» World of a {Poor and Crazy} Writer ©

Somewhere Only We Know, Fluff, OOC,Slash, Angst, Lemon, Rosso/NC17 - Future!Klaine

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 9/8/2012, 19:03     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Questo capitolo è in anticipo. Lo so che non vedevate l'ora di leggere questa scena, avete sperato nel quattordicesimo che ci dessero dentro sulla scrivania, vi ho fatto passare una serata bellissima tra fuochi d'artificio, luci e Cheesburger ...e ora vi meritate il premio!
Ho anticipato il postaggio perchè domani verrà invasa da parenti e credo che il mio pc soffrirà di solitudine ç_ç

Vi informo che è la mia prima scena rossa che scrivo, mi sono presa a schiaffi, riempita di litri di caffè pur di scriverla. Non è vero .-. ridevo ogni due secondi e mia madre mi ha preso per una deficente molto più di quanto io lo sia effettivamente.

Dedico il capitolo alla mia beta/migliore amica/luce dei miei occhi/ragione di vita.. si è capito il concetto ù.ù e al mio Spoiler!Boy.
Insieme alla lettura del capitolo ascoltatevi questa canzone www.youtube.com/watch?v=ynnVZEiZJM0 è quella con cui l’ho scritto e ha dato il “ritmo” a tutto xD
Capitolo betato (giusto in fatto di "stile") con l’aiuto di Aika Morgan..
Partecipazione speciale di Sakura Georgina Nakura (aka la Babbazza) che ha letto il capitolo e mi ha fatto proposte indecenti le quali io ho accettato *sorrisone*

...e ora vi lascio da soli con i Klaine!





#17. As The First Time.








Kurt e Blaine si stavano baciando attaccati alla porta della camera.

Nessuno dei due riusciva a spiegarsi come fossero riusciti a tornare a casa interi, avevano ripercorso il parco, la strada fina a casa senza staccarsi dal loro bacio tranne per il minimo indispensabile.

Blaine allungò una mano cercando la maniglia per aprire la porta, una volta che ci riuscì fece indietreggiare il moro fino a lasciarlo cadere sul letto e si levò il gilet velocemente, posò le mani sulla cravatta per slacciarla, ma venne bloccato da Kurt che mise le sue mani al posto di quelle del riccio slegando dolcemente il nodo.

-Lasciati spogliare, voglio godermi ogni singolo secondo.-

Blaine sussurrò un sì, non riuscendo a staccare gli occhi da quelli azzurri del moro.

Sembrava di rivivere la loro prima volta, solo adesso non c’era quell’indecisione dei movimenti, forse solo un po’ di imbarazzo che scomparve quasi subito venendo rimpiazzato da un forte desiderio.

Scivolata per terra la cravatta, Kurt iniziò a slacciare la camicia. Man mano che rivelava un pezzo di pelle ci posava un leggero bacio provocando dei brividi all’altro.

Arrivò fino alla cintura, sfilò la camicia dal pantalone e poi dalle braccia di Blaine lasciandola cadere per terra.

Kurt passò le dita tracciando le linea delle vene sulle braccia muscolose dell’architetto.

-Ora tocca a me.- sussurrò il riccio afferrando Kurt per i fianchi.

Quando si riavvicinarono per baciarsi, iniziò a spogliare l’altro ripetendo i movimenti che aveva fatto precedentemente solo che non si fermò.

Slacciò la cintura facendola passare fuori dai passanti, la gettò a terra e aprì la zip.

Mise le mani tra la pelle dei fianchi del moro e la stoffa del pantalone e, facendo un po’ di forza, li fece scivolare fino alle caviglie mostrando le gambe di Kurt.

Il moro dopo essersi liberato dei pantaloni e prima dei suoi stivali, si ringraziò mentalmente per essersi messo quelli senza lacci, prese Blaine per la cintura avvicinandolo eliminando la distanza che c’era.

Al contatto dei loro bacini sospirarono entrambi, Blaine riuscì a percepire la durezza di Kurt anche se li separavano ancora pochi strati di tessuto.

Lo stilista andò a baciare la mandibola del riccio, scese sul collo lasciando dei leggeri segni rossi, alternava baci, morsi e leccate facendo impazzire completamente l’altro che gli afferrò i fianchi avvicinandoli di più.

Kurt gemette sulla pelle calda di Blaine, succhiò quel pezzo di pelle mentre l’altro spostava i palmi sulle sue natiche, morse leggermente e si allontanò per ammirare il marchio che gli aveva lasciato poco sotto lo sterno vicino ad una piccola cicatrice.

Nella mente de moro venne un’idea che non aspettò molto ad essere messa in pratica, fece spostare l’altro fino a farlo distendere sul letto.

Blaine approfittò di quel momento di pseudo lucidità per sfilarsi le scarpe.

Poco dopo sentì il peso di Kurt su di se, si era messo a cavalcioni sul suo bacino e aveva ricominciato a baciargli il petto scendendo fino al suo ombelico.

Mentre torturava la pelle sensibile di quella zona, Kurt gli stava slacciando i pantaloni facendoli scivolare via.

Riprese la sua discesa arrivando all’elastico dei boxer. Blaine gli afferrò il volto portandolo alla sua altezza baciandolo con bisogno, le mani di Kurt stavano togliendo anche l’ultimo strato di tessuto lasciando Blaine completamente nudo.

Kurt sorrise nel bacio rompendo il contatto, riscese lentamente verso il bacino di Blaine respirando sulla sua pelle.

-Kurt.. ti prego.-

Arrivato a baciare l’ombelico sentì il membro dell’altro premere sulla sua gola, con un sorriso malizioso allungò una mano afferrandolo alla base provocando un gemito all’altro che inarcò la schiena.

Approfittò del movimento dell’altro per scendere fino a raggiungere con le labbra la punta.

Blaine chiuse gli occhi non appena si sentì avvolgere dal calore e l’umidità della bocca di Kurt che iniziò a muoversi prima lentamente e poi velocizzandosi.

Succhiò leggermente facendo gemere a gran voce il riccio che invocava il suo nome, quando strinse le guancie per creare più attrito si sentì afferrare per i capelli e li lasciò guidare nel movimento.

-Dio Kurt sei così ..caldo.-

Il moro mormorò qualcosa e le vibrazioni arrivano dritte al membro di Blaine facendolo inarcare di più.

Dopo un ultimo risucchio Kurt si staccò ricevendo un mugugnato da parte di Blaine.

-Il divertimento è appena iniziato.- gattonò fino a baciare le labbra del riccio succhiando quello inferiore.

Blaine decise di prendere le redini della situazione invertendo le loro posizioni, ora era Kurt a trovarsi disteso sul letto a guardarlo con uno dei suoi sguardi maliziosi.

Fece scorrere una mano lungo tutto il fianco dello stilista arrivando al bordo dei boxer che non esitò a togliere con un movimento rapido.

Afferrò il membro già eretto di Kurt e iniziò a massaggiarlo con un ritmo costante, il moro si inarcò spingendosi nella stretta gemendogli direttamente nell’orecchio.

Aumentò il ritmò portandolo all’apice, Kurt si aggrappò alle spalle dell’altro venendo gridando il suo nome.

Blaine baciò il collo dell’altro assaporando le gocce di sudore che si erano formate rendendo quella pelle lucida. Scese lungo la linea degli addominali lasciando baci umidi sulla pelle bollente.

Con la mano andò oltre i testicoli del moro stuzzicando tra le natiche.

Premette di più facendo scivolare un dito all’interno facendo abituare Kurt all’intrusione.

-Di più, ti prego di più..-

Mosse il dito sentendo il corpo dell’altro fremere, lo fece uscire del tutto per aggiungere un secondo dito che venne risucchiato fino alla terza falange, ma Blaine non le muoveva e Kurt stava andando fuori di testa.

-Dannazione Blaine muovi quelle cazzo di dita.-

-Adoro quando diventi così rude, mi piace avere questo ascendente su di te.-

Accontentandolo piegò le dita e le divaricò, poi le mosse cercando quel punto per farlo impazzire completamente.

-ODDIO!-

Blaine premette le dita su quel punto più e più volte, le sfilò un’ultima volta aggiungendo un teso dito ripetendo le azioni, i gemiti di Kurt stavano facendo impazzire la sua mente.

Fece uscire le dita e si spostò andando ad aprire l’ultimo cassetto del comodino tirando fuori una bustina argentata.

La aprì con i denti ed indossò il preservativo andando poi a posizionarsi tra le gambe di Kurt, con una mano portò la sua erezione sulla sua apertura facendo una leggera pressione.

Il moro lo guardava con una scintilla di lussuria nei suoi occhi azzurri, allungò le braccia prendendo Blaine e avvicinandolo in modo da farlo entrare completamente.

Una piccola smorfia di dolore incrinò il suo viso, ma venne subito catturata da un bacio di Blaine.


Il riccio si spostò uscendo quasi completamente per poi spingersi in Kurt, iniziò a muoversi con un ritmo lento e regolare.

Dei brividi di piacere attraversarono la sua spina dorsale facendolo gemere invocando il nome di Kurt, che si era attaccato al collo del riccio succhiando parti imprecisate di pelle lasciando diversi segni rossi.

Blaine intensificò il ritmo, fece scivolare una mano tra i loro corpi afferrando il membro già duro dell’altro massaggiandolo a tempo con le spinte.

Quando Kurt urlò il suo nome, Blaine capì come muoversi per fargli sentire piacere.

-Blaine… Blaine.. oddio.-

L’architetto sentì un forte calore nel basso ventre ed aumentò ritmo ed intensità delle sue spinte facendo arrivare anche l’altro all’apice.

Kurt strinse i muscoli dello sfintere per creare più attrito e si inarcò quando con una spinta molto più forte delle altre venne tra i loro corpi gridando il nome di Blaine

Il riccio lo seguì poco dopo gemendo il nome del moro nel suo orecchio, si strinse nell’abbraccio dell’altro baciandogli dolcemente la pelle sotto l’orecchio.

Blaine uscì lentamente da Kurt, lo afferrò per le spalle e ribaltò le posizioni, strinse il moro sul suo petto accarezzandogli i capelli scombinati e bagnati di sudore.

Lo stilista si lasciò coccolare da quelle carezze iniziando a disegnare dei cerchi sui pettorali di Blaine sfiorando le cicatrici, posò la mano all’altezza del cuore sentendo il battito rallentare fino a stabilizzarsi.

Alzò il volto vedendo l’altro con gli occhi chiusi e un braccio sotto la testa, sorrise andando a baciare la mandibola.

-Dovremmo darci una sistemata. Siamo sudati, sporchi..- salì a baciare un angolo della bocca del riccio. Blaine intrappolò le sue labbra in un bacio che si trasformò in tutt’altro che casto.

-Avevi in mente qualcosa in particolare?-

-Doccia?- di nuovo quella luce si accese nell’azzurro degli occhi di Kurt.

-Doccia- si alzò prendendo il moro in braccio portandolo nel bagno adiacente alla camera.

Kurt passò un braccio dietro il collo di Blaine per tenersi.

Entrato in bagno, Blaine posò Kurt a terra e andò ad aprire l’acqua calda nella doccia. L’altro si era avvicinato alla sua schiena e stava lasciando dei baci sulla sua pelle ancora calda.

Il riccio allungò una mano per sentire la temperatura dell’acqua, controllato che era calda si voltò di scatto prendendo Kurt per i fianchi e intrappolandolo in un bacio indietreggiando fino ad entrare nella doccia.

Il getto caldo ce li colpi li fece sospirare di piacere.

Blaine prese tra i denti il labbro inferiore di Kurt e lo succhiò provocando una risatina da parte dell’altro. Fece scivolare le mani fino alle sue natiche e lo spinse facendo aderire i loro corpi.

Risalendo lungo tutto il fianco arrivò a spostare una ciocca di capelli dalla fronte di Kurt, lasciò un bacio sul collo e mordicchiò il lobo dell’orecchio.

-Dovremo lavarci, non credi?- sussurrò con voce roca.

Kurt si lasciò appoggiare al muro della doccia, il contatto con la superficie fredda lo fece rabbrividire, ma quando delle mani calde scivolarono sul suo corpo insaponandolo riuscì a percepire solo la vicinanza di Blaine e il suo respiro sul collo, le sue mani ovunque che tracciavano ogni curva, ogni lembo di pelle. Istintivamente affondò le mani nei ricci di Blaine facendo alzare la sua testa e baciandolo.

Blaine allungò una mano sulla piccola mensola che si trovava dentro al doccia e prese il balsamo per i suoi capelli e lo passò a Kurt che si illuminò capendo le intenzioni dell’altro che rise.

Kurt lavò i ricci di Blaine che nel frattempo era tornato a passare il bagnoschiuma sul corpo dell’altro.

Quando si scambiarono i ruoli Kurt si soffermò di più su ogni cicatrice ripercorrendone i contorni.

Lavati a vicenda si lasciarono pulire dal getto d’acqua mentre si baciavano e le loro mani vagavano senza sosta sul corpo dell’altro.

-Sei bellissimo- ripeteva Blaine ogni volta che si staccava dalle labbra di Kurt.

Blaine chiuse il getto d’acqua e uscendo per primo dalla doccia si mise un asciugamano in vita, prese l’accappatoio e facendo un gesto a Kurt di avvicinarsi lo avvolse coprendolo quasi completamente.

-Tu non hai freddo?- chiese preoccupato Kurt vedendo Blaine tremare leggermente.

-No, sto bene così- rispose facendo un piccolo sorriso.

Kurt si morse un labbro, si avvicinò di più a Blaine e aprendo l’accappatoio lo avvolse nella stretta calda che emanava la stoffa e il suo corpo.

-Così però è meglio- disse Blaine abbracciando Kurt e lasciando un bacio leggero sulla curva del suo collo.

Pochi minuti dopo Blaine sciolse l’abbraccio e uscendo dall’accappatoio andò nell’altra stanza lasciando Kurt da solo in bagno, il moro approfittò per controllare lo stato del suo collo.

Vide che un succhiotto molto rosso regnava sulla sua pelle nivea.

“Dovrò mettermi una sciarpa domani mattina”, pensò. In un certo senso era felice di poter usare qualche sciarpa non solo per bellezza.

Quando tornò Blaine aveva indosso un paio di boxer azzurri, porse a Kurt l‘intimo che aveva scelto per lui.

Kurt fece scivolare l’accappatoio a terra lasciando il suo copro completamente nudo, rise all’espressione sorpresa di Blaine e afferrando l’intimo lo indossò.

-Che c’è?- chiese incatenando i suoi occhi con quelli ambra dell’altro.

-Da quando siamo così disinvolti?- afferrò i fianchi ancora scoperti di Kurt.

-Non lo so, non mi sono mai accorto di questo cambiamento.-

-Sai, mi potrei abituare a questo Kurt, mi piace davvero tanto-, accarezzò con il pollice la pelle liscia e delicata dell’altro.

-Andiamo a letto.- Propose Kurt e Blaine lo prese per mano portandolo in camera.

Si divisero solo per andare ognuno da un lato del letto e insieme levarono la coperta che si trovava come copertura e piegandola, Blaine la portò in bagno lasciandola nel cesto dei panni sporchi.

Quando rientrò in camera notò che Kurt aveva sistemato le coperte e si trovava già nel letto aspettandolo. Gli fece segno di raggiungerlo Blaine non se lo fece ripetere.

Entrò nel letto e si accoccolò vicino a Kurt.







Johnny si era addormentato con un braccio sulla vita di Jacky, la testa appoggiata alla spalla della ragazza.

Jacky accarezzava i capelli dell’altro ripensando alla serata appena passata.

Il suo ragazzo gli aveva detto che l’amava e in quell’istante si era sentita così felice da poter volare.

Pensò che se quell’appuntamento aveva fatto quell’effetto su di loro, di sicuro aveva avuto dei riscontri anche nell’altra coppia.

Ridacchio all’idea di aver combinato una cosa tanto grande.

Chiuse gli occhi lasciando un bacio sulla cute di Puck che si spostò abbracciandola stretta.

-Ti amo- sussurrò prima di stringere a sua volta il ragazzo e lasciarsi cullare dal suo respiro caldo sulla sua pelle nel mondo dei sogni.






~~¤~~





Echy’s Corner

*si leva la maglietta per il caldo*
Allora.. a parte segnalarvi il secchi per la bava alla vostra destra e una doccia fredda alla vostra sinistra posso dirvi che.. MI E’ PIACIUTO TANTISSIMO SCRIVERE QUESTO CAPITOLO!!

Ok, tornando in modalità scrittrice.

Vi prego ditemi che era 'na cosa decente *spera* e voglio sapere cosa ne pensate della scena, della piega che ha preso la storia, di come pensate che possa andare avanti.
Sono stra curiosa e.e

La scena della doccia doveva finire in modo completamente differente .-. doveva essere il secondo round e si è trasformata in una doccia super romantica e coccolosa ...ma credo che vada meglio così!
Hanno pur sempre una certa età i nostri Klaine, non hanno più il fisico per fare certe cose più di una volta *coff*



Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina.



Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 17/8/2012, 14:59     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Buon venerdì 17 gente! Il capitolo di oggi è una parte importante per lo sviluppo della trama. Il prossimo capitolo vi farà luce su molti avvenimenti successi dal primo capitolo in poi, ne avete già avuto un assaggio con il quindicesimo, ma con questo e il prossimo vedrete tutto chiaramente.
Voglio dedicare questo capitolo alle 103 Seguite di questa storia. Quando ho iniziato a scrivere non avrei mai pensato che avrebbe riscosso cos' tanto successo :')
Grazie mille a tutti <3








#18. The Plan Has Been Found Out


Un raggio di sole riuscì a filtrare attraverso le tende della camera andando a disturbare il sonno della ragazza che era abbracciata al suo ragazzo, i capelli ricci le circondavano il volto, un braccio posato sul petto del giovane e la testa appoggiata in corrispondenza del cuore, i battiti dell’altro l’avevano cullata nelle braccia di Morfeo.

La luce che gli era arrivata la svegliò, si stiracchiò leggermente e si voltò per vedere l’ora sulla sveglia.

Erano le dieci di mattina e la consapevolezza di essere libera da scuola le fece nascere un sorriso sul volto.

Si sporse verso il giovane al suo fianco e lo baciò dolcemente, questo rispose al bacio e biascicò un “’ngiorno” con voce impastata dal sonno.

-Buon giorno. Io ho un po’ di fame.. scendiamo a fare colazione?-

-Mi sarei stupito se non me l’avessi chiesto.-

Jacky gonfiò le guancie assomigliando ad un criceto, queste vennero baciate da Johnny.

Scesero in cucina velocemente, Johnny sapeva che una Jacky affamata era una Jacky pericolosa.

La ragazza si sedette sull’isola in mezzo alla cucina osservando il suo ragazzo tentare di accendere la macchinetta del caffè.

Si morse un labbro trattenendo una risata, Puck non riusciva far funzionare quell’”aggeggio invernale”.

-Non per disturbare il tuo operato però credo che sia meglio inserire la spina per accenderla.-

Johnny non si voltò per vedere il solito sguardo da “sono più intelligente di te” e con molta nonchalance inserì la spina nella presa.

-Lo sapevo, volevo vedere se te ne accorgevi.-

-Sei un idiota.- Scese dall’isola e si avvicinò al ragazzo abbracciandolo da dietro. –Ora spostati prima che ti mozzichi, ho fame.-

Puck si girò avvolgendola nelle sue braccia.






Blaine non era una di quelle persone che erano tranquille in cucina anzi riusciva a far cadere tutte le pentole in giro anche solo entrando in quella stanza, ma questa volta era il silenzio a regnare in quella casa.

Stava cucinando il bacon come piace a Kurt, poco grasso e ben cotto, riscaldava il latte e il caffè per fare il suo cappuccino e poi avrebbe scremato il latte per quello dell’altro.

Ogni tanto si fermava per sentire se dei rumori provenivano dal piano superiore.

Sistemò tutto su un bel vassoio, mise al centro il piatto con il bacon e le uova, ai lati i due bicchieri pieni di cappuccino, intorno aveva poggiato dei biscotti al cioccolato e all’avena, finì con un muffin al cioccolato.

Prese il vassoio attento a non farlo cadere e salì le scale lentamente.

Entrò nella sua camera e osservò Kurt dormire, la bocca socchiusa e i capelli disordinati sulla testa, una mano allungata verso la sua parte di letto e l’altra sotto al cuscino, le gambe piegate, disteso a pancia in giù le coperte nascondevano il suo corpo dalla vita in giù.

Sembrava un angelo, un bambino e nella mente di Blaine sembrò la più bella visione che avesse mai visto.

Posò la colazione sul comodino e si sedette vicino a Kurt per svegliarlo.

Posò una mano sulla sua schiena vedendo la pelle incresparsi sotto le dita leggermente fredde, osservò attentamente l’alzarsi e abbassarsi ritmico del suo torace.

Si abbassò e lasciò un bacio a fior di pelle sentendo mugugnare l’altro, risalì fino al collo annusando l’odore dei suoi capelli.

Accarezzo dolcemente tutta la schiena poi passò i palmi sotto il corpo di Kurt appoggiandoli sulla sua pancia stringendolo a se.

-Kurtie, svegliati. Dai tesoro, ti ho preparato la colazione come piace a te.-

Non ricevendo una risposta tornò a baciare la pelle candida dell’uomo arrivando all’angolo delle labbra.

Scosse leggermente il corpo e neanche questa volta ricevette risposta, decise di cambiare strategia.

Si allontanò passando velocemente gli occhi su tutto il corpo, si morse il labbro poi sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi da bravata e ..si tuffò.

Si tuffò ad angelo su Kurt che si svegliò di soprassalto spalancando gli occhi.

Blaine scoppiò a ridere vedendo lo sguardo sconvolto dell’altro e gli baciò dolcemente sotto l’orecchio.

Kurt, ancora con la mente annebbiata dal sonno e dal risveglio brusco, rise non capendo ciò che stava succedendo però la risata di Blaine era la cosa più bella che avesse mai sentito e desiderò svegliarsi ogni singola mattina in questo modo.

-Buon giorno, dormito bene?-

Kurt si voltò liberandosi del peso dell’altro e si stropicciò gli occhi.

-‘orno. Mai dormito meglio.- Allungò le braccia intrappolando Blaine in un abbraccio assaporando il suo profumo di caffè e cioccolato.

Alzò il volto incatenando i suoi occhi azzurri con quelli ambra dell’altro e si tuffò sulle sua labbra baciandolo.

Decisamente un ottimo risveglio.




Approfittarono del fatto che fosse sabato per distendersi sul divano in sala a vedere un musical in nome dei vecchi tempi.

A metà di “The Phantom of the Opera” Blaine si ricordò di chiamare la figlia, Kurt mi se in pausa il film e osservò i movimenti dell’altro.

Blaine afferrò il suo cellulare e digitò il numero della figlia aspettando che rispondesse.

Pronto? Papà! Ciao!” rispose la voce allegra e felice di Jacky.

-Ciao tesoro, come siamo felici oggi!-

Sì, stranamente sono felice. Tu, come stai?” chiese con la voce di un ottava più alta.

-Bene, piccolina. Per che ora hai intenzione di tornare a casa?-

Penso per l’ora di pranzo.”

-Bene. Senti, ma dove hai dormito da Puck questa notte?-

Sì. Ho fatto aprire il divano letto.”

-Riesci sempre a vincere tu, vero?-

Vincere? Io non ho vinto niente.” Disse con un finto tono sorpreso.

-Sicura? Io credo che tu abbia vinto la tua migliore sfida.-

Kurt stava osservando Blaine, era perplesso, non sapeva di cosa stavano parlando. Sembrava un linguaggio in codice.

Ommioddiohaiscopertotutto. Cioè volevo dire, che cosa sai?”disse velocemente.

Blaine poteva vedere la figlia mordersi il labbro e arrotolarsi un riccio attorno ad un dito.

Prese un bel respiro e con calma disse: -Quando vieni a casa facciamo un discorsetto noi due.-

Papà! Dovresti solo che ringraziarmi! Quando dici queste cose mi fai sembrare una bambina.”

-Sei e rimarrai per sempre la mia piccolina, quindi zitta e ascoltami.-

Sentendo un leggero sbuffo dall’altra parte della cornetta riprese a parlare.

-Non sono arrabbiato, solo che vorrei parlare con te faccia a faccia. Concludiamo il discorso che avevamo fatto all’inizio dell’anno, ricordi?-

Va bene. Ci vediamo dopo. Ciao papa.

-Ciao piccolina-, chiuse la chiamata e si morse un labbro.

Le braccia di Kurt che si era alzato dal divano lo circondarono.

Blaine lo guardò e si rese conto che per quando a volte sua figlia fosse una peste, ogni tanto ne faceva una giusta e che, sì, quando sarebbe tornata a casa l’avrebbe dovuta ringraziare.

-Torniamo a vederci The Phantom.- disse baciando la guancia a Kurt.

Kurt non chiese niente sulla telefonata, aveva uno strano presentimento che a breve avrebbe capito tutto da solo.





Quando Jacky e Blaine si trovarono faccia a faccia a discutere sul “piano malefico” così chiamato da Blaine, avevano due atteggiamenti diversi: Blaine, da genitore, faceva la parte dell’arrabbiato; Jacky, da figlia geniale a cui tutto è dovuto e ha sempre ragione, lo guardava con un sorrisetto come a dire “quando mi dai la mia ricompensa?”.

Blaine si sedette sul letto della figlia e gli fece segno di accomodarsi vicino a lui.

-Jay, dimmi tutto quello che hai pianificato. Dall’inizio alla fine. Voglio sapere tutto.-

Jacky prese un quaderno rosa dal comodino e lo passò al padre.

-Sfoglia questo quaderno, dentro ci troverai le risposte alle tue domande-, il tono della ragazza era un po’ malinconico, sapeva che per quanto le sue intenzioni erano buone, non doveva giocare con la vita delle altre persone.

Blaine osservò il volto della figlia e gli fece una carezza sulla guancia.

-Tu sai che anche minimamente tu verrai punita, vero?-

-Lo so. Però per favore non lasciare Kurt, state benissimo insieme e vi siete avvicinati anche senza il mio aiuto. Mi avete anche alleggerito il lavoro, se devo dire la verità-, una piccola risata scappò a Jacky per alleggerire la situazione.

Blaine prese il quaderno e lo aprì. Iniziò a leggere la prima pagina, sembrava un semplice diario di un adolescente, ma lui che conosceva sua figlia poteva capire che era molto di più.

“28 Agosto 2032
La vita a volte è ingiusta. Prima ti dà tutto e poi te lo leva senza possibilità di replica.
Alcune persone meritano tutto e è per loro che bisogna lottare affinché non perdano mai niente, né la speranza, né l’amore e neanche la gioia di vivere.
Ho deciso di intraprendere una missione.
Non una missione suicida, certo tutto sta nel come si svolge, ma spero in qualcosa di meno tragico. C’è stata già abbastanza tragedia nella sua vita.
Lo faccio per lui. Lui è il mio tutto. Se lui sorride, io sorriso. Se lui è triste, anche io sono triste.
Io lo voglio vedere sorridere sempre, sorridere perché è felice e non perché indossa una maschera. L’ho visto illuminarsi. Lo fa quando parla del suo amore, lo fa quando ripensa al passato. Io ho pensato: perché non trasformare il passato nel presente? Perché non ricongiungerli di nuovo?
Sono fatti l’uno per l’altro, si amano –almeno spero che anche l’altro (Kurt) lo ami ancora- e DEVONO stare insieme.
Ho deciso. Lo farò io. Per quest’anno diventerò Cupido per mio padre e per Kurt.
Penso che questa vali come buona azione, è la volta buona di passare dalla parte dei buoni, dimostrare che il mio intelletto non serve solo a far scoppiare qualche idrante a scuola o liberarmi di qualche terzo incomodo nella MIA casa.
Decidere di fare una buona azione è facile. Difficile è organizzare tutto.
Ce la posso fare.
Per me, per lui, per loro.”



Blaine aveva letto la pagina con un luccichio negli occhi, si avvicinò alla figlia e gli baciò una tempia.

-Quello che hai scritto è bellissimo.-

-Continua a leggere, vai avanti con le pagine. Prima però ti devo dire una cosa: non ho manipolato nessuno, non ho fatto succedere della cose apposta, forse sì a volte, ma tutto quello che ho fatto avrebbe funzionato solo e soltanto se a legarvi ci fosse stato un vero sentimento, altrimenti sarebbe andato tutto in fumo. Voglio che ce l’abbia bene in mente questo, capito?-

Blaine sorrise e annuì.

Voltò pagina e continuò a leggere.



Dopo una mezz’oretta Blaine aveva quasi finito di leggere tutto il quaderno, a volte saltava delle parti, riusciva a notare la capacità della figlia ad organizzare in maniera quasi maniacale qualsiasi cosa.

Sorrideva al fatto che nonostante Jay abbia creato una tabella di svolgimento, lui e Kurt gliela stravolgevano sempre.

Aveva capito che la figlia aveva solo forzato il viaggio di Kurt a Lima, perché tutto il resto era venuto da solo, con dei piccolissimi aiuti, ma in modo naturale.

Non poteva punire sua figlia per qualcosa che non aveva fatto.

Rimaneva ancora un grande dubbio nella mente di Blaine: come era riuscita a convincere/raggirare tutte le persone affinché tutto coincidesse con il suo paino?

Quando Blaine le pose questa domanda, rigirandola in maniera quasi incomprensibile, Jacky sorrise e distendendosi sul letto iniziò a raccontare.

-Tutto quanto è iniziato quando io e Puck ci eravamo messi a giochicchiare con il sito della scuola…-






~~¤~~






Echy's Corner
Trololoooool
Il racconto di Jacky nel prossimo capitolo xD
In questo capitolo c'è Blaine che capisce che sua figlia non ha ereditato da lui la sua intelligenza ù_ù *io adoro l'Hobbit maschio, ma a volte è lento quanto un bradipo*
Il risveglio dopo la notte di copulazione *wwww*
Vi posso giurare che essere svegliati da un perfetto volo ad angelo mi è costato l'incrinazione di una costola e un sacco di risate xD

Questo è l'ultimo postaggio da L'Aquila, il prossimo venerdì sarò di nuovo a Roma e aimè tornerò anche a fare i conti con la scuola ç_ç ma don't worry ho già scritto un paio di capitoli e non mi piace farvi aspettare tanto :)

Il 23 Agosto fa quattro mesi dal primo postaggio *asciuga lacrimuccia* grazie e tutti quelli che mi hanno seguito fin dall'inizio e che continueranno ultil the very end *w*
Charlie_FliFlo ha avuto un piccolo assaggio di quello che è il capitolo 21 xD e le chiedo scusa per averle interrotto la crescita ù_ù
Il prossimo capitolo si chiamerà "#19. How It'a All Begun" e credo dica tutto v.v

Vi ricordo che c'è il piccolo spin-off sulla coppia Rikey/Lucas che è rimasto lì solo soletto "Friends, but with something more" dategli un occhiata e se volete lasciateci qualche recensione :D


Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina.


Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 24/8/2012, 16:09     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Chi non muore si rivede. Decisamente.
Per confortarvi dalla fine della terza serie su Italia1 vi regalo pacchi di fazzoletti in quantità industriale, vaschette di gelato a scelta tra cioccolato, vaniglia e nocciola, la copertina e il dvd di "Tutti insieme appasionatamente" per riprendervi e questo capitolo per farvi tornare il sorriso :)
Spero che vi piaccia, ci vediamo di sotto xD





#19. How It’s all begun





Jacky aveva iniziato a raccontare come aveva organizzato il suo piano infallibile.

Blaine pendeva dalla sue labbra, si stupiva ogni qual volta Jay gli spiegava con semplicità come aveva raggirato le persone per fargli fare ciò che lei voleva.

-Ti stavo dicendo come tutto è iniziato, fammi raccontare per bene papà, altrimenti ti perdi e devo ricominciare tutto da capo- disse con tono da ramanzina al padre che poneva domande una dietro l’altra.

Blaine sbuffò e si distese vicino a lei.

-Racconta, mio cantastorie, le vicende che ti hanno portato ..ahia.-

Jacky aveva dato una gomitata al padre per farlo smettere.

-Finiscila, hai quarant’anni, abbi un minimo di decenza.-

Blaine scoppiò a ridere, quando si calmò fece segno alla figlia di iniziare a raccontare.

-Bene. Stavo dicendo che tutto è iniziato quando io e Puck ci siamo messi a giochicchiare con il sito della scuola, sai io mi diverto a rompere i codici di sicurezza e voleva cambiare la grafica di quello che dovrebbe essere l’homepage del sito scolastico, quindi…-




Rompere il codice, entrare nel sistema. Cambio grafica.

Raggirare la sicurezza della Sylvester. Inserire decriptatore di password.

Un minuto alla rottura della protezione, inserire stringa di..

-Mi sto annoiando.- Puck stava dando delle ripetute capocciate al muro.

Jacky sbuffò.

-Se ne capissi qualcosa di più di informatica e meno di football adesso ti staresti divertendo con me.-

-E’ robba noiosa. Io me ne vado.-

Si also dal pavimento freddo e uscì dallo spogliatoio. Jacky non si era spostata di un millimetro.

Nel giro di cinque minuti era riuscita a rompere tutte le protezioni e il sito scolastico era nelle sue mani.

Si era autenticata come la Sylvester e aveva accesso a tutte le zone protette.

Nel cercare quella per il cambio della grafica notò la scritto “Migliori Alunni”.

Spinta dalla curiosità, cliccò e si vide aprire una ventina di schede di vecchi studenti appartenenti agli anni 2009-2012. Tra questi notò anche la dicitura “Glee Club”.

Sfogliò tutte le schede leggendo i nomi: Mercedes Jones, Santana Lopez, Brittany Pierce, Artie Abrams, Rachel Berry, Finn Hudson, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah “Puck” Puckerman..

Tornò indietro e aprì la scheda di Kurt.

La foto del ragazzo spuntava al centro, intorno tutte le credenziali e i dati personali.

Jacky legge attentamente tutta la scheda, si soffermò attentamente sulla foto riconoscendolo in alcune di quelle che teneva a casa, gli occhi del ragazzo gli ricordarono i racconti del padre.

Un lampo di genio la attraversò.

Abbassò la schermata del sito e aprì internet. Ricercò tramite Google il ragazzo e scoprì la casa di moda, il successo e nuove foto.

Era LUI.

La persona che abitava il cuore di suo padre era davanti ai suoi occhi e lei l’aveva trovato.

Ora doveva trovare il modo di portarlo a Lima.

“Pensa Jacky, pensa. È uno stilista. È di questa città.”

Si tenne le tempie tra le dita, finché trovò l’idea.





L’ufficio della Sylvester diventava sempre più sinistro man mano che l’inizio della scuola di avvicinava, sfortunatamente per Jacky che si trovata lì a pulire gli scaffali ritrovandosi davanti strani libri sull’educazione militare.

Far esplodere un estintore nei primi di Settembre era stata un ottima idea per ritrovarsi da sola con la Preside, ora doveva solo convincerla a fare un cambio d’abito per le sue predilette Cheerios.

Sue era appena entrata e si era seduta nel suo trono guardando Jacky con aria di sfida.

-Figlia dell’Hobbit, ti piace come punizione? Avevo deciso di farti lavare tutta la scuola, ma non ti avrei potuto osservare mentre sgobbi e il mio ufficio aveva bisogno di una ripulita.-
Jacky richiamò tutta la sua capacità recitativa e la pazienza per non prendere a pugni la sua preside.

Jacky le voleva bene, l’aveva sempre difesa durante le risse a scuola, ma a volte era insopportabile.

Doveva comunque ringraziarla, aveva sporcato due interi corridoi e invece di ripulire la scuola si trovava al sicuro dagli inservienti in un ufficio.

-Punizione adorabile, ho sempre desiderato sistemare questo posto, potremmo anche cambiare la disposizione dell’arredo. Spostando la sedia più a destra questa zona sembrerebbe più un patibolo così nel caso che qualche alunno verrà a farle visita, sembrerà che stia per ucciderlo. Farà più paura di quanto non ne abbia mai fatta!- Disse eccitata della sue stesse parole.

La Sylvester ci pensò un secondo e poi si alzò dalla poltrona e spostò la sedia.

-Hai ragione folletto. È più perfido così.-

La simpatia ce l’aveva, bastava qualche chiacchiera per raggirarla.

Dopo altri consigli e insulti vari contro la sua altezza (o bassezza da come la considerava la Preside) era riuscita ad entrare in confidenza con la Sylvester.

Ora era seduta sulla scrivania con uno straccio in una mano a spolverare un porta penne dell’ante guerra e con la l’altra libera gesticolava in direzione della preside che l’ascoltava rapita dal suo carisma.

-Lo sa preside cose servirebbe davvero: una divisa nuova per le Cheerios! Qualcosa di più appariscente, che faccia dire agli avversarsi “Scappiamo via questa ci uccidono”.-

“La bomba è stata sganciata, vediamo se fa centro.”

-Nuova uniforme? C’avevo pensato anni fa, ma non avevo mai trovato la persona giusta per farmele.-

“Bersaglio colpito.”

-Io forse sì. Ho letto giorni fa di uno stilista bravissimo che ha frequentato questa scuola, potrebbe ripescarlo e offrigli questo lavoro dicendogli che è “per amore dei vecchi tempi”, potrebbe ricevere anche uno sconto così rimarranno molti più soldi per il budget delle sue Cheerios.-

La Sylvester la osservò attentamente e poi sorrise.

-Ti avevo sottovalutato, sei un piccolo genio. Dammi nome e cognome di questo stilista e io lo chiamo.-

“Missione compiuta.”

-Le posso portare tutti i recapiti tra un paio di giorni, il nome è strano, ma penso che lei lo possa ricordare.- Sue le fece cenno di continuare. –Hummel, Kurt Hummel.-

-Porcellana!- strillò la preside con una strana luce negli occhi. –Lo conosco, lo ricordo. Mi affiderò completamente a lui.-

Jacky sorrise alla donna. La Sylvester la guardò male.

-Ora vattene, mi stai trasformando l’ufficio in un covo di folletti.-

Jacky uscì dalla stanza con un sorriso sulle labbra.





-Nonno!- Jacky entrò saltellando sulle scale nel salone.

Burt era seduto nella sua poltrona a vedere una partita di football bevendo la sua spremuta d’arancia.

-Ciao Jay, cosa ti serve questa volta?- chiese con un sorriso sulla labbra.

La ragazza si avvicinò al nonno e si sedette sulle sue gambe.

-Ho sentito che un certo stilista molto famoso arriverà in città tra qualche giorno e forse tu lo conosci.- Disse mantenendosi vaga.

Burt spense la televisione e rivolse tutta la sua attenzione alla nipote.

-Sono tutto orecchie.-

-La Sylvester ha ingaggiato lo stilista Kurt Hummel per ridisegnare le divise delle Cheerios!-

Gli occhi di Burt si illuminarono e diventarono lucidi.

-Il mio ometto tornerà qui a Lima.-

Jacky decise che era il momento giusto per fare la sua “proposta”.

-Nonno, sai io potrei cedere la mia stanza a lui così potrebbe restare a dormire qui, con voi, con la sua famiglia.- Propose con un sorriso la ragazza.

Burt ci pensò, chiuse gli occhi e poi scrollò la testa.

-No, non penso che accetterà. Ormai è adulto, avrà le sue ..libertà.-

Jacky inclinò la testa di lato.

-Questo lo so nonno, però non credi che sarebbe meglio approfittare di tutto il tempo che passerà qui a Lima. Se starà in un motel e lavorerà per la Sylvester il tempo da passare con la sua famiglia sarà limitato.-

-Anche questo è vero.-

-Poi sarà felice anche lui di ritornare con voi, di ritornare adolescente. Se starà qui potrà conoscere bene anche i figli d Finn e Rachel, i cugini e spero che ci metterà meno tempo a capire tutte le dinamiche della nostra famiglia. Insomma siamo una valanga di persone unite con legami di varia natura e..-

-Stai straparlando.- la bloccò il nonno.

-Scusa. Stavo dicendo: dannazione è tuo figlio, fai valere i tuoi diritti!- disse imitando la voce di Burt che scoppiò a ridere.

-Dovrò tornare a fare il Papà Orso.-

-A me piace quando diventi iperprotettivo, mi fa sentire al sicuro.-

Burt l’abbracciò e riprese il telecomando accendendo la televisione.

-Va bene, domani lo chiamo e lo convinco a venire qui, ma tu risistemi il caos che regna nella tua stanza.- Guardò la nipote con il suo sguardo da “obbediscimi o finisce male”.

-Non è caos, è ordine sparso.-

Salì le scale accompagnata dalla risate di Burt.




