Ciao. Reduce da due giorni di malattia in cui i miei occhi bruciavano peggio della lava, sono resuscitata solo per voi! Ve l'ho promesso.
Il capitolo very emotional che vi farà piangere come non so che cosa.
Bando alle ciancie, vi ho fatto aspettare anche troppo xD Il prossimo capitolo lo avrete tra due settimane, mi dispiace ma è arrivata la settimana dei compiti in classe combinate con due miliardi e mezzo di interrogazioni e dovrò stare china sui libri da qui fino alla fine della tortura.Siete -o siete stati- anche voi studenti quindi potete capirmi.
Buona lettura!
#27. “I want” – Parte II
-C’è una cosa che ti voglio chiedere.-Blaine sentiva il suo corpo fremere, il suo cuore stava per uscire dalla cassa toracica per quanto stava battendo forte.
In quel preciso momento si sentiva come un adolescente alla sua prima cotta.
E pensandoci bene, ogni volta che si trattava di Kurt lui ritornava quel ragazzo insicuro che si ritrovava a trattenere il fiato ogni volta che guardava negli occhi quell’angelo del suo ragazzo.
Ora a vent’anni di distanza dalla sua adolescenza, lontano dalle insicurezze che solo la maturità può distruggere, poteva vedere tutto il suo mondo reggersi nelle mani dell’uomo davanti a lui.
Kurt era il suo mondo, ma adesso Blaine non era solo, insieme a lui c’era anche sua figlia, il suo piccolo diavoletto che amava incondizionatamente e perennemente.
La vita di Blaine dopo la partenza di Kurt era stata come un viaggio sulle montagne russe, molto spesso si trovava a vivere dei momenti di paura, ma poi passato il tratto difficile l’unica emozione che l’aveva accompagnato era la felicità.
Solo un paio di anni prima si svegliava ogni mattina vedendo la figura della sua bambina raggomitolata addosso a lui, con i capelli ricci a coprire tutto il cuscino, la mano arpionata alla sua maglietta e il sorriso che si formava ogni volta che le baciava una tempia.
Ma negli ultimi mesi la sua routine era cambiata radicalmente: aveva riportato Kurt al suo fianco, aveva ristabilito il rapporto con la figlia e trovato un lavoro stabile che gli avrebbe garantito una bella vita.
L’unica cosa che mancava in quel quadretto perfetto era la solidità.
Era tutto bello e felice, ma era pur sempre un castello di carte che al primo soffio di vento sarebbe crollato.
Ed ora eccolo lì con il cuore in mano, l’amore negli occhi e una nuova promessa da fare.
Blaine estrasse una piccola scatola dai pantaloni, era quadrata, blu scuro, con un fiocco a formare un piccolo papillon dello stesso colore; la strinse nel palmo della mano e poi portò la mano di Kurt sopra la scatola.
Osservò gli occhi di Kurt che erano diventati lucidi, la luce rifletteva in quelle pozze di cielo rendendoli ancora più luminosi.
Blaine prese un respiro profondo e iniziò a parlare con un tono di voce che tradiva la sua emozione.
-La prima volta che ti ho incontrato ho sentito qualcosa dentro di me, come una voce che mi diceva “Hey, è lui”. Ti ho guardato negli occhi e ho visto un mare in tempesta, riuscivo a leggere il tuo disagio, ma non era perché stavi facendo la spia da parte del tuo Glee Club e avevi paura di essere scoperto, ma perchè stavi per crollare. Avevi lottato così tanto nella tua scuola, che entrato alla Dalton ti eri sentito perso, hai visto l’atmosfera diversa e hai desiderato vivere anche tu in quella tranquillità. Io ti ho preso la mano e aiutato, ti ho dato un nuovo motivo per combattere e tu hai vinto-, Blaine alternava lo sguardo dal volto di Kurt alle loro mani intrecciate sulla scatola che conteneva il loro futuro.
-La prima volta che ti ho mandato un messaggio avevo il cuore che mi batteva a mille, pensavo che fosse per la paura di disturbarti, ma ora capisco che era solo perché stavo iniziando a percorrere la mai strada verso di te. Quando mi hai detto che ti trasferivi alla Dalton ho esultato, ti avrei avuto tutto per me, avremmo avuto tutto il tempo a disposizione per stare insieme. All’epoca ero molto… stupido, no, ingenuo. Ero davvero ingenuo. Mi volevo convincere che il sentimento che stava nascendo dentro di me era perché stavamo diventando grandi amici e per questo lo misi da parte. So di averti ferito in alcune occasioni, ma nessuna storia nasce senza difficoltà. Ho capito i miei veri sentimenti quando hai cantato davanti ai tutti i Warblers, era…-
-Blackbird, era morto Pavarotti,- terminò Kurt rivelando la sua voce tremolante, -io ero in lacrime e… Ero un disastro, ero…-
-Bellissimo.- Concluse Blaine.
