose grazie a te e una di queste è proprio l’amore.»
Faccio scivolare una mia mano nei suoi capelli, fisso i suoi occhi, verdi come smeraldi. Questi occhi saranno la prima cosa che vedrò al mattino per il resto della mia vita, il miglior buongiorno che abbia mai desiderato.
«Harry, io non te lo dico spesso, anzi non lo dico mai, ma voglio rimediare. Sai che con me basta uno sguardo, un gesto per comunicarti qualcosa, ma in questi casi le azioni non bastano e l’utilizzo della parola semplifica tutto. Io ti amo Harry e non riesco più a fare a meno di te. Mi hai condizionato la vita e sei il mio mondo, il mio tutto.»
Una lacrima scorre sul suo volto, io la catturo con un dito. Harry mi sorride e io rispondo baciandolo.
Dietro di noi si sentono gli applausi dei Weasley.
Nel cielo i fuochi d’artificio illuminano il panorama e ci donano la più bella notte per una proposta di matrimonio.

















* Scusate la mia totale ignoranza in fatto di nomi di decorazioni natalizie, per farvi capire cosa intendevo per fili d’argento o capelli d’angelo: sono questi qua


N.d.A. Vi è piaciuta? Bene allora prima di tutto: Felice Anno Nuovo!
Questa è il secondo episodio di quello che io ho scherzosamente chiamato ”Festività in Famiglia”, la prima è “Christmas Wreath”. Qui vengono spiegate molte cose che sono rimaste in sospeso con la shot precedente. Una di queste è proprio il comportamento di Severus, Harry ha lottato davvero tanto per averlo e il caro professore è stato conquistato.
Ho in mente un’altra storia, questa sarò davvero simpatica, se ci riesco la pubblicherò dopo la befana v.v si è proprio quello il tema.
Che altro dire.

Edited by TAKeRu_ECHY - 30/12/2011, 19:26
view post Posted: 23/12/2011, 23:15     Christmas Wreath - One Shot
Titolo: Christmas Wreath
Autore: TAKeRu_ECHY
Genere: Romantico
Raiting: PG
Avvisi: Fluff, Flashfic
Pairing: Harry x Severus
Disclamer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: Tutti i personaggi di questa storia sono MAGGIORENNI, immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.
Ambientazione: La storia tiene conto di tutti i libri della Rowling, escludendo solo due cose: la morte di Piton e l'epilogo "19 anni dopo".
Riassunto: Quella ghirlanda.
[…]
Io ODIO il Natale. Lo odio da quando ero piccolo e da adulto lo detesto ancor si più. Un inutile pretesto per sprecare galeoni, per riunirsi insieme e fare casino, baldoria a festeggiare.
Note: Mi sembrava brutto lasciarvi senza una bella storia sul Natale ^^
Soprattutto perché davvero io non sopporto il Natale, quindi qui c’è anche –in parte- il mio pensiero su questa festività.
Comunque, Buon Natale e tanta felicità!


Christmas Wreath



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Quella ghirlanda.
Sono ormai tre ore che fisso quell’insulso simbolo del Natale cercando di ricordare come mi sia fatto convincere a fare entrare a casa mia tutte queste idiozie.
Io ODIO il Natale. Lo odiavo quando ero piccolo e da adulto lo detesto ancor di più. Un inutile pretesto per sprecare galeoni, per riunirsi insieme e fare casino, baldoria a festeggiare.
Festeggiare cosa?
La fine della guerra? La vittoria del Ragazzo-Che-È-Sopravvisuto-Di-Nuovo?
Guardo intorno a me come è cambiata la mia casa, il mio salotto da quando quel tornado di Potter ne ha preso il comando.
Da quella sera in cui mi ha dichiarato il suo amore io non sono più riuscito ad allontanarlo da me.
Non sono sicuro dei miei sentimenti, il mio cuore si è avvizzito in tutto questi anni senza amore, ma quel ragazzo –quel moccioso- in un qualche modo gli ha ridonato vita.
E ora eccomi qui, alla vigilia di Natale a fissare una stupida ghirlanda aspettando che la mia casa sia invasa dall’intera famiglia Weasley.
Mi dovrò preparare a un incontro frontale con Ginevra Weasley, quella che, da quanto mi ha detto Potter, era la sua favorita prima che le "rubassi il ragazzo".
Sposto gli occhi dal muro, e vedo Potter in bilico su una scala che tenta di attaccare l'ultima (o l'ennesima?) decorazione.
«Esiste una cosa chiamata magia. Sai, quella che dovresti aver studiato per sette anni a Hogwarts.»
Una nota di sarcasmo per prendermi una piccola rivincita.
«A me piace fare da solo, la rende più personale.» Mi sorride, un sorriso beffardo. «Perché non mi aiuti Severus? Mi serve una mano per finire questo lato. Per favore, ti prego.» Una vocina altamente fastidiosa mi giunge alle orecchie, ma è meglio non contraddire il moccioso, non voglio litigare la Vigilia di Natale.
Mi avvicino e con un semplice movimento di bacchetta sistemo il nastro fissandolo al muro.
«Non dovevi usare la magia!»
«Potter fino a prova contraria gli ordini in questa casa li do io!»
Scende dalla scala e mi fronteggia.
«Perché odi il Natale?»
Diretto. Ho sempre adorato questo suo lato intuitivo.
«Se avessi passato il Natale come lo passavo io, anche tu adesso lo odieresti.»
«Severus,» inclinò la testa di lato «io passavo il Natale rinchiuso in uno stanzino sotto le scale. Non immagino cosa ci possa essere di peggio.»
«Mio padre…» Dico a denti stretti quasi sibilando.
«Almeno tu ce l'hai avuto un padre.» Triste. Troppo triste. Si appoggia alla scala.
Mi avvicino istintivamente.
«Non volevo farti intristire.»
«Non è colpa tua, sei fatto così ed io ti ho accetto in tutte le tue sfaccettature.»
Lo abbraccio, mi maledico mentalmente.
«Come faccio a farti tornare il sorriso?»
Si stringe contro il mio corpo. Sento il suo fiato sul collo, dei flash di quella notte mi tornano in mente.
«Fammi passare un bel Natale. Anche se solo la tua presenza lo rende speciale.»
«Ci proverò. Te lo prometto.»
Abbasso il volto e lo bacio. Un bacio per farsi perdonare di non essere il meglio per lui, perché io l’ho sempre saputo che Harry Potter meritava di meglio che un povero Professore di Pozioni. Ma sembra che questo basti ad Harry, basti la mia presenza. Forse perché è proprio ME che vuole.
«Ti amo Severus.» mi sussurra nell’orecchio.
L’Amore. Da quanto tempo non sentivo questa parola.
Lo allontano leggermente in modo da guardarlo negli occhi. Gli stessi occhi che da trent’anni mi ammaliano.
Sorrido, un vero sorriso. Lo dedico a poche persone, solo a chi è davvero importante per me.
Lo stringo forte, ispiro il suo profumo –vaniglia e pesca- e avvicino le labbra al suo orecchio.
«Ti amo anch’io Harry»
Forse questo è il primo Natale –di una serie- che non odierò.

Fine.







N.d.A. BUON NATALEEEEEE!

Edited by TAKeRu_ECHY - 11/1/2012, 17:14
113 replies since 29/12/2010