Trovare Sebastian Smythe a volte diventava un impresa titanica.

Aveva girato tutta la casa tre volte e sperava che non fosse in camera da letto con zio Thad.

Fortunatamente lo aveva trovato che stava uscendo dal bagno coperto solo da un asciugamano avvolto in vita.

Contò fino a dieci e poi si avvicinò a lui.

-Zietto!-

Sebastian si girò e vide Jacky saltellare con stampato in volto uno dei suoi soliti sorridi da “voglio qualcosa e ti convincerò”.

-Cosa vuoi mostriciattolo?- sbottò facendo fermare la ragazza.

-Sei sempre così di buon umore,- ironizzò la ragazza –ti stavo cercando.-

-E per cosa di grazia?-

-Quello stilista, Kurt, faceva parte del Glee Club quando andava al liceo, vero?-

-Sì. Perché lo vuoi sapere?- chiese avviandosi verso la camera da letto.

-Mi chiedevo se ti andava di invitarlo a vedere una tua lezione per mostrargli quanto le New Directions siano diventate meravigliose grazie alla tua abile guida da leader.-

-Metti un altro complimento e domani ti interrogo in francese, sai quanto odio i leccapiedi.-

-Una persona non ti può lodare che subito pensi male.- sbuffò sedendosi sul letto. -Prenderai in considerazione la mia idea?-

-Probabilmente.- Disse distrattamente mentre cercava una maglia.

Jacky sorrise, -Grazie-.

-Non ho detto di sì, ho detto che la prenderò in considerazione.-

La ragazza rise e si avvicinò alla porta. –Sappiamo entrambi cosa significa il tuo “probabilmente”, non mi inganni più.-

Uscì dalla stanza trionfante. Di nuovo.





Lezione di economia domestica. Terza ora.

Jacky adorava cucinare, odiava solo la professoressa che criticava ogni suo creazione.

Quella volta però non poteva rischiare di essere buttata di fuori, doveva parlare con una persona e doveva sfruttare al meglio ogni minuto di quell’ora.

La fortuna era dalla sua parte, venne messa in coppia proprio con Sarah Evans per quel giorno.
-Ciao.- salutò Jacky.


-Ciao.- rispose Sarah.

“Perfetto la conversazione si è arenata ancora prima di inizare.”

-Senti, tu ti esibisci domani al Glee?- chiese Jay.

-Non credo, non so che pezzo portare.-

-Potresti cantare qualche classico, la tua voce si presta bene per canzoni tipo “Beautiful”, “Don’t Make Me Over” o “Ain’t No Way”. Hai la voce molto potente, sarebbero perfette fatte da te.-

Sarah la guardò scettica.

-Perché mi dici queste cose? Tu sei tu la solista del Glee, dovresti distruggere la concorrenza.-

Jacky sorrise e continuò a mescolare la crema che stavano preparando.

-Il fatto che io sia la prima voce non significa che non apprezzi quella degli altri. La tua è un ottima voce e se riesci a sfruttarla bene sarai perfetta.-

-Grazie. Sai mi hai fatto cambiare idea, domani mi esibisco anche io!-

Si batterono il cinque.

“Un'altra vittoria per me.”







Quella litigata non ci voleva.

Si trovava da sola per strada.

Era raro che lei e suo padre litigassero per qualcosa che non fosse un musical o una nuova chitarra da comprare.

Aveva esagerato, lo ammetteva, ma anche suo padre aveva messo il suo carico.

Però quella situazione poteva girare a suo vantaggio.

La macchina che si accostò a lei era quella di Kurt e Jacky prese la palla al balzo.





-Mi dispiace per quella sera-, Blaine l’aveva interrotta.

-Papà, non importa, avevamo entrambi la colpa. Tu non dovevi gridare e io non dovevo andarmene di casa. Capita a tutti di fare delle stupidaggini, no?-

-Sei un tesoro.- Blaine le dette un bacio sulla testa e la strinse in un abbraccio.

-Mi fai continuare o no?-

-Scusa, racconta.- disse Blaine, mimò di chiudere una cerniera sulle labbra e dopo aver strappato un sorriso alla figlia lei riprese al parlare.

-Insomma, dopo la litigata sono salita in macchina con Kurt e abbiamo parlato, lì ho scoperto che lui ti ama ancora e ho deciso di cambiare leggermente il piano…



Jacky aveva notato il maglione fuori posto giorni fa, poteva utilizzare quell’espediente per far cadere Kurt nella sua trappola.

Sistemò i vestiti del padre nel suo armadio e si preparò al teatrino che avrebbe messo in scena da lì a qualche ora.

Sapeva benissimo che quella era cosa quasi insignificante, però doveva provare in ogni modo a rompere le difese di Kurt.





Sebastian le ripeteva da giorni che avrebbe fatto meglio a studiare francese invece di sprecare tempo sul suo quadernino che aveva insultato in tutte le lingue che conosceva, quando ricevette quella F al compito della settimana precedente iniziò a vedere tutto nero.

Doveva trovare una soluzione, ma non sapeva cosa fare.

Si sentì un idiota a pensare che non riusciva a sistemare un voto in una materia quando riusciva ad organizzare dei piani così complessi.

Ma ancora una volta la Fortuna era dalla sua parte: ad origliare quella conversazione fu proprio Kurt.

Ripetizioni private: molto più tempo a casa Anderson a contatto con Jacky e con Blaine.

Altro colpo di fortuna –leggermente forzato- fu il fatto che Blaine si dimenticò ‘accidentalmente’ l’ombrello a casa.

Non centrava per nulla il fatto che Jacky aveva fatto sparire qualsiasi tipo di ombrello dalla sua casa in modo che suo padre entrasse in casa fradicio e gocciolante.

Chiedere a Kurt di salire di sopra era un rischio, ma osservando la faccia ipnotizzata dell’uompo capì che la situazione si stava sbloccando.






Rischi.

Jacky stava rischiando molto portando la chitarra davanti al padre.

Poteva anche dirgli di no e avrebbe rovinato il piano.

Ma rischiare è sempre meglio di non provarci per niente.

Aveva scelto una bella canzone “Somebody That I Used To Know” per quella sera, sapeva che il padre conosceva gli accordi e che ci teneva molto perché aveva fatto riavvicinare lui e il fratello.

Era ora di aggiungere un altro ricordo tra gli accordi di quella canzone.




Venir lanciata in una piscina gelata da un gruppo di giocatori sottosviluppati non era il massimo quando avevi scritto “piccolo incidente per farli avvicinare”, soprattutto se ti trovavi con la febbre a 40° bloccata a letto.

La Fortuna l’aveva sempre assistita, ma anche lei si prende della pause.

L’acqua era come spilli nella pelle, era Dicembre e sopra la superficie della piscina c’era uno strato di ghiaccio che lei era riuscita a rompere con la spinta che gli avevano dato.

Era uscita dalla piscina pochi minuti dopo che i ragazzi se ne erano andati, se fosse uscita prima gli avrebbero fatto fare un secondo salto e lei non voleva avere questo privilegio.

Chiamò il padre e inventò una delle sue scuse.

Quando la mattina dopo vide scendere dalle scale non suo padre ma Kurt capì che anche se la dea della Fortuna non la teneva sotto controllo, aveva un occhio di riguardo per lei.

Sorrise alla vista di Kurt un po’ spettinato e si chiese come sarebbe stato averlo come presenza stabile nella loro vita.

Immaginò i sorrisi del padre e di conseguenza i suoi.

Sarebbe stato bellissimo.






-Jacky dove sono i miei disegni? Quelli dell’Auditorium, li devo mostrare a David domani mattina e non li trovo.-

Blaine era entrato in cucina velocemente, gli occhiali ancora sul naso e i capelli in disordine.

Quando suo padre lavorava si notava dal suo aspetto trasandato, utilizzava tutte le sue forze e la sua concentrazione sui progetti.

-Non lo so, dove è stata l’ultima volta che li hai visti?-

Blaine si grattò la nuca con la matita che aveva in mano.

-Non me lo ricordo.-

Jacky si batté una mano sulla faccia ringraziando di non aver ripreso la memoria del padre.

-Pensa papà, pensa. L’ultima volta li hai portati a scuola per farli vedere alla Preside, me lo ricordo perché portavo io la cartella con i disegni perché tu avevi paura di perderli.-

Blaine si illuminò.

-Dove sarei se non ci fossi tu!- disse salendo di sopra a vestirsi per uscire.

-Di sicuro sotto un ponte, se non ti ricordo di pagare le bollette ci staccano la corrente.-

“Perché non esistono le Ricordelle* in questo mondo? Devo fare tutto io.”




Appena uscito il padre di casa, Jacky salì sulla sua macchina e lo seguì a scuola.

Si tenne dietro di qualche passo, appena Blaine entrò nella stanza, lei trovò un nascondiglio per osservare tutta la scena senza essere vista.

Sgranò gli occhi quando vide il padre saltare addosso a Kurt, chiuse gli occhi e sperò con facessero niente, almeno lì.

“Santo dio, ti prego no. Lo so che sono stata cattiva ultimamente, ma non puoi obbligarmi ad una punizione del genere!”

Dopo una ventina di minuti, la situazione si sbloccò con la gioia di Jacky.

Riuscì a capire bene dove sarebbero andati la sera dopo.

Un piccolo ghigno si dipinse sul suo volto quando si alzò e dirigendosi verso l’uscita chiamò Breadstix per farsi tenere libero il tavolo davanti alla vetrata.

Il suo piano stava andando a meraviglia.

Doveva solo organizzare l’appuntamento e tutto sarebbe andato bene.






-...e poi vi ho fatto passare quella serata indimenticabile.- concluse Jacky con un sorrisino.

-Grazie,- disse Blaine –lo so che lo aspettavi.-

Blaine si alzò dal letto e prese il qua drenino. Lo osservò attentamente.

-Jacky mi devi promettere una cosa: questo quaderno deve sparire. Se lo trovasse Kurt sarebbe la fine di tutto. Potrebbe fraintendere e io non voglio perderlo di nuovo.-

Jacky abbracciò il padre.

-Lo nasconderò. Non lo troverà mai. Neanche io voglio perdere Kurt, mi sta simpatico.-

Blaine rise di gusto, -Se non ti era simpatico l’avresti già fulminato.-

Dette un bacio alla figlia e uscì dalla stanza diretto da Rachel, tra meno di una settimana ci sarebbe stato il cenone di Natale e quell’anno toccava a casa Hudson-Berry organizzare tutto e lui aveva promesso alla sua migliore amica di aiutarla.

Jacky si stese sul letto pensando a dove nascondere il quaderno, dipendeva tutto dal nascondiglio che gli trovava.

Se Kurt lo trovasse il lavoro di tre mesi andrebbe in fumo e, cosa ancora peggiore, potrebbe fraintendere e far del male a Blaine.

Assolutamente no.

Quel quaderno doveva sparire.

Ma dove?

~~¤~~






*Ricordella: è questa qui descritta nel primo libro di Harry Potter, viene regalata a Nevil Paciock dalla nonna. La Ricordella è una piccola, limpida sfera di vetro che diventa rossa se il padrone ha dimenticato qualcosa. Sfortunatamente, la sfera non ricorda allo smemorato cosa ha dimenticato.



Echy's Corner

Aggiornamento da ROMA! NdA se crepa de caldo.

Dopo interminabili settimane a L'Aquila proteggendo il mio pc da uragani pomeridiani, parenti ficcanaso e chi più ne ha più ne metta! Sono tornata a casuccia bella *w*

Non credete anche voi che Jacky sia un fottuto genio? Quando scrivevo di lei non me ne ero accorta xD

Piccolo avvertimento: quello che dice Jacky all'inizio del flashback è un po' alla cavolo. Lo so che non è così semplice crackare un codice, ma ho semplificato per non antrare troppo nei dettagli.

Il capitolo 20 è soft, niente di importata, serve solo a far passare del tempo. Tre mesi in 19 capitoli '-' come ci arriverò a Giugno?

Grazie mille a tutti, un bacio a tutti quelli che leggono e recensiscono i love you like a love song baby *canticchia*


Il 24 Agosto questa storia ha fatto quattro mesi *asciuga lacrimuccia* grazie e tutti quelli che mi hanno seguito fin dall'inizio e che continueranno ultil the very end *w*
Ho progettato una piccola raccolta di shot con missing-moments, se volete potete anche chiedermi di approfondire qualche scena che nella long è stata un po' tralasciata :)

Vi ricordo il piccolo spin-off sulla coppia Rikey/Lucas che è rimasto lì solo soletto "Friends, but with something more" dategli un occhiata e se volete lasciateci qualche recensione :D

Dato che è diventato di moda farsi un account ask.fm l'ho fatto anche io xD Mi sto divertendo un mondo. Se volete sbizzarritevi con le domande: http://ask.fm/TAKeRuECHY


Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina.




Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 31/8/2012, 15:56     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


E' venerdììì #capitanovvio e non capisco da dove venga tutto il mio entusiasmo dato che tra meno di dieci giorni mi troverò di nuovo incastrata con la scuola e sarà tutto tranne che divertente.
Comunque questo capitolo è dipassaggio, ma allo stesso tempo è importante. Si può essere due cose in contemporanea? BOH.
Il ventiduesimo capitolo è quesi finito, ho aggiornato i capitoli precedenti con le versioni betate dalla mia pucciosissima beta Hellionor che mi manca così tanto ç_ç
Buona lettura e ci rivediamo di sotto!



#20. Merry Christmas & Happy New Year!


La casa di Rachel e Finn era decorata meravigliosamente: ghirlande, luci, due alberi di natale una vero e uno finto fatto di materiale riciclato (da leggersi: riciclato dal teatro) entrambi pieni di palle di natale e altre decorazioni.
Rachel era raggiante nel suo abito rosso lungo e anche Finn aveva il suo fascino con l’abito; le festività erano gli unici momenti in cui riuscivano a convincere Finn a vestirsi per bene, di solito portava la tuta da lavoro dell’officina sporca di grasso e olio.
Blaine, Kurt e Jacky vennero accompagnati all’interno della casa, Blaine e Jay sapevano come muoversi in quella ‘reggia’ che era l’abitazione dei coniugi Hudson-Berry, ma Kurt venne spaesato da tutte quelle luci che mettevano in risalto la pazzia egocentrica di Rachel.
Sul divano si trovavano già David, Cooper e Thad intenti a discutere sul lavoro; vicino a Thad si trovava Sebastian che stava rimproverando i suoi alunni sulla loro totale incapacità di muoversi e prendendosela particolarmente con Rikey che aveva ereditato tutta la capacità di ballare dal padre.
Burt e Carole salutarono gli ultimi ospiti appena arrivati e tornarono a chiacchierare con la loro nipotina più piccola, Stephanie adorava quando gli adulti le davano ascolto e stava descrivendo dettagliatamente come si era conquistata il titolo di più bella della classe sbaragliando le altre pretendenti mostrando la sua bravura a cantare. Quella bambina era un concentrato di Rachel.
Kurt si sentì tagliato fuori, per tanti anni aveva chiuso il passato alle spalle e ora che si trovava con la sua famiglia si sentiva un estraneo. Loro avevano le loro abitudini, delle nuove abitudini.
La mano di Blaine si strinse nella sua e il sorriso del suo uomo gli fece passare dalla mente quei pensieri.
-Dai, io sono affamato.- disse Blaine trascinandolo nella sala.

Non erano passati neanche dieci minuti dall’inizio della cena che Bas e Jacky avevano iniziato a litigare su chi doveva prendersi il pezzo migliore del tacchino; vinse Jay, ma quando scoprì che il tacchino non era fatto di carne ma di un miscuglio di cibi vegetariani e vegani la sua faccia quasi disgustata fece ridere tutta la tavola.
Kurt osservò attentamente tutti i partecipanti: c’erano Burt e Carole che parlavano con Stephanie e la piccolina premiava l’attenzione nonno regalandogli parte della sua coca cola; Rikey e Lucas stavano discutendo dei nuovi strumenti arrivati al negozio di musica della città, Lucas stava osservando con aria sognante il volto dell’altro e pendeva dalle sue labbra, non si perdeva un movimento delle sue mani; David, Cooper e Thad continuarono il discorso che avevano iniziato sul divano e unirono a loro anche Blaine che come architetto aveva in mano la metà del lavoro da fare; Sebastian e Jacky discutevano di qualcosa gli capitasse a tiro, a volte lanciandosi dei piccoli insulti, ma ogni volta finivano per ridere insieme e si lanciavano dei baci volanti, quei due si volevano davvero molto bene; per ultimi a capotavola si trovavano Finn e Rachel che si tenevano per mano, i loro volti erano sereni, nessuno di loro due aveva realizzato il suo sogno eppure sembravano le persone più felici della Terra.

Prima di arrivare a casa Hudson-Berry, Kurt si era fatto raccontare le vicende che avevano avuto come protagonisti i due coniugi dalla sua partenza fino al suo ritorno in città.
Finn e Rachel non si erano sposati subito come Kurt pensava, avevano deciso di fare realmente il grande passo solo quando Jacky era entrata nelle loro vite.
Prima del matrimonio Rachel era scappata molte volte a New York per tentare di far avverare il suo sogno, ma ogni volta tornava a Lima più depressa di prima.
Finn aveva provato ad arruolarsi nell’esercito, ma Carole l’aveva convinto a cambiare idea, aveva mantenuto la promessa di cambiare lo stato del padre, solo dopo dieci anni era stato riconosciuto come l’eroe di guerra che era stato.
Rachel si era presa la responsabilità di dirigere il piccolo teatro di Lima, dopo la prima messa in scena e il tutto esaurito aveva capito che anche se il suo sogno non si sarebbe realizzato avrebbe potuto aiutare altri ragazzi come lei a lottare per diventare star; Rachel era diventata un mentore per le generazioni future, molte promesse del teatro era passate sotto le sue grinfie prima di assaggiare il palco di Broadway.
Finn aveva sostituito Burt nell’officina e con Noah aveva iniziato a dirigere anche la ditta di pulisci piscine, arrotondava lo stipendio e garantiva alla sua famiglia un tenore di vita alto.
I due coniugi erano felici e si stavano godendo il casino tipico delle feste che riempiva le loro case da quasi quindici anni.

-Damerino.-
-Hobbit.-
-Faccia da giumenta.-
-Spina nel fianco.-
-Denti da cavallo.-
-Ragazze, vi prego smettetela!- Blaine era intervenuto a bloccare Bas e Jacky in uno dei loro soliti scambi di opinioni. Ogni volta si finiva sempre così.
-Tesoro, non puoi metterti a discutere con una diciassettenne. Un po’ di contegno.- Thad aveva preso la mano di Sebastian cercando di calmarlo.
Blaine aveva messo una mano sulla bocca della figlia impedendogli di parlare, ma Jacky l’aveva morso.
-Ha iniziato lei!-, -Ha iniziato lui!-, entrambi indicavano l’altro accusandolo.
Blaine si stava osservando la forma del morso che gli aveva lasciato la figlia. Senza preavviso dette un piccolo schiaffo alla testa della figlia facendo ridere l’intera tavolata.
-Io ci lavoro con questa mano.- si giustificò Blaine.
Sebastian lo osservò con un sorrisetto e prima ancora che potesse dire qualcosa venne fermato proprio da Blaine.
-Prova a dire una delle tua battute e giuro che ti sfratto, mi tengo Thad e ti mando a vivere sotto i ponti.-
Bas fece l’offeso, -Certo che pure tu non sei da meno. Fai certe uscite.-
Blaine si prese la radice del naso tra e dita e scoppiò a ridere seguito subito da Sebastian.
-Va bene, noi stiamo buoni, ma niente più strane affermazioni altrimenti non mi ritengo responsabile di ciò che la mia mente dirà-, Sebastiano allungò una mano sopra il tavolo e la strinse con quella di Jacky, i due si fecero l’occhiolino e Thad sospirò.
-Incorreggibili, siete incredibili.- Thad passò un braccio sulle spalle del marito e continuarono a cenare tranquillamente.

Dopo la cena si aggiunsero anche Noah e Johnny Puckerman che portarono tre bottiglie di vino per “festeggiare in Puckstyle”.
Jacky si accoccolò al suo Johnny seduti sul tappeto davanti al caminetto acceso, si sederono vicino a loro Kurt e Blaine.
Blaine abbracciò da dietro Kurt portandolo quasi a distendersi su di lui.
Il resto della famiglia si era sistemato sui divani, Stephanie decise di accoccolata tra i nonni e i genitori ricevendo le attenzioni da Carole e da Rachel.
Rikey e Lucas invece decisero di avvicinarsi agli strumenti per suonare una canzoncina natalizia.

Noah era molto cambiato negli anni in cui Kurt non l’aveva visto: per primo la capigliatura, aveva deciso di mantenere il doppio taglio, ma ora la differenza di lunghezza tra la cresta e i capelli laterali era poca, un taglio sobrio per il lavoro che esercitava; il suo abbigliamento era impeccabile, il completo nero che aveva scelto era di prima qualità; sul suo viso spiccavano baffi e pizzetto che gli conferivano quel tocco che era sempre stato di Puck anche al liceo. Mentre osservava suo figlio e Jacky gli brillavano gli occhi, si vedeva che era felice di quella coppia. Spostò lo sguardo in basso notando Kurt e Blaine, gli rivolse un sorriso e si avvicinò a loro sedendosi sul tappeto.
-Guarda un po’ chi rincontro, è un piacere vederti Kurt!-
Puck lo abbracciò di slancio, Blaine sostenne entrambi evitando di finire per terra a tutti e tre.
-Sono felice anche io di vederti Puck.-
-Non ci avrei mai creduto, ma mi sei mancato.- disse Noah.
Kurt sorrise a quella confessione, Puck si era trasformato da un bullo che lo prendeva in giro e lo tirava nei cassonetti ad un ottimo amico che lo aveva protetto quando la situazione si era fatta insostenibile per lui al McKinley.
-Anche tu. Ma credo che mi siano mancate di più le tue scenate o le battute alla Puckzilla.-
-Puckzilla è ancora vivo, più forte di prima e ora attiro molte più ragazze. Sai i soldi attirano le pollastrelle e con il mio lavoro ne incontro sempre tante.-
Puck sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.
-Ho sentito che sei diventato famoso, racconta: come è la vita da divo?-
Kurt fece finta di pensarci, -Favolosa. Tutte le persone devono fare esattamente quello che vuoi tu, ti senti onnipotente. Puoi arrabbiarti anche sulle piccole cose: come il caffè che è due gradi più caldo di come lo volevi, oppure che il colore della stoffa non è quello che aveva ordinato. Diventi un po’ insopportabile, ma almeno ti rispettano e fanno quello che dici.-
-Mi sembra di sentire David.- disse Blaine facendo girare l’architetto.
-Io, cosa?- provocò David.
-Che vuoi il caffè ad una determinata temperatura altrimenti vola addosso al povero sfortunato che te lo ha portato.- spiegò Blaine.
-Scena terrificante.- aggiunse Puck.
-Tu lo sai quanto è importante per me il caffè di prima mattina, se non è perfetto inizio la giornata con il piede sbagliato e finisce male per tutti.- disse tranquillamente David.
-Tu lanci il caffè addosso la gente?- chiese stupito Kurt.
-Dovevamo sostituire le granite in qualche modo.-scherzò Noah.
-Affermano sempre che la temperatura è giusta. Io verifico solo la veridicità della loro affermazione.-, il sorriso sul volto di Karofsky fece scoppiare a ridere Blaine e Puck lasciando Kurt senza parole.
-Kurt sto scherzando. Non tirerei mai il caffè addosso ad un’apprendista, una volta l’ho tirato addosso a Blaine solo perché mi aveva fatto arrabbiare.- chiarì David tranquillizzando Kurt.
Kurt si girò e tirò uno schiaffo alla spalla di Blaine.
-Questo per che cosa era?- chiese stupito.
-Per lo scherzo.-
-Ma io non ho detto niente, hanno fatto tutto Puck e David, io cosa centro?-
-Sei il più vicino da colpire.- rispose Kurt.
Tutta la famiglia che stava assistendo alla scena scoppiò a ridere.
Kurt baciò una guancia a Blaine per farsi perdonare.


Nei giorni che separavano Natale da Capodanno Kurt e Blaine presero una decisione: convivere.
Jacky accetto volentieri l’altro nella propria casa e la convivenza sembrava rafforzare il legame tra Blaine e Kurt.
Le cose andavano a meraviglia: il quaderno era sparito, i due fidanzatini si godevano il tempo insieme e Jacky aveva sempre più tempo da passare con il suo fidanzato.
Era tempo di decisioni, i piccioncini decisero di dare un tono di ufficiale alla cosa annunciandolo a tutti la notte dell’ultimo dell’anno, non che il resto della famiglia non avesse capito che tra loro c’era di nuovo del tenero, ma per far capire all’altro che questa volta niente li avrebbe separati.


Il cenone dell’ultimo dell’anno era più rumoroso di quello di Natale, tutti parlavano di buoni propositi, di cose che avrebbero voluto fare nell’anno che veniva.
Prima del dolce Blaine attirò l’attenzioni di tutti battendo con il cucchiaino sul bicchiere. Una volta avuto il silenzio si alzò in piedi e schiarendosi la voce iniziò a parlare.
-Noi siamo una famiglia, quello che ci unisce va più del legame di sangue, ci unisce amore, amicizia. Questa sera vorrei rendere più saldo e forte un nuovo legame, quello tra me e Kurt, so che tutti quanti qui dentro l’hanno già capito, ma a me piace fare discorsi quindi lo ripeto: io e Kurt stiamo insieme.- Un applauso generale scattò alla fine delle parole di Blaine, lui fece cenno a Kurt di alzarsi, gli prese una mano e lo guardò negli occhi. –Voglio fare un proposito per l’anno nuovo: Kurt ti prometto che ti amerò ogni singolo giorno, che se anche avremo dei momenti difficili io non mi allontanerò mai, ho già provato cosa significa perderti e non vorrei che capitasse di nuovo; senza di te mi sono sentito perso, ma ora ti ho ritrovato, ci siamo ritrovati. Prometto davanti alla nostra famiglia che ti renderò felice.-
Kurt aveva gli occhi lucidi e stringeva la mano di Blaine senza riuscire a dire una parola.
Blaine alzò il bicchiere, -All’amore.-
-Al nostro amore.- riuscì a dire Kurt.
Dopo il brindisi, i due fidanzati si scambiarono un bacio.
Allo scoccare della mezzanotte tutti quanti sapevano che quello sarebbe stato un anno diverso, un anno più felice per Blaine e per Kurt, ma soprattutto un anno pieno di cambiamenti.





~~¤~~




Echy's Corner
Ed anche il capitolo 20 è andato!
Ora passiamo alla seconda metà della storia.
Kurt e Blaine stanno di nuovo insieme, Jacky e Bas sono adorabili, il diario sta cercando di far perdere le sue tracce... insomma tutto a posto!
Lo sguardo innamorato di Lucas è dolcissimo *w* dopo aver scritto questa scena ho immaginato la dichiarazione davanti agli armadietti di "Friends, but with something more".

Per la gioia di chi shippa Thadastian ho pubblicato una shot tutta per voi "Love at Second Sight", è stata ripresa un po' dalla storia che ha raccontato Thad nel tredicesimo capitolo, ma mi è sfuggita di mano xD

Mi è preso un colpo quando ho letto 111 seguite e poi 39 preferite, ho aspettato per dieci minuti che uscisse fuori un tizio ad urlare "SEi su Scherzi a Parte!", ma niente ...quindi è tutto vero?
*wwwww*

Vi amo, mio dolce donzelle e cavalieri (sempre se ci sia qualche ragazzo a leggere) <3

Voglio ringraziare Little Rach, Chrlie_FliFlo e colfersexual (ieri ho anche detto che Darren era in overdose da Colfersexual, ecco cosa causa una constante presenza sul profilo twitter di Mr. Criss ù_ù).

Un bacio a tutti,
Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 7/9/2012, 14:50     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Salve a tutti, questo è l'ultimo aggiornamento delle 17 *sigh* dato che dalla prossima settimana verrò sommersa da libri, compiti e professori urlanti che cercano di rubarmi l'anima per vivere qualche secolo in più non credo di avere il tempo per postare di pomeriggio, ergo il giorno rimane lo stesso ma l'orario cambia: posterò per le 20:30/21 (:
Siamo nel vivo della storia, è la seconda parte della long e da qui in poi le cose si fanno più "movimentate" xD capirete il perchè LoL

Piccola nota d’apertura. L’idea per quello che succede in questo capitolo l’ho presa da una shot Twincest, non ancora pubblicata dato che non è conclusa, che un mio amico ha scritto con il mio aiuto –diciamo che io mi inventavo le porcate e lui le scriveva-, questo è il trailer, lui è #Miharu (x) idee geniali come le sue possono essere sopportate e mandate oltre il porno solo e soltanto da me.
Vi dico solo che riscrivere quella scena mi ha fatto venire dei brividi che *brrr* amo <3
La canzone citata nel capitolo è questa qui di Adam Lambert, appena vedrete la notina cliccateci sopra e capirete anche il nome della canzone che ho scelto xD
*pervert mode ON*





#21. Cohabitation With Entertainment




La convivenza di Kurt e Blaine era partita con il piede giusto.
I due si chiudevano molto spesso nello studio di Blaine a ci restavano intere giornate. Blaine aveva quasi finito il progetto per il nuovo Auditorium e Kurt dava gli ultimi ritocchi alle mise per il Glee, le divise per le Cheerios erano già state mandate in produzione e sarebbero arrivate nel giro di qualche settimana consegnate direttamente nell’ufficio della preside Sylvester.
Kurt aveva preparato degli abiti speciali per il Glee Club, si era informato di quali canzoni avrebbero cantato e una volta ricevuto l’elenco delle canzoni da Sebastian aveva sistemato colore, tipo di stoffa e dettagli personalizzati. I ragazzi sarebbero stati entusiasti del suo lavoro.
Era quasi finito Gennaio e Jacky non era riuscita a trovare una sistemazione definitiva al suo diario, momentaneamente lo teneva nascosto nel cassetto della biancheria, ma non era più un posto sicuro da quando Kurt aveva iniziato a fare la “donna di casa”: nessun posto in vista poteva essere conteggiato nella ricerca del nascondiglio e nel frattempo Jacky continuava a tenere continuamente sotto controllo i due piccioncini.
Nei primi giorni di febbraio era stato lo stesso Kurt ad indicare a Jacky il nascondiglio perfetto per il suo diario: Kurt aveva ordinato di risistemare tutte le cianfrusaglie che invadevano la camera degli ospiti e le altre stanze per fare spazio alla sua roba che avrebbe portato da New York.
L’arduo compito di svuotare la casa era stato assegnato a Jacky, la ragazza aveva pensato che nessuno sarebbe andato a frugare tra gli scatoloni delle vecchie cose di suo padre e che quindi nascondere il diario in soffitta sarebbe stata la scelta migliore.
Nel sistemare dei vecchi cimeli di Blaine aveva trovato la sua divisa della Dalton e, dopo averla provata –adorava tutto quello che era del padre-, ci aveva infilato dentro il quaderno rosa affidandolo a quella stoffa blu e rossa.
Portò lo scatolone in soffitta sistemandolo nell’angolo più lontano e buio in modo che non potesse essere trovato da Kurt.
“Ma ti pare che Kurt entra in questa topaia a cercare dei vecchi scatolini ammuffiti?”
Rise all’idea dell’uomo con un fazzoletto davanti alla bocca sbraitando su quanta polvere ci fosse in quella stanza.
Uscì dalla soffitta e chiuse la porta a chiave, trovò una piccola scatolina marrone e ci affidò la chiave all’interno; posò la scatola in un angolino e sperò con tutto il cuore che Kurt non la trovasse mai o che non avesse mai avuto bisogno di entrare nella soffitta.
Scese le scale e sentendo la voce di suo padre e quella leggermente acuta di Kurt si diresse verso lo studio.
La porta era aperta e vide suo padre appoggiato al tavolo con un espressione scocciata, davanti a lui c’era Kurt che gesticolava con un fermacarte a forma di albero in mano.
-Blaine, ti devi decidere. Questa stanza è piena di cianfrusaglie inutili, tra un po’ non riuscirai neanche ad entrarci!-
-Non sono cianfrusaglie e non voglio liberarmi di loro. Io le colleziono.- Si difese Blaine.
-E va bene. Se non vuoi buttarle almeno spostale da qualche altra parte.-
Blaine sorrise e si avvicinò a lui cingendolo con le braccia avvicinandosi per baciarlo.
Kurt si lasciò stringere e prese le redini del gioco, liberò le mani posando il fermacarte sul tavolo e afferrò i fianchi di Blaine avvicinandolo ancora di più.
Il bacio si era spinto un po’ troppo e di sicuro ne’ Kurt ne’ Blaine sapevano che dietro di loro c’era Jacky.
La ragazza si schiarì la gola con un colpo di tosse.
Kurt si bloccò immediatamente e si morse il labbro, Blaine scoppiò a ridere guadagnandosi un pugno sulla spalla da parte dell’altro.
-Ragazzi, sinceramente, prendetevi una camera- disse Jacky chiudendo la porta e allontanandosi dai due.
“Pervertiti. Non si preoccupano neanche se una povera ragazzina innocente li vede”, Jacky rabbrividì e si chiuse in camera sua.
Nel frattempo Blaine non riusciva a smettere di ridere.
-Hai finito?- chiese Kurt sbuffando.
Blaine lo attirò a sé stampandogli un bacio sulle labbra.
-Sbaglio o abbiamo interrotto qualcosa?- disse con tono malizioso.
Kurt si strinse di più a lui e gli passò un dito sulle labbra guardando Blaine con una strana luce negli occhi.
-Sai quanto odio dover far piano per non faci sentire.-
Blaine baciò il dito di Kurt e ci passò la lingua sopra vedendo Kurt mordersi un labbro.
-Non ti preoccupare, a quello ci penso io.- disse facendo scendere le mani lungo i fianchi dell’altro arrivando alla sua cintura. Provò a togliere la camicia dai pantaloni per toccare la pelle diafana di Kurt, ma incontrò resistenza.
-Quanti cavolo di strati indossi?- domandò Blaine notando che sotto la camicia aveva una maglietta, aveva bisogno di toccare quella pelle e tutti quegli strati lo stavano facendo impazzire.
In risposta Kurt rise e andò a leccare il collo di Blaine.
-Sbrigati- marcò la parola mordendo la pelle tra l’orecchio e la mascella.
Blaine con uno strattone forte riuscì a liberare camicia e maglietta dal pantalone e passò i palmi aperti sul ventre tonico di Kurt che inarcò la schiena.
Il movimento improvviso fece scontrare i bacini di entrambi, per trattenere un gemito Blaine assalì le labbra di Kurt mordendole e succhiandole.
-Blaine... ah… c’è tua figlia nell’altra stanza- sussurrò Kurt.
Blaine cercò di riprendere fiato dopo il bacio e appoggiò la fronte su quella di Kurt guardando negli occhi.
I due scoppiarono a ridere, Blaine teneva ancora le mani sui fianchi dell’altro e posò un dolce bacio all’angolo della bocca di Kurt.
Si sentì il rumore di una porta chiudersi e poi l’inconfondibile voce di Jacky: -Piccioncini, io vi lascio la casa libera, vado da zio Bas a provare per il Glee. Tornerò per cena.-
I passi di Jacky sulle scale rimbombarono nell’improvviso silenzio della casa e, quando si sentì il rumore della porta di casa chiudersi, Kurt e Blaine si guardarono sorridendo complici.
La prima mossa la fece Kurt andando a strofinare il naso sul collo di Blaine.
Blaine fece scorrere le mani lungo i fianchi di Kurt infilandole nei suoi boxer palpandogli il sedere.
Kurt gemette e iniziò a lasciare delle mappate lungo tutto il collo mentre Blaine gli stuzzicava l’apertura.
Blaine tornò a stringere le natiche di Kurt issandolo su di sé; si spostò verso la porta ma, quando stava per sfilare le mani dalle mutande di Kurt per aprirla, venne fermato dal sussurro dell’altro.
-Restiamo qui, ti prego.-
Blaine guardò Kurt con lussuria e lo baciò, si spinse contro la superficie della porta avvicinando ancora di più il corpo dell’altro sul suo, tra di loro non c’erano più di qualche centimetro.
Quello spazio venne colmato dalla mano di Kurt che tentò di sbottonare i pantaloni ma Blaine lo bloccò e si spostò all’indietro fino ad arrivare alla scrivania dove lo fece distendere.
Sbottonò i pantaloni di Kurt tirandoli giù insieme alle mutande e poggiò le mani sul suo petto per farlo restare giù.
Blaine si abbassò tra le gambe di Kurt leccando l’interno coscia, l’altro boccheggiò e iniziò ad ansimare.
Il riccioluto giocò un po’ con quel tratto di pelle sensibile avvicinandosi sempre di più al sesso di Kurt fino a leccarne la base.
Kurt cercò di inarcarsi ma la presa di Blaine gli impediva di muoversi, spostò le sue mani sui capelli di Blaine stringendoli e spingendo la testa in basso.
Blaine rise e il suo alito caldo sulla pelle fece tremare il corpo di Kurt che spinse ancora di più in basso, il riccioluto iniziò a baciare tutta la lunghezza lasciando una scia umida.
-Dimmi cosa devo fare Kurt. Dimmelo e io lo farò- sussurrò per poi dare una leccata per tutta la sua lunghezza.
Kurt gridò e stringendo forte i riccioli nei palmi delle sue mani comandò: -Succhialo.-
Blaine si leccò le labbra e lanciando un occhiata piena di lussuria a Kurt inghiottì completamente il suo sesso.
Kurt boccheggiò, Blaine iniziò a succhiare stringendo le guancie per creare maggior frizione per poi muoversi prima lentamente e poi con un ritmo più accelerato.
Ad ogni affondo Kurt inarcava la schiena e si aggrappava ai capelli di Blaine stringendoli.
Blaine si staccò da Kurt lasciando il suo membro lucido di saliva.
L’altro aveva gli occhi spalancati e cercava di riprendere fiato, Blaine l’aveva lasciato insoddisfatto e provava un leggero fastidio nel basso ventre.
-Cosa stai aspettando?- chiese Kurt alzandosi sui gomiti per vedere Blaine che osservava la sua erezione.
-Ti va di provare una cosa nuova?- domandò con una punta di malizia Blaine.
-Sì, ti prego fai quello che vuoi- disse Kurt ributtandosi disteso.
-Sei sicuro?- chiese ancora Blaine.
-Ti prego, fai tutto quello che vuoi basta che ritorni con la bocca sul mio cazzo, sto esplodendo!-
Blaine rise al tono quasi disperato che aveva Kurt e si fiondò tra le sue gambe passando la lingua su una vena sporgente.
-Canterò per te, Kurt, solo e soltanto per te- sussurrò.
-Cos.. Ah!- Kurt urlò quando Blaine ingoiò la sua erezione fino a farla scontrare con la parete della gola.
-Cosa…ah.. vuoi fare?- chiese con la voce spezzata dai gemiti che gli stava procurando.
Blaine iniziò a cantare, non potendo muovere le labbra produsse solo dei gorgheggi ma le vibrazioni che produceva la sua gola arrivarono dritte al pene di Kurt che inarcò la schiena violentemente spalancando gli occhi.
j
It's alright you'll be fine baby, I'm in control. Take the pain take the pleasure, I'm the master of both
Anche se non poteva capire quello che Blaine stava cantando, Kurt si sentiva invaso da milioni di sensazioni: la bocca calda, la lingua che si muoveva veloce su tutto il suo membro e quelle vibrazioni gli stavano facendo vedere le stelle.
Kurt perse completamente la lucidità, adorava il modo in cui Blaine riusciva sempre a sorprenderlo, questa volta aveva superato se stesso.
Close your eyes not your mind. Let me into your soul. I'ma work ya 'til your totally blown
Blaine non era sicuro di quello che stava facendo, ma i suoni che produceva Kurt lo tranquillizzavano, stava donando piacere al suo uomo e sentire quella voce urlare solo per lui lo stava eccitando.
Dalla sua posizione Blaine poteva vedere Kurt inarcarsi e gemere a bocca aperta, sulla sua fronte si stavano creando delle gocce di sudore che arrivarono a bagnare i capelli appiccicandoli alla pelle, teneva gli occhi socchiusi come ad imprimere nella sua memoria ogni singola sensazione ricordandola in ogni sua sfaccettatura.
I pantaloni di Blaine diventarono sempre più stretti, ma cercò di resistere alla tentazione di slacciarseli e darsi piacere da solo concentrando tutta la sua attenzione su Kurt.
Blaine non sapeva se sarebbe stata un’ottima idea, ma aveva sempre avuto il desiderio di fare una cosa del genere e in cuor suo sapeva che l’unico con cui avrebbe voluto farlo sarebbe stato Kurt.
Kurt si inarcò spingendosi di più nella bocca di Blaine, lui continuò a cantare un’altra strofa.
Do you know what you got into? Can you handle what I'm about to do? 'Cause it's about to get rough for you. I'm here for your entertainment.”
Quando l’ultima vibrazione arrivò all’erezione, Kurt si sentì invadere dal calore e venne violentemente nella bocca di Blaine che lo succhiò fino alla fine.
Kurt si lasciò cadere sulla scrivania privo di forzo, l’orgasmo l’aveva stravolto completamente.
Blaine si leccò le labbra assaporando il seme di Kurt, si spostò vicino all’altro spostandogli i capelli dalla fronte sudata.
-Ti è piaciuto?- domandò Blaine trattenendo una risata.
-Non sai quanto- rispose Kurt in un sussurro, accarezzò leggermente un fianco di Blaine e notò il rigonfiamento nei pantaloni dell’altro.
Si tirò a sedere aiutato da Blaine e lo avvicinò per catturare le sue labbra in un bacio e quando si staccò per riprendere fiato gli accarezzò una guancia.
-Tesoro, non credi che dovrei fare qualcosa per sdebitarmi?-






Jacky era letteralmente fuggita da casa sua, suo padre e Kurt sembravano essere tornati due adolescenti con gli ormoni in subbuglio: ogni volta che li trovava insieme erano avvinghiati intenti a baciarsi e con le mani leinonvolevasaperedove. Praticamente meno tempo stava a casa e più poteva tenere al sicuro la sua sanità mentale.
Non che lei non fosse felice per la coppia, ma dovevano capire che non erano più due ragazzini e che in quella casa viveva anche una terza persona.
La ragazza corse immediatamente ad accendere la sua macchina per andare a scuola, tirò un sospiro di sollievo non appena si allontanò da casa sua.
Raggiunta l’aula canto vide tutti i ragazzi attorno a delle scatole al centro della stanza e in ginocchio Sebastian con gli occhi lucidi che teneva in mano quella che sembrava una giacca satinata in argento.
-Regà che succede?- chiese Jacky avvicinandosi al gruppo.
Sebastian scattò in piedi prendendo un oggetto dallo scatolone e nascondendolo dietro la schiena.
-Jacky sono appena arrivate le mise per l’esibizione delle Provinciali fatte da Kurt e sono spettacolari- il suo tono di voce tardiva l’emozione e la felicità.
Jacky fece per avvicinarsi alle scatole la Bas la fermò con un braccio e rivolgendole un grande sorriso aggiunse: -Ma non ci sono solo le mise. Credo che questo sia per te.-
Mostrò alla ragazza una specie di bombetta più rettangolare rosa ornato con un cordoncino a treccia, una piuma e una piccolo bonbon bianco*.
Jacky osservò stupita il cappello che lo zio gli stava porgendo e lo indossò subito.
-E’ meraviglioso, bellissimo, è perfetto per me e …sono senza parole!-
Si avvicinò alla prima confezione e osservando i vestiti restò sempre più meravigliata dalla bellezza degli abiti e dalla raffinatezza con cui era stati confezionati.
-Kurt è stato fantastico …tutto questo …per noi. Io gli faccio una statua d’oro!-
Puck stava osservando delle bretelle rosa ridendo.
-Hobbit, credo che anche queste siano tue. Ti ci vedo bene con il completo, il cappello e le bretelle rosa-, passò le bretelle attorno al corpo di Jacky avvicinandola per un bacio.
Lucas prese una delle scatole appoggiandola su una sedia, dopo di lui fece lo stesso Ryker e i due ragazzi smistarono i vestiti per i loro compagni. Lucas non smetteva di lanciare delle occhiatine all’altro scoppiando a volte a ridere quando Rikey arrossiva o abbassava velocemente il volto per non incontrare il suo sguardo.
Dopo aver distribuito le mise tutti i ragazzi si sederono aspettando che l’insegnate parlasse.
Sebastian si posizionò al centro dell’aula e guardando i suoi ragazzi gli sfuggì un sorriso.
-Mostriciattoli, la settimana prossima avremo le Provinciali e con gli abiti che Kurt ha fatto per noi saremo unici. Brillerete più delle stelle!-, i suoi ragazzi lanciarono un grido di entusiasmo, -sapete in dieci anni che insegno in questa scuola, voi siete sicuramente il gruppo che mi ha dato più filo da torcere in assoluto. Neanche il primo Glee che ho diretto dopo il trasferimento di Schuester mi ha fatto sudare così tanto. Mi avete fatto urlare, disperare e desiderare di uccidervi nel sonno perché non riuscivo ad ammaestrarvi, ma nonostante tutto siete arrivati sempre alle Nazionali e avete dato il massimo per convincermi del contrario …e ragazzi ci siete riusciti!-
Un applauso riempì l’aula canto e i ragazzi corsero ad abbracciare l’uomo.
-Ok, ora basta. Il momento dei sentimentalismi è finito. Dobbiamo riscaldarci per l’esibizione della prossima settimana-, i ragazzi tornarono a sedersi con un piccolo sbuffo, -ma credo che le prove possano aspettare. Per ora possiamo festeggiare tutti i successi che abbiamo avuto come gruppo. Hobbit con il cappello, vuoi farci questo piacere?-
Jacky si sistemò meglio il cappello in testa e facendo segno ai suoi amici di sistemarsi agli strumenti prese il posto di Sebastian al centro dell’aula.
Si schiarì la voce, -Dopo il discorso strappalacrime del professore Smythe, vorrei riproporre la mia prima esibizione. Mi ricordo ancora che quando la cantai eravamo solo in sei, il Glee Club si stava per sciogliere e volevo tirare su il morale a quelli che per me sembravano zombie. Ora siamo un gruppo molto numeroso e vorrei collegare un nuovo ricordo a questa canzone, un’immagine che mi faccia sorridere.-
Si voltò verso Rikey e gli fece segno di iniziare.
La melodia allegra della canzone si espanse in tutta l’aula.