-La prima volta che ti ho baciato ho sentito i fuochi d’artificio nel mio cuore. Ho pensato di essere arrivato in Paradiso e non riuscivo a staccarmi dalle tue labbra. Credo di esserne drogato- fece un piccolo sorriso abbassando gli occhi su quelle linee rosate che ora si erano incurvate verso l’alto.
-La nostra storia è nata lentamente e con il tempo si è fortificata e rendeva anche noi più forti perché eravamo insieme. Il nostro primo ballo insieme è stato dopo la tua incoronazione a reginetta del ballo. Sei stato grandioso quella sera, ti ho visto arrivare a pochi millimetri dall’abisso per poi rialzarti in piedi e far vedere a tutti quegli idioti che tipo di persona è Kurt Hummel. In quel momento, su quel palco, io ho visto il ragazzo che amo, la persona che ho avuto l’onore di avere al mio fianco perché… Perché per quanto io possa sembrare forte, non lo sono. Sei sempre stato tu la mia roccia, io mi aggrappavo forte e cercavo di non cadere.-
Blaine fece una piccola pausa per ricapitolare il discorso mentale che si era faccio precedentemente, dopo pochi secondi riprese a parlare.
-Ti ricordi la prima volta che ti ho detto “ti amo”?- chiese Blaine stringendo più forte le mani in quelle di Kurt.
-Sì. Mi hai quasi fatto strozzare con il caffè. Mi hai colto di sorpresa e non mi sarei mai immaginato di ricevere una dichiarazione in una caffetteria- rispose Kurt accennando una piccola risata.
-Neanche io. Avevo pianificato di dirtelo dopo una bellissima cena romantica, con un mazzo di rose, una passeggiata nel parco… Ma quando ti ho visto parlare con quel sorriso, quella felicità e quegli occhi pieni di speranza mi sono reso conto che non mi importava il dove mi sarei dichiarato, ma mi importava solo di te. L’ho detto senza pensarci e credo di aver fatto bene. Il Lima Bean ha visto nascere la nostra amicizia, c’ha supportato nei nostri litigi, ha protetto il nostro amore fino alla fine e è stato testimone di ogni nostro sorriso, è il nostro posto segreto.-
Kurt si strinse di più a lui, sentiva tutti i ricordi riaffiorare nella sua mente e passargli davanti agli occhi come degli spezzoni di vecchi film, dopo tanto tempo in cui li aveva chiusi nel suo cuore, adesso stava tornando ad essere più vividi e vivi.
-Quando mi sono trasferito al McKinley l’unica cosa che mi importava era averti al mio fianco. Mi ero ripromesso di farti passare un ultimo anno fantastico e, seppur con qualche difficoltà, ci sono riuscito. Ogni ostacolo che incontravamo nel nostro percorso è stato solo un trampolino di lancio per la nostra storia. Abbiamo trasformato episodi che potevano essere devastanti in ulteriori fortificazioni del nostro legame.-
Kurt rivide gli episodi di Sebastian quando era ancora un ragazzino snob che cercava di rubargli il ragazzo, poi passò a Chandler e il periodo in cui Blaine gli stava lontano per paura delle loro lontananza e rivide anche la granita che aveva quasi accecato l’altro per proteggerlo, il provino per la NYADA, la domanda rifiutata…
Tutte lo volte c’era sempre Blaine al suo fianco pronto per prendergli la mano e spalleggiarlo.
Lui c’era sempre stato per lui.
-La nostra…- Blaine prese un respiro più profondo. -La nostra prima volta è stata indimenticabile. Eravamo spaventati entrambi, ma ci siamo fidati l’uno dell’altro. Quando ci siamo distesi insieme ho iniziato a ripercorrere tutta la strada che avevamo fatto e ho pensato che davanti a noi ce ne fosse ancora molta da percorrere.-
Kurt vide Blaine trattenere le lacrime, immaginava quello che stava per dire e quando Blaine parlò iniziò a piangere silenziosamente.