You say that I'm messing with your head
All 'cause I was making out with your friend
Love hurts whether it's right or wrong
I can't stop 'cause I'm having too much fun
You're on your knees
Begging “please stay with me”
But honestly I just need to be a little crazy!

(Avril Lavigne – What The Hell)



Jacky cantava camminando verso Johnny, il ragazzo si avvicinò a lei e le girò intorno.
La ragazza ondeggiava a tempo e mimava le parole della canzone. Appena iniziò il ritornello corse verso la gradinata e salì fino all’ultimo venendo rincorsa da Puck.

All my life I've been good, but now
Oh I'm thinking what the hell
All I want is to mess around
And I don't really care about
If you love me
If you hate me
You can't save me baby, baby
All my life I've been good, but now
Woah what the hell!


Finito il ritornello il resto del Glee cantò “La, la, la, la, la, la, la, la, la, woah, woah” mentre Johnny si toglieva la chitarra e raggiungeva Jacky che si era seduta sul pianoforte.
Il ragazzo salì sullo strumento e avvolse la fidanzata in un abbraccio lasciandole un bacio sulla guancia e Jacky cercava di sfuggire alla sua stretta.


You say that I'm messing with your head, boy
I like missing in you man yeah
I am messing with your head
When I'm messing with you in bed



Jacky scese dal pianoforte con un salto e tornò a cantare davanti al gruppo.
Le altre ragazzi facevano i cori dietro alla voce principale di Jacky creando l’eco di alcune parole.
Jacky si voltò verso Johnny che la raggiunse cingendola in un abbraccio.

All my life I've been good, but now
Oh I'm thinking what the hell (what the hell)
All I want is to mess around
And I don't really care about (don't care about)
All my life I've been good, but now
Oh I'm thinking what the hell
All I want is to mess around
And I don't really care about (if you love me)
If you love me - no
If you hate me - no
You can't save me baby, baby (if you love me)
All my life I've been good, but now
Oh what the hell!

La, la, la, la, la, la, la, la, la…


Tutti i ragazzi cantarono insieme per poi stringersi un abbraccio collettivo al quale si aggiunse anche l’insegnate.
Si allontanarono un po’ unendo le mani al centro e alzandole in alto al grido “New Directions”.
Una risata unì il gruppo che si avviò verso l’auditorium a provare le coreografie per le Provinciali.
Sebastian si asciugò una lacrima solitaria che gli era sfuggita e sorrise guardando i suoi ragazzi.



~~¤~~






*tadaam http://img526.imageshack.us/img526/9991/90632449.jpg modestamente il mio capello ù_ù (scherzo) io ce l’ho nero –rosa non l’ho trovato- ma credo che per quello che servirà a noi vada bene questo rosa xD


Echy's Corner
Siete ancora vivi? I secchi di bava vanno svuotati xD
Ok, Fiore e Matilda hanno letto la prima parte del capitolo in antemprima e sono stata invasa dalla bava xD

Beh? Che volete?
Kurt e Blaine sono due ragazzini xD
Vi giuro che mentre scrivevo quella scena avevo una Poker Face incredibile, avevo mia madre che sistemava la camera e mio padre davanti a me ad aggiustare il pc LoL

Il prossimo capitolo sono le Provinciali xD


Allora dato che su Ask mi hanno chiesto come immaginavo i presonaggi che ho inventato ho deciso di fare un album con tutti i loro bellissimi volti *w*

Mi hanno chiesto sopratutto come immaginavo Jackline e...è questa meraviglia *w*

Queste invece è l'album in cui troverete gli altri personaggi: "Personaggi SOWK" trovo che Puck e Jacky siano meravigliosi *-*

Angolo pubblicità: la shot Thadastian "Love at Second Sight" se qualcuno ancora non l&#39;ha letta e la raccolta di Drabble Introspettive/Dark "There's something more obscure than the night: our soul."

Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina,
altrimenti se volete fare delle domande rimanendo in incognito potete lanciarvi su Ask.fm :)



Grazie di tutto gente!
Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 14/9/2012, 17:07     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Buon salve! Oggi è una giornata davvero importante: è ricominciato Glee *w*, oggi non ho fatto nada de nada a scuola perchè sono arrivat un gruppo di Danesi very crazy and funny che c'hanno fatto divertire tutta la mattinata. Quindi sono leggermente euforica perchè il mio ritorno a scuola non è stato traumatico, ma al contrario abbastanza rilassante.
*sì, ok, vi sto raccontando i cavoli miei e non vi lascio leggere il capitolo.. ok, ho capito ù_ù*
Provinciali! I nostri ragazzi si batteranno per superare questa cmpetizione.
Capitolo simpatico e sopratutto è uno snodo importante per una relazione. C'è una scena Thadastian che vi farà vomitare arcobaleni xD
Dato che questo venerdì sono ancora abbastanza libera dai libri, ho deciso di fare un ultimo aggiornamento delle 17, da venerdì prossimo posterò di sera. Per ulteriori dettagli andate nella mia pagina (il link è in fondo).
Buona lettura (:







#22. Sectional: Sick of Music






Il giorno delle Provinciali arrivò così in fretta che sembrava quasi impossibile che fossero già passate due settimane dall’inizio delle prove, ogni singolo giorno sembrava uguale a quello successivo e al precedente tranne per variazioni sull’orario scolastico.

Le New Directions si erano fatte in quattro per imparare le coreografie, Sebastian era fiducioso in loro e sapeva che avrebbero potuto farcela.

Quando quella mattina Sebastian si alzò dal letto il forte mal di testa che lo colpì lo fece ricredere indietro sprofondando nelle coperte, suo marito si svegliò quando la testa di Bas colpì il suo stomaco.

Thad aprì lentamente gli occhi e percepì un leggero tremore nel copro dell’altro.

-Buongiorno tesoro- disse mettendosi seduto e appoggiando una mano sulla testa di Sebastian, la sua fronte scottava e era leggermente sudata.

-Buongiorno amore, oggi mi sento così stanco e mi fa male la testa- disse coprendosi gli occhi con il braccio.

-Bas scotti, credo che tu abbia la febbre, non puoi uscire in questo stato.-

Sebastian si tirò velocemente seduto procurandosi un forte giramento di testa, -Neanche per sogno! Oggi i miei ragazzi si esibiscono e io non posso lasciarli da soli. Anche se fossi in fin di vita mi alzerei dal letto e andrei a sostenerli!-

Concluse la frase con dei sonori colpi di tosse.

Thad roteò gli occhi e afferrando per i fianchi Bas lo rimise disteso, gli accarezzo delicatamente la fronte e gli stampò un bacio sulle labbra.

-Perché queste dichiarazioni verso quei casi umani, come li chiami tu, le fai solo quando stai male?- chiese con tono divertito.

-Il mio cervello non funziona bene in questi casi-, guardò con aria afflitta suo marito e aggiunse: -Ora come faranno? Sono persi senza di me, quando non mi vedranno arrivare penseranno che mi hanno rapito gli alieni o che sono stato ucciso da un rapinatore …e loro si faranno prendere dal panico e non riusciranno ad esibirsi e poi Jacky darà di matto…-

Thad lo bloccò dandogli un altro bacio.

-Sei adorabile quando diventi così tragico. Non ti preoccupare, troveremo una soluzione. Per ora tu riposati e resta a letto. Ci penso io- annunciò Thad lasciando dei dolci baci sulla fronte del marito.

-Ti amo- pronunciò Sebastian accarezzando la guancia di Thad.

-Ti amo anch’io- rispose l’altro poggiando la mano su quella del marito.





Kurt e Blaine entrarono nella sala canto mano nella mano, in quelle libere tenevano la lista degli ordini di Sebastian e nell’altra un termos pieno di caffè.

Appena si fermarono al centro dell’aula i ragazzi li guardarono con curiosità, Jacky si alzò e si avvicinò a loro.

-Papà, Kurt, perché vi trovate qui? E sapete che fine ha fatto zio Bas? È da questa mattina che lo cerchiamo per tutta scuola- chiese la ragazza dopo aver abbracciato i due.

-Siamo qui proprio per questo- disse Blaine e poi si rivolse al gruppo di ragazzi:-Il signor Smythe ha la febbre e non potrà accompagnarvi.-

Alcuni ragazzi strabuzzarono gli occhi, altri spalancarono la bocca e i restanti rimasero immobili come pietrificati.

-La notizia li ha sconvolti più di quanto Thad aveva ipotizzato- sussurrò Kurt a Blaine.

Kurt fece un passo avanti e attirò l’attenzione dei ragazzi schioccando le dita.

-State calmi. Il vostro insegnate ha delegato questo compito gravoso a noi due, ci ha fornito una lista con tutto quello che dobbiamo fare, abbiamo partecipato anche noi a delle competizioni quando frequentavamo questa scuola quindi sappiamo come comportarci.-

Kurt smise di parlare aspettando una reazione dai ragazzi, questi squadrarono lui e Blaine dalla testa ai piedi fino a che un ragazzo seduto vicino a Puck non parlò.

-Lei è lo stilista che ha fatto quegli abiti strafighi per noi?-

Kurt annuì e il ragazzo si alzò arrivando davanti a lui, Kurt notò con disapprovazione che era più alto di lui.

Il ragazzo allungò una mano per stringere quella di Kurt.

-Saremo più che onorati di essere accompagnati da un genio come lei- annunciò con un sorriso.

Kurt fece un sospiro di sollievo e si lasciò andare in una leggera di risata.

Blaine colse la balla al balzo e incitò i ragazzi a seguirli sul pullman,;le New Directions uscirono dall’aula canto seguiti dai due uomini.

Blaine passò un braccio sul fianco di Kurt per avvicinarlo a sé e lasciare un bacio sulla guancia.




La location delle Provinciali era a sole tre ore di viaggio da Lima, la città di Cleveland aveva messo a disposizione il suo Teatro per le competizioni di Canto Coreografato.

Kurt aveva letto la lista che aveva stilato Sebastian e a volte si doveva fermare per capire se quello che aveva scritto era serio o no.


“Jacky deve stare ad almeno venti metri da qualsiasi distributore di merendine, il cioccolato la rende euforica e inizia a saltellare da tutte le parti peggio di una molla.
Puck tenterà di assecondare quell’Hobbit della sua ragazza quindi tienilo d’occhio perchè potrebbe scassinare un distributore per lei.
Tieni i ragazzi calmi e incoraggiali con qualche insulto.”



-Blaine, ma davvero tua figlia reagisce così al cioccolato?-

Blaine lesse l’appunto di Bas e storse il naso, -Purtroppo sì. L’ultima volta che ha mangiato una barretta Mars ha dato in escandescenza per un ora, ha saltato su qualsiasi mobile della casa, era impossibile fermarla, alla fine l’abbiamo presa e chiusa in camera sua.-

-Saltava sui mobili? Anche sul divano?-, Blaine annuì, -Mi ricorda qualcuno. Tu saltavi sui divanetti della Dalton e sul pianoforte in sala canto, di sicuro ha ripreso da te.-

Rise guardando l’espressione offesa di Blaine, si avvicinò a lui lasciandogli un bacio sulla guancia.

Continuò a leggere l’elenco fino a quando non venne sostituito dall’ordine di esibizione.

-Bene ragazzi, prima di voi si esibiscono gli Alternative Notes e per ultimi i DolciDiesis.-




Gli Alternative Notes si esibirono con i più grandi successi dei Green Day, il loro solista aveva una voce molto simile a quella di Bille Joe Armstrong.

Avevano preparato un’esibizione basata sulle capacità del solista, il resto del gruppo ballavo dietro di lui.

Quando si aprirono le tende del palco si vide subito il ragazzo al centro, gli occhi truccati di nero e vestito con una giacca di pelle, pantaloni strappati e maglietta bianca per emulare il cantante dei Green Day.

Summer has come and passed
The innocent can never last
Wake me up when September ends

Like my fathers come to pass
Seven years has gone so fast
Wake me up when September ends

(Green Day – Wake Me Up When September Ends)


A metà della prima esibizione Kurt vide i suoi ragazzi alzarsi dalle poltrone per avviarsi nelle quinte, prese la mano di Blaine e si strinse di più a lui.

Gli Alternative Notes abbandonarono il palco e la sala venne investita dall’illuminazione data dal grande lampadario appeso al soffitto.

-Kurtie, io non ho visto le mise che hai disegnato per loro, devo preoccuparmi per piume di pavone o lustrini dorati?- chiese Blaine lasciando un piccolo bacio sulla guancia di Kurt.

-Non credo, sono sicuro che resterai meravigliato da quello che ho creato, ho preso spunto da Jacky, mi ha aiutato tantissimo.- rispose lanciando un sorriso all’altro.

-Tu e Jacky vi siete avvicinati moltissimo in queste ultime settimane, sono felice che abbiamo la sua benedizione, per me il suo parere è tutto.-

-È tua figlia e pensi al suo bene, scommetto che se c’era qualche tuo compagno che non gli andava a genio te lo diceva subito, non è vero?- domandò fissando gli occhi di Blaine, sotto la luce del lampadario risplendevano di mille sfumature.

Blaine si lasciò prendere da una piccola risata, -Diciamo che se non gli piaceva passava le pene dell’inferno. Quando aveva sei anni ha collegato il campanello di casa alla corrente e ha fatto prendere la scossa ad un tipo con cui dovevo uscire.-

-Devo ritenermi fortunato- constatò Kurt, sul suo viso si aprì un sorriso radioso che venne catturato da un bacio veloce di Blaine.

-Molto fortunato.-

Improvvisamente il lampadario si spense e delle piccole luci colorate si accendevano ad intermittenza per una decina di secondi.

Calò il buio quando le tende del palco si aprirono rivelando una figura al centro illuminata da un solo riflettore con una luce bluastra.

La ragazza indossava un completo elegante, la bombetta rosa era inclinata in avanti a nascondere parte del volto, stringeva nella mano destra un bastone con il quale si reggeva e la sinistra era elegantemente appoggiata al fianco, il piede destro davanti a quello sinistro poggiato solo con la punta a terra; sembrava appena uscita da qualche film anni cinquanta.

Altri due riflettori si spostarono su di lei e iniziò a cantare. Alzò il bastone e spostò la bombetta per scoprire gli occhi.


So I was sitting there in the bar
and this guy comes up to me
and he said "My life stinks"
and I saw his gold credit card
and I saw the way he was looking at people across the room
and I looked at his face and you know,
what a good looking face, and I just said,
"Dude, your perspective on life sucks".

(Mika – Blame It On The Girl)


Jacky batteva il tempo con il bastone, dietro di lei si vedevano entrare gli altri ragazzi delle New Directions: le ragazza indossavano un vestito rosa con decorazioni giallo fosforescente e i ragazzi un completo argento satinato.

Visti da lontano sembravano illuminarsi sul palco.

Mentre Jacky cantava in solitario al centro del palco, gli altri le ballavano intorno.

Jacky gesticolava per dare enfasi alle parole, spostando il bastone da una mano all’altra faceva dei piccoli saltelli ad ogni battito del tamburo.


He's got looks that books take pages to tell
He's got a face to make you fall on your knees
He's got money in the bank to thank and I guess
You could think he's livin' at ease

Like lovers of the open shore
What's the matter?
When you're sitting there with so much more
What's the matter?
When you're wondering what the hell to be
Are you wishing you were ugly like me?



Per il ritornello Jacky indietreggiò fino ad essere inglobata con gli altri.

Lanciò il bastone lontano e prese per mano le due ragazze vicino a lei, nella strofa successiva John e Lucas la presero sotto le ascelle alzandola da terra, si spostarono verso il pubblico e adagiarono per terra Jacky.


Blame it on the girls who know what to do
Blame it on the boys who keep hitting on you
Blame it on your mother for the things she said
Blame it on your father but you know he's dead

Blame it on the girls
Blame it on the boys
Blame it on the girls
Blame it on the boys



Jacky cantò le ultime strofe ballando insieme alle ragazze, i ragazzi dietro di loro si stavano levando le giacche per mostrare la camicia rosa shocking.

Quando finì la canzone si sentì il battere di un tamburo, i riflettori si muovevano rapidamente su tutto il palcoscenico rivelando solo pochi spezzoni di quello che I ragazzi stavano facendo.

Kurt notò Jacky togliersi la giacca, indossava una camicia azzurra e delle bretelle fucsia, si tolse il cappello gettandolo lontano; rimase con il braccio allungato da una parte, alzò l’altro al cielo e il tamburo smise di suonare, al suo posto giunse il suono di una chitarra.

I ragazzi si sistemarono vicino a Jacky cantando con lei, le loro voci non erano perfettamente sincronizzate con quella della ragazza creando un eco.

Le ragazze ballavano alle loro spalle risplendendo sotto i raggi dei riflettori.

Con la luce puntata sul volto e senza copricapo, si notava il trucco di Jacky: aveva una linea blu da una guancia all’altra poco sotto gli occhi, le palpebre erano colorate d’argento e oro.

Anche le altre ragazze avevano un trucco simile, ma meno appariscente.


We can remember
Swimming in December,
Heading for the city lights
In nine-seven-five (1975)

We share in each other
Nearer than father
The scent of a lemon
Drips from your eyes

(Empire Of The Sun - We are the people)


Le ragazze presero il posto dei ragazzi, si avvicinarono di più a Jacky muovendosi intorno a lei.

La riccia rivolgeva le parole della canzone prima ad una poi ad un'altra compagna mimando con le mani; ruppe il cerchio che avevano formato e camminò verso il pubblico.

Si vedeva che ci stava mettendo il cuore in quella canzone.


Can you remember and humanize?
It was still where we'd energized,
Lie in the sand and visualize
Like it's... seventy-five (75) again

We are the people that rule the world
A force running in every boy and girl
All rejoicing in the world
Take me now... we can try




Muovendosi a scatti alzò prima un braccio al cielo e poi l’altro per poi abbassarli lentamente.

Indicò se stessa e poi il pubblico. Con una mano tenuta premuta sul cuore mimò le ultime parole della canzone indietreggiò fino ai suoi compagni.


I know everything about you
You know everything about me
You know everything about us

I can't do well when I think you're gonna leave me, but I know I try
Are you gonna leave me now?
Can't you be believing now?

I can't do well when I think you're gonna leave me..



Jacky venne catturata dalle braccia dei ragazzi e finse una lotta per liberarsi, man mano che I suoi compagni la portavano più verso l’interno del palco la musica si faceva più debole e così la sua voce.

Le luci si rispesero per pochi secondi, quando illuminarono di nuovo il palco tutte le New Directions erano in fila con un sorriso stampato sul volto.

Il pubblico applaudì e qualcuno esclamò anche complimenti e fischi di approvazione; sul palco Jacky e John si tenevano per mano e si voltarono verso Lucas e Rikey che sorrisero nella loro direzione.

Le New Directions abbandonarono il palco mentre gli ultimi applausi si esaurivano.

Nelle quinte si lasciarono prendere dall’entusiasmo con un abbraccio collettivo.

-Jacky, oggi ti sei superata!- esclamò Lucas, -Sei stata grandiosa… li hai catturati.-

La ragazza arrossì e borbottò un “grazie”, non era abituata a dei complimenti diretti.

Rikey fece un cenno al gruppo, le New Directions urlarono il nome di Jacky; lei fece segno di fare silenzio.

-Mostriciattoli, la guerra non è ancora finita. Finché non avremo la coppa è meglio non cantare vittoria- disse facendo il verso a Sebastian trattenendo a stento una risata. –Torniamo a casa vincitori!-

John allungò la mano al centro del cerchio che avevano involontariamente formato, subito dopo Jacky poggiò su quella del suo ragazzo, poi Lucas e Rickey e tutti gli altri.

Le alzarono tutti insieme al grido “New Directions”.



Si dovevano esibire ancora i DolciDiesis e i ragazzi ne approfittarono chi per sedersi in sala, chi per uscire fuori a fumare una sigaretta e chi, come Jacky, chiudersi in camerino cercando di mantenere la calma.

Kurt vide John uscire dal teatro senza Jacky, il ragazzo gli fece segno verso le quinte.

Kurt entrò nel camerino delle New Direction e vide Jacky rannicchiata per terra con addosso ancora i vestiti di scena. Le si avvicinò e sedette al suo fianco.

Jacky sobbalzò al contatto della mano di Kurt sulla sua spalla.

-Ansia da premiazione?- scherzò Kurt.

-No, non è quello.- Appoggiò la testa la muro dietro di lei e chiuse gli occhi. –Questa è la prima volta che partecipiamo ad una competizione senza Sebastian. Ho cercato di prendere il comando, ma… se avessi sbagliato tutto? Sbagliato la coreografia, le canzoni, l’intonazione della voce. Ho sbagliato tutto. Credevo che facendo finta di sapere cosa stessi facendo sarebbe andato tutto bene.-

Jacky aveva iniziato a straparlare e per fermarla Kurt la strinse in un forte abbraccio.

-Sei stata meravigliosa. Un leader perfetto, hai diretto i tuoi compagni con l’atteggiamento di un vero capo. Se fossi tuo padre sarei fiero di te.-

Jacky guardò Kurt negli occhi, da quando vivevano tutti e tre insieme Kurt si era comportato come un padre per lei e sentirsi dire quelle parole la fece emozionare.

-Tu sei come un padre per me.- Abbracciò Kurt, -Ti voglio bene.-

-Ti voglio bene anche io- sussurrò Kurt nei capelli ricci di Jacky.

-Dai, alziamoci da questo freddo e tetro pavimento e andiamo a vedere chi a vinto.-

Offrì la mano a Jacky per alzarsi e a braccetto si diressero verso la sala.




I ragazzi si trovavano di nuovo sul palco, questa volta ad aspettare il verdetto su quella gara.

Jacky era nervosissima, stringeva la mano di Puck troppo forte, ma il ragazzo stava sopportando il dolore delle unghie conficcate nella pelle, sapeva quanto era importante per lei quel contatto.

Vicino a loro Lucas stava tremando e Rikey gli passò un braccio sulle spalle per tranquillizzarlo, i due si scambiarono un sorriso.

Lucas si avvicinò di più a Jacky e le strinse la mano.

Tutti e quattro presero un profondo respiro quando i tre giudici salirono sul palco.

Il più basso era vestito come ad una festa di carnevale, aveva più colori lui che tutto l’armadio di Kurt, poi c’era una donna sulla mezza età che sorrideva come un idiota ed infine un ragazzo che poteva avere pochi anni più dei partecipanti, era un conduttore radiofonico di una di quelle stazioni ascoltate dalle casalinghe durante il giorno.

Quest’ultimo giudice teneva in mano la busta con il nome del vincitore.

-Buongiorno gente!-, la sua voce squillante riempì il teatro, -Sono davvero molto felice di essere qui insieme ai miei amici: Miss Lexy Yvonne dalla Yvonne Cosmetics e Igor Frurer che possiede il novanta per cento delle scuderie del nostro paese. Per chi non mi conosce io sono Squirt e delizio le vostre giornate con le mie battute da ormai quattro anni!-

Sventolò la busta in aria e riprese a parlare.

-In questa busta è conservato il sogno di una di questa squadre. Un solo Glee Club passerà le Provinciali per andare alla Regionali di Marzo. Per un solo gruppo le lacrime versate saranno di felicità.-

Aprì la busta e osservò il foglio, si voltò verso i tre gruppi e mandò diversi sorrisi a tutti.

-Bene, i vincitori delle Provinciali del 2033 di Cleveland, Ohio, con mio immenso piacere, sono…-




~~¤~~





Echy's Corner

MUAHAHAHAHA vi tengo sulle spine fino a venerdì prossimo xD

La Thadastian non è pucciosissima? *wwww*
Qui la nostra Jacky da il meglio di sè, ma si dimostra anche molto fragile ed insicura così come lo è stato Blaine quando era giovane ù_ù *le me geniàl*
Il discorso è lo stesso che fa Artie alla prima di West Side Story, ho scritto questo capitolo mentre rivedevo quella puntata e mi ha ispirato.
Il carattere che ho dato all'appunto di Bas è come io mi immagino la sua scrittura, credo che sia fine e delicata e che rispecchi il suo essere sempre elegante (come vestiti, a volte è leggermentente uno stalker).


Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina,
altrimenti se volete fare delle domande rimanendo in incognito potete lanciarvi su Ask.fm




Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 28/9/2012, 21:06     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Sono ancora viva, non disperate gente.
Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, dai una settimana non è tant.. *evita pomodoro marcio* Ok, scusate. Quante volte lo devo
ripetere?
Allora prima di tutto voglio ringraziare le ragazze del Gleeky che mi hanno aiutato con la traduzione del titolo. Natulamente per far
sembrare questa storia più fAiga io scrivo i titoli in inglese e si woo cool, però sono tipo 'na capra in inglese -cosa che uso Google
Traduttore per tradurre qualsiasi cosa- e io scrivo 'sti titoli in inglese avendo il terrore di fare qualche strafalcione assurdo e venire
linciata a colpi di dizionari.
Mie fobie a parte, vi ho fatto aspettare troppo e vi chiedo ancora scusa, ma è stato un periodo difficile e credo che lo sia stato anche per tutte le studentessi/studenti di questo mondo: riprendere il ritmo sonno-scuola-studio-sonno è stato molto complicato e traumatizzante per
me, non ho avuto neanche il tempo di respirare.
Questo capitolo serve per farmi perdonare/rincorrere con badili più grandi, il perchè lo capirete da soli ù_ù

Un ultima cosa: volevo salutare a95lex e mandargli tutto l'amore di questo mondo perchè è un ragazzo bellissimo, adorabile e in questa settimana è stato la mia ancora di salvezza. Grazie Ale ♥




#23.The owls are not what they seem





Sebastian prese un respiro profondo prima di scendere dalla sua macchina.

Grazie alle cure di suo marito era riuscito a guarire in pochissimo tempo, già la mattina successiva era di nuovo pieno di energia e senza la febbre.

Mentre camminava per i corridoi del McKinley la sua ansia aumentava ad ogni passo, era dal giorno prima che non aveva sentito i suoi ragazzi e ne’ Kurt ne’ Blaine l’avevano chiamato per fargli sapere l’esito della gara.

Nella sua testa stavano prendendo vita i peggio scenari apocalittici sulla loro disfatta alle Provinciali: aveva immaginato di entrare nella sala canto e di trovare tutti i suoi ragazzi impiccati per la delusione oppure dissanguati o avvelenati o…

Scrollò la testa per mandare via quei pensieri.

Stava per girare l’angolo quando venne fermato da una voce fin troppo familiare che lo chiamava, si girò di scatto e vide davanti a sé Jackline Anderson con il più falso dei sorrisi.

-Buongiorno professore! Vedo che si è rimesso dalla sua malattia, è una tale gioia riaverla con noi!- disse con la voce di un tono più alta.

-Hobbit, non me la racconti giusta. Parla! Cosa è successo alle Provinciali?- domandò puntandogli un dito in faccia.

Jacky prese un bel respiro e prese la mano di Sebastian accompagnandolo nell’aula canto.

-Zio, davvero, mi dispiace, doveva andare tutto in un altro modo, credevamo che tu non saresti tornato fino a domani e noi…-

-Cosa diavolo avete fatto?- domandò interrompendo la ragazza e fiondandosi dentro la stanza.

Al centro dell’aula erano radunati tutti i ragazzi che all’entrata del professore si girarono mostrando le loro facce stupite.

Puck fece un passo avanti e aprì la bocca per spiegare la situazione, ma Sebastian non gli dette il tempo di parlare perché iniziò ad arrabbiarsi.

-Voi, piccoli idioti, lo sapevo che senza di me avreste fatto un fiasco! Dannazione a Thad quando mi ha detto di restare a casa! Voi, dannati mostriciattoli, buoni a nulla, io vi boccio tutti da qui all’eternità. Io.. io..-

I ragazzi si erano spostati mostrando la coppa del primo posto, Sebastian si bloccò boccheggiando.

-Vi prego, ditemi che lo avete fatto per vendicarvi di tutti gli scherzi che vi ho tirato- esalò in un sussurro avvicinandosi al premio.

-Sebas… Professore- si corresse velocemente Jacky, -mi stavo scusando perché volevamo che entrassi in quest’aula tra cascate di champagne, coriandoli e musiche dei Queen. Ma lei si è ripreso in tempo record!- sbuffò saltando sul pianoforte (ennesima mania ereditata).

Sebastian si sentì osservato, tutti i ragazzi avevano fissato gli occhi su di lui aspettando delle scuse o una delle sue soliti frasi come “sono fatto così, è la mia natura”.

Bas si voltò verso i suoi alunni e roteò gli occhi quando vide le loro facce.

-Va bene, scusate ragazzi se ho esternato i miei pensieri, ma quell’Hobbit mi aveva davvero messo paura con quel suo faccino da cucciolo bastonato e quella vocina. Prendetevela con lei, io sono fatto così: rispondo con gli insulti.-

Jacky si distese sul pianoforte e si coprì gli occhi con le mani, -Bas sei sempre il solito.-

-Io? E tu, scusa? Ti sei avvicinata a me tutta tremante ed impaurita, cosa dovevo pensare?-

Sebastian si avvicinò alla ragazza e la tirò per i polsi in modo da guardarla negli occhi.

-Io ho avuto una reazione giusta, sei tu ad aver dato di matto. Non hai neanche dato tempo a Puck di spiegare! Devi controllarti- si difese Jacky.

-Riuscirei a controllarmi se tu non mi provocassi in quel modo- rispose Bas.

Tra i due iniziò un accesa discussione che finì come sempre ad insulti, Johnny decise di prendere in mano la situazione: si avvicinò ai due e schioccò le dita per attirare la loro attenzione.

-La riunione di famiglia è finita. Grazie.-

Spostò lo sguardo dal professore alla ragazza, in contemporanea i due rotearono gli occhi.

-Passiamo a qualcosa di più importante?- domandò con tono scocciato.

-Abbiamo vinto! Cazzo! Abbiamo stracciato quegli sfigati, gli abbiamo distrutto l’autostima, fratturato la voglia di vivere, poi li abbiamo calpestati come se foss..-

Puck venne interrotto quando Sebastian alzò una mano davanti alla sua faccia.

-Ho capito. Ora siediti psicopatico- disse indicandogli la sedia. -Complimenti per esservela cavata anche senza la mia guida.-

Sorrise in direzione dei ragazzi che si rilassarono e sorrisero a loro volta.

-Bene, ora uscite da quest’aula che devo sistemare la coppa. Via, via, fuori di qui.-

Come ogni volta Sebastian faceva il dolce per qui tre microsecondi in cui era pienamente orgoglioso di loro e poi si rimetteva la maschera di freddezza e pseudo disprezzo cacciandoli via.

Mentre i ragazzi uscivano dalla sala canto con un leggero borbottio, Sebastian si asciugò una piccola lacrima che gli era sfuggita.

-I miei ragazzi stanno crescendo- sussurrò per poi aprirsi in un grande sorriso.









Kurt si era subito messo a lavoro per creare le nuove mise per le Regionali, ma non sapeva che tipo di canzoni avrebbero portato e di conseguenza non poteva iniziare gli schizzi.

Prese il suo blocco da disegno e creò una figura femminile, le abbozzò una giacca e una gonna a tulle.

Strappo il foglio e lo buttò via.

Si strinse le tempie con due dita e iniziò un nuovo disegno.

Quando mezz’ora dopo entrò Cooper riuscì ad evitare una pallottola lanciata da Kurt.

-Ti sei dato al basket, ora?- chiese con una piccola risata notando il mare di carte per terra e sui mobili.

Kurt sobbalzò, si voltò e vide Cooper sorridergli.

Coop era appoggiato allo stipite della porta e osservava la stanza con un piccolo sorriso; indossava un jeans e una camicia a quadri, si poteva definire l’abbigliamento da tempo libero.

-Magari. Devo disegnare l’abbigliamento per i ragazzi del Glee e non so come fare. Sebastian non mi ha detto niente sulle nuove canzoni e… mi sento inutile.-

Cooper si avvicinò al tavolo dove si trovava l’altro e con un piccolo salto ci si sedette sopra.

-Lo so come ti senti. David è super impegnato con l’auditorium e non mi da più retta; credo che faccia così anche Blaine.- Kurt annuì, -Ma non dobbiamo abbatterci! Facciamogli un’improvvisata!-

Annunciò prendendo Kurt per un braccio trascinandolo fuori dalla stanza.

-Dai, no, non sono vestito bene, i miei capelli sono un disastro!- disse facendo resistenza.

Coop si fermò e lo guardò con un piccolo sorrisetto, -Credo che Blaine ti abbia visto in condizioni anche peggiori.-

Kurt arrossì e sbuffò, riuscì a liberarsi dalla stretta e incrociò le braccia sul petto.

-Per favore Kurt, mi sto annoiando. Possiamo anche passare a scuola a prendere i ragazzi. Tu potrai chiedere l’elenco delle canzoni a Sebastian così potrai lavorare.-

Con l’ultima frase riuscì a convincerlo.

Venti minuti dopo erano entrambi in macchina, Kurt era riuscito ad avere il tempo per sistemarsi e Cooper rideva ripensando a come era riuscito a farlo arrossire.

La prima tappa era l’ufficio di David: era una piccola palazzina a tre piani, gli appartamenti erano stati adibiti ad uffici; l’arredamento interno era molto semplice, color nero con dettagli bianchi.

L’ufficio di Dave si trovata all’ultimo piano, era il più grande di tutti dato che era stato conservato l’intero appartamento per il suo team.

Quando Kurt entrò vide una grande tavolata piena di progetti, un modello al centro del tavolo da finire di colorare, in un angolo c’era una macchinetta del caffè; dal salone si poteva vedere la zona cucina e un lungo corridoio, delle quattro porte che si affacciavano tre erano chiuse e solo l’ultima era aperta.

Cooper fece segno a Kurt di seguirlo, dalla fine del corridoio provenivano tre voci, due erano quelle di David e Blaine, ma parlavano troppo fitto per riuscire a capire di cosa stessero parlando.

Stavano per entrare nella stanza quando un uomo uscì molto velocemente pieno di progetti e altre carte, doveva essere la terza voce che avevano sentito.

I due entrarono nella stanza, Blaine stava bevendo una tazza di caffè appoggiato al tavolo e David ricontrollava un documento.

-Hey!- esclamò Cooper, -Come va il lavoro?-.

David si alzò andando ad abbracciare il marito lasciandogli un bacio a stampo, -Va.. male, stiamo in rilento. Non ci hanno ancora dato il permesso per iniziare i lavori nella zona in cui dobbiamo costruire.- Disse in tono deluso, -Volevamo consegnare il nuovo auditorium prima dell’inizio del prossimo anno, ma i ragazzi dovranno aspettare ancora un altro po’-.

Coop sorrise, -Hanno aspettato quasi vent’anni prima di avere la certezza di averne uno nuovo, credo che qualche mese non gli cambierà la vita-.

Blaine nel frattempo aveva posato la tazza sul tavolo e allungò una mano verso Kurt che la prese, lo spinse verso di sé stringendolo in un abbraccio.

-Non volevo disturbarti, ma Coop mi ha convinto- sussurrò Kurt al suo orecchio.

-Tu non disturbi, anzi-, Blaine gli morse il lobo dell’orecchio facendolo sussultare, -potrei prendermi cinque minuti di pausa- disse con tono malizioso.

Kurt fece una piccola risata, -Sicuro che ci basteranno cinque minuti?-

-Scommettiamo?- lo sfidò, si voltò verso David e gli chiese se poteva fare una pausa, quando l’altro annuì Blaine trascinò Kurt nel bagno e chiuse la porta a chiave.

Cooper e David era rimasti soli e ancora abbracciati.

-Perché sei venuto? Non ti interessa mai il mio lavoro, ma soprattutto perché hai portato anche Kurt con te?- chiese Dave.

Cooper sciolse l’abbraccio e si sedette sul tavolo.

-Questa faccenda mi puzza. Kurt è tornato da New York e magicamente ritorna con Blaine. Non che non sia felice per loro, Blainey è il mio fratellino e farei di tutto pur di vederlo sorride, ma… non ti sembra sospetto?-

Dave si massaggiò le tempie, -Credi che Kurt…-

-Non sto parlando di Kurt. Lo conosco, non farebbe mai una cose del genere; ha lasciato mio fratello per permettergli di rifarsi una vita, non credo che tornerebbe dopo vent’anni a riprendersi quello che era suo.- Fece una piccola pausa avvicinandosi al marito. –Sappiamo entrambi a chi mi sto riferendo. Quella piccola peste riesce a farci il lavaggio del cervello, ci manovra come burattini e.. beh lei è un ottima burattinaia!-

-Jacky non lo farebbe mai, sa che ci sono sempre delle conseguenze per quello che fa, no, non…-

-Dave, pensaci bene: prima che loro due si rimettessero insieme è venuta a farti una visita?- chiese guardandolo negli occhi.

David s’incupì velocemente, abbassò le spalle e chiuse gli occhi. -Sì,- esalò con un sospiro, -era venuta da me chiedendomi come funzionassero le luci del parco e io gli ho dato il controller per provarle. Credevo volesse utilizzarlo per qualche esibizione delle New Directions.-

-Se era per quello sarebbe venuto Sebastian, non trovi?-

Dave si sedette, si passò una mano sugli occhi e osservò il Cooper. -Secondo te loro lo sanno già che è tutta opera di Jacky?-

-Io penso che lo sappia solo Blaine. Anche se sembra impossibile, quei due viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda e… intuiscono quello che farà l’altro.-

-Pensi che dovremmo intervenire?- domandò.

-No- annunciò con un po’ di delusione, ci teneva alla coppia e non voleva che succedesse qualcosa. -Sappiamo entrambi quello che succederà, se deve andare così niente e nessuno potrà cambiare i fatti. Jacky gioca con il destino delle persone e non prende mai in considerazione quello che potrebbe succedere.-

I due uomini si guardarono negli occhi e sospirarono.

Si preannunciava una tempesta all’orizzonte, ma per ora si potevano gustare la tranquillità.







Nel frattempo a scuola Jacky stava dando spettacolo insieme a Puck per festeggiare la vittoria alle Provinciali.

I due ragazzi si trovavano su una tavola da surf tenuta in equilibrio sulla rampa delle scale grazie solo alle loro abilità da “acrobati” dondolandosi per non cascare.

La ragazza sentì fischiare l’orecchio e si bloccò improvvisamente poggiandoci una mano sopra.

Johnny al suo fianco perse l’equilibrio e si sbilanciò cascando verso le scale portandosi dietro anche la ragazza.

In quel preciso momento stava passando la Preside Sylvester.

-Ma sei cretina? Cazzo, mi hai fatto cascare, fortuna che non mi sono fatto male, potevamo anche romperci qualcosa!-

Jacky si alzò da terra massaggiandosi il fondoschiena dolorante e guardò con Puck, -Scusami, mi ha fatto male l’orecchio, mi dispiace- disse con tono dispiaciuto.

-Lascia stare, scappiamo prima che ci becchino, questi ci sospendono e ci tengo a non ripetere l’anno- detto ciò aiutò Jacky ad alzarsi e corsero via.

La ragazza aveva già raggiunto l’esterno quando notò che Johnny non era dietro di lei, si affacciò dalla porta di sicurezza e vide che Johnny era stato bloccato dalla Preside che ora aveva una faccia molto arrabbiata.

-Dannazione-, Jacky posò la testa sul muro avendo il forte istinto di fracassarla contro quel muro.

Erano finiti, li avrebbero sospesi o peggio espulsi e…

Le New Directions erano finite senza di loro.

Stava per farsi avanti per confessare la sua colpa che sentì le parole di Johnny alla Preside.

-E’ tutta colpa mia preside, mi stavo pavoneggiando e ho perso l’equilibrio.-

-Poteva andarci meglio. Potevi romperti l’osso del collo e liberare l’umanità dalla tua presenza. Ora vai subito nel mio ufficio.- Si voltò per salire le scale, si fermò all’ultimo gradino, -Puckerman, sei sospeso a tempo indeterminato.-

Johnny si voltò verso di lei e le sorrise.

Jacky mimò con le labbra “scusami” e scappò via.






-Sospeso? Lei ha sospeso la mia voce migliore. Lei è pazza!-

Le urla di Sebastian si sentivano per tutta la scuola.

-Ho preso la mia decisione, denti da cavallo, Puckerman è sospeso a tempo indeterminato e non potrà partecipare al vostro raduno settimanale di voci bianche.-

Smythe divenne rosso di rabbia, appoggiò le mani sulla scrivania della Sylvester e parlò a denti stretti: -Lei non vincerà. Quel ragazzo sarà mio, a qualunque costo. Lui parteciperà alle Regionali.-

Sue si avvicinò all’uomo con sguardo di sfida.

-Ti è andata bene Smythe, insieme a Puck c’era anche la figlia dell’Hobbit, se non fosse scappata alla velocità delle luce ora avrei preso anche lei.-

-Noi due abbiamo fatto un patto.-

-Oh, me lo ricordo bene Sebastian, tu dici di non tenere a quelle pesti, ma alla fine li salvi sempre-, la preside si era alzata e fronteggiava l’altro con la sua altezza.

-Anderson è intoccabile e questa te la posso far passare, ma gli altri no. Sono tre anni che quei due mettono a ferro e fuoco la mia scuola e quando è troppo è troppo!-

-Non ha distrutto nulla!- replicò Bas.

-E’ vero, ma le altre volte sì.-

Sebastian alzò le mani in alto in segno di resa.

-Puckerman seguirà lo stesso le lezioni del Glee Club e parteciperà alle Regionali- annunciò guardando negli occhi Sue.

-Provaci fatina e vedrai le fiamme dell’inferno.-

-Inferno? Io ci vivo nell’inferno.-

I due sostenerono lo sguardo per un paio di minuti, poi Sebastian lasciò perdere uscendo dall’ufficio della preside.

-Ho vinto io questa partita, vincerò anche la guerra!-






Jacky si stava mordendo il labbro così forte da farlo sanguinare, era raggomitolata per terra fuori scuola, si stava dondolando in preda ad una crisi di panico: per colpa sua Johnny era nei guai, l’avrebbero sospeso e lui l’avrebbe odiata, non le avrebbe più rivolto la parola, sarebbe rimasta da sola per sempre perché nessuno sarebbe voluto stare con una persona che scappa via invece di aiutare la persona che ama, anche suo padre gli avrebbe urlat…

I suoi pensieri furono interrotti da due braccia forti che la stavano abbracciando, Jacky alzò gli occhi e vide Puck sorriderle.

-Stavi facendo uno dei tuoi viaggi mentali, piccolina?-

-Perché non mi odi? Ti ho fatto sospendere o peggio espellere, dovresti odiarmi e non parlarmi più perché io sono un idiota e tu…-

Johnny la baciò per farla smettere di parlare.

-Non ce l’ho con te, non potrei mai avercela con te! E comunque mi hanno sospeso… Tanto Sebastian troverà il modo di farmi partecipare al Glee- disse con un alzata di spalle.

-Hey ragazzi che ci fate fuori scuola?-

La voce di Cooper allegra e frizzante fece sorridere Jacky che, aiutata da Johnny, si alzò da terra e salutò lo zio.

-Ci siamo presi una pausa, lì dentro è tutto così noioso- rispose Puck.

-Sei identico a tuo padre, avete lo stesso amore per la scuola-, Kurt aveva dato una pacca sulla spalla di Johnny facendo una piccola risata.

-Almeno so da chi ho ripreso- annunciò.

I quattro scoppiarono a ridere.

-Kurt, sei qui per la lista delle canzoni, vero?- domandò Jacky, l’uomo annuì.

La ragazza mise una mano in tasca alla ricerca di qualcosa, poco dopo estrasse un foglio ripiegato che porse a Kurt.

-Qui c’è l’elenco delle canzoni e dei suggerimenti di Bas sul nostro look. Mi ha anche detto di riferirti un messaggio.-

-Sono tutto orecchie-, Kurt sfoggiò uno dei suoi sorrisi.

-“Guai a te se mi rubi di nuovo la scena, sono i miei ragazzi e sono miei.”- imitò la voce di Sebastian procurando un’altra serie di risa da parte di tutti. -Sì, non è molto normale, ma credo che sia per il fatto che ci avete accompagnato te e papà alle Provinciali. Sta il più lontano possibile da germi e batteri per evitare una ricaduta.-

-Allora sarà meglio stargli lontano o rischio di venir aggredito per vendetta. Grazie, appena torno a casa mi metto subito a lavorare.-

Cooper fece segno agli altri di entrare nella scuola e i quattro di diressero verso i corridoi del McKinley.





~~¤~~





Echy's Corner
Ora avete capito cosa significa il titolo?
"The owls are not what tey seem", i gufi non sono quello che sembrano, italianizzato "Nulla è come sembra".
Anche David e Cooper hanno capito che c'è lo zambino di Jacky, ma non vogliono cambiare il corso degli eventi.
Si preannuncia una tempesta, in bene o in male?
*lancia pulce nell'orecchio*
La mia Little Rach sa qualcosa, mi lascio scembre sfuggire spoiler dirante le nostre chiattate e non riesco a non fangilizzare quando scrivo qualcosa di davvero wow.

Avete notato qualcosa in Jacky che ricordava Rachel?
Se sì, argomenta la tua risposta. Se no, argomentala lo stesso.
Ahahaha come le domande a scuola LoL
Davvero se notate qualcosa che vi piace o non vi piace, pensate che avrei dovuto trattare meglio, allungare qualche dialogo non esitate a dirmelo.

Ultima cosa prima di sparire nel nulla per una settimana xD ho appena "finito" una raccolta di drabble a tematica molto particolare (sul darek/introspettivo) e se vi andava di leggerele mi fareste un grande piacere:"There's something more obscure than the night: our soul.".


Ancora un'altra cosa, se poteste sprecare due minuti per lasciarmi una recensione anche piccolina mi fareste davvero un immenso piacere; io sono ho bisogno delle recensioni come Rachel ha bisogno degli appalusi, sono la mia benzina e mi incentivano a scrivere.

Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina,
altrimenti se volete fare delle domande rimanendo in incognito potete lanciarvi su Ask.fm :)





Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 5/10/2012, 20:22     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Buona sera, se state leggendo questa pagina significa che siete sopravvissute alla puntata più devastante della storia di Glee. Io sono ancora un po' scossa. Sarò, quindi, cotanto felice di dirvi che questo capitolo vi farà fare i salti di gioia.
Klaine all'ennesima potenza, a95lex ha avuto il suo solito pezzettino di capitolo che ormai è una prassi xD Lui mi fa aweggiare con i suoi racconti e io mi sciolgo così tanto da abbassare le difese e farlo avvambare peggio di un carbome ardente ù_ù
Detto ciò, vi auguro una buona lettura e ci vediamo di sotto :D



#24. Battle Plans





Sebastian stava pianificando qualcosa.

Lo si poteva notare da come aveva socchiuso gli occhi e posato le mani congiunte sul mento e dal suono delle rotelle del suo cervello che si muovevano in cerca dell’idea geniale.

La sospensione di Puckerman stava per mandare all’aria tutti i suoi sforzi.

Ma lui era più furbo della preside.

La Sylvester aveva detto che non poteva partecipare al Glee perché era sospeso dalle attività scolastiche.

Bene.

Loro avrebbero provato fuori scuola, di pomeriggio, a casa sua, anzi a casa di Puckerman per fargliela pagare.

Si dette mentalmente il cinque e sfogliò i disegni che gli aveva lasciato Kurt.

“Quell’uomo è un fulmine!” si trovò a pensare, “Gli ho dato la scaletta neanche una settimana fa e già mi ha portato le bozze dei costumi di scena.”

Notò con felicità che Kurt aveva seguito i suoi suggerimenti e aveva anche risposto al suo messaggio.

Se tu evitassi di ammalarti il giorno delle competizioni la scena sarebbe sempre e solo tua.
Nessuno ti ruberà quel branco di assatanati.
Kurt.


Fece una piccola risata e riposò l’attenzione sullo schema delle coreografie: avrebbe fatto una variante in questa competizione, doveva dare modo anche a gli altri di brillare sotto i riflettori.

Sorrise inconsciamente pensando ai suoi ragazzi e si rimise a lavoro.






Il suo piano era fallito: nessun ragazzo del Glee voleva fare prove extra fuori scuola.

Sebastian dovette cambiare piano: Puck avrebbe partecipato alle loro lezioni e se per caso fosse passata la preside si sarebbe nascosto nel suo ufficio dato che la Sylvester non ci entrava mai perché aveva paura di essere attaccata da gremlins o dai folletti che abitavano quei luoghi.

Almeno su quello poteva essere sicuro di non passare alcun guaio.

Entrò velocemente nell’aula di canto e si diresse direttamente alla lavagna, quando anche i ragazzi si accorsero della sua presenza smisero di chiacchierare.

FUTURO

Sebastian aveva scritto con il pennarello questa parola sulla lavagna.

Osservò i suoi ragazzi mandargli occhiate piene di dubbio e quando Jacky stava per chiedergli il perché di quella parola lui la interruppe.

-Futuro, una cosa così lontana eppure così vicina. Ho pensato molto a questa parola, il professor Schuester la ripeteva continuamente, ci faceva la predica su come avremmo dovuto votare la nostra vita a ciò che più amiamo, ha fatto aprire gli occhi a molti suoi studenti sul loro futuro. E’ un uomo che ha lasciato il segno e vorrei farlo anch’io, con voi.-

Posò il pennarello sul pianoforte e si avvicinò al gruppo, c’erano così tanti ragazzi e così differenti, ma poteva vedere come Jacky e Puck riuscissero a catalizzare l’attenzione su di loro.

Gli sembravano Finn e Rachel, solo che lui era leggermente più sveglio e lei meno paranoica.

-Quindi vi chiedo: cosa vorreste fare dopo il liceo o il college?-

Molti ragazzi risposero ballerini, cantanti, attori, ma il quartetto formato da Jacky, Puck, Rikey e Lucas non aveva risposto.

-Voi?- li indicò.

-Io vorrei diventare un batterista di fama mondiale- rispose Rikey sorridente.

-Io… credo che mi lancerò nel campo della medicina, cose come chirurgia cardiovascolare o neurologica-, il tono di Lucas era determinato e si vedeva dai suoi occhi che era il suo sogno aiutare la gente e di sicuro l’avrebbe avverato.

-Io sarò fortunato se arriverò ai trent’anni!- esclamò Puck per ricevere una gomitata da Jacky, -Ok, vorrei davvero diventare un chitarrista professionista, mio padre non c’è riuscito e io vorrei renderlo orgoglioso di me e fargli vivere il suo sogno attraverso di me.-

Sebastian fu realmente stupito, -Credo che sia la prima frase che tu pronunci che abbia un senso logico e… buona fortuna! Tu Jacky?-

La ragazza arrossì velocemente, abbassò il volto e borbottò qualcosa di incomprensibile. Allo sguardo di Puck alzò la testa e parlò a voce leggermente acuta.

-Vorrei diventare una scrittrice. Amo scrivere, amo inventare e tutti quanti potete confermare che di idee geniali ne ho a centinaia, credo di poter diventare ricca anche solo vendendole! Però è una cosa… stupida.-

-Non è per niente stupido.- disse Bas, -E’ il tuo sogno e come tale va rispettato. Io sognavo davvero di fare il professore perché volevo mettere qualcosa nelle vostre testoline vuote, ma principalmente perché adoro comandare e voi dovete fare quello che vi ordino.-

La classe scoppiò a ridere e Jacky mandò un bacio volante a Sebastian.

-Ma dovete sempre prendere in considerazione l’altra faccia della medaglia: l’insuccesso. Dovete fare i conti con tutte le possibilità e… se per caso i vostri sogni non si realizzassero, che cosa farete?-

Jacky si guardò ai lati, alzò di spalle, fece poi un piccolo sorriso, indicò Rikey e parlò: -Lui laverebbe i piatti, Puck sarebbe in prigione e io probabilmente sarei in un manicomio.-

Sebastian si portò una mano alla fronte mentre gli alunni si aprirono in una risata molto più forte della precedente.

-Non cambierà mai- sussurrò Sebastian tra sé per poi unirsi anche lui alla risata collettiva.

-Ok, il teatrino è finito,- disse Bas per ristabilire il silenzio nella stanza, -ora mettiamoci al lavoro con le coreografie per le Regionali. Voglio che siate perfetti e il tema di questa volta è più complicato e delicato, l’anno scorso dovevano portare una canzone dei Queen e abbiamo fatto un mash-up tra “Living on my own” e “The show must go on” cantato dai ragazzi ed è stato magnifico. Ma quest’anno dobbiamo fare almeno una canzone di Adam Lambert-, Jacky fece un urletto di emozione, era uno dei suoi cantanti preferiti ed amava cantarlo, -e sabbiamo già chi la canterà.- indicò la ragazza che si aprì in un sorriso, -Quello che mi preoccupa è la canzone da scegliere tra quelle in lista, molto sono particolari, ma credo di aver scelto bene per voi.-

Si spostò al centro della stanza ed iniziò a spiegare come avrebbero organizzato le Regionali tra fischi di approvazione e urletti di gioia.







La porta si chiuse con un leggero rumore, Blaine dimenticava sempre di chiamare il fabbro per sistemare quella giuntura, prima o poi si sarebbe rotta e sarebbero rimasti chiusi fuori o dentro casa.

Si diresse velocemente in cucina posando le tre buste della spesa sul tavolo e sistemando con calma tutto quello che aveva comprato.

Controllò la lista che gli aveva dato Kurt e si congratulò da solo per non aver dimenticato neanche una cosa.

Stava sistemando le scatole dei cereali dentro al credenza quando scese Kurt, Blaine l’aveva già sentito dai passi sulle scale, solo lui poteva avere un suono così bello anche quando camminava.

Kurt entrò in cucina grattandosi il collo e con un’espressione stanca tipica di chi ha fatto una notte insonne.

Blaine notò che indossava gli stessi abiti del giorno prima e questo lo fece preoccupare.

-Kurt, sicuro di stare bene?- chiese con la stessa tonalità che potrebbe avere una madre vedendo il figlio bianco come un lenzuolo.

In risposta ricevette uno sguardo assassino, Blaine non si scoraggiò e lasciando perdere la spesa andò ad abbracciare Kurt che sotto al suo tocco si rilassò.

Poggiò la testa nell’incavo del collo di Blaine ed ispirò a lungo l’odore muschiato del dopo barba di Blaine.

-Mi sto facendo in quattro per preparare quei vestiti per il Glee. Hai presente che devo fargli dei costumi che rimandino ad Adam Lambert? Quell’uomo mi ha fatto impazzire!-

Kurt poteva percepire lo sguardo di Blaine che faceva quando non capiva qualcosa.

-Un paio di anni fa mi hanno chiesto di disegnare i costumi per un suo video e Adam mi ha sommerso di richieste per accessori e… Ci sono diventato matto!-

-Però se la guardi da un’altra prospettiva tu sai già cosa va bene per fare Adam Lambert, quindi ti basterebbe riesumare quei costumi, modificarli un pochettino e farli per New Directions, no?-

Kurt alzò il volto ed osservò Blaine negli occhi, sul suo volto si aprì un sorriso mozzafiato che fece illuminare anche l’altro.

-Blaine sei un genio! Perché non c’ho pensato prima?-

Stampò un bacio sulle labbra di Blaine e così come era arrivato in cucina sparì al piano di sopra, ma questa volta era animato dalla felicità di aver risolto un problema.







Kurt uscì dallo studio solo diverse ore dopo, Blaine gli portava periodicamente nuove bottigliette d’acqua e qualcosa da stuzzicare venendo ringraziato con un bacio.

Mentre camminava verso la camera da letto per buttarsi nella morbidezza del materasso dopo una giornata passata seduto su una scomoda sedia, sentì il suono di una chitarra provenire proprio dalla quella stanza.

Socchiuse leggermente la porta e vide Blaine seduto a gambe incrociate sul letto con la chitarra in braccio intento a trovare degli accordi, teneva una matita sopra l’orecchio tenuta solo grazie alla quantità di ricci in cui si era arrotolata; in quel momento Blaine aveva un’espressione che Kurt giudicò dolcissima: si mordeva il labbro delicatamente, con gli occhi osservava attentamente un paio di fogli che teneva appoggiati davanti a lui, pizzicava lentamente le corde della chitarra per trovare l’arrangiamento migliore.

Era così preso che neanche si accorse di Kurt che si sedeva al suo fianco, si sporse lentamente e gli baciò una guancia facendolo sussultare.

Blaine si voltò e si trovò due occhi indaco che lo fissavano, si avvicinò per congiungere le sue labbra con quelle dell’altro.

Blaine poteva affermare di esserne drogato, non averne mai abbastanza di quelle bellissime labbra, così soffici, delicate e dolci come lo zucchero.

-Cosa stavi facendo?- chiese Kurt staccandosi dalle labbra di Blaine.

-Componevo. Anche se ora sono un rispettabilissimo e serissimo architetto non ho mai perso le vecchie abitudini-, si spostò per prendere i foglio davanti a lui.

Kurt prese i fogli che gli stava porgendo e riconobbe immediatamente la calligrafia fine e stretta di Blaine, i disegnini che faceva ai bordi dei fogli quando non riusciva a ricordare qualcosa o gli serviva un qualcosa che lo distraesse, poi in alto al centro del primo foglio il titolo della canzone.

-“Human”. Un nome molto particolare, posso chiederti quello che significa?-

-L’ho scritta moltissimo tempo fa, ma non ho mai trovato il ritmo giusto per cantarla.-

-Non hai risposto alla mia domanda-, sorrise poggiando la testa sulla spalla di Blaine.

-Ha un significato molto… particolare, è difficile da spiegare. In tutti questi anni si è caricata di nuovi significati ed emozioni.

Credo che questa canzone si spieghi da sola.- Fece una piccola pausa, poi gli chiese: -Se vuoi posso suonartela?-

-Ne sarei onorato- rispose lasciando un bacio sulla guancia per poi spostarsi in modo che Blaine potesse suonare la chitarra.

Gli era mancato moltissimo sentire Blaine suonargli una canzone solo e soltanto per lui con la chitarra, l’ultima volta che si erano trovati seduti sul letto con una chitarra avevano solo diciassette anni.

Kurt osservava come l’altro pizzicava le corde producendo quel suono che lui adorava alla follia, ma soprattutto adorava come suonare quello strumento creava quei piccoli calli sulle dita di Blaine che le rendevano così maledettamente belle e irresistibili quando sfioravano il suo corpo.

Blaine alzò la testa incatenando i suoi occhi con quelli di Kurt e iniziò a suonare un giro di accordi per poi cantare.



I feel like a loser (Mi sento un perdente)
I feel like I've lost (Sento di aver perso)
I feel like I'm not so sure if I feel anything at all (Mi sento come se non fossi nemmeno sicuro di provare qualcosa)
But believe me, I'm not helpless I just (Ma credimi, non sono senza speranza)
Need someone to love (Ho solamente bisogno di qualcuno da amare)
So my situation's rough (Quindi, la mia situazione è dura)
But that just makes me a dumb human (Ma questo mi rende soltanto uno stupido umano)
Like you (Come te)

(Darren Criss – Human)



Quando Blaine si concentrava a cantare metteva tutto se stesso e si vedeva dai suoi occhi che si illuminavano, ai suoi movimenti calibrati per dare il giusto tono all’accordo, a come muoveva le spalle e si dondolava per seguire il ritmo.

Quando Blaine suonava la chitarra era uno spettacolo meraviglioso.

Kurt percepì un brivido percorrergli la schiena, si sentiva calamitato verso quelle labbra che si muovevano producendo il suono più bello che avesse mai sentito.


Why (Perchè)
Do I have this incredible need to stand up (sento questo bisogno di alzarmi)
And say "Please, pay attention?" (E chiedere "Ti prego, puoi stare attento?")
It's the last thing that I need (E' l'ultima cosa che mi serve)
To make myself seen (Per farmi vedere)
Well, that ain't my intention (Ma non è mia intenzione)
No



Blaine manteneva il contatto con gli occhi di Kurt e poteva vedere l’effetto che gli faceva questo gesto.

Sapeva esattamente come ridurre l’altro in nulla di più di una pappetta informe sotto il suo controllo.

Gli piaceva giocare a comandare su di lui, di solito era il contrario: Kurt aveva quell’aria da bello e dannato, quegli occhi così azzurri e profondi da fargli perdere perfino il filo del discorso.

Ora era tutto nelle sua mani e sapeva che non appena avrebbe finito di suonare Kurt gli sarebbe saltato addosso, letteralmente.

Sapeva che quando Kurt si mordeva il labbro in quel modo si preannunciava una serata movimentata e Blaine non aspettava altro.

Jacky era a casa di Burt e Carole per provare con i cugini le canzoni per le Regionali, Sebastian era fuori a cena con Thad quindi non potevano avvenire strane apparizione nelle ore seguenti e loro due avevano la casa tutta per loro.


I feel like an artist (Mi sento come un artista)
Who's lost his touch (Che ha perso il suo tocco)
He likes himself in his art, but not his art too much (Gli piace l'arte, ma non la sua)
But believe me, I've got something (Ma credimi, ho qualcosa)
I just don't know how to say (Non so come dire)
That I'm just fine with the way (Che mi va bene il modo)
With the way that I'm moving (Il modo in cui mi comporto)
But that just makes me a dumb human (Ma questo mi rende soltanto uno stupido umano)




Allungò l’ultima parola con un giro di accordi, non appena il suono cessò si ritrovò le labbra di Kurt premute sulle sue.

Spostò la chitarra per terra e afferrò Kurt per i fianci approfondendo il bacio.

Si spostò a baciargli una parte particolarmente sensibile dietro l’orecchio, con le mani libere sbottonò la camicia di Kurt facendogliela scivolare via dalle braccia accarezzandogli la pelle.

-L’hai fatto apposta.. ah. Solo per avere il mio corpo, vero?- chiese Kurt in tono scherzoso liberandosi della camicia.

-Certamente- rispose mordendogli il lobo dell’orecchio.

-Doveri punirti, non mi puoi trattare così-, fece scivolare le mani lungo la schiena di Blaine afferrando il bordo del maglioncino sfilandoglielo.

-E’ vero, sono stato cattivo con te a farti questo-, lo guardò negli occhi mentre si toglieva anche la maglietta, -farò tutto quello che vorrai per farmi perdonare.-

Kurt si morse il labbro e dopo pochi secondi si avvicinò all’orecchio di Blaine, gli baciò la pelle poco sotto e sussurrò: -Voltati.-

Un brivido percorse la schiena di Blaine, si spostò per osservare gli occhi di Kurt per vedere se intendeva esattamente quello che stava pensando.

Gli occhi di Kurt erano diventati più scuri, Blaine li trovò maledettamente eccitanti.

Stampò un ultimo bacio su quelle labbra ancora rosse e si voltò distendendosi sul letto, subito dopo sentì il peso di Kurt sul suo corpo, alzò la testa per congiungere le loro labbra in un bacio dolce.

Sentì le mani di Kurt percorrere la sua schiena, man mano che scendeva lasciava un bacio umico seguendo la linea della sua colonna vertebrale.

Blaine tremava, ma era un tremore di eccitazione, Kurt lo notò solamente e si bloccò con le mani posate sulla cintura dei suoi pantaloni.

-Se non vuoi, va bene lo stesso-, spostò le mani sui fianchi e tirò Blaine per alzarlo sulle ginocchia. Lasciò un bacio sul suo collo per poi ripercorrere la mascella fino alle sue labbra.

-Ti prego, continua…-, baciò quelle labbra di cui non poteva farne a meno –mi stai facendo impazzire con quelle mani.-

Kurt poggiò i palmi sull’addome di Blaine e scese verso il basso incontrando un rigonfiamento nei pantaloni.

-L’ho notato-, sentì le mani di Blaine afferrare i suoi polsi. -Grazie- sussurrò sulla pelle del suo collo.

-Non devi ringraziarmi, Kurt. Io sono tuo e tu sei mio, noi ci apparteniamo e questo è solo un altro passo per rafforzare il nostro rapporto.-

-Come riesci a trovare sempre le parole giuste?- chiese Kurt.

-Sono fortunato, il criceto che gira la ruota nel mio cervello si mette in movimento ogni volta ci sei tu nei paraggi. Ma non so se è un bene o un male.-

La risata cristallina di Kurt arrivò alle orecchie di Blaine come una melodia paradisiaca, si inebriò di quel suono chiudendo gli occhi.

-Torna giù… e dì al tuo criceto di scendere dalla ruota-, spinse sul letto Blaine usando il suo corpo.

Blaine allungò una mano ad aprire un cassetto del suo comodino, tirò fuori una boccetta di lubrificante e un quadratino argentato posandoli sul letto vicino a lui.

Kurt tornò a sfilargli i pantaloni, li fece scivolare lungo le gambe accarezzandogli la pelle che man mano veniva esposta.

-Ti piace torturarmi-, più che una domanda era un’affermazione quella che aveva fatto Blaine con voce spezzata quando Kurt baciò il suo interno coscia.

-Mi piace la tua pelle- rispose Kurt accarezzandogli quella zona.

Prima di sfilare i boxer a Blaine, Kurt si tolse gli ultimi indumenti che gli erano rimasti.

Afferrò l’elastico delle mutande di Blaine e le sfilò velocemente lanciandole ai piedi del letto.

Kurt si trovò ad ammirare il sedere sodo di Blaine, se l’altro aveva una venerazione per la suo pelle, Kurt adorava quel fondoschiena e amava quando si metteva dei pantaloni che lo valorizzassero.

Afferrò il tubetto del lubrificante e se ne versò un po’ sulle dita, lo miscelò per riscaldarlo e iniziò a preparare Blaine.

Sentì Blaine rilassarsi sotto i suoi movimenti, si inarcava ogni volta che Kurt sfiorava quel punto che gli faceva perdere la testa.

-Kurt, ti prego… ah. Sono pronto, ti prego…-, Blaine si era inarcato stringendo con forza le coperte nei palmi delle mani.

Kurt sfilò le dita da lui, indossò il preservativo e si avvicinò a Blaine, baciò il suo collo e sussurrò nel suo orecchio: -Girati. Voglio guardarti negli occhi.-

Blaine fece come gli era stato detto e si trovò puntati addosso due occhi azzurri che lo osservavano come se fosse la più bella meraviglia del mondo.

-Ti amo- sfuggì dalle labbra di Blaine.

Un sorriso si formò sulle labbra di Kurt che venne catturato da un bacio da Blaine, -Ti amo anch’io- rispose.

Blaine strinse la gambe ai fianchi dell’altro per avvicinarlo di più.

Kurt si posizionò meglio, spinse una prima volta entrando in Blaine che chiuse gli occhi e allungò le braccia per farsi abbracciare. Kurt si avvicinò al corpo dell’altro per baciarlo e lasciarsi stringere da quel corpo forte, ma allo stesso tempo fragile e prezioso.

L’espressione di pura passione che aveva Blaine estasiava Kurt, ad ogni spinta riceveva un gemito direttamente nell’orecchio.

Quando il ritmo iniziò ad accelerare anche Kurt perse la testa e si fece trasportato dalla passione; lui e Blaine si baciavano profondamente e non si accorsero di essere rotolati sul letto, quando Blaine si allontanò dalla bocca di Kurt per riprendere fiato notò che l’altro era disteso e un piccolo lampo nel suo cervello gli diede un idea.

Si alzò aiutandosi con la forza delle gambe facendo uscire quasi del tutto il membro di Kurt da se, chiuse gli occhi e si lasciò cadere venendo letteralmente impalato.

Le onde di piacere si propagarono in tutto il suo copro e in quello di Kurt, avevano entrambi urlato e ora si guardavano ansimando a bocca aperta.

Blaine si alzò e si lasciò cadere altre volte ancora finché i muscoli delle sue gambe non riuscirono a reggerlo più, Kurt lo abbracciò e lo spinse indietro in modo da stare di nuovo sopra.

Fece scivolare una mano lungo il corpo di Blaine fino ad afferrargli il membro e lo massaggiò a ritmo con le spinte.

Blaine sentì un forte calore espandersi nel basso ventre, stava urlando di piacere e stringeva forte Kurt a se affondando le unghie nella sua carne.

Era troppo per lui, tutte quelle emozioni, quell’odore di passione, amore e sudore gli stava inebriando la mente, amava tutto di Kurt e lo stava facendo impazzire così tanto che gli girava la testa, l’altro gli stava mordendo il collo per poi leccare la parte arrossata.

L’orgasmo lo colpì all’improvviso, orami era arrivato al limite, urlò il nome di Kurt e si accasciò senza forze sul letto, Kurt su di lui stava continuando a spingere.

Era bellissimo con quei capelli appiccicati alla fronte, la pelle lucida di quello strato di sudore, quegli occhi così blu e profondi.

Poco dopo Kurt urlò il suo nome e si lasciò cadere su di Blaine riprendendo fiato.

Blaine lo abbracciò chiudendo gli occhi, ispirò il loro odore e desiderò vivere quel momento per sempre.

In quel momento erano solo loro due, due uomini innamorati che si erano ritrovati dopo tanti anni che stavano vivendo la loro storia d’amore.

Blaine non poteva essere più felice.

-Sai-, Kurt stava disegnando dei ghirigori con il dito sul suo petto. –potrei farmi mandare la mia roba da New York e spostare la mia attività qui a Lima. A New York ci posso tornare per le sfilate… non è obbligatorio che io resti lì, anche perché io voglio stare qui, con te per sempre.-

La voce di Kurt era come un sussurro, ma quelle parole sortirono l’effetto di un urlo su Blaine, lo strinse più forte e gli baciò la testa.

Blaine pensò a quanto lavoro aveva fatto Kurt per farsi un nome in quella città, era sempre stato il suo sogno e, in parte, anche il suo.

-Non è necessario di spostare la tua attività qui, in questa cittadina sconosciuta, potrei… potrei trasferirmi io non appena Jacky finisce la scuola, lei aveva già pensato di andare a New York per studiare…-

-Blaine, non devi accontentarmi. La tua vita è qui e…-, Kurt alzò la testa per guardare negli occhi Blaine.

-La tua è a New York.- lo interruppe Blaine, -Siamo adulti ormai, abbiamo fatto la nostra strada e ci siamo allontanati, ma tu hai costruito un impero a New York e non sarò io ha farlo crollare.-

Kurt si avvicinò di più baciandolo, -Grazie, ma non voglio che tu ti allontani troppo dalla tua famiglia. Potremo, forse, abitare a New York e poi tornate qui per le vacanze… Sai mi è piaciuto davvero tanto passare il Natale con Rachel e, sai, ora che ho riallacciato i ponti con tutti mi dispiace andarmene cos…-

Blaine lo baciò interrompendolo, -Sei il mio angelo, Kurt, e io ti amo ogni giorno di più.-

-Ti amo anch’io-, tornò a baciare le labbra di Blaine.

I due rotolarono sul letto finché non furono troppo stanchi per addormentarsi.







~~¤~~






Echy's Corner
Se non conoscete quelle canzoni dei Queen potrei venire a casa vostra e farvele ascoltare per 24 ore consecutive, comunque le trovare a questi link:

Living on my own: https://www.youtube.com/watch?v=o-urnGgFs4k
The show must go on: https://www.youtube.com/watch?v=4ADh8Fs3YdU

Ho saltato un pezzo della canzone che mi sembrava fuori tema, tutta la traduzione la potete trovare qui: https://echy-world.blogfree.net/?t=4242981

Comunque Blaine passivo ci voleva ù_ù

Vi ho fatto tornare il sorriso, vero?
Sono felice.
La Klaine a NY, prima o poi xD
Vi è piaciuta la scelta della canzone?
Human non avrò più lo stesso impatto su di voi LoL



Mi è venuta la malsana idea di fare un video per voi, quindi tenete d'occhio il mio canale YouTube perchè potrebbe spuntare fuori un video dal nulla xD


Devo dirvi una cosa che di sicuro non vi piacerà.
Mi prendo un'altra settimana e voi potrete ben capire il perchè.
Il prossimo aggiornamento sarà il 19 Ottobre.
Non è stata la puntata a causarmi questo "blocco", lo ha solo amplificato. Quest'anno la scuola è diventata invivibile, tra orario di merda e professoresse che pretendono troppo. Lo so che il mio compito è studiare, ma loro non capiscono che non siamo essere meccanici e prima o poi dovremmo pure dormire o mangiare per restare in vita.
Comunque il prossimo capitolo è già iniziato, se riesco a finirlo entro venerdì potrei pubblicarlo in tempo -cosa degna di un vero e propio miracolo- altrimenti venerdì 19. In ogni caso tenetemi d'occhio su facebook e twitter per vedere cosa mi invento.

<p style="text-align:center;">Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina,
altrimenti se volete fare delle domande rimanendo in incognito potete lanciarvi su Ask.fm



Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 14/10/2012, 19:08     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Scusate le due settimane di vuoto, ma come potete aver ben capito non tutti si sono ripresi dopo la 4x04, il capitolo precedente era già scritto e sistemato, ma questo era vuoto, una pagina bianca senza neanche il titolo.
Ho sfogato tutta la mia frustazione in questo capitolo, ho lasciato una perte di me qui dentro. Questo è uno dei capitoli più personali che io abbia mai scritto, mi racconta romanzandomi e se riuscirete a leggere dentro Jacky capirete moltissimo di me.
C'è un personaggio che ho creato in questo capitolo, lo vedrete solo questa volta, ma credo che lo odierete già. Non vi anticipo niente.

Voglio dedicare il capitolo alla mia Clara, ti voglio così tanto bene, grazie per i pomeriggi passati a chiacchierare, grazie per la tua pazienza e per il tuo amore che non riuscirò mai a ricambiare pienamente, sei una persona stupenda e avrai sempre un posto d'onore nel mio cuore.

Buona lettura, ci rivediamo nel mio angolino di sotto :)



AVVERTIMENTO: Language!
E’ presente un personaggio con una particolare dote espressiva. Sarà solo per questo capitolo.
Spero di non urtare la sensibilità di nessuno.





#25. A Game of Trick


Jacky aveva tirato uno scappellotto a Johnny che faceva finta di esercitarsi seduto sul divano vicino a lei che era in piedi osservando tutti i ragazzi radunati nel camerino dell’Auditorium di Columbus.

Questa volta avrebbero dovuto fronteggiare i Warbler e i DoDiesis, se i secondi potevano anche essere trascurati, i primi erano da temere.

Negli ultimi anni quegli uccellacci ne avevano combinate di tutti i colori per vincere a tutti i costi: l’ultima volta che si erano sfidati avevano sabotato gli strumenti di scena e, con un brutto scherzo, avevano rinchiuso Lucas nel ripostiglio delle scope.

Tra New Directions e Warblers non scorreva buon sangue e si poteva fiutare nell’aria l’odore di guerra, un clima di disastri e sciagure si stava piano piano impossessando di tutti i ragazzi che tenevano i sensi all’erta in caso di attacco.

Al contrario dei suoi compagni Jacky si era svegliata di buon umore quella mattina, si sentiva riposata e tranquilla, sentiva che quella volta non sarebbe successo nulla di grave.

Si sentiva sicura: aveva fatto tutti i suoi esercizi vocali speciali dati da sua zia Rachel e con lei aveva fatto una sessione di danza extra per essere ancora più agile e scattante sul palco.

Adorava sua zia e la sua personalità e ogni volta che la vedeva desiderava sempre più ardentemente avere la sua stessa forza di volontà, Rachel era il suo secondo punto di riferimento dopo il padre.