-Il giorno in cui sei partito per New York io… Io ho desiderato davvero morire. In quel momento esistevi solo tu per me e mi sei stato strappato ferocemente, il mio unico pensiero era “la mia vita non ha più senso”. Quando mi sono ritrovato schiacciato tra le lamiere della macchina ho visto il tuo volto e l’unica cosa che ho desiderato era di rivederti ancora un ultima volta, mi bastava anche una sola. Ma non è successo.-
-La mia vita è andata avanti senza un motivo preciso, finché non è arrivata Jacky. Da quando ho avuto lei al mio fianco non ho fatto altro che prendermene cura. Ma c’era sempre nella mia testa e nel mio cuore un pensiero fisso. Tu. Ti ho pensato costantemente, ho cercato di vederti varie volte scappando a New York di nascosto, ma ogni volta ti mi sfuggivi. Sei diventato così famoso velocemente, tutti volevano starti vicino, ma l’unica persona che lo desiderava davvero era quella che non poteva farlo. Mi sono sentito abbandonato, ancora di più di anni prima, ma non ho mai perso la speranza.-
C’era un qualcosa dentro di Kurt che gli stava gridando di guardare nella sua vita a New York: per tutti questi anni lui aveva sempre visto Blaine, anche se di sfuggita e a volte sfocato per la lontananza, si ricordò tutte le sfilate in cui aveva visto quei ricci sbucare tra la folla.
-Quando Jacky mi ha parlato del tuo ritorno a Lima io non ci volevo credere. Avevo passato gli anni precedenti a cercare le tue attenzioni per la Grande Mela e invece mi bastava aspettare a casa mia per rivederti-, la voce che piano piano si faceva sempre più carica di emozioni tanto da uscire spezzata per il suo peso.
-Dopo vent’anni ti ho visto lì, nel mio salone, vicino a mia figlia e ho avuto un flash. Ho visto Jacky e il mio uomo che aspettavano il mio ritorno con il sorriso sulle labbra. Ho visto la mia famiglia come sarebbe dovuta essere. Ma non sempre i piani vanno come si erano pianificati e io mi sono visto modificare le carte in tavola così tante volte da essermi stancato. Ho deciso di prendere io il controllo e di mettere un nuovo inizio alla nostra storia.-
Sfilò gentilmente la scatola dalla presa di Kurt, la aprì rivelando un anello di zaffiro arancione* con incastonati otto diamanti in fila e Blaine lo prese tra pollice ed indice della mano destra mostrandolo all’altro.
-Tu sei l’amore della mai vita, Kurt. Ho dovuto aspettare moltissimi anni prima di riuscire a poterti dire quanto io ti abbia amato, ti ami e ti amerò fino alla fine dei miei giorni. Non c’è stato giorno in cui io non pensassi a te… So che può sembrare da pazzi, ma quando si trova la propria anima gemella si fa qualsiasi cosa per riaverla, per riportarla al proprio fianco.-
-Kurt, io ti amo e l’unica cosa che renderebbe la mia vita completa è racchiusa qui nella mia mano, in una promessa che io ti faccio.-
Blaine prese la mano sinistra di Kurt e stringendola riprese a parlare.
-Prometto di amarti. Prometto di difenderti sempre e comunque anche quando avrai torto. Prometto di sorprenderti ogni giorno. Prometto di essere la causa dei tuoi sorrisi. Prometto di non ostacolare i tuoi sogni e aiutarti nella loro realizzazione. Prometto di ricordarti quanto perfettamente imperfetto tu sia. Prometto di essere un buon marito per te. E soprattutto prometto di non lasciarti mai o di farti sentire solo perché il tuo sorriso è la causa del mio. Promettendoti questo Kurt, prendendo a testimonianza il mondo intero del mio infinito amore per te, vorresti farmi l’onore di diventare mio marito?-
Kurt fissò prima l’anello che aveva in mano Blaine poi il suo viso, sentì pizzicargli gli occhi segno che stava piangendo. Voleva rispondere, ma non riusciva a far uscire la sua voce, annuì riuscendo finalmente a parlare: -Sì, lo voglio.-
Blaine infilò l’anello al dito per poi guardarlo sorridendo, alzò il volto e si tuffò sulle labbra di Kurt assaporando anche il gusto salato delle lacrime sul volto dell’altro non accorgendosi che anche lui aveva iniziato a piangere dalle felicità.
Passarono ciò che restava delle giornata a coccolarsi sul grande letto della loro camera dichiarando tutto il loro amore.