Fin da quando era piccola, Jackline passava molto tempo in compagnia di Rachel e ne assorbì abitudini e modi di fare.

Forse le abitudini più eclatanti che aveva “ereditato” dalla zia fu la sua routine mattutina e l’ossessione per gli esercizi vocali prima delle gare, riusciva ad obbligare tutto il gruppo a mezz’ora di vocalizzi per stabilizzare le corde vocali e riscaldare la voce.

I suoi compagni la guardavano male, ma capivano che era anche per il loro bene avere una voce pronta e serviva anche per evitare infortuni che avrebbero rovinato l’esibizione e la loro gara.

Le New Directions erano sedute sui divanetti del camerino riscaldando la voce.

Sebastian osservava la scena appoggiato al muro ricontrollando la scaletta delle canzoni che avrebbero cantato da lì a qualche ora.

La competizione si era alzata di un gradino e ora tutto stava nel “proteggersi” dagli attacchi di quelli che potevano essere i suoi stessi studenti.

Bastian non riusciva a capacitarsi del perché i Warblers avevano iniziato a comportarsi così e non riusciva neanche a ricordare il momento esatto in cui quei ragazzi dolci e gentili vestiti di blu e rosso erano diventati quei demoni guidati da Satana in persona.

Ripensandoci meglio Sebastian riusciva a visualizzare quando tutto era cambiato.

Esattamente tre anni fa la guida dei Warblers era passata da Logan Roger, un ragazzo bonaccione e leggermente tonto che aveva guidato il gruppo con saggezza e rispetto per le regole, a Zachary Bedrag*, praticamente l’incarnazione del diavolo con aggiunta di carisma e bellezza, un mix esplosivo che aveva trasformato quei ragazzi calmi e buoni in veri e propri delinquenti tanto da far passare Puck Senior in un bravo ragazzo.

Prese un respiro profondo e si appuntò mentalmente di andare a parlare con quel demonio per evitare di fargli combinare un disastro, l’anno precedente i Warblers erano stati eliminati per i tentativi di sabotaggio nei confronti delle altre squadre.

Ci teneva a quei ragazzi, sapeva che erano buoni, l’unico problema era Zac, riusciva ad ammaliarli e a manovrarli come burattini.

Batte un paio di volte le mani per attirare l’attenzione dei suoi alunni, quando tutti smisero di cantare e si voltarono verso di lui iniziò a parlare.

-Ragazzi, alle Provinciali siete stati bravi anche senza il mio aiuto e avete vinto, ma sapete meglio di me cosa succederà oggi quindi occhi ben aperti e qualsiasi cosa vi sembra sospetta va riferita o a me o a Blaine e Kurt. Capito? Sento la puzza di tranelli nell’aria, quest’anno Zac si vorrà vendicare per quello che è successo l’anno scorso e dobbiamo essere preparati.-

Tutti i ragazzi lo osservarono preoccupati, stava per ricominciare a parlare quando venne interrotto da Jacky.

-Io gli vado a parlare- annunciò la ragazza.

-Cosa?- urlarono in coro tutti.

-Io gli vado a parlare. Sono tre anni che subiamo i suoi attacchi e ogni volta diventano sempre peggio. L’anno scorzo hanno rinchiuso Lucas in uno stanzino!-

-Non ricordarmelo- pigolò, -era pieno di ragni.-

-Tu lo sai perché si comporta così e devo andare a sistemare la situazione- si avvicinò alla porta. –Non provare a seguirmi, è una questione tra me e Zeta.-

Sebastian stava per ribattere, ma l’espressione decisa di Jacky diceva tutto: una volta che si metteva in testa una cosa non c’era modo di non fargliela fare.

Jackline uscì dal loro camerino diretta a quello dei Warblers, bussò due volte e la porta venne aperta da un ragazzino poco più alto di lui con degli occhi grigi molto chiari, così tanto che quasi si confondevano con il bianco dell’iride, i capelli biondi arruffati e un sorriso un po’ ingiallito segno del vizio del fumo.

-Chi cerchi bellezza?- domandò con una voce calda e suadente.

Jacky venne catturata da quel suono, si riprese solo pochi secondi dopo sbattendo ripetutamente le palpebre.

“Bella figura di merda. Complimenti Jay.”

-Sto cercando Zac, c’è?-

Il ragazzo sbuffò scocciato e si voltò verso l’interno del camerino, -Hey Zac, c’è una morettina niente male che ti cerca.-

-Dille che le preferisco con una terza e con una bella bocca- rispose Zac.

Tutti i ragazzi nel camerino scoppiarono a ridere, il biondino squadrò Jacky soffermandosi sul seno facendo un sorrisetto apprezzando la vista.

La voce di Zac e il suo tono non erano cambiati per niente in quei mesi che non si erano visti, come se sei mesi potessero cambiare una persona.

-Zeta muovi il culo o vengo lì e ti predo a calci nelle palle finché non ti mando dall’anagrafe per un cambio di genere- urlò Jacky verso l’interno del camerino.

Zac si alzò dal divanetto su cui era disteso e si avvicinò alla porta.

-Guarda un po’ chi c’è! Anderson, chi non muore si rivede- la provocò.

-Cerca di fare meno il coglione e più la persona matura, non siamo più dei bambini.-

-Ti piacerebbe tornare bambina, vero? Tornare a nasconderci nei cespugli per non farci vedere, rubare i giocattoli agli altri bambini, inventare dei piani per ingannare la gente. Dovresti ringraziarmi, piccola, ti ho insegnato tutto io quello che sai fare,- si avvicinò alla ragazza abbassandosi al suo orecchio, -soprattutto ad usare quella tua bella boccuccia.-

Jacky arrossì velocemente e tirò uno schiaffo a Zac.

-Non osare più parlarmi in quel modo. Non sono più la tua ragazza ed esserlo è stato l’errore più grande della mia vita.-

Zac si massaggiava la guancia arrossata sorridendo.

-Ho sempre adorato questo tuo lato aggressivo. Sai, Jay, se non si fosse messo in mezzo quell’idiota di Puck adesso staremo ancora insieme.-

-Zeta, noi due ci siamo lasciati molto prima che conoscessi Johnny. Ti ho lasciato perché mi disgustavi e perché sei cambiato, non sei più quel ragazzo che amavo. Sei stato il mio primo amore e mi dispiace vederti così, mi sento in colpa del tuo cambiamento. Sei sempre in tempo a tornare indietro ed essere di nuovo il mio Zeta- terminò il discorso con una piccola lacrima rimasta intrappolata tra le sue lunghe ciglia.

Zac si avvicinò a lei con un sorriso dolce, si abbassò lasciandole un bacio a stampo, quando Jacky fissò i suoi occhi in quelli dell’altro vide solo cattiveria, il suo viso era quasi terrificante.

-Zeta è morto, ora esiste sono Zac.-

Jacky si passò una mano sulle labbra e le uscì una risata nervosa, guardò il ragazzo davanti a sé e iniziò a parlare.

-La vuoi sapere una cosa, Zac? Io ho perso metà della mia vita a stare dietro a tutti i tuoi scherzi, ai nostri sotterfugi. Ti ho sempre visto come un punto di riferimento, ma tu non sei niente, ti credi di essere un dio sceso in terra solo perché siamo in Ohio, prova ad andare a Los Angeles o New York e non sopravviveresti cinque minuti. Ti sei messo a tiranneggiare i Warblers perché volevi vendicarti di me. Vendicarti di cosa? IO dovrei essere arrabbiata per tutto il tempo che mi hai fatto perdere, per il fatto di avermi fatto passare per una poco di buono. Lo sai quanto c’ho messo per riavere la fiducia di tutti? Quasi due anni e credo che mio zio Cooper ancora non si fidi completamente di me. Johnny è stato lo spiraglio di luce che mi ha fatto tornare in superficie e mi ha fatto rinascere …e, sì, è vero, sei stato tu ad insegnarmi tutto quello che so fare, ma c’è una cosa che tu non hai saputo insegnarmi e che invece ha fatto Johnny.-

Zac la guardò con sfida, -Ti ha insegnato a fare un pompino decente?-

Jacky prese un respiro profondo ignorando il risolino di sottofondo, -Johnny mi ha insegnato ad essere me stessa senza aver paura dei giudizi della gente, mi ha insegnato ad avere fiducia negli altri e soprattutto mi ha insegnato ad avere le palle per fare quello che più desideri nella tua vita.-

Zac scoppiò a ridere, la sua risata venne spazzata dal violento schiaffo che si infranse sul suo volto.

Jacky stava piangendo. -Considera la nostra questione chiusa per sempre.-

Si voltò e si allontanò a passo veloce.

-Non potrai scappare per sempre da me- urlò Zac.

-Io continuerò a correre finché ne avrò forza- rispose asciugandosi le lacrime che stavano solcando il suo volto.











Steel to my trembling lips
How did the night ever get like this?
One shot and the whiskey goes down, down, down
Sick of being tired and sick
and ready for another kind of fix
The damage is damning me down, down, down

My heart's beating faster
I know what I'm after

(Adam Lambert – Runnin’)



Una giacca di pelle ricoperta di borchie, jeans strappati e anfibi, trucco pesante e nero come la pece, i capelli lasciati liberi ed allisciati, Jacky sembrava una vera star sul palcoscenico.

Era sola al centro di quel palco illuminata da un solo riflettore che faceva risplendere le borchie donando alla figura un’aura misteriosa di luce.

Cantava con potenza e determinazione, aveva rabbia negli occhi e stava aggredendo il pubblico con la sua voce.

Voce che era completamente differente da quella tonalità calda propria degli Anderson, il suo tono era basso e profondo, leggermente rauco per aver pianto precedentemente.

La sua figura così decisa e quella voce erano un mix esplosivo che fece ammutolire tutto il pubblico in un primo momento per poi scoppiare in un’ovazione arrivati al ritornello.

Johnny sapeva cosa era successo a Jacky e la capiva come si sentisse in quel momento, gli dispiaceva per tutto quello che la sua ragazza aveva dovuto passare per colpa di Zac.

Puck le aveva promesso che non avrebbe mai più permesso che qualcuno le facesse del male.

Guardandola su quel palco cantare con tutta quella rabbia nel cuore gli tornò in mente il primo momento in cui l’aveva vista quattro anni prima dietro al Breadstix: Jacky era appoggiata al muretto, Johnny adorava come la minigonna metteva in risalto le sue gambe e come quella camicetta semi aperta lasciava intravedere parte del petto, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata e si avvicinò lentamente ma si bloccò quando vide arrivare Zac e lei gli corse incontro baciandolo.

Invidiò Zac perché lui aveva Jackline, ma ora lei era sua e l’amava.

Johnny si avvicinò di più all’entrata del palco per osservare meglio la ragazza sorridendo inconsciamente.



I've been standing here my whole life
Everything I've seen twice
now it's time I realized
it's spinning back around now
On this road I'm crawlin'
save me cause I'm fallin'
now I can't seem to breathe right
cause I keep runnin…
Runnin from my heart!




Blaine osservava sua figlia con gli occhi lucidi, Bas gli aveva riferito che lei e Zac avevano parlato e il modo di cantare di Jacky poteva solo essere collegato all’esito di quella chiacchierata.

Aveva passato degli anni difficili, la presenza di Zac nella loro vita aveva rovinato i loro equilibri, aveva trasformato la sua bambina in una specie di teppista di strada.

Spostò lo sguardo al lato del palco vedendo Johnny con un sorriso stampato in volto, gli occhi pieni d’amore e una mano premuta all’altezza del cuore, istintivamente Blaine allungò una mano stringendo quella di Kurt che appoggiò la testa sulla sua spalla.

-Ti amo- sussurrò Blaine baciando la testa di Kurt.

-Anch’io- rispose stringendosi di più a Blaine.

Kurt sentiva che c’era qualcosa che non andava, Jacky non era mai stata così arrabbiata e stava trasmettendo quella sensazione anche nelle parole della canzone.

Aveva origliato la conversazione tra Blaine e Sebastian e aveva capito solo che un certo Zac aveva fatto del male a Jacky e che lei ancora ci soffriva.

Nel lato sinistro sotto al palco poté distinguere un blazer che conosceva bene, quello della divisa della Dalton.

Aveva uno strano presentimento verso quella figura, osservando meglio notò che Jacky stava fissando proprio lui e che in quel momento si stava avvicinando a quella parte.

Stava cantando a quel ragazzo, Kurt intuì che molto probabilmente doveva essere Zac.


Whoa, I'm coming alive
Whoa, I'll wake up now and live
Whoa, I'm coming alive
A life that's always been a dream
I'll wake up now and live

I've been standing here my whole life
My heat's beating faster
I know what I'm after…



Jacky era arrabbiata, arrabbiata con se stessa, con Zac, con tutto quello che era stata in quegli anni.

Era furiosa di non essere riuscita a capire subito che tipo di persona era Zac e di conseguenza aver deluso tutta la sua famiglia.

Ma ora si stava riprendendo la sua rivincita, non stava più scappando, stava lottando.

Zac aveva occupato il suo cuore per moltissimo tempo e odiava ammetterlo, ma ancora aveva uno spazio dedicato solo a lui.

Era il suo primo amore e il primo amore non si scorda mai.

Zac l’aveva ammaliata con la sua aria da duro, con il suo fare orgoglioso e spavaldo, il suo agire da adulto e prendere di petto tutti i problemi. Se ne era innamorata, aveva occhi solo che per lui, faceva qualsiasi cosa pur di accontentarlo, adorava il modo in cui la faceva sentire amata, desiderata…

No, ora che Jacky poteva capire, poteva vedere con occhi diversi quel periodo della sua vita e aveva capito che Zac la guardava come se fosse un giocattolo da usare finché non si rompe.

Jacky aveva scoperta cosa significava sentirsi veramente amata con Johnny…



I've been standing here my whole life
Everything I've seen twice
now it's time I realized
it's spinning back around now
On this road I'm crawlin'
save me cause I'm fallin'
now I can't seem to breathe right
cause I keep runnin!


Runnin from my heart
‘cause I keep runnin




Jhonny la guardava con amore e orgoglio.

Aveva salvato una ragazza spezzata, distrutta dentro ed instabile ed ora aveva davanti a sé una donna forte e coraggiosa, che non aveva paura di dire la sua, non si tirava indietro davanti ad una difficoltà e che affrontava il mondo come una tigre tirando fuori gli artigli se serviva.

Era la sua donna.

In quel momento Puck realizzò che l’unica persona che avrebbe voluto avere al suo fianco per sempre era Jacky.


Runnin from my heart



Finito di cantare Jacky corse verso il backstage ritrovandosi schiacciata tra le braccia di Johnny.

Alzò il volto e vide quello del suo ragazzo, era l’espressione più bella che avesse mai visto.

Ancora una volta Jacky si innamorò di Puck e sperò di non smettere mai di provare questo forte batticuore osservando gli occhi innamorati di Johnny.

-Ti amo. Ti amo così tanto- disse Jacky con voce spezzata.

Puck la baciò dolcemente, -Ti amo anch’io-.










I Warblers si esibirono con una delle canzoni preferite di Jacky e per questo odiò ancora di più Zac, non solo le aveva rovinato la vita, ma anche la sua canzone.

La performance era priva di classe e dissonava con quello che desideravano i giudici.

I Warblers, o meglio Zac aveva stravolto la canzone con il suo comportamento.


Werk bitch you don't gotta stress this
Got 'em feeling restless show 'em how it's done alright
Secret don't care if you don't keep it don't care if you leak it
Show 'em how it's done alright
Tonight we burn it all
Get hot get tall
Yeah we're lighter than air
You got the key to your release
So pop that lock until you're lighter than air

(Adam Lambert - Pop That Lock)



Per la prima volta in tre anni in cui Zac capitanava i Warblers l’intera esibizione fu un fiasco totale.

Il gruppo aveva assistito alla discussione tra il loro solista e Jacky e di conseguenza avevano anche capito finalmente a che tipo di persona avevano affidato il comando.

Boicottaggio, ammutinamento, sabotaggio.

Qualsiasi parola poteva descrivere quello che stava succedendo sul palcoscenico in quel momento.

Zac si muoveva velocemente e dietro gli altri ragazzi erano scoordinati e lenti, non seguivano il tempo, sbagliavano intonazione.

Stavano perdendo apposta per punire Zac.

Il ragazzo fece finta di niente finendo di cantare la canzone, non arrivò neanche un applauso.

Arrabbiato lasciò il palco a grandi falcate non rivolgendo la parola a nessuno dei suoi compagni.











Quando le New Directions uscirono vittoriose dall’Auditorium non notarono la figura scura che si stava avvicinando a loro. Quasi tutti erano già saliti

-Siete contenti ora?-

Zachary si era fermato proprio davanti a Jacky e Puck.

-Vattene via ragazzo, ne hai già creati troppi di problemi- disse Blaine mettendosi davanti alla figlia fronteggiando il ragazzo.

-Guarda un po’ chi si rivede, il caro mammo. E’ ancora troppo impegnato a progettare palazzi a forma di cazzo per prendersi cura della propria figlia?-

Blaine fece per lanciarsi contro il ragazzo, ma venne fermato da Puck che lo avverrò per tenerlo fermo.

-Non osare rivolgerti così ad un adulto.- Kurt si era fatto avanti con sguardo arrabbiato.

Zac fece un sorriso tagliente, -Ci siamo trovati la ragazza Mr. Anderson? Davvero un bel bocconcino.-

Blaine si liberò dalla presa di Puck e si avvicinò minacciosamente a Zac che non si mosse di neanche un passo mostrando la sua spavalderia.

-Primo: non osare mai più avvicinarti a mia figlia o giuro che non mi renderò responsabile delle mie azioni. Secondo: non provare ad offendere il mio fidanzato. Terzo: chi ti credi di essere? Sei solo uno stupido ragazzino che vuole far finta di essere adulto. Un vero adulto si prende le proprie responsabilità e si comporta con rispetto verso gli altri.-

Blaine fece un passo avanti riuscendo finalmente a far indietreggiare Zac.

-Tu ti nascondi dietro ad una maschera di sicurezza, ma in fondo non sei niente. Il tuo gruppo ti ha abbandonato perché ti sei comportato male e ora da solo cerchi di dare la colpa a qualcun altro quando invece la responsabilità è solo che tua.- Guardò il ragazzo negli occhi notando la paura, perché sapeva benissimo che tutto quello che Blaine stava dicendo era vero. -Fammi un piacere, cresci e non fatti più vedere.-

Blaine si voltò e camminò verso sua figlia, dietro di lui Zac stava tremando, ma una piccola scintilla riportò gli occhi del ragazzo alla loro originale luce, un lampo di ira e ferocia gli sfigurò il volto, si avvicinò velocemente per aggredire Blaine alle spalle.

Puck lo notò e corse contro di lui lanciandogli un forte pugno che gli ruppe il naso.

Zac cadde per terra urlando per il dolore.

Johnny si piegò sedendosi sui talloni in modo da guardarlo in faccia, una linea rossa stava scorrendo sul mento scivolando fino al collo sporcando di sangue il colletto della camicia bianca.

Puck si massaggiò la mano arrossata per il colpo, guardò il ragazzo a terra e provò solo pietà.

-Sei solo un codardo- disse per poi alzarsi ed allontanandosi da Zac.

Lo lasciarono lì a terra, solo e dolorante.

Era la sua punizione per tutto quello che aveva fatto a quella famiglia.

Puck aveva avuto la sua vendetta e ora stringeva tra le sue braccia la sua ragazza con orgoglio.

Blaine aveva difeso la sua famiglia e aveva riscattato il suo nome di buon genitore.

Kurt aveva capito che tipo di uomo era diventato Blaine e ancora una volta se ne era innamorato.






~~¤~~





*”Bedrag” è norvegese e significa “inganno”. Si leggere “bed-rag”

Echy’s Corner
Il Titolo è un tributo al film “Sherlock Holmes: A Game of Shadows”.
La traduzione di “Runnin’” la potete trovare qui: https://echy-world.blogfree.net/?t=4266589

Ve l'avevo detto che questo capitolo era "diverso", diverso perchè si vede per la prima volta cosa abbia dovuto passare Blaine da solo con una figlia, viene messa in mostra la parte più fragile di Jacky, quella che è legata ad un passato così vicino eppure così lontano, si vede quanto Johnny ami la sua ragazza, con quanta determinazione l'ha voluta al suo fianco e il desiderio di proteggerla per sempre.
Credo che sia il capitolo più bello che io abbia mai scritto.
Ha tutto quello che io giudico importante: il cambiamento e il pentimento, capire che tipo di persone si hanno intorno, l'amore di un genitore e il supporto reciproco in una relazione.

Ho messo in mezzo i Warblers, Sebastian è affezionato alla memoria che ha di loro, si rivede quasi in Zac, anche lui ha fatto delle scelte sbagliate, ma al contrario di quel delinquente lui se ne è pentito ed è tornato sui suoi passi.

Alzi la mano chi odia Zac?
Lo odio anch'io, eppure è mio figlio, damn l'ho fatto nascere io, l'ho creato io ...che madre orribile che sono.


Se avete qualche domanda su questo capitolo, non esitate a chiedere. Sono più che disponibile a rispondere ai vostri quesiti.


Grazie, grazie mille a tutti, grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi perde tempo a seguire questa storia.
Grazie perchè riempite la mia vita di gioia.

Un grazie speciale va a quattro persone in particolare: la mia Clara, a cui ho dedicato il capitolo; la mia BabbazzaMat, che mi riempie la giornata con i suoi messaggi sclerotici e canzoncine che diventano ogni volta le mie suonerie; ed infine al mio boy, Ale, che adoro tantissimo, c'ha legato questa storia e io ringrazio il giorno in cui abbiamo iniziato a contattarci, siamo partiti da una recensione e guarda dove siamo arrivati?
Vi voglio bene ragazzi, infinitamente.


La smetto di affliggervi con i miei discorsi pieni di feeeeeelings e passiamo a qualcosa di più importante: il posatggio del prossimo capitolo.
La pagina è ancora completamente bianca. Non so se riuscirò a scrivere tutto il capitolo entro questo venerdì, ma vi consiglio caldamente di tenervi informati sulla mia pagina, per ora ho già tutta la trama del capitolo ben in mente, devo solo trovare il tempo e la forza di scriverlo.
Vi ho promesso che non abbandonerò questa storia e manterrò la promessa, a costo di rinchiudermi in casa e non uscire fino alla sua fine.

Vi posso lasciare un piccolo indizio per il prossimo capitolo: Parco Nazionale della Cuyahoga Valley poi fluff, fluff, ancora fluff e l'ho già detto fluff?


With love,
Echy;

Edited by TAKeRu_ECHY - 19/10/2012, 18:44
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 3/11/2012, 00:12     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Salve! Vengo in pace, mettete giù i forconi o quello che avete in mano, ho il capitolo. *sospira di sollievo*
Scusatemi davvero tanto, ho avuto delle settimane d'inferno, per non parlare del chiusino di filosofia che mi sono fatta venerdì scorso O_O
Sono riuscita a mettere le mani sul capitolo sono questa sera e per quanto io abbia deciso di scriverci una cosa me n'è uscita 'n'altra -.-'
Ergo vi beccate questa boiata e con il prossimo mi rifaccio, promesso *puppy!Darren eyes*
Spero che Clara e Bonny non mi ammazzino perchè gli avevo promesso una cosa in questo capitolo che però non accade *si nasconde nel suo bunker*



Note: Ho capito due cose scrivendo questo capitolo: la prima è che mai e poi mai bisogna farsi raccontare che cosa si stia mangiando onde evitare attacchi di fame compulsiva che spazzola via tutta la credenza, e secondo che non bisogna prendere sottogamba un capitolo all’apparenza semplice altrimenti si finisce per scrivere boiate e non concludere niente.



#26.Important Issues




Era passata più di una settimana dall’episodio delle Regionali, Kurt aveva lasciato il tempo di sistemare la situazione a Blaine.

Sapeva che quello che era successo chiudeva un capitolo della vita della famiglia Anderson.

Non aveva voluto sapere molto di quello che aveva fatto Jacky con Zac, quando Blaine gli aveva chiesto il perché lui aveva semplicemente risposto con “il passato è passato, bisogna guardare avanti per vedere cosa ci aspetterà”.

Negli ultimi giorni Blaine non era stato molto a casa e quando tornava era talmente stanco che si addormentava non appena toccava il materasso, Kurt lo aiutava a svestirsi per poi distendersi con lui e coccolarlo finché non sentiva il suo respiro regolare e guardarlo dormire con occhi innamorati.

Una sera Blaine riuscì a tornare a casa meno stanco del solito e a intavolare una conversazione con il resto della famiglia durante cena.

Jacky era scesa trascinandosi sulle scale e si vedeva dai suoi occhi che era stremata, aveva i capelli ancora un po’ umidi dalla doccia legati da un elastico che aveva visto tempi migliori, un vecchio pigiama e le sue ciabatte di Homer Simpson.

Kurt non riuscì a trattenere una risata quando Jacky si lasciò letteralmente cadere sulla sedia spiaccicandosi sul tavolo.

-Kurtie, non vengo lì a menarti solo perché non sento più le gambe-, cercò di tirarsi dritta a sedere.

-Sebastian vi ha spremuti per bene, sembri uno zombie- disse Blaine accarezzando la schiena della figlia.

Kurt posò sulla tavola la padella con delle ottime pennette alla norcina*, aveva ritrovato nella libreria della casa un libro di ricette italiane, forse appartenuto alla madre o alla nonna di Blaine, e si stava sbizzarrendo a cucinarle tutte a volte con qualche modifica sempre apprezzata dai due cannibali che si trovava in casa.

-Si vede che vi vuole in forma per le Nazionali, quest’anno si fanno a Boston.-

Jacky guardò Kurt con uno sguardo omicida, -In forma? Ma se non mi reggo neanche in piedi! Se vuole farci esibire con le stampelle e le bombole d’ossigeno è sulla buona strada!-

-Calma signorina,- parlò con un perfetto tono da madre, -se ti scaldi in questo modo ti verranno delle rughe incredibili sul volto,- si avvicinò a lei di più, -oh, eccone una!-

Indicò un punto imprecisato sulla faccia di Jacky che sgranando gli occhi si fiondò sullo specchio del soggiorno spaventata.

-No, no, la mia faccia deve essere perfetta, non devo avere nessuna ruga- continuava a ripeterlo come un mantra.

-Metti a repentaglio la bellezza di un adolescente e vedi che ritrova tutta la sua energia-, si posò una mano sul fianco assumendo una posa da vera diva, abbassò lo sguardo trovandosi quello rapito di Blaine.

-Te l’ho mai detto che con il grembiulino a fiori, le presine e quell’aria da casalinga sei bellissimo?-

Kurt si abbassò per lasciare un bacio a fior di labbra a Blaine, -Tu sei bellissimo-.

Le sue labbra vennero catturate da quelle di Blaine che approfondì il bacio.

Sulla porta si era fermata Jacky che appoggiata allo stipite li guardava con aria sognante.

-Siete bellissimi entrambi- gli sfuggì, -e davvero sono fortunata ad avervi, vi amo così tanto- si avvicinò ai due inglobandoli in un abbracciò.

-Ok, siete dolcissimi entrambi, ma mi si raffredda la pasta e s’incolla. Su, su, seduta- disse indicando la sedia alla ragazza.

-Agli ordini papà!- scherzò Jacky.

Sentendosi chiamare in quel modo, anche se scherzosamente, gli occhi di Kurt divennero lucidi.

A Blaine quella reazione non sfuggì e gli ingranaggi del suo cervello iniziarono a muoversi, spostò velocemente lo sguardo tra Kurt e Jacky e si accarezzò involontariamente l’anulare sinistro.

Sapeva quello che doveva fare e anche come farlo.









Se c’era una cosa che Jacky odiava di più delle interminabili ore di lezione a scuola, era sentire la voce stridula e acuta della signorina Degen spiegare per un’ora intera senza interruzione.

L’insegnante vantava i suoi sessantacinque anni come se fossero un traguardo mai raggiunto, indossava lo stesso abito grigio topo da ormai così tanti anni che molti studenti pensavano che le si fosse incollato addosso, ma la cosa che faceva stressare di più ogni singolo alunno era il suo occhio strabico, il destro per la precisione, che non faceva capire a qualche ragazzo rivolgesse le domande, evento aggravato dal fatto che la professoressa non aveva mai imparato un cognome di un suo studente.

Quella monotonia che stava facendo addormentare Jacky venne spezzata dal vibrare incessante del suo cellulare.

“Stupido Puck, è al banco dietro al mio e mi manda lo stesso messaggi”, ma quando si girò vide il suo ragazzo addormentato sul banco e prese velocemente il cellulare.

Lesse il mittente sullo schermo e aprì il messaggio.


Hey principessa, come va la scuola? –B. (10.35)


Suo padre. Sbuffò scocciata e mandò velocemente la risposta.


Papà sono a scuola, non la sto marinando con Puck. Non c’è bisogno che mi controlli, ho già fatto troppe assenze. –J. (10.37)


In parte Blaine era felice della risposta della figlia, almeno sapeva che non stava in giro per la città, ma in quel momento non si doveva far distrarre.

Aveva una missione da compiere e aveva bisogno di avere una conferma della sua probabile buona riuscita e chi meglio di Jacky poteva dire se un piano era buono o meno?


Un padre non si può interessare a come stia passando la giornata la sua piccolina? Non è tipo ..mmh un mio diritto? –B. (10.38)



Sarebbe più un dovere, ma non mi va di dilungarmi in contorti ragionamenti, il tuo cervello potrebbe non reggere il troppo stress. –J. (10.38)


-Ah, ah, ah. Non cambierà mai.- disse sarcastico, quando si trovava solo a casa pensava a voce alta e questa era una di quelle volte.

Blaine si sedette sul divano tenendo stretto il suo cellulare, mandò la risposta alla figlia.


Farò finta di non aver letto questo messaggio. –B. (10.39)


A Jacky scappò una risata, riusciva a immaginarsi la faccia del padre con il sopracciglio alzato e la frase che ripeteva sempre in questi casi “tu e tuo zio siete uguali, sempre a prendere in giro la mia intelligenza”.

Lasciò perdere la scenetta che si era creata nella sua mente e rispose al padre.


Comunque… non mi hai contattato a metà della lezione di chimica solo per chiedermi come va, vero? Sputa il rospo. –J. (10.41)


Jay, ti ricordi la casetta in montagna in cui passavamo l’estate quando eri piccola? –B. (10.41)


Un piccolo flashback la riportò tra quei boschi così luminosi e sentì l’odore di muschio e di erba bagnata riempirgli le narici.

Rivide la grande quercia su cui si arrampicava quando era piccola per sfuggire alle sgridate di Blaine.

Era da poco passata l’alba e il sole si stava alzando lentamente nel cielo, era autunno inoltrato e la quercia stava iniziando a perdere le foglie e la luce diffusa passava tra un ramo e l’altro illuminandola**, aveva solo sei anni e credeva di aver visto tra quei rami un angelo dagli occhi azzurri…

Aprì gli occhi tenendo in mente questa visione e rispose sorridendo.

Mandò il messaggio e quando vide lo sfondo del cellulare con una foto sua e di Johnny sentì quella sensazione di farfalle allo stomaco che si hanno quando stava per succedere qualcosa di bello.


Più che una casetta era un castello in montagna. Sì, me la ricordo, perché? –J. (10.43)


Vorrei portarci Kurt. –B. (10.44)



Le farfalle si trasformarono in una processione in festa.

Aveva davvero capito quello che suo padre voleva sottintendere?

L’unica cosa che riuscì a scrivere fu la faccina con la sua espressione. Non era mai stata cos’ felice ed emozionata.


*w* -J. (10.44)


Ti prego non mi fare quella faccina. Non è quello che pensi. Cioè sì, è quello che pensi, ma no. –B. (10.45)



Sapeva che sua figlia avrebbe capito a cosa si riferiva, era il suo piccolo genio e ricevere come prima risposta quella faccia felice fece alleggerire il peso che aveva sullo stomaco.

Vibrò di nuovo il telefono, Jacky aveva riposto velocemente.


Posso dirti una cosa? –J. (10.45)


Sì, honey. –B. (10.46)


Ora Blaine iniziava a preoccuparsi.

E se sua figlia ci avesse ripensato, forse era un’idea avventata, lui e Kurt si erano rimessi insieme da solo cinque mesi. Sì era un passo affrettato.

Jacky ci stava mettendo troppo a rispondere, stava elencando tutti i motivi per cui lui non avrebbe dovuto fare quella pazzia.

Lo schermo del cellulare s’illuminò e l’icona del messaggio lampeggiava sul display.

Ci cliccò sopra e iniziò a leggere il messaggio.


Stai calmo. Andrà tutto bene, quel posto è meraviglioso e sapevo, me lo sentivo, l’avevo predetto che sarebbe stato lì il posto magico. Tu e Kurt siete fatti per stare insieme, vi siete ritrovati dopo così tanti anni, è inutile aspettare ancora. Tu sei la persona più meravigliosa che io abbia mai avuto l’onore d’incontrare e poter dire di essere tua figlia mi rende orgogliosa. Kurt è adorabile, io gli voglio bene e da come lo guardi e lui ti guarda vi amate così tanto. L’unica frase di cui hai bisogno è questa: BUTTATI! –J. (10.50)


Aveva scritto il messaggio con gli occhi lucidi, fortuna che la professoressa era mezza cieca altrimenti si sarebbe accorta di lei.

Quello che aveva scritto lo pensava veramente e in cuor suo desiderava moltissimo avere una famiglia completa, tornare a casa e vedere suo padre seduto sul divano con il telecomando in mano mentre faceva zapping tra i canali dei cartoni animati e Kurt in cucina che le chiedeva com’era andata la giornata …e un giorno l’avrebbe sorpreso chiamandolo “paparino” abbracciandolo forte.


E’ una… benedizione? –B. (10.52)


Sì, hai la mia benedizione. –J. (10.52)



Blaine era scoppiato a piangere di felicità, la sua bambina l’aveva incitato, gli aveva dato coraggio e aveva il suo appoggio.

La sua Jacky aveva riportato in vita il suo sogno, gli aveva dato una seconda possibilità e ora era tutto nelle sue mani per far sì che quel sogno diventasse realtà.


Ti amo, tesoro mio <3 –B. (10.53)


Ti amo anch’io papà <3 –J. (10.53)











Kurt rientrò a casa esausto, erano da poco passate le venti quando finalmente riuscì a buttarsi sul divano sospirando di sollievo.

Aveva passato tutto il pomeriggio nell’atelier di Mercedes, fu una giornata davvero molto impegnata, ebbero decine di clienti con milioni di richieste.

Il peggiore fu proprio l’ultimo, un signore sulla sessantina vestito in giacca e cravatta a braccetto con la moglie di minimo quarant’anni più giovane in cerca di qualche vestito che facesse brillare la sua compagna.

Mr. Hupper, così si chiamava il “ninfomane impotente” come l’aveva rinominato Kurt, aveva fatto impazzire Mercedes facendole mettere a soqquadro tutto il negozio per poi andarsene senza comprare niente.

Aveva proposto all’amica di restare con lei per sistemare l’atelier, ma Mercedes gli aveva assicurato di farcela da sola e Kurt non aveva perso l’occasione di tornare a casa.

Aveva affondato la faccia nel cuscino verde acido, domandandosi il motivo della sua presenza sul divano beige, e si stava per addormentare ancora vestito quando sentì due mani che gli sfilarono gli stivali in pelle e poi il giubbotto.

Blaine lo sistemò meglio sul divano e gli massaggiò la schiena sentendo i muscoli rilassarsi sotto il suo tocco.

-Giornata pesante?- chiese lasciando un bacio sulla nuca di Kurt.

-Un incubo. Non riesco a capire come riesca a resistere Mercedes tutti i giorni.-

-Ci sarà abituata- disse con un’alzata di spalle che Kurt non potette vedere e poi andò a massaggiargli le spalle.

-Dove hai imparto a fare i massaggi così bene?- domandò sentendo un brivido percorrergli la schiena.

Blaine rise, -Dote innata e, da quello che riesco a capire, ti sta anche piacendo molto.-

Kurt rise, -Ti prego non smettere. Mi sento a pezzi, credo di non riuscire neanche ad alzarmi dal divano.-

-Come sei drammatico, posso sempre portarti io di sopra- gli sussurrò l’ultima parte nell’orecchio per poi morderglielo. –Che ne dici di passare un bel romantico, rilassante e felice fine settimana solo noi due in montagna? Non so neanche se tu abbia mai respirato dell’aria pura, hai passato gli ultimi due decenni in una metropoli in cui di puro c’è solo lo smog…-

-Non ti permetto di insultare così la mia New York. Mi sento offeso e forse non ci vengo con te in quella capanna nel bosco- annunciò voltando la testa dall’altro lato recitando la sua parte impeccabilmente.

Blaine si avvicinò di più al suo orecchio, -Significa che passerò due giorni da solo all’insegna del riposo senza la tua vocina stridula-, gli passò il naso sul collo lasciando vari baci su quella pelle bianchissima.

-Allora io per ripicca ci vengo e non smetterò mai parlare così ti darò fastidio e tu impazzirai- ripose dopo qualche secondo.

-Troverò un modo per non farti parlare- disse con tono malizioso.

Kurt si voltò per baciarlo, Blaine fece scorrere le mani fino ad arrivare alla vita per poi insinuarle sotto la maglia accarezzando la pelle lattea del suo uomo.

Passò i palmi aperti su tutto il torace di Kurt provocandogli diversi brividi, scese fino ai bordi della maglia e la sfilò velocemente andando a marchiare la pelle con morsi e succhiotti.

Kurt riuscì a ribaltare le posizioni alzandosi velocemente facendo forza con le braccia, Blaine cadde disteso e allungò le mani afferrando i passanti del jeans strattonandolo per abbassarlo.

Kurt si voltò verso di lui e senza indugio gli sbottonò la camicia, man mano che si mostrava un pezzo di pelle lui lo baciava e lo accarezzava con la lingua, indugiava di più ogni volta che incontrava una cicatrice delineandone i bordi e lasciando più d’un bacio; arrivò a sfilargli la camicia dai pantaloni e risalì il busto di Blaine accarezzandolo con le mani e si tuffò sulle labbra di Blaine succhiandole nella propria bocca, approfondì il bacio che divenne passionale e caotico.

Si spostò dalle labbra di Blaine andando a baciare la mandibola, seguì il percorso di una vena sporgente e riuscì a sentire il battito accelerato di Blaine, sorrise sulla sua pelle.

Scese ancora più in basso fino ad intrappolare tra i denti un capezzolo di Blaine, ne seguì i contorni con la lingua e lo sentì diventare turgido sotto le sue carezze.

Blaine aveva chiuso gli occhi gettando la testa all’indietro lasciandosi travolgere dal piacere, Kurt era bravissimo e sapeva come farlo impazzire.

Improvvisamente il cellulare di Blaine squillò.

Kurt si fermò e con sguardo accigliato osservò Blaine che molto lentamente estraeva il cellulare dalla tasca.

Vide chi lo stava chiamando, la scritta “Faccia da giumenta” lampeggiava sul display, roteò gli occhi e premette il pulsante per accettare la chiamata.

-Cosa vuoi?- chiese con tono scocciato.

Ho interrotto qualcosa?” ripose Sebastian, la sua voce resa più acuta dal telefono.

-Sai com’è non tutti hanno la possibilità di avere sempre la casa libera- disse osservando Kurt incrociare le braccia al petto.

Scusami Latin Lover, ma io non ho una figlia che è peggio del prezzemolo. Comunque ti ho chiamato per chiederti un consiglio su una …ehm, questione importante.

Blaine restò per un paio di secondi in silenzio, spostò il cellulare dall’orecchio e lo fissò, nella sua mente c’era la più completa confusione, in parte causata da quello che ava fatto Kurt e in parte per quello che aveva detto Bas.

Blaine, ci sei? Hey! Non voglio che facciate le vostre porcate mentre io sto al telefono, vi prego, non lo sopporterei. Blaine??

-Bas, cosa cazzo hai in mente?- chiese Blaine riprendendo il controllo del suo cervello.

Ecco io… cioè noi, io e Thad volevamo… in effetti è una pessima idea, saremo pessimi… ma se ci penso tu sei stato da solo e beh… no, insomma…” farfugliò Sebastian.

Blaine ci stava capendo sempre di meno, doveva utilizzare le maniere forti o Sebastian non gli avrebbe detto niente.

-Sebastian, smettila di borbottare frasi senza senso e dimmi cosa tu e Thad volete fare?- domandò con voce ferma, era l’unico modo per farsi dire la verità da Bas.