Si amarono per tutta la notte scambiandosi ancora mille promesse di amore eterno e di felicità.
Quando la mattina successiva Kurt si svegliò sentì la presenza di un calore molto familiare al suo fianco, si voltò e vide il volto sereno ed addormentato di Blaine.
Si avvicinò fino a lasciare un bacio a stampo sulle sue labbra.
Blaine aprì quasi subito gli occhi alla ricerca di un contatto maggiore, quando ritrovò le labbra di Kurt le catturò tra le sue baciandolo dolcemente.
-Buongiorno amore mio- dissero in coro dopo il bacio, si osservarono per pochi attimi per poi scoppiare a ridere.
L’aria che si respirava nella casa era piena di felicità ed amore, i due fidanzati si goderono il tempo rimasto prima di dover risalire in macchina per tornare nella città.
-Non possiamo allungare il finesettimana fino a data da destinarsi?- domandò Kurt posando l’ultima valigia nella macchina.
-Mi piacerebbe anche a me, tesoro, ma purtroppo c’aspettano il lavoro e una figlia iperattiva da tenere a bada- rispose Blaine chiudendo il portabagagli.
-Tecnicamente la figlia è solo tua e il mio lavoro consiste nel disegnare vestiti e… Mmmh, potrei farlo anche da qui, disteso davanti al caminetto acceso e-
Blaine lo bloccò con un dito sulle labbra.
-Non continuare perché potrei non rispondere delle mie azioni. E poi stiamo per sposarci, ciò che è mio diventa anche tuo, quindi la mia adorabile figlia con deliri di onnipotenza diventa la nostra adorabile figlia con deliri d’onnipotenza- affermò cingendo i fianchi di Kurt con un braccio.
Kurt alzò un sopracciglio e guardò Blaine, -
Nostra figlia darà di matto quando saprà che sto per mettere le mani sul suo adorato paparino- stette al gioco provocando una risata da parte di Blaine.
-Non ti preoccupare, conoscendola starà già cercando le bomboniere e la location- annunciò.
Kurt gli rivolse uno sguardo dubbioso e ancora prima di aprire la bocca Blaine aveva già riposto.
-Sì, lei sa sempre tutto, nulla le sfugge.-
Kurt scoppiò in una sonora risate che coinvolse anche Blaine.
Jacky stava consultando il catalogo per cercare il miglior vestito da damigella che il mondo avesse visto, dietro di lei Puck cercava di attirare la sua attenzione con un massaggio sulle spalle che era riuscito solo a rallentare i movimenti della ragazza che ora passava venti minuti a fissare ogni singolo abito.
Johnny aveva il gene Puckerman dentro di lui e non si arrendeva facilmente, prima o poi quella rivista sarebbe finita e Jacky sarebbe stata tutta sua.
La ragazza chiuse velocemente il giornale e lo lanciò via, Puck sentì i muscoli sotto le sue mani tendersi.
-Amore, tutto ok?- chiese preoccupato.
-E se Kurt avesse detto di no? E se mio padre non avesse trovato il coraggio per chiederglielo? E se-
-Loro sono anime gemelle, l’hai detto anche tu- la bloccò. –Basta guardarli per capire che si amano, che desiderano passate tutta la vita insieme e che entreranno da quella porta con un sorriso sulle labbra, lo sguardo ancora più innamorato e diranno in coro…-
-
Ci sposiamo!-
Due voci dietro di loro avevano bloccato il discorso di Puck.
I due ragazzi si girarono vedendo Blaine e Kurt, mano nella mano, con un sorriso che illuminava tutta la sala.
I due uomini si avvicinarono di qualche passo ma vennero subito bloccati dalla presa di Jacky che gli si era catapultata addosso stringendoli in un abbraccio.
-Sono così felice-, si allontanò per poter guardare in faccia suo padre, -e voglio sapere ogni cosa, voglio tutti i dettagli- disse velocemente prendendoli per mano e trascinandoli a sedersi sul divano.
Puck afferrò la sua ragazza per i fianchi tenendola ferma, -Calmati, non scappano via- le sussurrò in un orecchio.
-Blaine, Kurt, congratulazioni!-, Puck lasciò la presa su Jacky per poi sedersi sul tavolino davanti ai due trascinando anche la ragazza vicino a lui.
-Grazie- risposero in coro per poi scambiarsi dei sorrisini.