Kurt osservò Blaine ascoltare la riposta di Sebastian per poi impallidire, spalancò la bocca e piantò i suoi occhi in quelli di Kurt, prese un lungo respiro e parlò.

-Bas è… è un passo davvero molto importare, una volta fatto non si può più tornare indietro, non è come un cellulare che puoi cambiare o ridare indietro, non ci sono dei buoni da spendere… è una responsabilità. Siete pronti a prendervela?-

Prontissimi!” riuscì a sentire Kurt dall’altoparlante del telefono di Blaine, insieme alla voce di Bas riuscì a distinguere anche quella di Thad.

-Se siete convinti voi. Sono felice. Ne.. ne riparliamo domani, davanti ad una bella tazza di caffè, vi posso dare dei ..mmh consigli? Ho esperienza in questo campo- parlò Blaine per poi annuire e dare la buona notte a Thad e Bas e riattaccare il telefono.

Kurt si avvicinò a lui sorridendo e gli levò il cellulare dalla mano e lo posò sul tavolino.

-Cosa voleva Sebastian? Era davvero una cosa così importante da chiamarti all’improvviso?- domandò Kurt tornando ad accarezzare il petto di Blaine.

-Lui… Loro… Ecco- borbottò, richiuse la bocca, prese un profondo respiro e guardò Kurt negli occhi.

Kurt si bloccò immediatamente e osservò Blaine preoccupato.

-Thad e Sebastian hanno deciso di avere un figlio- annunciò.

Nel salone calò il silenzio.

I due si guardarono negli occhi per poi scoppiare a ridere, la tensione che si era creata tra di loro scemò in pochi attimi.

-Ma ti immagini Bas a litigare con i biberon che non si scaldano e Thad con i pannolini?- scherzò Blaine.

Kurt si stava immaginando tutte le possibile scene dei Thadastian genitori, molte erano davvero assurde, come Bas che veniva rincorso dal bebè armato di pannolino sporco con Thad legato al seggiolone con i bavaglini sporchi.

Kurt rise più forte.

Dopo pochi minuti entrambi si calmarono e iniziarono a pensare alla cosa seriamente.

-Comunque credo che Thad e Bas saranno degli ottimi genitori. Bas mi ha aiutato tantissimo con Jacky quando era piccola e Thad, wow, ci sa davvero fare con i bambini!- informò Blaine.

-Bas vive a contatto con una mandria di adolescenti in preda a continue crisi d’identità, complessi d’inferiorità, sindromi da Rachel Berry, combattere contro un bambino piccolo gli sembrerà una passeggiata-, si fermò facendo finta di pensare a qualcosa, -poi se ci sei riuscito te a fare crescere una ragazza in una salute apparentemente decente… possono riuscirci anche loro!-

-Ehy!- esclamò Blaine punzecchiando il fianco di Kurt, -Mia figlia sta benissimo! Sì, ogni tanto perde la ragione o ha deliri di grandezza, ma è solo perché è bassa e ha bisogno di continue attenzioni, ma per il resto è in perfetta salute.-

-Convinto te- rispose Kurt alzando le spalle.

Blaine lo guardò male e continuò a punzecchiarlo sul fianco.

Tra i due iniziò una lotta fatta di pizzichi e solletico, poi sostituiti con baci e carezze.

Si rotolarono cadendo sul pavimento, la loro caduta venne attutita dal tappeto morbido e dai cuscini che precedentemente erano cascati dal divano.

Continuarono il loro gioco spogliandosi ed amandosi, sussurrando parole dolci e dichiarazioni d’amore, comportandosi come due adolescenti alla loro prima cotta.

Fu tutto così dolce: le carezze di Kurt sulle cicatrici di Blaine, i baci scambiati tra un gemito e l’altro e anche i loro sguardi trasudavano amore.

Blaine strinse a sé Kurt mentre veniva travolto dalla passione e si lasciò cadere esausto sul corpo sudato dell’altro.

Subito Kurt gli accarezzò i capelli, spostandogli quelli appiccicati sulla fronte lasciandoci un bacio.

Blaine strinse la mano sinistra di Kurt portandosela alle labbra e baciandone il palmo e poi l’anulare pensando a quanto sarà meraviglioso stringere di nuovo quella mano e sentire la fede al dito e baciarla.

Alzò gli occhi su Kurt e lo baciò.

Sì, era lui l’uomo della sua vita.

Era lui l’unica persona che avrebbe voluto sempre al suo fianco.

Era suo e non l’avrebbe mai più lasciato andare.

Era il suo Kurt.







~~¤~~






* www.topricette.com/85/penne-alla-norcina/ io vi obbligo a mangiare almeno una volta nella vostra vita questa meraviglia, questo piatto paradisiaco. Mio padre ne prepara uno meraviglioso, credo di essere riuscita a vedere
** http://wiki.ambasada.it/images/7/70/Quercia.jpg :’)


Echy's corner

*tira fuori la testa dal bunker*
Niente forconi, bene esco!

Com'era?
*balla di fieno che passa davanti ad Echy*

Alle mie due DonneH, Babbazza e Clara, avevo detto una cosa che però è magicamente -come sempre- slittata al prossimo >.<
Spero che non mi cerchino per uccidermi... se sparisco all'improvviso è colpa loro xD


Di questo capitolo ho solo alcune cose da dire:

  1. E' stato davvero molto sofferto. Sofferto nel senso che ogni volta che mi mettevo al computer per scrivere succedeva sempre qualcosa che mi impediva di concentrarmi abbastanza per scrivere qualcosa di sensato.

  2. Volevo aggiungere la scena Thadastian da un secolo e ho scelto questo capitolo per inserirla perchè mi sembrava il momento delle "Decisioni Importanti" (Important Issues è anche il titolo di questo capitolo) e quella presa da Thad e Bas è una decisione importante. Beh credo che era anche ora! In una possibile shot spiegherò tutti i motivi ù_ù Posso dirvi solo che Bas ha passato gli ultimi diciassette anni a crescere la figlia di qualcun'altro e che finalmente è arrivato il suo momento di essere genitore.

  3. Non avrei mai creduto di poter arrivare a postare il capitolo 26, non credevo neanche di arrivare al decimo pensate a superare il ventesimo ed avvicinarmi al trentesimo *-* questa storia è una sorta di autoconvinciemento per me per farmi capire che basta un po' di pasione e forza di volontà per creare qualcosa di buono e che con dedizione si arriva a oltrepassare i propri limiti e soprire fino a dove si può arrivare.


E' stato un lungo viaggio e continuerà ancora, me ne sono accorta in questi giorni in cui non facevo altro che pasare da una scheda all'altra vedendo quante persone hanno creduto in me incoraggiandomi a continuarla, minacciandomi di inseguirmi davvero con forconi e torcie se non avessi scritto il capitolo e ancora non me ne capacito.
Sono sempre stata una persona che si sottovalutava, ma con questa long, con la Klaine mi sono ricreduta e mi sto scoprendo, sto portando a galla tutto quello che posso donare al mondo e ...GRAZIE <3

Voglio ringraziare le persone che hanno recensito lo scorso capitolo (princessofbabylon, Sakura Georgina Nakamura, Nenia357, ponetta, everettsglasses) e mando un bacio a tutte le 133 persone che hanno messo la long tra le seguite, alle 47 che hanno SOWK tra le preferite mando un abbraccio e alle 17 delle ricordate un mondo di amore e pucciosità :3


...MUHAHAHA pensavate che vi sareste salvati dall'angolo della pubblicità xD
"Solo per una notte" è stata scritta per The Gleeky Cauldron Halloween Special! con il prompt "#1. Se la fiamma di una candela guizza e poi diventa blu, c'è uno spirito nella stessa stanza."
Godetevela, è davvero bella ...ma preparatevi i fazzoletti c'è un tantino tantinello tantilluccio di angst.


Per tenervi aggiornati sul prossimo aggiornamento che non so dirvi quando arriverà potete andare nella mia pagina facebook TAKeRu_ECHY (EFP) in cui potete vedere anche i miei sceri e se scorrete in basso anche un video in cui mi sputtando per me, una mia foto ad Halloween con un trucco da vampiro che ha spaventato una mia amica per tutta la serata e anche degli spoiler passati, presenti e futuri.

Detto questo vi lascio vivere le vostre vite, un bacione,

Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 16/11/2012, 19:45     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Gente che è sopravvissuta alla diretta di ieri sera, come me che non ho chiuso occhio fino alle sei per la depressione dopo 24 ore intere in cui non dormivo, e gente che ha visto la puntata in seguito... sapete quanto il nostro povero cuore stia soffrendo e sapete quanto la voglia di andare a recapitare un pacco bomba al pelatone sia grande, MA sono qui io per tirarvi su di morale (o almeno lo spero).
Due settimane fa vi ho deliziato con un capitolo dolcissimo per aiutarvi e aiutarmi a superare la 4x04 e ora con la 4x06 io vi regalo quest'accozzzzzzaglia di fluff e romanticismo allo stato puro.
Rifatevi gli occhi e rimettete insieme i pezzi del vostri cuore con questo capitolo.

From a Klainer to Klainers, don't stop believing, Klaine is forever.




#27. “I want” – Parte I




Il paesaggio scorreva davanti a loro velocemente, si poteva vedere come l’architettura umana lasciavo spazio alla natura con i suoi prati verdi e distese di alberi che arrivavano fino alla base delle montagne.

Kurt si era perso ad osservare la lucentezza dell’acqua che rifletteva il cielo sopra di loro, guardava fuori dal finestrino con un’euforia quasi fanciullesca.

Blaine gli lanciava continue occhiate sorridendo e immaginando la faccia di Kurt non appena gli avrebbe fatto vedere dove lo stava portando.

Erano in viaggio da solo un ora e mezza, la mattina era stata molto movimentata e erano riusciti a prepararsi solo dopo pranzo.

Alle dieci in punto la porta che divideva le due villette degli Anderson e degli Smythe-Harwood si era aperta mostrano un Sebastian radioso come non mai e Thad alle sue spalle sorridente.

Si erano seduti al tavolo del salone e avevano parlato tutta la mattina della volontà dei coniugi di diventare genitori.

Kurt gli aveva sorriso e augurato il meglio, Blaine aveva fissato negli occhi Sebastian e gli aveva chiesto “Ne siete davvero sicuri?” per capire se c’erano indecisioni nei due.

Thad e Bas si fissarono negli occhi e risposero in coro con un “sì” che faceva capire quanto forte fosse il loro desiderio.

Blaine non aveva potuto fare altro che alzarsi e abbracciare i futuri genitori.

Blaine sapeva quale gioia ti dava sentirsi chiamare papà o vedere tua figlia correrti incontro per abbracciarti forte, diventare un genitore ti cambiava, ti rendeva migliore.

Diventavi responsabile di una creatura così fragile e dovevi essere un esempio, dare il meglio e la tua ricompensa era l’amore che ricevevi dai figli.

Improvvisamente gli arrivò davanti agli occhi la visione di Kurt sorridente con in braccio un bambino dagli occhi del cielo, i capelli castano chiaro e la pelle lattea simile ma anche diverso da lui, delle piccole caratteristiche gli ricordavano se stesso.

Strinse una mano sulla scatolina che teneva in tasca, il suo desiderio di rendere Kurt suo marito era diventato ancora più forte, ora desiderava costruire con lui anche una famiglia, avere un figlio tutto loro e forse anche prendersi un cane, uno di quelli grandi con il pelo lungo e pieni di vita.

Senza accorgersene del tempo che era trascorso tra uno sguardo rubato e un sorriso, Kurt iniziò ad intravvedere una struttura tra il verde delle montagne, già da quella distanza sembrava abbastanza grande; la strada si faceva sempre più stretta e ai bordi della carreggiava c’erano delle staccionate di legno alcune mal concie, ma tenute abbastanza bene.

Kurt abbassò il finestrino e mise la testa d fuori inalando a pieni polmoni l’aria più fresca e pure della montagna, chiuse gli occhi sentendo il vento accarezzargli il volto e scombinargli i capelli, rise per la bellissima sensazione. Quando li riaprì vide un’insegna al lato della strada, man mano che si avvicinavano le scritte diventavano meno sfocate e più definite.

“Vi diamo un caloroso benvenuto nel Parco Nazionale della Cuyahoga Valley*” recitava e Kurt rientrò nella vettura osservando Blaine che cercava di trattenere un sorriso malamente.

-Non ci credo, mi hai portato in un parco nazionale! Tu.. tu.. Dannato. Io ti odio- disse con un sorriso sulle labbra tirando un piccolo pugno sulla spalla di Blaine.

-Oh, allora mi vorrai uccidere quando vedrai casa nostra- rispose Blaine senza pensarci.

Kurt si bloccò, accennò un sorriso, rimase a fissare Blaine finché lui non si voltò verso di lui.

-Ho detto qualcosa di male?- domandò Blaine fermando la macchina davanti al cancello della loro residenza.

-Hai detto nostra, casa nostra. Mi è sembrato così… Famigliare. Come se fosse l’unica cosa giusta da mettere vicino a casa e- fece una risata nervosa, - mi sembra normale. Anche troppo. Ma con te è sempre stato così.- Si sporse per lasciare un bacio sulle labbra di Blaine. –E mi piace, molto.-

Blaine intrappolò le labbra di Kurt e approfondì il bacio, -Dai entriamo, voglio farti vedere tutta la nostra casa.-

Kurt sorrise e, quando Blaine si voltò per far ripartire la macchina, gli baciò al guancia.







La “casa”, se si poteva definire tale, era sviluppata su tre piani, nel piano terra c’era il salone che occupava più dei due terzi dello spazio, la cucina così grande da poterci mettere un letto e il bagno con la vasca ad idromassaggio; al primo piano, che era collegato con una rampa di scale dal salone e dalla cucina sul retro, c’erano tre camere da letto ognuna con un balcone che si affacciavano sul lago, due di queste con bagno interno e un terzo per gli ospiti, un'altra camera molto più grande utilizzata come studio e sala relax; infine nel terzo piano, che corrispondeva alla mansarda, era stato adibito a sala giochi, questa sistemazione era stata fatta poco prima della prima volta che Jacky passasse le vacanze in questa casa, Blaine voleva un luogo dove lei e i suoi amichetti potessero divertirsi senza perdersi nel boschi e quindi aveva creato quel luogo.

Quando Kurt entrò nello chelet rimase a bocca aperta dalla bellezza di quel luogo, adorava anche come era stato arredato, poteva notare il tocco di Dave e Cooper bilanciati dalle stranezze di Blaine, come il quadro con tutti i tipi di papillon in un angolo della sala.

Kurt si voltò verso Blaine che stava portando le valigie dentro casa.

-Come.. come hai fatto a comprare una cosa del genere?-

Blaine posò per terra l’ultima valigia e guardò Kurt imbarazzato.

-Ti ricordi che ti avevo detto che la mia famiglia non ha problemi di soldi?-

-Sì, frequentavi la Dalton e aiutavi mio padre a pagarmi la retta, diciamo che a volte la paghavi interamente tu- rispose Kurt avvicinandosi all’altro.

Blaine si morse il labbro, -La mia famiglia è ricca, molto anche. Questa casa l’ha comprata mio padre e io l’ho semplicemente ereditata con il divorzio, anche se non ho ancora capito come sia stato possibile.-

Kurt rimase a bocca aperta non sapendo cosa dire.

-Non mi fare questa faccia, potevi capirlo da solo. Mia madre andava in giro con tutti i gioielli con diamanti o pietre preziose- palesò Blaine con un’alzata di spalle.

-Forse mi è sfuggito. Sai avevo altro a cui pensare all’epoca e ..mmh. Credo di averlo anche adesso-, si leccò un labbro e si avvicinò di più cercando di baciare Blaine che si spostò.

-No, no. Prima mi aiuti a sistemare tutte queste cose e poi mi aiuti a preparare la cena, ho detto a Gerard di riempirmi il frigo e credo che abbia comprato tutte cose molto pregiate che io sicuramente non so cucinare- precisò Blaine.

-Chi è Gerard?- chiese sorpreso Kurt.

-Gerard è il custode della casa quando non ci siamo, non possiamo lasciarla incustodita per la maggior parte dell’anno- annunciò vedendo l’espressione ancora dubbiosa di Kurt aggiunse: -Non preoccuparti, lui vive nella dependance. Non l’ahi vista? Quella casetta vicino al cancello.-

Kurt cercò di fare mente locale e gli passò l’immagine della piccola casa che aveva visto in precedenza, -Intendi quella specie di villa in miniatura all’ingresso del viale alberato?-

Blaine annuì.

-Ma voi Anderson avete dei problemi con le grandezze?- sbottò Kurt sarcastico.

Blaine alzò un sopracciglio guardando Kurt.

-Sai cosa intendo Blaine, sei un Hobbit e hai una… hai un castello come casa. Anche a Lima hai una casa enorme, se non fosse che metà è occupata da quel parassita di Sebastian io potrei fare una sfilata solo per il salone.- spiegò facendo dei passi nel salone arrivando davanti all’enorme camino nel muro, -Guarda questo camino, ci potrebbe entrare un bufalo per intero, in piedi! Siete fissati con le cose grandi per compensare la vostra bassezza!-

Blaine si avvicinò a lui con uno sguardo malizioso, -Eppure mi pare di aver capito che tu apprezzi molto questa nostra fissazione, non è vero?- disse mordendogli il collo.

Kurt unì le loro labbra in un bacio passionale, Blaine lo prese per i fianchi trascinandolo lungo il salone fino al divano dove si lasciò cadere portando Kurt a salire a cavalcioni sulle sue gambe.

Kurt passò a baciare la mascella di Blaine alternando morsi e leccate; sbottonò velocemente la camicia dell’altro scendendo con la bocca a coprire la prima cicatrice.

-Le adoro- sussurrò sulla pelle, l’alito caldo a contatto con la parte bagnata di saliva mandò una serie di brividi che percorsero la colonna vertebrale di Blaine che buttò la testa indietro scoprendo il collo che venne assalito dalla bocca di Kurt.

Kurt prese un pezzo di pelle tra i denti e lo succhio, quando si staccò lo morse e si fermò ad ammirare il suo lavoro: una macchia rosso acceso al centro del collo di Blaine.

-Sei mio, mio, mio, mio- ripeteva come un mantra nell’orecchio dell’altro mentre andava a slacciargli i pantaloni.

Con un gesto secco svestì Blaine anche dei boxer insieme al jeans.

Blaine si era appoggiato con la schiena allo schienale del divano, la testa all’indietro, la bocca spalancata in cerca di aria.

Non riusciva a capire come Kurt riuscisse a farlo impazzire con poche carezze, pochi baci o morsi, ma in quel momento sarebbe anche potuta esplodere una bomba ma lui non si sarebbe mosso di un millimetro, era come in uno stato di trance.

E gli piaceva.

Kurt stava scendendo lungo il ventre di Blaine torturandolo con continui baci, morsi e leccate date casualmente nella sua discesa.

Si fermò sui fianchi dove si vedevano quei sue solchi a V, li accarezzò sentendo Blaine piagnucolare in cerca di qualcosa di più.

Kurt si abbassò sull’erezione leccandola fino alla punta a quel contatto Blaine spalancò gli occhi e arpionò le dita sulla stoffa del divano.

Blaine abbassò la testa per vedere gli occhi di Kurt illuminati dalla lussuria, il sorriso sul volto e la lingua che passava tra i denti, si sporse verso di lui e lo baciò.

Kurt si staccò bruscamente e fece di no con le dita spingendo di nuovo Blaine contro lo schienale tornando in basso tra le sue gambe.

Ingoiò completamente la lunghezza di Blaine facendolo urlare, si mosse varie volte su e giù per poi passare la lingua di piatto su una vena particolarmente gonfia.

Blaine stava vendendo le stelle, i tocchi di Kurt erano come fuoco sulla sua pelle, sentiva la testa scoppiare e un calore crescente dalla vita in giù.

Kurt prese la base dell’erezione di Blaine nella mano e si aiutò con il movimento velocizzandolo sempre più.

Blaine non resistette e posò le mani sulla testa di Kurt afferrandogli i capelli.

L’altro spostò la mano libera più in basso andando a stuzzicare l’apertura di Blaine, accarezzò il cerchio di muscoli sentendolo gemere ancora più forte e iniziare una litania formata da parole sconnesse e un ripetersi di “ancora”, “di più”, “continua”, “ti prego” e “non smettere”.

Affondò un dito dentro Blaine e lo mosse seguendo il ritmo che gli stava dando l’altro, quando fece entrare anche un secondo dito sentì un urlo smorzato provenire da Blaine.

Kurt succhiò con quanta più forza aveva creando frizione anche con le pareti delle guancie.

Quando l’erezione di Blaine gli toccò la parete della gola ingoiò creando un risucchio che fece andare fuori di testa l’altro.

Blaine stava urlando di piacere, era bloccato sul divano mentre il suo fidanzato avrebbe potuto fare qualsiasi cosa con lui e ciò lo eccitava ancora di più.

Sentiva che stava per arrivare al limite e quando Kurt inserì il terzo dito in lui toccando quel punto particolarmente sensibile, esplose urlando il nome di Kurt.

Privo di forze lasciò la presa sui capelli di Kurt lasciando cadere le mani sul divano molli e prive di vita.

Kurt inghiottì il seme di Blaine e, quando si alzò a guardarlo incatenando i loro occhi, si passò la lingua sulle labbra catturando delle goccioline che gli erano sfuggite.

Blaine si lanciò sulle labbra di Kurt assaggiando il suo sapore dalla sua bocca e stringendolo forte a se.

-Sei meraviglioso- sussurrò Blaine sulle labbra di Kurt.

-Lo so- rispose con un alzata di spalle che fece ridere Blaine.






Il paesaggio che si poteva vedere dal balcone della camera da letto era ancora più bello la mattina quando il sole sbatteva contro la superficie del lago e creava delle sfumature colorate che donavano colore e lucentezza al verde della foresta che si stava espandendo con l’arrivo delle primavera.

Kurt si stava gustando l'aria fresca appoggiato alla ringhiera del balcone, si era svegliato da poco dopo aver dormito serenamente abbracciato al suo Blaine che gli aveva regato una delle serate più belle della sa vita, in parte per sdebitarsi del lavoretto altrettanto fantastico che gli aveva fatto il giorno prima.

Ma ultimamente si fermava sempre più spesso a pensare a come il suo rapporto con Blaine si stava evolvendo in qualcosa di più grande: ora vivevano insieme, si comportavano come una coppia sposata e perfino Jackline lo aveva accolto definitivamente nella loro famiglia.

Sentiva che era una cosa completamente diversa dalla storia che aveva vissuto d’adolescente con Blaine, forse perché ora non erano più dei ragazzini e tutto era più grande e serio.

Riusciva a sentirsi a casa ovunque ci fosse anche Blaine e c'era un qualcosa dentro di lui che gli urlava che le cose sarebbero cambiate, aveva come un presentimento, ma un ottimo presentimento.

Lo sguardo di Kurt si stava perdendo nell’osservare quella meraviglia e nei suoi pensieri che lo facevano sorridere di cuore, quando due forti braccia lo cinsero da dietro riportandolo alla realtà.

Blaine si appoggiò completamente su di Kurt posandogli un bacio all'attaccatura del collo.

-Ti piace?- domandò Blaine posando la testa sulla spalla di Kurt seguendo il suo sguardo.

-Qui é tutto meraviglioso, questa casa sembra uscita da un film e tu sei sempre più dolce e bello e incredibilmente adorabile- rispose poggiando le mani su quelle di Blaine intrecciando le dita.

-Aspetta di vedere la mia sorpresa e poi salterai dalla gioia- annunciò per poi baciargli la guancia.

Kurt si voltò verso Blaine con sguardo curioso.

-Oggi faremo un bel pic-nic al lago, voglio farti vedere una cosa e sono sicuro che ti piacerà.-

-Un pic-nic? Sarà la prima volta che ne faccio uno, sono emozionato- squittì felice Kurt.

Quando scesero giù si misero a preparare il cestito con dei tramezzini, due bottiglie d'acqua, un paio di lattine di Diet Coke e la coperta su cui sedersi, avevano deciso di tenersi abbastanza leggeri sia con il cibo che con la roba perché sarebbe stata più una merenda fuori casa che un vero e proprio pranzo.

Blaine aveva un piano da attuare e voleva far passare a Kurt una giornata indimenticabile.

Uscirono dallo chalet verso le 11 in modo che quando sarebbero arrivati al lago il sole sarebbe stato abbastanza in alto da non accecargli gli occhi con la luce; Blaine aveva convinto Kurt a vestirsi in modo semplice perché "dovevano fare un pic-nic non una sfilata d'alta moda" e alla fine era uscito con un jeans, una camicia e la giacchetta di pelle.

Seguirono il sentiero fino al fondo della valle, Kurt si appoggiava a Blaine con la scusa di poter perdere l'equilibrio su qualche sasso, Blaine gli prese la mano e lo guidò tra gli alberi seguendo un percorso molto più rapide seppur accidentato.

Arrivati alla valle lo spettacolo che vide lasciò a bocca aperta Kurt: dall'altra parte del lago si era fermato un branco di cervi che si stavano abbeverando, c'erano i cerbiatti più piccoli che giocavano a rincorrersi, dietro i loro la foresta sembrava risplendere di luce propria.

Kurt strinse di più la mano di Blaine e avanzò verso la riva del lago osservando gli animali dall'altra parte.

-Sono bellissimi- sussurrò emozionato.

-Questo parco ospita tantissime specie animali e davanti a te puoi ammirare un bellissimo branco di cervi- spiegò Blaine. -Vedi quello che ha una zampa fasciata?-

Kurt annuì.

-L'abbiamo salvato io e Jacky alla fine della scorsa estate, aveva superato la recinzione ed era caduto in un fosso, aveva una zampa spezzata. Quando l'abbiamo trovato non si voleva far aiutare, é un cervo orgoglioso, ma abbiamo conquistato la sua fiducia e portato in salvo. Mi fa davvero piacere vederlo in ottima salute, credo che sia anche diventato il capo branco.-

-Come fai a dirlo?- chiese curioso Kurt.

-Vedi la sua posizione, in alto rispetto agli altri, il portamento fiero e quello sguardo da "se ti avvicini ti incorno"? Sono parte dei motivi per cui affermo la mia tesi- rispose.

Restarono a guardare i cervi finché questi non se ne andarono sparendo nella foresta dietro di loro, Blaine controllò l'orologio e vedendo che era mezzo giorno passato iniziò a preparare stendendo la coperta sul suolo.

Kurt lo notò e gli diede una mano a sistemarla, si sedette e fece segno a Blaine di imitarlo.

Mangiarono in silenzio, Kurt occupato ad osservare l'ambiente circostante come un bambino alla scoperta del mondo, e Blaine perso nei suoi pensieri, così tanto che non si accorse che l'altro gli aveva fatto una domanda.

-Cosa?- domandò tornando nella realtà.

-Ti ho chiesto quando mi farai vedere questa sorpresa, sai sono molto curioso- disse mordendosi un labbro.

-É vero! Dai aiutami a sistemare tutto, ci sarà da camminare però- annunciò con entusiasmo.

Blaine scoppiò a ridere quando Kurt roteò gli occhi ripetendo la parola 'camminare' un paio di volte.

Rimisero tutto dentro il cestino e prendendosi la mano si diressero verso la foresta.

Blaine si inoltrò più in fondo dove la luce veniva filtrata dai molti rami che si erano intrecciati in alto formando come un tetto sulle loro teste.

-D’estate quei rami sono pieni di foglie e qui diventa bellissimo, si vedono i singoli raggi che passano e li puoi contare, Jacky da piccola si divertiva a rincorrerli cercando di prenderli, era bellissima, aveva una sorriso che mi faceva scogliere.-

Kurt lo affiancò e allungò una mano in avanti vedendo come la luce gli illuminava la pelle rendendola ancora più bianca.

-Mi sarebbe piaciuto vedere Jacky da piccola, sono sicuro che gli sarei piaciuto anche allora- parlò appoggiando la testa sulla spalla di Blaine.

-Ti avrebbe amato anche perché saresti stato anche tu il suo papà- disse per poi allontanandosi lasciando Kurt a bocca aperta.

Kurt fissò Blaine negli occhi per poi sorridere, prese la mano che gli stava offrendo e lo seguì fino ad una radura dove la luce riusciva a filtrare meglio.

Kurt osservò il luogo partendo dall’alto: i rami piano piano si diradavano e lasciavano lo spazio per vedere il cielo azzurro e primo di nuvole, gli alberi avevano formato un cerchio che lasciava l’area vuota.

Quando abbassò lo sguardo vide Blaine che era seduto su un tronco caduto, ma non era di un albero qualsiasi era il tronco di una quercia enorme che era adagiato su un lato, poteva vedere delle piccole scale intagliate, sull’ultimo gradino c’era il piede di Blaine, vicino alla sua figura c’era un piccolo buco che portava all’interno del tronco.

Kurt si avvicinò lentamente ammirando la bellezza dei fiori che erano cresciuti sulla quercia, c’erano diverse varietà alcune molto colorate altre di un solo colore.

Blaine gli fece cenno di salire e Kurt annuì salendo i gradini fino a trovarsi faccia a faccia con l’altro che lo aiutò a sedersi al suo fianco.

Non sapeva cosa dire, era quella la sorpresa che gli aveva fatto Blaine ed era bellissima.

Gli occhi vagavano senza meta da una parte all’altra della radura per poi posarsi su di Blaine.

I due si sorrisero per poi scambiarsi un bacio dolce.

Blaine fermò il bacio e posò la sua fronte su quella di Kurt guardandolo negli occhi.

-C’è una cosa che ti voglio chiedere- gli disse prendendogli la mano e baciandogli il dorso per poi posarla sul suo cuore.

Kurt sorrise vedendo gli occhi innamorati di Blaine studiarlo in ogni minimo particolare.

Il suo cuore stava per esplodere e poteva sentire anche quello di Blaine battere velocemente sotto la sua mano.

Aspettava solo la voce di Blaine mentre le lacrime premevano sui suoi occhi.





~~¤~~





*E’ TUTTO VERO! IO ME LO SONO SOGNATO ED E’ VERO! Questo è il sito dei parchi nazionali americani (www.nps.gov/cuva/index.htm) e beh wow questo parco è davvero bello *w*
Qui potete vedere le foto dei luoghi che ho descritto: Here & Here (anche se lo chalet non è uguale .-.)






Echy's Corner

Questo capitolo è stato importante per me, sia questa prima parte che la seconda (anche se il prossimo capitolo è il mio preferito *w*).
La Klaine si sta fortificando, si stanno avvicinando ancora di più, e non ci vuole un genio per capire cosa succederà nel prossimo capitolo ù__ù
Io non avrei mai pensato che un giorno avrei dovuto dividere un capitolo in parte 1 e parte 2; la seconda parte è quasi finita, sono arrivata a contare più di seimila parole e ho preferito dividere in due.
Vi dico solo che mentre scrivevo -aspettando la diretta- stavo con le lacrime agli occhi, il sorriso sul volto e come colonna sonora avevo la discografia dei Tokio Hotel che ogni volta che sento mi portano in Pardiso.
Dato che voglio tirarvi ancora di più su di morale vi lascio un piccolo spoiler del prossimo:

-Dopo vent’anni ti ho visto lì, nel mio salone, vicino a mia figlia e ho avuto un flash. Ho visto Jacky e il mio uomo che aspettavano il mio ritorno con il sorriso sulle labbra. Ho visto la mia famiglia come sarebbe dovuta essere. Ma non sempre i piani vanno come si erano pianificati e io mi sono visto modificare le carte in tavola così tante volte da essermi stancato. Ho deciso di prendere io il controllo e di mettere un nuovo inizio alla nostra storia.-




Dopo aver parlato del capitolo, voglio chiedervi una cosa... Come state? Come vi sentite?
Io dopo la puntata mi sono sentita scossa, quasi presa in giro.
Non ho niente contro la Finchel, anzi è una delle mie coppie preferite, ma quando gli dai 10 minuti di conversazione per parlare di cose che già sapevamo (non mi interessa per niente quanti tipi di pianto ha Rachel!) NON PUOI DARE 30 SECONDI PER LE ALTRE COPPIE.
La Klaine ha avuto 30 secondi, contati, in cui avranno detto si e no sessanta parole, ma non ne sono neanche sicura, in cui non hanno concluso niente e non erano neanche soli come lo sono stati i Finchel.
Ma anche la Tike e la Britanna (a cui hanno dato un po' di spazio, ma limitato) hanno avuto poco tempo.

Ok, tolto l'excursus sulla puntata, che sono stata attenta a non fare spoiler per chi vorrà vedere le puntata martedì prossimo, torniamo a noi.


*tatatatà pubblicità*
Ho iniziato una nuova long in stile sms ambientata dopo la 4x05 e di sicuro NON seguirà la trama del tf perchè non la condivido.
"I'm Hopelessly Devoted To You" per ora c'è un solo capitolo e sto scrivendo gli altri, è un modo per staccare da questa che sta diventato sempre più impegnativa.

Se avete domande, curiosità o siete solo alla ricerca di informazioni per capire quando aggiornerò, basta fare un salto nella mia adorabilissima paginetta: hobbitrulez.


Echy;


 
Web Contacts  Top
view post Posted on 23/11/2012, 23:10     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Ciao. Reduce da due giorni di malattia in cui i miei occhi bruciavano peggio della lava, sono resuscitata solo per voi! Ve l'ho promesso.
Il capitolo very emotional che vi farà piangere come non so che cosa.
Bando alle ciancie, vi ho fatto aspettare anche troppo xD Il prossimo capitolo lo avrete tra due settimane, mi dispiace ma è arrivata la settimana dei compiti in classe combinate con due miliardi e mezzo di interrogazioni e dovrò stare china sui libri da qui fino alla fine della tortura.Siete -o siete stati- anche voi studenti quindi potete capirmi.
Buona lettura!







#27. “I want” – Parte II





-C’è una cosa che ti voglio chiedere.-


Blaine sentiva il suo corpo fremere, il suo cuore stava per uscire dalla cassa toracica per quanto stava battendo forte.

In quel preciso momento si sentiva come un adolescente alla sua prima cotta.

E pensandoci bene, ogni volta che si trattava di Kurt lui ritornava quel ragazzo insicuro che si ritrovava a trattenere il fiato ogni volta che guardava negli occhi quell’angelo del suo ragazzo.

Ora a vent’anni di distanza dalla sua adolescenza, lontano dalle insicurezze che solo la maturità può distruggere, poteva vedere tutto il suo mondo reggersi nelle mani dell’uomo davanti a lui.

Kurt era il suo mondo, ma adesso Blaine non era solo, insieme a lui c’era anche sua figlia, il suo piccolo diavoletto che amava incondizionatamente e perennemente.

La vita di Blaine dopo la partenza di Kurt era stata come un viaggio sulle montagne russe, molto spesso si trovava a vivere dei momenti di paura, ma poi passato il tratto difficile l’unica emozione che l’aveva accompagnato era la felicità.

Solo un paio di anni prima si svegliava ogni mattina vedendo la figura della sua bambina raggomitolata addosso a lui, con i capelli ricci a coprire tutto il cuscino, la mano arpionata alla sua maglietta e il sorriso che si formava ogni volta che le baciava una tempia.

Ma negli ultimi mesi la sua routine era cambiata radicalmente: aveva riportato Kurt al suo fianco, aveva ristabilito il rapporto con la figlia e trovato un lavoro stabile che gli avrebbe garantito una bella vita.

L’unica cosa che mancava in quel quadretto perfetto era la solidità.

Era tutto bello e felice, ma era pur sempre un castello di carte che al primo soffio di vento sarebbe crollato.

Ed ora eccolo lì con il cuore in mano, l’amore negli occhi e una nuova promessa da fare.

Blaine estrasse una piccola scatola dai pantaloni, era quadrata, blu scuro, con un fiocco a formare un piccolo papillon dello stesso colore; la strinse nel palmo della mano e poi portò la mano di Kurt sopra la scatola.

Osservò gli occhi di Kurt che erano diventati lucidi, la luce rifletteva in quelle pozze di cielo rendendoli ancora più luminosi.

Blaine prese un respiro profondo e iniziò a parlare con un tono di voce che tradiva la sua emozione.

-La prima volta che ti ho incontrato ho sentito qualcosa dentro di me, come una voce che mi diceva “Hey, è lui”. Ti ho guardato negli occhi e ho visto un mare in tempesta, riuscivo a leggere il tuo disagio, ma non era perché stavi facendo la spia da parte del tuo Glee Club e avevi paura di essere scoperto, ma perchè stavi per crollare. Avevi lottato così tanto nella tua scuola, che entrato alla Dalton ti eri sentito perso, hai visto l’atmosfera diversa e hai desiderato vivere anche tu in quella tranquillità. Io ti ho preso la mano e aiutato, ti ho dato un nuovo motivo per combattere e tu hai vinto-, Blaine alternava lo sguardo dal volto di Kurt alle loro mani intrecciate sulla scatola che conteneva il loro futuro.

-La prima volta che ti ho mandato un messaggio avevo il cuore che mi batteva a mille, pensavo che fosse per la paura di disturbarti, ma ora capisco che era solo perché stavo iniziando a percorrere la mai strada verso di te. Quando mi hai detto che ti trasferivi alla Dalton ho esultato, ti avrei avuto tutto per me, avremmo avuto tutto il tempo a disposizione per stare insieme. All’epoca ero molto… stupido, no, ingenuo. Ero davvero ingenuo. Mi volevo convincere che il sentimento che stava nascendo dentro di me era perché stavamo diventando grandi amici e per questo lo misi da parte. So di averti ferito in alcune occasioni, ma nessuna storia nasce senza difficoltà. Ho capito i miei veri sentimenti quando hai cantato davanti ai tutti i Warblers, era…-

-Blackbird, era morto Pavarotti,- terminò Kurt rivelando la sua voce tremolante, -io ero in lacrime e… Ero un disastro, ero…-

-Bellissimo.- Concluse Blaine.

-La prima volta che ti ho baciato ho sentito i fuochi d’artificio nel mio cuore. Ho pensato di essere arrivato in Paradiso e non riuscivo a staccarmi dalle tue labbra. Credo di esserne drogato- fece un piccolo sorriso abbassando gli occhi su quelle linee rosate che ora si erano incurvate verso l’alto.

-La nostra storia è nata lentamente e con il tempo si è fortificata e rendeva anche noi più forti perché eravamo insieme. Il nostro primo ballo insieme è stato dopo la tua incoronazione a reginetta del ballo. Sei stato grandioso quella sera, ti ho visto arrivare a pochi millimetri dall’abisso per poi rialzarti in piedi e far vedere a tutti quegli idioti che tipo di persona è Kurt Hummel. In quel momento, su quel palco, io ho visto il ragazzo che amo, la persona che ho avuto l’onore di avere al mio fianco perché… Perché per quanto io possa sembrare forte, non lo sono. Sei sempre stato tu la mia roccia, io mi aggrappavo forte e cercavo di non cadere.-

Blaine fece una piccola pausa per ricapitolare il discorso mentale che si era faccio precedentemente, dopo pochi secondi riprese a parlare.

-Ti ricordi la prima volta che ti ho detto “ti amo”?- chiese Blaine stringendo più forte le mani in quelle di Kurt.

-Sì. Mi hai quasi fatto strozzare con il caffè. Mi hai colto di sorpresa e non mi sarei mai immaginato di ricevere una dichiarazione in una caffetteria- rispose Kurt accennando una piccola risata.

-Neanche io. Avevo pianificato di dirtelo dopo una bellissima cena romantica, con un mazzo di rose, una passeggiata nel parco… Ma quando ti ho visto parlare con quel sorriso, quella felicità e quegli occhi pieni di speranza mi sono reso conto che non mi importava il dove mi sarei dichiarato, ma mi importava solo di te. L’ho detto senza pensarci e credo di aver fatto bene. Il Lima Bean ha visto nascere la nostra amicizia, c’ha supportato nei nostri litigi, ha protetto il nostro amore fino alla fine e è stato testimone di ogni nostro sorriso, è il nostro posto segreto.-

Kurt si strinse di più a lui, sentiva tutti i ricordi riaffiorare nella sua mente e passargli davanti agli occhi come degli spezzoni di vecchi film, dopo tanto tempo in cui li aveva chiusi nel suo cuore, adesso stava tornando ad essere più vividi e vivi.

-Quando mi sono trasferito al McKinley l’unica cosa che mi importava era averti al mio fianco. Mi ero ripromesso di farti passare un ultimo anno fantastico e, seppur con qualche difficoltà, ci sono riuscito. Ogni ostacolo che incontravamo nel nostro percorso è stato solo un trampolino di lancio per la nostra storia. Abbiamo trasformato episodi che potevano essere devastanti in ulteriori fortificazioni del nostro legame.-

Kurt rivide gli episodi di Sebastian quando era ancora un ragazzino snob che cercava di rubargli il ragazzo, poi passò a Chandler e il periodo in cui Blaine gli stava lontano per paura delle loro lontananza e rivide anche la granita che aveva quasi accecato l’altro per proteggerlo, il provino per la NYADA, la domanda rifiutata…

Tutte lo volte c’era sempre Blaine al suo fianco pronto per prendergli la mano e spalleggiarlo.

Lui c’era sempre stato per lui.

-La nostra…- Blaine prese un respiro più profondo. -La nostra prima volta è stata indimenticabile. Eravamo spaventati entrambi, ma ci siamo fidati l’uno dell’altro. Quando ci siamo distesi insieme ho iniziato a ripercorrere tutta la strada che avevamo fatto e ho pensato che davanti a noi ce ne fosse ancora molta da percorrere.-

Kurt vide Blaine trattenere le lacrime, immaginava quello che stava per dire e quando Blaine parlò iniziò a piangere silenziosamente.

-Il giorno in cui sei partito per New York io… Io ho desiderato davvero morire. In quel momento esistevi solo tu per me e mi sei stato strappato ferocemente, il mio unico pensiero era “la mia vita non ha più senso”. Quando mi sono ritrovato schiacciato tra le lamiere della macchina ho visto il tuo volto e l’unica cosa che ho desiderato era di rivederti ancora un ultima volta, mi bastava anche una sola. Ma non è successo.-

-La mia vita è andata avanti senza un motivo preciso, finché non è arrivata Jacky. Da quando ho avuto lei al mio fianco non ho fatto altro che prendermene cura. Ma c’era sempre nella mia testa e nel mio cuore un pensiero fisso. Tu. Ti ho pensato costantemente, ho cercato di vederti varie volte scappando a New York di nascosto, ma ogni volta ti mi sfuggivi. Sei diventato così famoso velocemente, tutti volevano starti vicino, ma l’unica persona che lo desiderava davvero era quella che non poteva farlo. Mi sono sentito abbandonato, ancora di più di anni prima, ma non ho mai perso la speranza.-

C’era un qualcosa dentro di Kurt che gli stava gridando di guardare nella sua vita a New York: per tutti questi anni lui aveva sempre visto Blaine, anche se di sfuggita e a volte sfocato per la lontananza, si ricordò tutte le sfilate in cui aveva visto quei ricci sbucare tra la folla.

-Quando Jacky mi ha parlato del tuo ritorno a Lima io non ci volevo credere. Avevo passato gli anni precedenti a cercare le tue attenzioni per la Grande Mela e invece mi bastava aspettare a casa mia per rivederti-, la voce che piano piano si faceva sempre più carica di emozioni tanto da uscire spezzata per il suo peso.

-Dopo vent’anni ti ho visto lì, nel mio salone, vicino a mia figlia e ho avuto un flash. Ho visto Jacky e il mio uomo che aspettavano il mio ritorno con il sorriso sulle labbra. Ho visto la mia famiglia come sarebbe dovuta essere. Ma non sempre i piani vanno come si erano pianificati e io mi sono visto modificare le carte in tavola così tante volte da essermi stancato. Ho deciso di prendere io il controllo e di mettere un nuovo inizio alla nostra storia.-

Sfilò gentilmente la scatola dalla presa di Kurt, la aprì rivelando un anello di zaffiro arancione* con incastonati otto diamanti in fila e Blaine lo prese tra pollice ed indice della mano destra mostrandolo all’altro.

-Tu sei l’amore della mai vita, Kurt. Ho dovuto aspettare moltissimi anni prima di riuscire a poterti dire quanto io ti abbia amato, ti ami e ti amerò fino alla fine dei miei giorni. Non c’è stato giorno in cui io non pensassi a te… So che può sembrare da pazzi, ma quando si trova la propria anima gemella si fa qualsiasi cosa per riaverla, per riportarla al proprio fianco.-

-Kurt, io ti amo e l’unica cosa che renderebbe la mia vita completa è racchiusa qui nella mia mano, in una promessa che io ti faccio.-

Blaine prese la mano sinistra di Kurt e stringendola riprese a parlare.

-Prometto di amarti. Prometto di difenderti sempre e comunque anche quando avrai torto. Prometto di sorprenderti ogni giorno. Prometto di essere la causa dei tuoi sorrisi. Prometto di non ostacolare i tuoi sogni e aiutarti nella loro realizzazione. Prometto di ricordarti quanto perfettamente imperfetto tu sia. Prometto di essere un buon marito per te. E soprattutto prometto di non lasciarti mai o di farti sentire solo perché il tuo sorriso è la causa del mio. Promettendoti questo Kurt, prendendo a testimonianza il mondo intero del mio infinito amore per te, vorresti farmi l’onore di diventare mio marito?-

Kurt fissò prima l’anello che aveva in mano Blaine poi il suo viso, sentì pizzicargli gli occhi segno che stava piangendo. Voleva rispondere, ma non riusciva a far uscire la sua voce, annuì riuscendo finalmente a parlare: -Sì, lo voglio.-

Blaine infilò l’anello al dito per poi guardarlo sorridendo, alzò il volto e si tuffò sulle labbra di Kurt assaporando anche il gusto salato delle lacrime sul volto dell’altro non accorgendosi che anche lui aveva iniziato a piangere dalle felicità.







Passarono ciò che restava delle giornata a coccolarsi sul grande letto della loro camera dichiarando tutto il loro amore.

Si amarono per tutta la notte scambiandosi ancora mille promesse di amore eterno e di felicità.

Quando la mattina successiva Kurt si svegliò sentì la presenza di un calore molto familiare al suo fianco, si voltò e vide il volto sereno ed addormentato di Blaine.

Si avvicinò fino a lasciare un bacio a stampo sulle sue labbra.

Blaine aprì quasi subito gli occhi alla ricerca di un contatto maggiore, quando ritrovò le labbra di Kurt le catturò tra le sue baciandolo dolcemente.

-Buongiorno amore mio- dissero in coro dopo il bacio, si osservarono per pochi attimi per poi scoppiare a ridere.

L’aria che si respirava nella casa era piena di felicità ed amore, i due fidanzati si goderono il tempo rimasto prima di dover risalire in macchina per tornare nella città.

-Non possiamo allungare il finesettimana fino a data da destinarsi?- domandò Kurt posando l’ultima valigia nella macchina.

-Mi piacerebbe anche a me, tesoro, ma purtroppo c’aspettano il lavoro e una figlia iperattiva da tenere a bada- rispose Blaine chiudendo il portabagagli.

-Tecnicamente la figlia è solo tua e il mio lavoro consiste nel disegnare vestiti e… Mmmh, potrei farlo anche da qui, disteso davanti al caminetto acceso e-

Blaine lo bloccò con un dito sulle labbra.

-Non continuare perché potrei non rispondere delle mie azioni. E poi stiamo per sposarci, ciò che è mio diventa anche tuo, quindi la mia adorabile figlia con deliri di onnipotenza diventa la nostra adorabile figlia con deliri d’onnipotenza- affermò cingendo i fianchi di Kurt con un braccio.

Kurt alzò un sopracciglio e guardò Blaine, -Nostra figlia darà di matto quando saprà che sto per mettere le mani sul suo adorato paparino- stette al gioco provocando una risata da parte di Blaine.

-Non ti preoccupare, conoscendola starà già cercando le bomboniere e la location- annunciò.

Kurt gli rivolse uno sguardo dubbioso e ancora prima di aprire la bocca Blaine aveva già riposto.

-Sì, lei sa sempre tutto, nulla le sfugge.-

Kurt scoppiò in una sonora risate che coinvolse anche Blaine.













Jacky stava consultando il catalogo per cercare il miglior vestito da damigella che il mondo avesse visto, dietro di lei Puck cercava di attirare la sua attenzione con un massaggio sulle spalle che era riuscito solo a rallentare i movimenti della ragazza che ora passava venti minuti a fissare ogni singolo abito.

Johnny aveva il gene Puckerman dentro di lui e non si arrendeva facilmente, prima o poi quella rivista sarebbe finita e Jacky sarebbe stata tutta sua.

La ragazza chiuse velocemente il giornale e lo lanciò via, Puck sentì i muscoli sotto le sue mani tendersi.

-Amore, tutto ok?- chiese preoccupato.

-E se Kurt avesse detto di no? E se mio padre non avesse trovato il coraggio per chiederglielo? E se-

-Loro sono anime gemelle, l’hai detto anche tu- la bloccò. –Basta guardarli per capire che si amano, che desiderano passate tutta la vita insieme e che entreranno da quella porta con un sorriso sulle labbra, lo sguardo ancora più innamorato e diranno in coro…-

-Ci sposiamo!-

Due voci dietro di loro avevano bloccato il discorso di Puck.

I due ragazzi si girarono vedendo Blaine e Kurt, mano nella mano, con un sorriso che illuminava tutta la sala.

I due uomini si avvicinarono di qualche passo ma vennero subito bloccati dalla presa di Jacky che gli si era catapultata addosso stringendoli in un abbraccio.

-Sono così felice-, si allontanò per poter guardare in faccia suo padre, -e voglio sapere ogni cosa, voglio tutti i dettagli- disse velocemente prendendoli per mano e trascinandoli a sedersi sul divano.

Puck afferrò la sua ragazza per i fianchi tenendola ferma, -Calmati, non scappano via- le sussurrò in un orecchio.

-Blaine, Kurt, congratulazioni!-, Puck lasciò la presa su Jacky per poi sedersi sul tavolino davanti ai due trascinando anche la ragazza vicino a lui.

-Grazie- risposero in coro per poi scambiarsi dei sorrisini.

Kurt posò lo sguardo su Jacky e si rivolse a lei: -E’ stato bellissimo, non mi sono mai emozionato così tanto in vita mia e lui… lui è stato eccezionale. Ha scelto anche un anello fantastico-, alzò la mano per mostrare quella linea arancione che gli ornava il dito illuminata dai diamanti.

Jacky afferrò la mano di Kurt portandosela vicino ed osservando meglio l’anello, -Papà è fantastico!-

Jacky lasciò la mano di Kurt, si alzò per andarsi a sedere sulle gambe di suo padre, lo guardò con la felicità stampata sul volto e gli lasciò un bacio sulla guancia.

-Sono così felice, voi siete fatti per stare insieme, siete… Non so neanche trovare la parola giusta per descrivervi. Credo che l’unica parola che si avvicini di poco a quello che siete voi è perfetti.- Jacky si fermò un secondo a pensare, -Wow, la Klaine si sposa, dobbiamo avvertire tutti!- e neanche due secondi dopo si era fiondata dall’altra parte della stanza a prendere la rubrica con tutti i numeri di telefono da contattare.

-Jackline- la chiamò Kurt.

-Dimmi-, si fermò con il librettino ancora chiuso.

-Più che una telefonata, io direi di fare una festa- consigliò Kurt.

Alla parola “party” gli occhi di Jacky si illuminarono, -Ci penso io, datemi due giorni e avrete la più bella festa di fidanzamento dell’universo!-, puntò un dito verso il suo ragazzo, -Johnny, con me. Abbiamo moltissime cose da fare in poco tempo.-

Puck si alzò e fece il saluto militare, -Signorsì, signore!- disse provando la risata di tutti.










Dopo quarantotto ore in cui Puck aveva rischiato un esaurimento di nervi, una crisi isterica e desiderato con tutto il cuore che la sua ragazza prendesse fuoco o che venisse inghiottita da un buco nero, era riuscito insieme a Jacky a sistemare tutti gli addobbi, le luci e il servizio catering in tempo.

Si erano divisi i compiti, anche se il lavoro più pesante era capitato a Puck, infatti a lui era spettato il gravoso compito di contattare tutte le agenzie ordinando quello che Jacky aveva deciso nel frattempo la ragazza chiamava tutti gli amici e famigliari per avvisarli della festa senza specificare niente, nessuno degli invitati chiese maggiori notizie perchè il tono euforico con cui gli parlava aveva lasciato intendere molto.

Jacky era salita al piano di sopra per avvisare Blaine e Kurt dell’imminente arrivo degli ospiti, quando si affacciò alla porta semichiusa vide i due scambiarsi un bacio per poi guardarsi con quegli occhi così innamorati.

Entrambi avevano indossato un bellissimo completo solo che quello di Kurt era grigio gessato e quello di Blaine blu chiaro, vicini erano perfetti.

La ragazza sorrise aprendo la porta, -Daddy, Kurtie, riesco a sentire da questa distanza che zio Finn sta per arrivare, già lo sento chiedere a ripetizione dove si trovi la ciotola con i pop corn, quindi credo che sia ora di scendere-, si voltò per andarsene, ma si posò allo stipite della porta e si girò verso di loro, -Siete bellissimi-, dopo averlo detto fuggì per il corridoio scendendo le scale velocemente.

Due ore dopo Blaine fece un segno a Kurt per fargli capire che era arrivato il momento e si avvicinarono al palco allestito fuori in giardino dove si trovavano tutti gli invitati.

Jacky corse verso di loro e gli preparò due microfoni, Blaine prese la mano di Kurt e salirono le scalette ritrovandosi più in alto rispetto alla folla di gente che c’era.

Kurt passò gli occhi su tutti quei visi sorridenti e felici, erano davvero tante le persone che tenevano a loro e che erano venuti per festeggiare insieme questa bellissima notizia.

Kurt si ritrovò a trattenere una lacrima che premeva per uscire, strinse più forte la mano del suo uomo e alzò il microfono iniziando a parlare.

-Volevamo ringraziarvi per essere venuti nonostante vi avessimo avvisato in così poco tempo, ma ci sono delle notizie che è difficile tenere per se perché si è semplicemente troppo felici e si vuole avvisare tutti. Avvisare le persone che si amano, gli amici e tutti quelli che sono importati-, guardò Blaine che continuò lui il discorso.

-Infatti c’è una cosa che vogliamo dirvi. Sono sicuro che non appena l’avremo detta partiranno dei cori- fissò Jacky e Puck che misero un piccolo broncio, -e questo mi rende ancora più felice perché, wow, significa molto per noi.-

-Voi siete la nostra famiglia, c’avete spalleggiato, supportato e dato la forza necessaria a superare le situazioni difficili e per questo ve ne saremo sempre grati.-

Blaine prese la mano di Kurt e si avvicinò di più a lui.

-Ci sono momenti che si vogliono condividere con la propria famiglia ed è per questo che vi abbiamo riunito qui-, si voltò incatenando i suoi occhi con quelli del suo uomo, -Io e Kurt abbiamo passato molti momenti difficili negli ultimi anni, ma ci siamo ritrovati e questa volta per sempre.-

-Perché ho davanti a me l’uomo della mia vita e anche il mio futuro marito-, Kurt concluse la frase non riuscendo a trattenere le lacrime.

-Io e Kurt ci sposeremo, non sappiamo ancora il giorno, ma per ora la cosa più importante è che succederà- annunciò Blaine stringendo Kurt a sé.

Gli invitati applaudirono, qualcuno fischiò e Jacky si strinse di più al suo Puck; dietro la folla Lucas guardava Rikey, quando l’altro si voltò si avvicinò inglobando il più piccolo in un abraccio.

Improvvisamente tutti iniziarono a ripetere “bacio, bacio” e la coppia non seppe resistere, si scambiarono un bacio dolce e pieno d’amore.

Quando i due fidanzati scesero dal palco vennero accompagnati dagli applausi, dopo poco il palco venne occupato da Puck e dagli altri ragazzi.

Jacky era sorpresa, loro non avrebbero cantato quella sera, ma allora cosa stava succedendo?

-Oggi abbiamo visto una coppia coronare il suo sogno, ancora tanti auguri Klaine, e voglio dedicare questa canzone a tutte le coppie che sono qui questa sera. Voi mi avete insegnato che l’amore non ha confini, né ha età e né tempo, che ci si può rincontrare dopo vent’anni- indicò Blaine e Kurt, -o vivere sempre l’uno accanto all’altro- si rivolse a Finn e Rachel, -e che a volte bisogna lottare per ottenere l’attenzione dell’altra- lo disse abbassando lo sguardo verso Jacky, -ma ogni volta l’Amore ha sempre trionfato.-

Fece un cenno a Lucas che iniziò a suonare il piano.

-Questa è per te Jacky, perché a volte mi fai diventare pazzo… d’amore.-

Give you this, give you that
Blow a kiss, take it back
If I look inside your brain

I would find lots of things
Clothes, shoes, diamond rings
Stuff that's driving me insane […]

When girls say...

(One Direction – I want)



Jacky aveva iniziato a piangere di felicità, vicino a lei suo padre la teneva per la vita stringendo la mano di Kurt.

Puck aveva scelto una canzone particolare, giorni fa lei la stava canticchiando dicendole che sarebbe impazzita di gioia se qualcuno gliela avesse dedicata perché adorava il testo, rispecchiava in parte quello che era il loro rapporto: lei chiedeva e lui la guardava pazzo d’amore non riuscendo a dirle di no.

Il suo ragazzo sapeva che adorava ricevere questo tipo d’attenzioni, ma di solito gli dedicava una canzone in aula canto non davanti a tutti e questa sua intraprendenza gli piaceva, era un modo per dire a tutti che loro due si amavano.



I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, and that's not me
I want, I want, I want to be loved by you

Be loved by you I wanna, I'll stay true
I wanna, if you knew
What you put me through...
But you want, you want, you want me to love you too




Johnny si era avvicinato al bordo del palco offrendo la mano a Jacky per salire.

Prese la mano della sua ragazza e si posizionò davanti a lei cantandole la canzone.

Jacky si sentiva al settimo cielo, per lei esisteva solo Puck e stava tremando per l’emozione, sapeva che il suo ragazzo non l’avrebbe mai lasciata.

Puck guardava la ragazza davanti a lui come se fosse la cosa più bella del mondo, il tesoro più importante ed era sua, era lui il fortunato che poteva tenerla tra le sue braccia e bearsi del suo profumo e delle sue attenzioni.

Jacky era la sua anima gemella, Puck se ne reso conto in quel momento, ci sono cose che si scoprono all’improvviso.

Le guancie di Jacky erano arrossate, i suoi occhi innamorati erano incatenati con quelli di Puck, le mani unite e i sorrisi sul volto; Johnny desiderò di fermare il tempo per bearsi per sempre di questa vista.




I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, but that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
Oh, and all the girls say...
I want, I want, I want, but that's crazy!
I want, I want, I want, and that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
I want, I want, I want, and all the girls say
I want, I want, I want, and that's crazy!
I want, I want, I want to be loved by you





Finita la canzone Jacky si lanciò nelle braccia di Puck stringendolo a sè.

-Ti amo- gli sussurrò nell’orecchio.

-Ti amo anch’io.-

I due giovani si guardarono negli occhi per poi scambiarsi un bacio.

Blaine sorrise, lui aveva ritrovato Kurt e Jacky aveva accanto a sé un ragazzo che l’amava.

Non poteva chiedere di meglio.

Blaine e Kurt avevano appena creato la loro famiglia e in quel momento non c’era niente che potesse rovinare la loro felicità.

La festa continuò, Blaine cantò insieme a Kurt e poi a loro si aggiunse anche Jacky motivando la sua intrusione con un “faccio parte anch’io di questa famiglia”, Kurt l’aveva abbracciata baciandole la guancia.

Kurt risalì in camera stanchissimo, a letto c’era già Blaine con un braccio sugli occhi e ancora vestito.

Si avvicinò lentamente a lui per poi baciarlo.

Blaine afferrò i fianchi di Kurt portandoselo sopra.

-E’ stata una bella festa, mi sono divertito-, Kurt si accoccolò su di Blaine stringendo la stoffa della camicia tra le mani.

Blaine accarezzò il volto di Kurt, -Jacky ha fatto un ottimo lavoro e è stata magnifica.-

-Hai una figlia straordinaria- disse alzando il volto incontrando gli occhi dell’altro, - e tu sei un padre fantastico.-

-Sono sicuro che lo sarai anche tu- ammise Blaine baciando le labbra d Kurt che si erano piegate in un sorriso.

Il loro bacio fu dolce, anche passionale, una via di mezzo tra entrambe.

Blaine aveva accennato a Kurt di poter diventare genitore e questo lo aveva reso ancora più euforico.

Lanciò un’occhiata a Blaine che capì al volo.

I due si alzarono velocemente, Blaine andò a chiudere la porta a chiave e Kurt corse in bagno a preparare una bella doccia rilassante per entrambi.



~~¤~~



*Questo è il mio anello arancione con tanto di brillantini, naturalmente non è di zaffiro, ma vi lascio la descrizione degli Zaffiri:
Secondo la tradizione pare fosse l'unica pietra degna di ornare i sacerdoti di Zeus, in quanto era ritenuta come la sintesi di tutte le pietre preziose, di tutte le proprietà. Tra le molteplici qualità la pietra ha quella di avere un particolare effetto calmante degli impulsi e gli scatti d'ira.
[…]
Questa pietra rafforza la volontà e induce alla realizzazione degli obiettivi che ci si propone.
Dona espressione creativa, lealtà, amore, pace, armonia interiore, felicità, introspezione […].
L’ emanazione insita nella pietra aiuta a farci diventare più percettivi a quei segnali che arrivano dal nostro sottilissimo intuito e di conseguenza può aiutarci a prendere le appropriate decisioni nella vita, con una chiara visione del nostro cammino.




Echy's Corner

...e i fazzolettini sono sulla destra, i mazzi di rose da lanciarmi sono a sinistra e io sono qui al centro pronta per l'abraccio :D

Vi è piaciuto? *www*
Forse ve l'aspettavate, ma non una cosa così.

Vi voglio rancontare come ha reagito la mia Babbazza quando gli ho letto la dichiarazione di Blaine, stava lì per lì per paingere, aveva quella bellissima faccia da cucciolotto che mi veniva da baciare e quei suoi occhioni verdi brillavano come stelle ed era(è) bellissima e volevo solo stringerla a me e regalarle l'anello ...e, sì, si è capito che la amo <3

I luoghi che ho descritto sono liberamente ripresi dai luoghi della mia infanzia, la quercia su cui si siedono si trova a dividere una frana sul Gran Sassao (in Abruzzo) e la si usa come ponten per passare da una parte all'altra, la radura esiste e quel bellissimo tetto di rami è splendido d'estate quando vedi la luce passare tra gli spazi *ww*


"I Want" dei One Direction.
Alla fine sono riuscita a metterla, è stata questa la canzone che mi ha ispirato il capitolo e che gli ha dato il nome.
Volevo farvi passare qualche informazione leggendono infatti voglio ringraziare/complimentarmi con CandyKlaine per avermi dato quella dritta e per aver capito dove volevo andare a parare con questo capitolo.
"I want" sta infatti per "io voglio..." quello che vuole fare Blaine, non la risposta., Blaine promette diverse cose -esattamente otto come i diamanti incastonati nell'anello- e anche se in ingese lui direbbe "I promise to..." potrebbe anche dire "I want to...", o almeno è così la mia prof di inglese mi ha insegnato.

Ho inserito un piccolo spicco di Lucas/Rikey perchè io adoro quei due e anche se non gli do spazio sono sempre nel mio cuore (mi sento un po' come RM a dare e togliere le parti nella storia) e vi volevo far sapere che per caso volete che io scriva qualche spin-off di qualche episodio che vi siete immaginati tra uno spezzone e l'altro o semplicemente volete che approfondisca di più qualche scena, basta dirmelo, o qui o sulla mia pagina, una semplice domanda e potrebbe essere anche un bel regalo di Natale o per la Befana o per il compleanno o per il non-compleanno.
Insomma, datemi qualcosa da scrivere e mi farete più felice di un bambino davanti ad una fabbrica di cioccolato!


Faccio velocemente l'angolo pubblicità perchè vi devo parlare di una cosa anche se spero che voi già lo sappiate.
Pagina Facebook e nuova long "I'm Hopelessly Devoted To You".





|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||


Mercoledì uno studente romano di 15 anni è morto di omofobia.
Si è suicidato perchè insultato e perseguitato a scuola dai compagni, e incompreso anche dai professori, lo chiamavano "il ragazzo dai vestiti rosa", e avevano creato anche un pagina Facebook per prenderlo in giro, per i suoi modi e per il suo abbigliamento.
Davide aveva solo 15 anni, una vita davanti, tanti sogni da voler realizzare e tutto questo gli è stato strappato via perchè era vittima di bullismo.

Io sono di Roma e nella mia ingenuità ho pensato che vivendo in una città così grande così aperta verso il diverso (anche se a volte non sembra per niente) esistessero persone che riuscissero ad attribuire il giusto peso alle parole e a capire quanto un insulto, un gioco possa far male.
Io sono stata bulleggiata e continuo a essere presa di mira da parte dei miei compagni, io ho lottato per farmi rispettare e ora questo fenomeno sta diminuendo. Ma io avevo qualcuno al mio fianco.
Io avevo i miei amici che mi difendevano quando vedevano che io non riuscivo a sopportare il peso di quelle parole.
Perchè, anche se non sembra, una parola può ferire più di una pugnalata.
Un ferita si rimargira, una parola rimane attaccata al tuo corpo come un morbo, non si stacca, si assorbe.
Le parole possono portarti ad odiare te stesso, ti portano a pensare "cosa c'è di sbagliato in me?", ti portano a compiere gesti che pensavi non avresti mai potuto fare.
"Ferisce più la lingua che la spada", è vero.
Ma quello che ferisce ancora di più è trovarsi da soli contro tutti.
So che se leggete questa storia o seguite semplicemente Glee sapete anche voi cosa può comportare il bullismo, l'abbiamo sperimentato con Kurt e poi con Dave, ma anche loro due avevano qualcuno al loro fianco.
Kurt aveva Blaine e Dave ha trovato Kurt.
La presenza di una persona al proprio fianco può fare la differenza.
I bulli si fanno forti perchè sono in gruppo, attaccano in branco e scelgono le vittime più facili, quelle che non si difenderanno sotto i loro colpi per la troppa paura.
Il bullismo si deve iniziare a distruggere dall'interno delle scuole.
Noi, gente che ha un cervello e lo sa usare, possiamo fare la differenza.
Per ora potrebbe essere mostrare la nostra rabbia con il colore rosa, il colore preferito di Davide, impostando le immagini di profilo di FB con un riquadro rosa.
Ma si iniza da qui, dal piccolo per arrivare al grande.
Dobbiamo mettere una fine a questa catena di vite spezzate, dobbiamo dare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi.
Io sono stufa di vivere in un mondo così, in un mondo dove se due ragazzi camminano mano nella mano vengono fischiati e derisi, quando se due ragazze si baciano ricevono commenti poco educati (e volgari) da parte dei ragazzi, in un mondo dove se volessi creare una famiglia con la mia ragazza incontrerei solo difficoltà.
Io sono stufa di tutto questo.




Scusatemi per questo discorso, ma sono cose a cui tengo particolarmente.
Grazie per aver letto.





Buona serata/notatta,

Echy;

Edited by TAKeRu_ECHY - 8/3/2013, 16:01
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 8/3/2013, 16:14     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Sono una persona orribile e merito il vostro odio.
Quattro mesi senza un postaggio ;---;
Mi sento terribilmente in colpa, ma la mia pausa forzata è stata dovuta dal ricevere un pagellino che era peggio di una guerra, ho finito i recuperi e ora sono tornata in carreggiata.
So di aver perso la maggior parte dei lettori, ma spero che a quei quattro gatti rimasti piaccia questo nuovo capitolo.
Avevamo lasciato i nostri ragazzi (almeno loro, visto gli sviluppi del tf) che si preparavano a diventare husband&husband, gli Anderson-Hummel stanno diventando una famgilia vera e propria e Kurt ha capito che il suo posto è al fianco di Blaine, Jacky che si innamora aogni giorno di più di Johnny e... i Thadastian che vogliono diventare genitori.
Credo di aver fatto il punto della situazione, comunque con tutto questo tempo una riletta alla storia si poteva dare (; e ora finalmente *coretti di festa* il nuovo capitolo!
Le altre note in fondo al capitolo <3








#28. We are a family, aren’t we?






I preparativi per il matrimonio coinvolsero tutti, Jackline aveva progettato di far cantare le New Directions e Sebastian, preso dalla felicità che stava aleggiando nelle loro vite, aveva accettato senza protestare.

Thad insieme al marito erano andati in giro alla ricerca di una possibile madre biologica per il loro figlio, ne avevano trovata una davvero molto bella, ed erano bastati cinque minuti per capire che era lei quella che cercavano.

Lucy aveva appena compiuto venticinque anni, alta, bionda con degli occhi verdi come smeraldi, che appena Thad gli aveva visti li aveva ricollegati a quelli di Bas, aveva un sorriso radioso che aveva illuminato la stanza, ma più di tutto li aveva colpiti la sua risposta alla domanda: -Perché una persona bella, intelligente e apparentemente sana di mente voglia far crescere dentro di se il bambino di qualcun altro? E non hai nessun problema a farlo per due uomini? Nessuna questione morale?*-

Lei aveva sorriso e aveva risposto: -Una famiglia è una famiglia e l’amore è amore.-

Era lei. L’angelo che avrebbe portato il loro figlio.

Neanche tre settimane dopo stavano piangendo per la bellissima notizia: Lucy era rimasta incinta.

Il loro bambino stava iniziando a crescere dentro di lei, non avevano voluto sapere chi era il vero padre biologico, loro erano i suoi papà e questo era l’importante.

Blaine aveva convinto Kurt a trasferirsi da loro fino alla fine della scuola e probabilmente finché Jacky non si fosse diplomata, avrebbero passato insieme gli ultimi mesi prima di andare a New York per sposarsi, sapevano che Central Park era il posto giusto per loro, al ritorno dalla Luna di Miele sarebbero rimasti a Lima fino al completamento della ristrutturazione dell’attico di Kurt.

Jacky aveva ancora un altro anno di scuola davanti prima di andare al college, lei voleva iscriversi al corso di letteratura della NYU frequentando dei corsi pomeridiani di canto e recitazione poiché non voleva abbandonare questa sua dote.

Blaine voleva seguire la costruzione dell’Auditorium fino alla fine e Kurt aveva preso sotto la sua ala protettiva l’atelier di Mercedes e voleva trasformarlo in un tempio dell’alta moda.

Queste tre settimane che passarono videro la famiglia Anderson-Hummel unirsi più che mai.

Era un pomeriggio piovoso di Marzo quando Kurt capì di appartenere completamente a quella famiglia in cui si era intrufolato in punta di piedi.

A volte le cose più belle succedono quando meno te lo aspetti, quando sei sovrappensiero e non noti neanche il loro arrivo, te ne accorgi quando ormai sono lì davanti a te e non puoi fare altro che osservarle e sorridere.

Quel pomeriggio pioveva molto forte, il rumore delle gocce d’acqua che sbattevano sui vetri creava una melodia rilassante che donava un senso di pace a Kurt; lui aveva sempre adorato la pioggia, aveva molti ricordi belli legati al suono ticchettante sui vetri, la prima canzone cantata con la madre, le serate passate a giocare con il suo servizio da thè con il padre, e ora avrebbe aggiunto un nuovo ricordo alla lista dei suoi momenti preferiti accompagnati dalla pioggia.

Blaine stava ancora nello studio a lavorare insieme a David per accordarsi sulle ultime modifiche da apportare ai modelli prima di iniziare la costruzione. Jacky si trovava distesa sul divano rintanata in un mucchio di coperte con un pacchetto di fazzoletti sempre a portata di mano per il raffreddore che si era presa la sera prima e ogni tre starnuti maledica Johnny in filippino, Kurt aveva l’impressione di averla sentita borbottare qualcosa in francese; Kurt era in cucina a preparare due tazze di cioccolata calda e dalla porta della cucina guardava la televisione, Blaine gli aveva detto che quando sua figlia stava male faceva giorni e giorni di maratone di film della Disney e quel pomeriggio aveva appena iniziato a vedersi la trilogia de “Il Re leone”.

Kurt tornò in salone con le due tazze in mano e un sorriso sul volto, Jacky sembrava una bambina piccola mentre guardava attentamente il film in televisione, annusò l’aria e si voltò seguendo l’odore della cioccolata, quando vide le due tazze fumanti il suo viso si illuminò con un sorriso mozzafiato e allungò le braccia verso l’uomo afferrando la tazza.

Jacky si mise seduta facendo spazio a Kurt per sedersi sul divano, srotolò una coperta dal suo fagotto e coprì l’altro.

-A che punto siamo? Ti ho già sentita piagnucolare per la morte di Mufasa, anche se non capisco perché sia te che tuo padre scoppiate a piangere per la morte di un leone- disse Kurt, prese un sorso di cioccolata congratulandosi con se stesso per il sapore delizioso.

-Insensibile, la morte di Mufasa è un trauma! Mufasa è un padre buono, affettuoso e... Non potrai mai capirlo, sono cose che--

-Si sentono con il cuore e non bisogna chiedersi il perché- concluse Kurt citando le parole di Blaine, ogni volta che vedevano “Il Re leone” e lui faceva quella domanda, Blaine gli rispondeva sempre nello stesso modo.

-Esatto. Ora vieni qua che stanno arrivando Timon e Pumba e dobbiamo cantare insieme “Hakuna Matata”.-

-Agli ordini generale!- la prese in giro appoggiandosi passando un braccio sulla sua spalla.

Guardarono il film insieme, Jacky aveva appoggiato la testa nell’incavo del collo di Kurt e nonostante il naso chiuso riusciva a sentire l’odore dolce e aromatico che sprigionava la pelle dell’uomo. Si era sempre chiesta perché suo padre si lanciasse sul collo di Kurt e ci respirasse sopra e ora aveva trovato la risposta, in effetti poteva passava la giornata intera a sentire quell’odore entrargli nelle narici.

Non si accorse di aver alzato il viso e di aver appoggiato il naso sul collo di Kurt fino a quando l’uomo rise rompendo l’incantesimo.

-Scusami, tu... Tu hai un buon profumo e mi ha stregato. Scusa.- Abbassò gli occhi arrossendo.

Kurt sorrise, le prese il mento tra due dita e le fece alzare il volto.

-Grazie, Blaine non fa altro che ripetermelo. Credo di essere il vostro tallone da Achille, sono un pericolo per gli Anderson.-

-Io sono più che felice di vivere questo pericolo-, la voce di Jacky era decisa ed esprimeva anche qualcosa di più di una semplice felicità.

Kurt tornò a vedere il film stringendo più forte la ragazza a sé, osservò il profilo di Jacky notando quanto quei tratti famigliari gli dessero un senso di pace e calma, quando si trovava vicino a lei riusciva a sentirsi a casa.

Quando il film stava per arrivare allo scontro fra Simba e Scar, Jacky riprese la parola.

-Tu e papà siete come Timon e Pumba. Tu sei sicuramente Timon, sei la parte seria della coppia e papà, beh, c’è davvero bisogno di dire perché è Pumba?-

Scoppiò a ridere da sola seguita subito a Kurt.

-Quindi tu saresti Simba?-

-Un Simba molto fortunato- aggiunse la ragazza.

Kurt sentiva il suo cuore battere sempre più veloce, nella sua mente stavano iniziando a formarsi tantissime immagini di loro tre a comportarsi come una vera famiglia.

Sentiva che sarebbe potuto morire di felicità da un momento all’altro, aveva un fidanzato fantastico e una quasi figliastra che stava cercando di dirgli qualcosa inconsapevolmente.

I titoli di coda scorrevano sullo schermo quando la porta si aprì rivelando un Blaine completamente bagnato con un ombrello rotto in mano e una borsa di pelle marrone nell’altra.

Entrò nel salone e si sgrullò di dosso l’acqua come un cane bagnando il pavimento e parte dei mobili, si girò verso il divano e vide l’espressione truce di Kurt.

-Ciao- salutò con il suo solito tono allegro.

-Papà mi spieghi come riesci a prendere sempre l’ombrello rotto?-

-Sono sfortunato o semplicemente perchè tu ti dimentichi di buttare quelli rotti- rispose Blaine levandosi il cappotto bagnato lasciandolo per terra.

-Ora non incolpare me, è colpa di Johnny se abbiamo tutti gli ombrelli rotti, è lui che ci gioca a spade.-

-L’ho mai detto che hai un ragazzo idiota?-

-Lo ripeti ogni volta che sbatti contro una delle sue cretinate e comunque me lo ricorda già lui ogni giorno, non c’è bisogno che me lo dica anche tu- affermò Jacky.

-Come fai a sopportarlo?- domandò Blaine, si avvicinò al divano e sfilò una coperta dall’ammasso informe che ricopriva la figlia, se la mise addosso e sorrise a Kurt.

-Credo che il mio amore per lui superi di molto il mio desiderio di ucciderlo con le mie mani- rispose con serietà.

-Quindi è per questo che io sono ancora vivo? Mi ami troppo?- chiese inginocchiandosi davanti a Jacky.

-Tu ti salvi perchè porti un ottimo stipendio a casa, per il resto puoi anche sparire nel nulla- scherzò la ragazza.

Blaine fece il broncio, Kurt pensò che era adorabile quando faceva il labbruccio.

Jacky osservò il volto del padre e tentò di fare la seria per qualche secondo, ma quegli occhi riuscivano a batterla sempre. Lei aveva imparato molte cose da Blaine, ma lui restava comunque il mago dagli occhi da cucciolo.

-Uffa, non riesco a resisterti. E’ disonesto, sei adorabile quando fai così- disse Jacky lanciandosi tra le braccia del padre.

-Ti amo papà, ti amo tantissimo- parlò Jacky stringendosi nella stretta del padre.

-Anch’io piccola mia- ricambiò, -e lo sai chi manca in quest’abbraccio d’amore?-

Jacky si voltò verso Kurt, gli sorrise e poi si lanciò addosso all’uomo inglobandolo in un abbraccio soffocante.

-Io amo anche te, sei diventato un padre per me- sussurrò nell’orecchio di Kurt sentendolo tremare nella sua stretta.

Blaine si sedette sul divano e tirò i due verso di sé, stringeva sua figlia vicino al cuore e donava un bacio dolce al suo futuro marito.

I tre restarono abbracciati per un paio di minuti finché Blaine starnutì e due voci con tono perentorio gli ordinarono di andarsi a fare una doccia.

Dieci minuti dopo Blaine scese in salone con la tuta e si sedette tra Jacky e Kurt, sentiva che qualcosa era cambiato, come se fosse stato fatto un passo avanti verso quella che stava diventando al loro famiglia.













Quella giornata non poteva andare peggio, era una di quelle giornate in cui l’unica cosa che si doveva fare era restare a letto e dormire finché non fosse passata.

Da quando Jacky quella mattina si era alzata mezz’ora dopo perché le pile della sua sveglia avevano deciso di morire non ci fu neanche una cosa che le andò bene.

Arrivata a scuola, aveva preso di striscio il muretto perché un idiota era passato velocemente davanti al lei e lei aveva rischiato di metterlo sotto. In segreteria non volevano farla entrare perché improvvisamente si erano accorti che molti saltavano la prima ora per dormire un altro po’ e la professoressa di scienze gli aveva messo una D+ ** per la sua relazione sugli ossidi su cui aveva lavorato tutta la giornata precedente, il test di storia era impossibile e quella F che avrebbe sicuramente preso gli avrebbe abbassato la media, per finire a mensa erano finite le crocchette di patate e per peggiorare ancora la situazione scoprì che il suo cellulare era scarico quindi non poteva neanche scaricare lo stress giocando.

Sperava solo che quel pomeriggio al Glee Club Sebastian l’avrebbe lasciata in pace nel suo angolino a odiare il mondo e l’intero genere umano, ma quando Jacky entrò nell’aula canto ci trovò suo padre e Kurt al centro con una serie di spartiti in mano.

La prima reazione che ebbe fu essere felice e ringraziare il cielo che ci fosse sempre quell’angelo di suo padre a illuminargli la giornata e a tirarla fuori dai momenti bui, salutò tutti con euforia.

-Hey, che ci fate qui?- domandò avvicinandosi al padre, si alzò in punta di piedi per lasciargli un bacio sulla guancia.

-Sebastian era occupato con una visita per Lucy e c’ha affidato il Glee per farvi esercitare per le Nazionali.- rispose Blaine abbracciando la figlia.

-Credo che questa canzone ti piacerà davvero molto- annunciò Kurt sorridendo alla ragazza.

-Non ci scommetterei tanto, raramente le canzone che sceglie zio Bas mi piacciono- rispose alzando un sopracciglio.

-Infatti questa l’ho scelta io e sono sicuro che quest--

Jacky lo bloccò strappandogli letteralmente i fogli dalle mani leggendo il titolo della canzone.