Kurt posò lo sguardo su Jacky e si rivolse a lei: -E’ stato bellissimo, non mi sono mai emozionato così tanto in vita mia e lui… lui è stato eccezionale. Ha scelto anche un anello fantastico-, alzò la mano per mostrare quella linea arancione che gli ornava il dito illuminata dai diamanti.
Jacky afferrò la mano di Kurt portandosela vicino ed osservando meglio l’anello, -Papà è fantastico!-
Jacky lasciò la mano di Kurt, si alzò per andarsi a sedere sulle gambe di suo padre, lo guardò con la felicità stampata sul volto e gli lasciò un bacio sulla guancia.
-Sono così felice, voi siete fatti per stare insieme, siete… Non so neanche trovare la parola giusta per descrivervi. Credo che l’unica parola che si avvicini di poco a quello che siete voi è perfetti.- Jacky si fermò un secondo a pensare, -Wow, la Klaine si sposa, dobbiamo avvertire tutti!- e neanche due secondi dopo si era fiondata dall’altra parte della stanza a prendere la rubrica con tutti i numeri di telefono da contattare.
-Jackline- la chiamò Kurt.
-Dimmi-, si fermò con il librettino ancora chiuso.
-Più che una telefonata, io direi di fare una festa- consigliò Kurt.
Alla parola “party” gli occhi di Jacky si illuminarono, -Ci penso io, datemi due giorni e avrete la più bella festa di fidanzamento dell’universo!-, puntò un dito verso il suo ragazzo, -Johnny, con me. Abbiamo moltissime cose da fare in poco tempo.-
Puck si alzò e fece il saluto militare, -Signorsì, signore!- disse provando la risata di tutti.
Dopo quarantotto ore in cui Puck aveva rischiato un esaurimento di nervi, una crisi isterica e desiderato con tutto il cuore che la sua ragazza prendesse fuoco o che venisse inghiottita da un buco nero, era riuscito insieme a Jacky a sistemare tutti gli addobbi, le luci e il servizio catering in tempo.
Si erano divisi i compiti, anche se il lavoro più pesante era capitato a Puck, infatti a lui era spettato il gravoso compito di contattare tutte le agenzie ordinando quello che Jacky aveva deciso nel frattempo la ragazza chiamava tutti gli amici e famigliari per avvisarli della festa senza specificare niente, nessuno degli invitati chiese maggiori notizie perchè il tono euforico con cui gli parlava aveva lasciato intendere molto.
Jacky era salita al piano di sopra per avvisare Blaine e Kurt dell’imminente arrivo degli ospiti, quando si affacciò alla porta semichiusa vide i due scambiarsi un bacio per poi guardarsi con quegli occhi così innamorati.
Entrambi avevano indossato un bellissimo completo solo che quello di Kurt era grigio gessato e quello di Blaine blu chiaro, vicini erano perfetti.
La ragazza sorrise aprendo la porta, -Daddy, Kurtie, riesco a sentire da questa distanza che zio Finn sta per arrivare, già lo sento chiedere a ripetizione dove si trovi la ciotola con i pop corn, quindi credo che sia ora di scendere-, si voltò per andarsene, ma si posò allo stipite della porta e si girò verso di loro, -Siete bellissimi-, dopo averlo detto fuggì per il corridoio scendendo le scale velocemente.
Due ore dopo Blaine fece un segno a Kurt per fargli capire che era arrivato il momento e si avvicinarono al palco allestito fuori in giardino dove si trovavano tutti gli invitati.
Jacky corse verso di loro e gli preparò due microfoni, Blaine prese la mano di Kurt e salirono le scalette ritrovandosi più in alto rispetto alla folla di gente che c’era.
Kurt passò gli occhi su tutti quei visi sorridenti e felici, erano davvero tante le persone che tenevano a loro e che erano venuti per festeggiare insieme questa bellissima notizia.
Kurt si ritrovò a trattenere una lacrima che premeva per uscire, strinse più forte la mano del suo uomo e alzò il microfono iniziando a parlare.
-Volevamo ringraziarvi per essere venuti nonostante vi avessimo avvisato in così poco tempo, ma ci sono delle notizie che è difficile tenere per se perché si è semplicemente troppo felici e si vuole avvisare tutti. Avvisare le persone che si amano, gli amici e tutti quelli che sono importati-, guardò Blaine che continuò lui il discorso.
-Infatti c’è una cosa che vogliamo dirvi. Sono sicuro che non appena l’avremo detta partiranno dei cori- fissò Jacky e Puck che misero un piccolo broncio, -e questo mi rende ancora più felice perché, wow, significa molto per noi.-
-Voi siete la
nostra famiglia, c’avete spalleggiato, supportato e dato la forza necessaria a superare le situazioni difficili e per questo ve ne saremo sempre grati.-
Blaine prese la mano di Kurt e si avvicinò di più a lui.
-Ci sono momenti che si vogliono condividere con la propria famiglia ed è per questo che vi abbiamo riunito qui-, si voltò incatenando i suoi occhi con quelli del suo uomo, -Io e Kurt abbiamo passato molti momenti difficili negli ultimi anni, ma ci siamo ritrovati e questa volta per sempre.-
-Perché ho davanti a me l’uomo della mia vita e anche il mio futuro marito-, Kurt concluse la frase non riuscendo a trattenere le lacrime.
-Io e Kurt ci sposeremo, non sappiamo ancora il giorno, ma per ora la cosa più importante è che succederà- annunciò Blaine stringendo Kurt a sé.
Gli invitati applaudirono, qualcuno fischiò e Jacky si strinse di più al suo Puck; dietro la folla Lucas guardava Rikey, quando l’altro si voltò si avvicinò inglobando il più piccolo in un abraccio.
Improvvisamente tutti iniziarono a ripetere “bacio, bacio” e la coppia non seppe resistere, si scambiarono un bacio dolce e pieno d’amore.
Quando i due fidanzati scesero dal palco vennero accompagnati dagli applausi, dopo poco il palco venne occupato da Puck e dagli altri ragazzi.
Jacky era sorpresa, loro non avrebbero cantato quella sera, ma allora cosa stava succedendo?
-Oggi abbiamo visto una coppia coronare il suo sogno, ancora tanti auguri Klaine, e voglio dedicare questa canzone a tutte le coppie che sono qui questa sera. Voi mi avete insegnato che l’amore non ha confini, né ha età e né tempo, che ci si può rincontrare dopo vent’anni- indicò Blaine e Kurt, -o vivere sempre l’uno accanto all’altro- si rivolse a Finn e Rachel, -e che a volte bisogna lottare per ottenere l’attenzione dell’altra- lo disse abbassando lo sguardo verso Jacky, -ma ogni volta l’Amore ha sempre trionfato.-
Fece un cenno a Lucas che iniziò a suonare il piano.
-Questa è per te Jacky, perché a volte mi fai diventare pazzo… d’amore.-
Give you this, give you that
Blow a kiss, take it back
If I look inside your brain
I would find lots of things
Clothes, shoes, diamond rings
Stuff that's driving me insane […]
When girls say...(One Direction – I want)Jacky aveva iniziato a piangere di felicità, vicino a lei suo padre la teneva per la vita stringendo la mano di Kurt.
Puck aveva scelto una canzone particolare, giorni fa lei la stava canticchiando dicendole che sarebbe impazzita di gioia se qualcuno gliela avesse dedicata perché adorava il testo, rispecchiava in parte quello che era il loro rapporto: lei chiedeva e lui la guardava pazzo d’amore non riuscendo a dirle di no.
Il suo ragazzo sapeva che adorava ricevere questo tipo d’attenzioni, ma di solito gli dedicava una canzone in aula canto non davanti a tutti e questa sua intraprendenza gli piaceva, era un modo per dire a tutti che loro due si amavano.
I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, and that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
Be loved by you I wanna, I'll stay true
I wanna, if you knew
What you put me through...
But you want, you want, you want me to love you tooJohnny si era avvicinato al bordo del palco offrendo la mano a Jacky per salire.
Prese la mano della sua ragazza e si posizionò davanti a lei cantandole la canzone.
Jacky si sentiva al settimo cielo, per lei esisteva solo Puck e stava tremando per l’emozione, sapeva che il suo ragazzo non l’avrebbe mai lasciata.
Puck guardava la ragazza davanti a lui come se fosse la cosa più bella del mondo, il tesoro più importante ed era sua, era lui il fortunato che poteva tenerla tra le sue braccia e bearsi del suo profumo e delle sue attenzioni.
Jacky era la sua anima gemella, Puck se ne reso conto in quel momento, ci sono cose che si scoprono all’improvviso.
Le guancie di Jacky erano arrossate, i suoi occhi innamorati erano incatenati con quelli di Puck, le mani unite e i sorrisi sul volto; Johnny desiderò di fermare il tempo per bearsi per sempre di questa vista.
I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, but that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
Oh, and all the girls say...
I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, and that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
I want, I want, I want, and all the girls say
I want, I want, I want, and that's crazy!
I want, I want, I want to be loved by you…Finita la canzone Jacky si lanciò nelle braccia di Puck stringendolo a sè.
-Ti amo- gli sussurrò nell’orecchio.
-Ti amo anch’io.-
I due giovani si guardarono negli occhi per poi scambiarsi un bacio.
Blaine sorrise, lui aveva ritrovato Kurt e Jacky aveva accanto a sé un ragazzo che l’amava.
Non poteva chiedere di meglio.
Blaine e Kurt avevano appena creato la loro famiglia e in quel momento non c’era niente che potesse rovinare la loro felicità.
La festa continuò, Blaine cantò insieme a Kurt e poi a loro si aggiunse anche Jacky motivando la sua intrusione con un “faccio parte anch’io di questa famiglia”, Kurt l’aveva abbracciata baciandole la guancia.
Kurt risalì in camera stanchissimo, a letto c’era già Blaine con un braccio sugli occhi e ancora vestito.
Si avvicinò lentamente a lui per poi baciarlo.
Blaine afferrò i fianchi di Kurt portandoselo sopra.
-E’ stata una bella festa, mi sono divertito-, Kurt si accoccolò su di Blaine stringendo la stoffa della camicia tra le mani.
Blaine accarezzò il volto di Kurt, -Jacky ha fatto un ottimo lavoro e è stata magnifica.-
-Hai una figlia straordinaria- disse alzando il volto incontrando gli occhi dell’altro, - e tu sei un padre fantastico.-
-Sono sicuro che lo sarai anche tu- ammise Blaine baciando le labbra d Kurt che si erano piegate in un sorriso.
Il loro bacio fu dolce, anche passionale, una via di mezzo tra entrambe.
Blaine aveva accennato a Kurt di poter diventare genitore e questo lo aveva reso ancora più euforico.
Lanciò un’occhiata a Blaine che capì al volo.
I due si alzarono velocemente, Blaine andò a chiudere la porta a chiave e Kurt corse in bagno a preparare una bella doccia rilassante per entrambi.
~~¤~~
*
Questo è il mio anello arancione con tanto di brillantini, naturalmente non è di zaffiro, ma vi lascio la descrizione degli Zaffiri:
“
Secondo la tradizione pare fosse l'unica pietra degna di ornare i sacerdoti di Zeus, in quanto era ritenuta come la sintesi di tutte le pietre preziose, di tutte le proprietà. Tra le molteplici qualità la pietra ha quella di avere un particolare effetto calmante degli impulsi e gli scatti d'ira.
[…]
Questa pietra rafforza la volontà e induce alla realizzazione degli obiettivi che ci si propone.
Dona espressione creativa, lealtà, amore, pace, armonia interiore, felicità, introspezione […].
L’ emanazione insita nella pietra aiuta a farci diventare più percettivi a quei segnali che arrivano dal nostro sottilissimo intuito e di conseguenza può aiutarci a prendere le appropriate decisioni nella vita, con una chiara visione del nostro cammino.”
Echy's Corner...e i fazzolettini sono sulla destra, i mazzi di rose da lanciarmi sono a sinistra e io sono qui al centro pronta per l'abraccio
Vi è piaciuto? *www*
Forse ve l'aspettavate, ma non una cosa così.
Vi voglio rancontare come ha reagito la mia Babbazza quando gli ho letto la dichiarazione di Blaine, stava lì per lì per paingere, aveva quella bellissima faccia da cucciolotto che mi veniva da baciare e quei suoi occhioni verdi brillavano come stelle ed era(è) bellissima e volevo solo stringerla a me e regalarle l'anello ...e, sì, si è capito che la amo <3
I luoghi che ho descritto sono liberamente ripresi dai luoghi della mia infanzia, la quercia su cui si siedono si trova a dividere una frana sul Gran Sassao (in Abruzzo) e la si usa come ponten per passare da una parte all'altra, la radura esiste e quel bellissimo tetto di rami è splendido d'estate quando vedi la luce passare tra gli spazi *ww*
"I Want" dei One Direction.
Alla fine sono riuscita a metterla, è stata questa la canzone che mi ha ispirato il capitolo e che gli ha dato il nome.
Volevo farvi passare qualche informazione leggendono infatti voglio ringraziare/complimentarmi con
CandyKlaine per avermi dato quella dritta e per aver capito dove volevo andare a parare con questo capitolo.
"I want" sta infatti per "io voglio..." quello che vuole fare Blaine, non la risposta., Blaine promette diverse cose -esattamente otto come i diamanti incastonati nell'anello- e anche se in ingese lui direbbe "I promise to..." potrebbe anche dire "I want to...", o almeno è così la mia prof di inglese mi ha insegnato.
Ho inserito un piccolo spicco di Lucas/Rikey perchè io adoro quei due e anche se non gli do spazio sono sempre nel mio cuore (mi sento un po' come RM a dare e togliere le parti nella storia) e vi volevo far sapere che per caso volete che io scriva qualche spin-off di qualche episodio che vi siete immaginati tra uno spezzone e l'altro o semplicemente volete che approfondisca di più qualche scena, basta dirmelo, o qui o sulla mia pagina, una semplice domanda e potrebbe essere anche un bel regalo di Natale o per la Befana o per il compleanno o per il non-compleanno.
Insomma, datemi qualcosa da scrivere e mi farete più felice di un bambino davanti ad una fabbrica di cioccolato!
Faccio velocemente l'angolo pubblicità perchè vi devo parlare di una cosa anche se spero che voi già lo sappiate.
Pagina Facebook e nuova long "
I'm Hopelessly Devoted To You".
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|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||Mercoledì uno studente romano di 15 anni è morto di omofobia.
Si è suicidato perchè insultato e perseguitato a scuola dai compagni, e incompreso anche dai professori, lo chiamavano "il ragazzo dai vestiti rosa", e avevano creato anche un pagina Facebook per prenderlo in giro, per i suoi modi e per il suo abbigliamento.
Davide aveva solo 15 anni, una vita davanti, tanti sogni da voler realizzare e tutto questo gli è stato strappato via perchè era vittima di bullismo.
Io sono di Roma e nella mia ingenuità ho pensato che vivendo in una città così grande così aperta verso il diverso (anche se a volte non sembra per niente) esistessero persone che riuscissero ad attribuire il giusto peso alle parole e a capire quanto un insulto, un gioco possa far male.
Io sono stata bulleggiata e continuo a essere presa di mira da parte dei miei compagni, io ho lottato per farmi rispettare e ora questo fenomeno sta diminuendo. Ma io avevo qualcuno al mio fianco.
Io avevo i miei amici che mi difendevano quando vedevano che io non riuscivo a sopportare il peso di quelle parole.
Perchè, anche se non sembra, una parola può ferire più di una pugnalata.
Un ferita si rimargira, una parola rimane attaccata al tuo corpo come un morbo, non si stacca, si assorbe.
Le parole possono portarti ad odiare te stesso, ti portano a pensare "cosa c'è di sbagliato in me?", ti portano a compiere gesti che pensavi non avresti mai potuto fare.
"
Ferisce più la lingua che la spada", è vero.
Ma quello che ferisce ancora di più è trovarsi da soli contro tutti.
So che se leggete questa storia o seguite semplicemente Glee sapete anche voi cosa può comportare il bullismo, l'abbiamo sperimentato con Kurt e poi con Dave, ma anche loro due avevano qualcuno al loro fianco.
Kurt aveva Blaine e Dave ha trovato Kurt.
La presenza di una persona al proprio fianco può fare la differenza.
I bulli si fanno forti perchè sono in gruppo, attaccano in branco e scelgono le vittime più facili, quelle che non si difenderanno sotto i loro colpi per la troppa paura.
Il bullismo si deve iniziare a distruggere dall'interno delle scuole.
Noi, gente che ha un cervello e lo sa usare, possiamo fare la differenza.
Per ora potrebbe essere mostrare la nostra rabbia con il colore rosa, il colore preferito di Davide, impostando le immagini di profilo di FB con un riquadro rosa.
Ma si iniza da qui, dal piccolo per arrivare al grande.
Dobbiamo mettere una fine a questa catena di vite spezzate, dobbiamo dare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi.
Io sono stufa di vivere in un mondo così, in un mondo dove se due ragazzi camminano mano nella mano vengono fischiati e derisi, quando se due ragazze si baciano ricevono commenti poco educati (e volgari) da parte dei ragazzi, in un mondo dove se volessi creare una famiglia con la mia ragazza incontrerei solo difficoltà.
Io sono stufa di tutto questo.
Scusatemi per questo discorso, ma sono cose a cui tengo particolarmente.
Grazie per aver letto.
Buona serata/notatta,
Echy;
Edited by TAKeRu_ECHY - 8/3/2013, 16:01