-Johnny vieni immediatamente qui e cantala con me- ordinò al ragazzo che si alzò velocemente, prese uno spartito e lo lesse velocemente.

-Penso di farcela, non è il mio genere, ma se piace al mio scricciolo la canterò volentieri- disse osservando gli occhi lucidi della ragazza.

-Papà- parlò Jacky alzando gli occhi verso Kurt, lui sapeva che stava parlando con Blaine, ma perse comunque un battito, gli occhi della ragazza gli stava urlando di volerlo chiamare in quel modo ma c’era ancora tempo e non era il momento giusto, -vorresti cantarla insieme a Kurt con noi?-

Kurt annuì, Blaine gli prese la mano e fece segno al pianista di iniziare a suonare.

I ragazzi delle New Directions li osservavano con un pensiero comune in mente: erano una famiglia meravigliosa.

Le prime note della canzone riempirono la stanza, la voce di Jacky era dolce mentre cantava rivolta a Johnny.

I due si tenevano per mano guardandosi negli occhi.



Jacky:
The day we met
Frozen I held my breath
Right from the start
I knew that I found a home for my
Heart beats fast
Colors and promises
How to be brave
How can I love when I’m afraid to fall
But watching you stand alone
All of my doubt suddenly goes away somehow

(Christina Perry covered by Glee – A Thousand Years)



Quella canzone significava tutto per Jacky, raccontava di come si era innamorata di Johnny, di come il suo cuore abbia finalmente trovato pace dopo anni di vagabondaggio, non era più sola perché ora aveva la persona giusta e in qualche modo sentiva di averla sempre amata.

Alla voce di Jacky si unì quella di Johnny, e la strofa successiva venne cantata dal ragazzo insieme a Blaine.



Jacky & Blaine:
One step closer
Blaine & Johnny:
I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more




Kurt stringeva la mano del suo uomo venendo cullato da quelle parole, Blaine l’aveva aspettato per così tanto tempo, l’aveva sempre amato nonostante tutto e lo amerà ancora.

Non avrebbe mai trovato il modo per fargli capire che il suo l’amore per Blaine non era mai svanito.

Blaine stava dedicando tutto se stesso in quelle parole, era una delle canzoni che più lo descrivevano e dedicarla a Kurt significava molto.



Blaine & Jacky:
Time stands still
Beauty in all she is
I will be brave
I will not let anything take away
What’s standing in front of me
Every breath
Every hour has come to this




Le voci di Blaine e Jacky si armonizzavano perfettamente, potevano vedere le persone davanti a loro emozionate quanto loro.

I due camminarono all’indietro fino a trovarsi schiena contro schiena, fin da quando era piccola Jacky si appoggiava al padre come se fosse una roccia ma ora lei aveva Johnny che era diventata la sua ancora e Blaine aveva ritrovato Kurt.

Ognuno di loro aveva un’altra persona cui affidare anima e corpo, ma loro due restavano sempre e comunque legati da un filo invisibile che congiungeva i loro cuori.



Johnny & Jacky:
One step closer
I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more




Johnny fece un passo avanti verso Jacky.

In quelle parole ce ne erano altre mille, parole non dette, ripetute fino alla sfinimento.

Oltre alle loro voci anche i loro cuori stavano cantando, battevano all’unisono, così forti che se la musica fosse cessata si sarebbero sentiti.

Jacky percepiva l’amore di Johnny semplicemente con il suo tocco e anche l’altro poteva sentire le stesse cose.

Erano un anima sola che il tempo aveva riunito.



Kurt & Blaine:
And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more




Kurt si inserì a cantare con dolcezza, aveva paura di rompere l’incantesimo che li univa.

Non si era mai sentito parte di qualcosa di così intimo e forte.

Davanti a lui non c’era più un adolescente, ma un uomo –un padre per la precisione- che gli stava donando il suo cuore su un piatto d’argento.

Lui era cresciuto e anche Blaine, ma vederlo in quel momento così vicino alla figlia a trasmetterle sicurezza e forza, con le mani intrecciate alle sue e con le loro voci che si univano creando una melodia unica.

Quelle parole volevano sigillare una promessa d’amore eterno e una silenziosa richiesta di non abbandonarsi mai.



All:
I'll love you for a thousand more
One step closer



I ragazzi delle ND non avevano mai visto un esibizione così intima, davanti a loro non c’erano dei cantanti, ma delle anime che si mostravano.

C’era l’amore, la paura di perdersi ancora. C’erano promesse per un futuro migliore, ma anche ricordi del passato.

Lucas si voltò verso Rikey, era bloccato in un amore impossibile, ma in qualche modo quella canzone gli fece capire che non bisogna forzare i tempi, se era nel suo destino alla fine avrebbe trovato anche lui sa sua anima gemella.

Sorrise notando gli occhi lucidi della cugina, era cambiata tantissimo da quando Johnny era entrato nella sua vita, l’aveva aggiustata e resa migliore.

Si sentì orgoglioso di poter dire di far parte di quella famiglia.



Jacky:
I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more




Jacky canto da solista questa strofa, si sentiva tutta l’emozione che aveva incanalato in quella parole.

Il suo cuore stava per esplodere dalle emozioni e da quanto batteva forte.

Aveva capito cosa intendeva sua zia Rachel quando le diceva che se canti la canzone giusta senti che tutto intorno a te si trova al suo posto.

Suo padre con Kurt, lei con Johnny, tutto era al suo posto.



Kurt & Johnny:
And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more




Anche se non si armonizzavano perfettamente le voci di Kurt e Johnny, l’unica cosa che gli interessava era che le persone che avevano davanti a loro capissero quanto stessero cantando con il cuore.

Blaine e Jacky si stringevano una mano intrecciando le dita e con quella libera tenevano ognuno la sua anima gemella, avevano creato una catena forte e indistruttibile.

Johnny aveva lottato per avere Jacky al suo fianco, c’era voluto del tempo per farle capire che di lui poteva fidarsi, l’aveva salvata da Zac e portata di nuovo sulla strada giusta, aveva sofferto insieme a lei, ma lui non si sarebbe mai pentito di quello che aveva fatto, se tornasse indietro nel tempo lo rifarebbe altre cento, mille volte.

Jacky era il pezzo mancante nella sua vita e ora era completo.


All:
I will love you a thousand year



Terminarono la canzone insieme, i cuori stavano galoppando nei loro petti.

Si abbracciarono di slancio sotto gli applausi dei ragazzi che erano rimasti colpiti dalla bellezza dell’esibizione.

Lucas si alzò dalla sedia e prese la parola.

-Credo di parlare a nome di tutti quanti nel dirvi quanto meravigliosa sia stata questa esibizione e poi c’è un'altra cosa, è un pensiero che mi sta passando nella testa dall’inizio della canzone e- gesticolò cercando le parole giuste, -ecco... Signor Hummel, zio Blaine, vorreste aiutarci a preparare le nostre esibizioni alle Nazionali?-

Kurt rispose di slancio, sapeva perfettamente cosa avrebbe detto Blaine e non ci pensò oltre prima di rispondere: -Ne saremmo onorati.-

Quando si voltò vide Blaine asciugarsi una lacrima che gli era sfuggita, si avvicinò e gli baciò la guancia.

-Sei stato bravissimo.-

-Tu di più- rispose accarezzandogli il volto. -Ti amo.-

-Ti amo anch’io-, lo baciò velocemente per poi staccarsi e guardarlo negli occhi.

Si era dimenticato quanto quegli occhi ambra diventassero splendenti quanto erano lucidi dalle lacrime, ci si perse dentro osservando ogni minimo dettaglio imprimendoselo nella mente.

Non avrebbe più voluto dimenticare quegli occhi, mai più.

Blaine gli sorrise, aveva intuito il flusso dei suoi pensieri e gli strinse la mano.

Un rumore di batteria gli fece ricordare che erano lì per allenare i ragazzi e non per farsi una delle loro dichiarazioni, per quello ci sarebbe stato tempo a casa.

Si voltarono insieme e andarono verso il gruppo delle New Directions pronti a insegnare ogni piccolo trucchetto per fare un esibizione perfetta.



~~¤~~





*The New Normal 1x01, la prima conversazione tra Goldie e i Bravid.
** sono i voti americani, la D+ equivale al nostro 6+/6.5, la F è l’insufficienza grave dal 2 al 4





Echy’s Corner
La parte della pioggia è scritta sulla mia esperienza personale :3
Il fatto che il giorno in cui ho finito di scrivere questo capitolo sia ritornata a casa completamente bagnata dalla vita in giù per colpa di un diluvio universale non ha influito minimamente sulla mai considerazione sulla pioggia, solo che ora mi piace guardarla da dentro casa coperta da una trapunta e al caldo.


Questo capitolo è quello che mi ha scosso di più.
Non lo so il perchè, ma dopo averlo finito mi sono sentita come se una parte di me fosse andata via.
Sarà che dopo questo capitolo ci avviamo verso la parte finale della storia e *sigh* IO NON VOGLIO. MA DEVO.
Devo farlo perchè questa storia ha bisogno di andare in quel modo e non posso modificarla, sarebbe ridicolo.


Torniamo al capitolo (: Vi faccio uno schemetto così faccio prima ù__ù

- Lucy, se guardare The New Normal l'avete riconosciuta, è un personaggio che apparirà forse in qualche altro capitolo, ma penso che sia una comparsa e basta.
Per la Thadastian ha deciso di partecipare alla Week con una side-story su di loro, se volete informarvi basta andare sulla mia pagina e cercare il post che farò entro pochi giorni (ho un mese e ho tutto il tempo per farlo).

- La scena dei film Disney: è una tecnica ninja tramandata di generazione in generazione, coperte, cioccolata calda e Re Leone e la febbre scompare.
Ci tenevo ad inserire questa scena per tre motivi:
1. dovevo fare fare il bravo padre a Kurt e la febbre è perfetta (Jacky prende la febbre facilmente, al contrario di me);
2. la parte di Jacky che si lancia tra le braccia di Kurt e ne assapora l'odore è entrata nella mia testa e non se ne andava, l'ho dovuta scrivere per la mia sanità mentale;
3. BLAINE BAGNATO, sì è un mio sfizio personale mettere ogni tanto un Blaine completamente bagnato che entra dentro casa :3

- Jacky e il suo sclero contro al scuola è per pura solidarietà nei miei confronti perchè ultimamente ho la situazione "Echy vs Prof" che mi sta mandando in escandescenza.
"Quella giornata non poteva andare peggio, era una di quelle giornate in cui l’unica cosa che si doveva fare era restare a letto e dormire finché non fosse passata" appuntatevela e ripetetela come un mantra.

- La canzone alla fine è stata ATY perchè leggendo il testo ho notato che si adattava meglio alla situazione, sembra scritta apposta per loro e questo la rende ancora più perfetta.


Bene, il capitolo è stato postato, commentato e revisionato.
Un grazie va anche a voi tutti che mi siete rimaste fedeli accanto anche se vi ho quasi abbandonato in questi mesi, ma se l'amore non fa soffrire non è un vero amore #frasi per non imazzire con la Klaine nel tf
Grazie a tutti quelli che commentano, che leggono e che sorridono leggendo il capitolo.
Grazie <3



*angolo pubblicità & postaggi*
L'altra mia long -che aggiornerò domani e ve ne parlerò meglio- è "I'm Hopelessly Devote To You", vi consiglio di leggerla, con questi tempi che corrono è un ancora a cui appendersi, vi farà piangere all'inizio ma nei capitoli che pubblicherò in questo mese vi farà tornare il sorriso.
La mia pagina su facebook è questa: TAKeRu_ECHY (EFP). Tenetela d'occhio perchè posterò le info della Thadastian Week e altre info di questa long.

POSTAGGIO: il prossimo capitolo lo avrete il 22 marzo
*evita pomodoro e indossa l'armatura*
Io ho deciso di postare questa storia a settimane alterne perchè così avete il 98% di possibilità di averlo in tempo e sopratutto di averlo!






Il mio lavoro qui è finito, ci vediamo in pagina e domani con chi segue HDTY.

Un bacio a tutti :3



Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 22/3/2013, 20:02     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Saaaaaaaaaalve!
Come avevo preannunciato in pagina ho fatto delle piccole modifiche stilistiche alla storia: i dialoghi vengono introdotti dalla virgolette alte "" e poi altre cose che ho dovuto fare per sistemare il pdf della storia che pubblicherò alla fine della long.
C'ho meso tre giorni a lottare contro word ma alla fine ho vinto io *yeppàà*
Sì, non ho ancora visto la puntata e non lo farò finchè non posterò questo capitolo.
Perchè? Semplice, devo già rileggere questo coso -aka bomba atomica- e non voglio appesantire il carico anche con la puntata.
Vi ho spaventato? Ho fatto bene.
Preparatevi, davvero.
Prendete i fazzoletti, barricate il vostro cuore -che io mi barrico dentro casa per le prossime due settimane- e armatevi perchè questa è la volta buona che mi rincorete per uccidermi veramente.
Buona lettura, se così si può chiamare-
Le altre note in fondo al capitolo.<3








#29. Lies and Evil Plans








Le settimane passarono troppo in fretta, era arrivato maggio e nessuno se ne capacitava.

Con le prove per le Nazionali le New Directions erano sotto pressione, Sebastian era sempre più euforico e non gli dava neanche un giorno di pausa.

Jackline quasi rischiò di commettere un omicidio quando Sebastian entrò nel suo salone e gli chiese di selezionare qualche canzone tra un repertorio di quasi mille brani, Jacky avrebbe anche accettato se non fosse stata domenica e uno dei rari momenti in cui lei e Johnny erano soli a casa senza gli adulti a controllarli. Johnny dovette bloccare Jacky alzandola in aria mentre urlava a Bas di allontanarsi il prima possibile.

La situazione a scuola era testa come una corda di violino, ogni ragazzo o ragazza era iper suscettibile e basta poco per far iniziare qualche rissa che finiva sempre con qualcuno morso da Jacky e un richiamo della preside.

L’unica zona in cui Jacky riusciva a trovare una pace era casa sua, chiudeva accuratamente la porta che divideva le due villette -e Sebastian-, si gettava tra le braccia del padre e subito Kurt l’abbracciava da dietro.

Amava il fatto che non ci fosse bisogno di parole con loro, bastava guardarsi e capivano esattamente di cosa aveva bisogno.

Passavano serate intere distesi sul letto della camera dei due adulti a vedere musical, cantavano tutti insieme e una finito il film si mettevano a fare le imitazioni.

Molto spesso Jacky si addormentava, Blaine la prendeva in braccio e la portava in camera sua, la figlia gli stringeva il collo e lui la doveva staccare riempiendole il collo di baci, le facevano il solletico e scioglieva la stretta.

Questi momenti gli ricordavano quando Jay era ancora una bambina piccola e non voleva lasciarlo neanche quando dormiva.

Nonostante fossero passati così tanti anni dall’ultima volta in cui Jacky gli aveva chiesto di dormire con lui a causa di un brutto incubo, Blaine la guardava ancora come se fosse la sua piccola bambina, la sua creatura così fragile e preziosa.

L’amore di un padre per la propria figlia è incondizionato e infinito e, per quanto possa crescere e diventare una donna, lei resterà sempre e comunque la sua bambina.

Era una di quelle sere di pace che raramente accadevano in casa Anderson, Jacky era fuori con Johnny e gli altri ragazzi delle New Directions, Bas e Thad erano andati a fare visita a Lucy, Blaine e Kurt erano soli.

Si erano ritrovati faccia a faccia nel silenzio totale della casa e in meno di un microsecondo si erano saltati addosso, non erano arrivati neanche alle scale, si erano buttati sul divano e avevano dato fondo a tutto lo stress accumulato in quelle settimane.

Stavano riprendendo fiato, nudi sul divano, Kurt era disteso sopra Blaine e stava facendo dei disegni immaginari sul suo petto, Blaine teneva gli occhi chiusi e accarezzava la schiena del suo uomo lentamente.

“Mi sono arrivate le ultime cose da New York” disse Kurt socchiudendo gli occhi abbandonandosi nei tocchi di Blaine.

“Ti ho già risposto a questa domanda, puoi metterle dove vuoi, questa casa è anche tua ora e puoi farci quello che ti pare” rispose guardando negli occhi.

Kurt sorrise, “È che mi sembra di occupare inutilmente spazio.”

“Sono le tue cose, Kurt, e mi piace averle in giro.”

“Dovrò trovargli un posto allora”, incrociò le braccia sul petto di Blaine e ci poggiò la testa, “e con la scusa potrei riordinare questa casa, c’è un caos incredibile.”

“Non è caos, è ordine sparso” scherzò Blaine facendo ridere Kurt.

“Domani mi metto a lavoro, ora voglio sono riposarmi con te”, si avvicinò a Blaine e lo baciò.

Blaine ribaltò le posizioni e strinse Kurt di più a sé, sussurrò un “ti amo” direttamente sulle sue labbra, la risposta di Kurt venne soffocata dal baciò di Blaine.

Non aveva bisogno di sentirselo dire, sapeva che Kurt lo amava e averlo lì con lui era tutto ciò di cui aveva bisogno.

Il giorno dopo Kurt si mise a lavoro, prese gli scatoloni della sua roba e iniziò a riempire l’armadio dei vestiti, ricontrollò ogni singolo capo per vedere se con il viaggio si era rovinato.

Prima di posizionare le sue cose doveva fare spazio, Blaine gli aveva dato il permesso di impacchettare e far sparire in soffitta tutto quello che sembrava fuori posto e Kurt avrebbe sfruttato questa concessione per fare piazza pulita di tutta quella roba orribile che Blaine continuava a chiamare “soprammobili” anche se erano simili a delle opere di astrattismo.

Kurt aveva appena finito di riordinare lo studio di Blaine e per terra si trovano tutte le cianfrusaglie che aveva levato dai ripiani e dalle scrivanie.

Doveva trovargli una nuova sistemazione preferibilmente in uno scatolone in soffitta lontano dalla sua vista.

Decise di salire in soffitta per trovare qualche scatolone vuoto dato che i suoi erano già stati riempiti dagli oggetti tolti dalle altre stanze, stranamente la porta della soffitta era chiusa a chiave e Kurt impiegò quasi dieci minuti per cercarla nei mazzi di chiavi che gli aveva dato Blaine.

Trovò la chiave nascosta in una scatolina nell’angolo con la finestra e aprì la porta.

La soffitta era molto spaziosa e, una volta aperta la grande finestra centrale, anche molto luminosa.

Kurt vide vecchi mobili impolverati e uno specchio sbilenco in un angolo, per terra c’erano diversi bauli e degli scatoloni.

Si avvicinò al baule più grande color crema con dei disegni di clown e l’aprì, il baule produsse un cigolio quasi spettrale. Dentro ci trovò i giocattoli di Jacky: delle bambole, un servizio da tea e la scatola di una pista di macchinine.

Sorrise sfiorando un vestito rosso, Blaine non aveva fatto mancare niente alla sua bambina.

Dopo aver richiuso il baule si avvicinò agli scatoloni, molti erano sigillati con lo scotch e quando Kurt provò ad alzarli per spostarli notò che erano anche molto pesanti.

“Ma cosa c’ha messo dentro? Il piombo?” pensò spostano alcune scatole aiutandosi con i piedi.

In un angolo c’era uno scatolone che sembrava essere stato aperto di recente.

Poggiò la scatola per terra e si diresse verso quell’angolo buio.

Trascinò la scatola verso la luce e aprì i lembi di cartone rivelando una bellissima giacca della Dalton.

Accarezzò la stoffa blu e i bordini rossi che tanto aveva amato indosso a Blaine, la tirò fuori dalla scatola non notando un oggetto rosa che cadeva per terra.

Si portò la giacca al viso e inalò l’odore, chiudendo gli occhi immaginò di essere tornato in quell’Accademia, di essere ancora un adolescente.

In quella scuola aveva conosciuto l’amore della sua vita, era stato baciato con amore e aveva trovato una famiglia che lo accettava così come era.

Strinse la giacca al petto cercando di non scoppiare a piangere, sarebbe stato ridicolo se qualcuno l’avesse visto da solo in piedi in mezzo ad una soffitta polverosa ad abbracciare una giacca.

La ripiegò per bene e si chinò per rimetterla dentro lo scatolone, scendendo fino a toccare con el ginocchia il pavimento un raggio di luce colpì i suoi occhi e fece scattare la testa in basso.

Sotto ai suoi occhi c’era un quaderno rosa relativamente nuovo.

Sistemò la giacca nella scatola e prese il squadernino, lesse la scritta “The Fuckin’ Genius Diary” e rise dell’alta considerazione che Blaine aveva di se stesso già ai tempi del liceo.

Quando aprì il diario capì che non doveva essere di Blaine, ma di Jacky.

La scrittura era diversa rispetto a quella fine e ordinata di Blaine, questa era più disordinata e spigolosa e la data in alto riportava l’anno 2032.

Non gli ci volle molto per capire che doveva essere il diario di Jackline.

Stava per leggere la prima pagina, ma gli passò in testa il pensiero di star invadendo la privacy della ragazza, dopo tutto Jacky non era sua figlia e lui non aveva alcun diritto di leggere i suoi pensieri.

Chiuse il diario e lo lanciò nella scatola mettendo fine alla sua tortura mentale, il quaderno atterrò male e un foglio volò via.

Kurt sbuffò e andò a raccoglierlo, involontariamente l’occhio gli scivolò sul foglio e lesse poche parole.

Piano. Klaine. Funziona.

La curiosità lo portò a leggere anche il resto del foglio, fu più forte di lui nonostante si fosse detto che era ingiusto, ma lo fece.

Era uno schema, anche molto dettagliato, di tutto quello che gli era successo da quando era atterrato otto mesi prima in Ohio, c’era scritto ogni singolo particolare e, man mano che leggeva, qualcosa nel cuore di Kurt si stava incrinando.

Jacky aveva un brutto presentimento quella mattina, come se qualcosa stesse per crollare.

Entrò in aula coro che trovò semi vuota, o meglio con un vuoto al centro e tutti i ragazzi divisi ai due lati della stanza.

Quella situazione di guerriglia le stava facendo impazzire il cervello, doveva trovare una soluzione o quell’anno avrebbero fatto un fiasco assurdo alle Nazionali.

Ogni volta che si riunivano finivano per litigare e lei si gettava nella mischia per dividerli.

Ogni volta il motivo era sempre lo stesso: la competizione.

Tutti volevano cantare e avere il loro momento di gloria e nessuno voleva mettersi da parte per fare lo sfondo.

Jacky li capiva, ma portare tutto questo a livelli tali era da matti.

Dovevano esercitarsi per migliorare sempre di più non fare i bambini che litigano per chi ha il giocattolo migliore.

Doveva trovare una canzone che li aiutasse, ma l’unica che gli veniva in mente poteva anche aggravare la situazione, però cantare per loro poteva smuoverli.

Era indecisa su cosa fare, seguì l’istinto.

Si avvicinò ai ragazzi della band chiedendogli se potevano suonare per lei e iniziò a cantare.



I'm at a payphone trying to call home
All of my change I spent on you
Where have the times gone baby
It's all wrong, where are the plans we made for two

(Maroon 5 - Payphone ft Wiz Khalifa)


Kurt teneva quel quaderno in mano non riuscendo a muovere neanche un muscolo.

Era sconvolto.

Tutto quello che pensava fosse vero e sincero, era solo uno stupido piano ideato da una ragazzina.

Perché?

Perché fargli tutto questo?

Per vendetta?

Milioni di domande affollavano la testa di Kurt che iniziò a girare, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Corse fuori dalla soffitta, si sentiva soffocare e aveva bisogno di più aria.

Rilesse le ultime frasi, scritta probabilmente prima che il quaderno venisse nascosto, e si sentì sprofondare in un baratro scuro e profondo.


Ci sono riuscita.
Stanno di nuovo insieme.
Ora è tutto nelle mani di mio padre, spero davvero che non rovini questo piano perchè c’ho messo mesi interi per idearlo e lui
potrebbe mandare all’aria tutto con un sola parola.
Spero davvero che vada tutto bene...



Si appoggiò al muro che dava sulle scale e si lasciò scivolare fino a sedersi per terra.

Scoppiò a piangere, era disperato, il suo mondo intero gli era crollato addosso e ora lui non sapeva cosa fare.

Cercò di farsi forza, ma non riusciva ad alzarsi.

Sentì il suono della porta che si chiudeva e la voce inconfondibile di Blaine che lo salutava con allegria.

Si alzò di scatto come se fosse stato tirato su da una forza superiore e scene le scale velocemente.

Quando Blaine lo vede scendere l’ultima rampa gli sorride, ma la luce nei suoi occhi si offusca quando vede le lacrime che solcano il viso di Kurt.

“Amore, che ti succede?” domanda avvinandosi all’uomo.

“Hai anche il coraggio di chiamarmi così!” sbotta Kurt pieno di ira.

Blaine lo guarda confuso e poi vede il foglio che ha in mano e una lampadina gli si accende in testa.

“Posso spiegare” dice semplicemente guardando Kurt negli occhi.

Era meglio non dire quella frase.



Yeah, I, I know it's hard to remember
The people we used to be
It's even harder to picture
That you're not here next to me
You said it's too late to make it
But is it too late to try?
And in our time that you wasted
All of our bridges burned down
I've wasted my nights
You turned out the lights
Now I'm paralyzed
Still stuck in that time when we called it love
But even the sun sets in paradise.




Jacky sentì una fitta al cuore come se avesse ricevuto una pugnalata.

Continua a cantare perché è così che fa un professionista, anche se rischia di morire sul palco continua ad esibirsi.

I ragazzi delle New Directions si sono girati per guardarla e notano qualcosa di diverso in lei, notano gli occhi lucidi.

Johnny scatta in piedi e si avvicina, rimane a pochi passi da Jacky e inizia a cantare con lei.

Pian piano anche gli altri si uniscono a cantare e il gruppo si riunisce.

Jacky si sente svenire e capisce che qualcosa sta succedendo e lei non può fare niente.

Sta succedendo qualcosa a suo padre, se lo sente.

Qualcosa di triste, brutto e che gli sta spezzando il cuore.

Ha questa connessione con Blaine, sono empatici e riescono a leggersi nel pensieri e in quel momento vorrebbe solo correre da lui e accertarsi che vada tutto bene.

Sente Johnny abbracciarla e si accorge che non sta più cantando, sta piangendo.




I'm at a payphone trying to call home
All of my change I spent on you
Where have the times gone baby
It's all wrong, where are the plans we made for two?

If happy ever after did exist
I would still be holding you like this
All those fairytales are full of shit
One more fucking love song I'll be sick...




Blaine si mise le mani davanti al volto per proteggersi dall’ennesimo oggetto che Kurt gli sta tirando addosso.

Kurt è impazzito, completamente.

Dopo la frase detta da Blaine ha iniziato ad urlargli contro e ogni oggetto che afferrava glielo tirava addosso.

“Dimmi solo perché?” urlò, la sua voce era tremolante nonostante la potenza e aveva la vista annebbiata dalle lacrime.

“Non è come pensi” cerca di replicare Blaine, ma Kurt non vuole sentire spiegazioni.

“Lo sai cosa penso? Penso che tu abbia deciso di vendicarti di me in un modo così infimo che non me lo sarei mai aspettato!”

Kurt si blocca in mezzo al salone, respira velocemente e la sua cassa toracica si muove velocemente, ho gli occhi in fiamme e gli tremano le labbra.

Blaine lo fissa senza riuscire a dire niente, è bloccato anche lui. Paralizzato.

“Ora capisco tutto, tutte le gentilezze, il fatto che non mi hai urlato contro quando ci siamo rivisti... Come sono stato stupido.”

Blaine fa un passo in avanti e Kurt uno indietro, mantenendo sempre la stessa distanza.

“Cosa volevi fare dopo? Lasciarmi all’altare? Far vedere quanto può essere penoso Kurt Hummel che si fa stregare dal suo primo amore? Spezzarmi il cuore così come ho spaccato il tuo?”

Kurt si avvicina a Blaine, le lacrime continuano a rigargli il viso e Blaine sente il suo cuore venir stretto in una pressa e frantumato in milioni di pezzi.

“Complimenti, sei riuscito a spezzarmi. Spero che ora tu sia felice, perchè io non lo sono” concluse Kurt guardando negli occhi l’uomo di fronte a lui.

“No, non è così. Kurt, non è così. Te lo giuro, ti posso spiegare, lasciami spiegare ti preg-“

Kurt bloccò il tentativo di Blaine di spiegarsi, si era fatto la sua idea della situazione e ormai non avrebbe accetto delle spiegazioni.

“Mi dispiace, Blaine, ma non ci riesco. Io... Io voglio sono uscire da questa casa e andarmene via.”

Quando anche l’ultima parole si scontro contro Blaine, l’uomo iniziò a tremare e le lacrime che cercava di trattenere uscirono violentemente.

“Ti prego, no. Resta. Ti prego, Kurt”, la sua voce era rotta e tremolante.

Era disperato e lo si poteva leggere dai suoi occhi, ma nonostante Kurt potesse vederlo afferrò la borsa e le chiavi della macchina e uscì di casa.

Blaine lo seguì fino al giardino, gli afferrò la mano e cercò di tirarlo a sé, ma Kurt la ritirò velocemente e si allontanò.

“KURT!” urlò Blaine, la potenza con cui lo aveva fatto avrebbe potuto rompergli le corde vocali. “Non ti premetterò di andartene di nuovo senza lottare.”

Kurt trattenne il fiato, non si voltò ma restò ad ascoltare Blaine.

“P-puoi anche non ascoltare quello c-che voglio dirti, ma io non smetterò di lottare per riaverti al mio fianco. Q-qualunque cosa succeda, io ti amerò per sempre.”

Le parole erano a volte spezzate e balbettate, ma erano state dette con il cuore e Kurt l’aveva percepito.

Chiuse gli occhi e continuò a camminare verso la sua auto, alle sue spalle Blaine si era appoggiato alla porta di casa e si teneva una mano sul cuore.

“Kurt” sussurrò Blaine mentre vedeva Kurt andarsene via.

Sentiva un vuoto intorno a sé, si sentiva perso, spezzato ancora di più di Kurt e desiderava solo buttarsi di nuovo in un burrone per scambiare il dolore che sentiva nel suo cuore con quello che avrebbe sentito il suo corpo.

Entrò in casa e si lasciò cadere in ginocchio nell’ingresso, iniziò a piangere lacrime silenziose mentre sentiva il suo cuore sgretolarsi nel suo petto.

Jacky ci mise un paio di minuti per riprendersi, l’abbraccio di Johnny l’aveva sostenuta e gli altri non se ne erano accorti che aveva smesso di cantare.

Respirava a fatica e sentiva gli occhi pizzicare.

Johnny fece un cenno a Sebastian che gli diede il permesso di uscire.

In corridoio si abbassò all’altezza di Jacky e gli prese il viso tra le mani.

“Come stai?” chiese con voce preoccupata.

Jacky lo guardò negli occhi e trattenne le lacrime, “Non lo so, non riesco a respirare e... Puck è successo qualcosa a papà, me lo sento, lui...”

Johnny la baciò e Jacky sembrò calmarsi, “Piccola mia, ora lo chiamiamo e sentiamo come sta, ve bene? Se non sta bene andiamo direttamente da lui, Smythe capirà.”

Jacky annuì e prese il cellulare, compose il numero del padre e attese.

Nessuna risposta. Attaccò e richiamò altre tre volte.

Lo sguardo che si scambiarono lei e Johnny era di pura paura, Blaine rispondeva sempre alle chiamate.

Corsero velocemente fuori e salirono in macchina, nel giro di dieci minuti arrivano a casa Anderson.

Jacky volò fino alla porta di casa che trovò semichiusa, la aprì e quello che vide gli bloccò il respiro in gola.

Suo padre era inginocchiato per terra con gli occhi rossi e vitrei, le guancie rigate da lacrime che continuavano a scendere e un espressione disperata.

Jacky si lanciò su di lui e l’abbracciò, Blaine parve risvegliarsi e appoggiò la testa sulla spalla della figlia.

Johnny chiuse la porta e portò gli occhi sui due Anderson, anche se non riusciva a vedere Jacky percepiva che anche lei stava piangendo.

Blaine circondò la schiena della figlia e la portò più vicino a sé.

“Papà” parlò Jacky posando un bacio sulla guancia di Blaine, “cosa è successo?”

Blaine chiuse gli occhi non rispondendo subito.

Jacky ripeté la domanda un’altra volta e Blaine rispose balbettando.

“L-lui... K-Kurt è...

Lui è... K-Kurt è andato via.”

Jacky fissò il padre negli occhi e capì, strinse Blaine in un abbracciò più stretto e pianse con lui.

Quello di cui aveva più paura era successo.

Kurt aveva trovato il suo diario e se n’era andato via.

Suo padre era ferito, per colpa sua.







~~¤~~










Echy’s Corner
*si barrica in casa e non esce finchè la rivoluzione non è finita*
Io vi avevo avvertito.
Potete anche venire sotto casa mia -fatevi dare l'indirizzo da chi mi conosce- per picchiarmi MA sappiate che come ho combinato il casino io lo posso rimettere a posto.


"Anche il sole tramonta in Paradiso" è la frase più azzeccata di questa situazione che potessi trovare.
Questo capitolo, con queste scene sono state la terza -forse- cosa che mi è venuta in mente quando ho avuto il lampo di genio per questa long.
Ho aspettato fino ad adesso, ma DOVEVO metterlo.

Scriverlo mi ha ferito, ma quando l'ho riletto ho capito che era la cosa giusta da fare.
Non so se la scenata di Kurt va bene o se è troppo esagerata, ma alla fine penso "Stiamo parlando di Glee, no? Non deve avere senso!"

Pareri, critiche, minaccie di morte, domande?
Se avete qualcosa da dirmi fate pure.
Ho intenzione di fare un video per festeggiare le 150 seguite della storia e i -quasi- 170 mi piace alla pagina su FB, quindi fatemi tutte le domande che volete e io risponderò.
Potete lasciarmele in una recensione, mandarmi un mp, un post su facebook, un piccione viaggiatore, quello che volete basta che mi fate domande.

Un ultimissima cosa prima di passare ai ringraziamenti e alla chiusura...
Ho creato una playlist con tutti i brani che ci sono nella long :3
"Somewhere Only We Know" Soundtrack | Klaine
Guardatevela, ci sono anche le canzoni dei prossimi capitoli dato che le ho già scelte così vi fate un idea di ciò che vi aspetta xD


Grazie a tutti quelli che commentano, che leggono e che sorridono leggendo il capitolo.
Grazie <3



*angolo pubblicità & postaggi*
L'altra mia long -che aggiornerò domani e ve ne parlerò meglio- è "I'm Hopelessly Devote To You", vi consiglio di leggerla, con questi tempi che corrono è un ancora a cui appendersi, vi farà piangere all'inizio ma nei capitoli che pubblicherò in questo mese vi farà tornare il sorriso.
La mia pagina su facebook è questa: TAKeRu_ECHY (EFP). Tenetela d'occhio perchè posterò le info della Thadastian Week e altre info di questa long.

POSTAGGIO: eh, ci credete che non lo so neanche io.
#lol davvero, se riesco a scrivere la Thadastian Week il capitolo verrà postato il 13, se invece non ci riesco a partecipare alla TW sarà l'8.
La prossima settimana, il 28 per la precisione, pubblicherò una shot inedita "Take Me Back To The Star" :3






Il mio lavoro qui è finito, ci vediamo in pagina e domani con chi segue HDTY.

Un bacio a tutti :3



Echy;
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 12/4/2013, 22:49     +1   -1
Avatar

Member
♥♥♥

Group:
Hobbit
Posts:
453
Location:
Land of Slash - Lemon Tree

Status:
Offline


Ciao a tutti. Leggermente in ritardo, ma ce l'ho fatta!
Scusatemi davvero se vi ho fatto aspettare tanto, ma ogni qual volta avevo un minuto libero qualcuno mi trovava qualcosa da fare -booktrailer, studio compulsivo di chimica, dormire- e ho finito di scrivere il capitolo circa un ora fa. Ha, scusate in anticipo per gli errori che ci sono, non volevo farvi aspettare un'altra settimana per farmelo correggere, l'ho ricontrollato varie volte e sembra che non ci siano strani orriri qui dentro. Ergo, tranqiulle xD
Il capitolo è influenzato (almeno le ultime mille parole) dalla puntata -NO, NON IN QUEL SENSO!- ma era già piendo di feels come stava prima, così è proprio 'na bomba.
Buona lettura e ci vediamo di sotto :3








#30. Broken Heart








Jacky scese le scale con un peso nel cuore che la stava schiacciando.

Aveva gli occhi lucidi e rossi, aveva pianto insieme al padre, aveva stretto Blaine tra le sue braccia, cullandolo come un bambino, lo sentiva sgretolarsi sotto le sue mani e, se lo avesse lasciato, sarebbe potuto crollare davanti ai suoi occhi.

Scese l’ultimo scalino e alzò gli occhi su Johnny che era rimasto sul divano ad aspettarli. Era una cosa privata, un dolore che apparteneva solo a loro e lui avrebbe solo peggiorato la situazione.

“Come sta?” chiese, anche lui aveva gli occhi lucidi ed era stanco, doveva essere calmo e forte per tutti quanti soprattutto ora che erano in una situazione così delicata.

Desiderava così tanto che Blaine ritornasse in piedi, era come un secondo padre per lui e quando l’aveva visto inginocchiato per terra visibilmente distrutto, si era sentito scosso.

“Meglio, adesso sta dormendo. E’ distrutto, Johnny, ed è colpa mia. Lo sapevo che dovevo bruciare quel quaderno prima che facesse guai...”

“Non è colpa tua, Jay.”

“Invece sì” alzò la voce e i suoi occhi tornarono a riempirsi di lacrime.

Johnny la strinse nel suo abbraccio e la portò con sé a sedersi sul divano. Jacky pianse tra le sue braccia, tremava e si sentiva colpevole; fino a poco prima era stata lei a consolare e tenere insieme i pezzi del padre, ora toccava a lei essere sostenuta.

Johnny le accarezzò dolcemente la schiena e la cullò fino a quando non la sentì calmarsi e smettere di piangere.

“Ho chiamato mio padre, sta arrivando. Gli ho detto quello che è successo e sa come risollevare Blaine, l’ha già fatto tempo fa, ci riuscirà anche questa volta, ma adesso non è da solo, ci sei tu.”

“Come posso aiutare mio padre se non riesco a farmi forza da sola?” domandò con voce triste e roca per il pianto.

“Tutti hanno bisogno di aiuto, anche tu. Puoi essere davvero forte quando vuoi e io ti aiuterò a ritrovare la voglia di lottare.”

“Grazie, Johnny”, si strinse a lui affondando il viso nell’incavo del suo collo.








Bussò tre volte alla porta della casa del padre prima di ricevere risposta.

Carole aprì la porta e vide Kurt con gli occhi rossi di pianto e lo sguardo stravolto, stava per crollare e il suo spirito di madre prese il sopravvento.

Abbracciò il figliastro tirandolo dentro casa, chiamò Burt mentre accarezzava dolcemente la schiena dell’uomo.

“Che c’è, Carole? Ti giuro che non sono stato io a finire la marmellata, a me neanche piac-”, Burt entrò in salone e si bloccò quando vide le due figure strette, riconobbe il figlio e fece diversi passi avanti prima che Kurt si staccò da Carole per affondare nell’abbraccio rassicurante del padre.

“Kurt, figliolo, cosa ti è successo? Perchè stai piangendo.”

Kurt non rispose, tirò su con il naso e si strinse di più al petto di Burt.

Carola da sopra la spalla di Kurt comunicava silenziosamente con il marito, fece segno a Burt che avrebbe chiamato Blaine per informarsi sulla situazione.

Andò in cucina lasciando i due da soli in salotto.

“Parliamone, dai”, trascinò dolcemente il figlio fino a farlo sedere sul divano e si mise al suo fianco. “Cosa è successo?”

Kurt fissò le sue mani poggiate sulle ginocchia, prese un respiro profondo e poi parlò: “Io e Blaine abbiamo litigato.”

“E’ normale litigare, anch’io e Carole lo facciamo tutt’ora, non c’è motivo per esserne sconvolti, non è succ-”

“Mi ha preso in giro” disse a denti stretti.

“Cosa?”

“Ho trovato una specie di piano con cui lui, o sua figlia, c’ha fatto tornare insieme e... E di sicuro stavano tramando qualcos’altro.”

Kurt sfilò un figlio dalla tasca e lo porse al padre, “Ecco quello che ho trovato.”

Burt lesse il foglio velocemente, era la pianificazione tipica di Jacky, l’avrebbe riconosciuta tra mille, e non ci trovò niente di sospetto anzi ricollegò tutti i pezzi che in quei mesi gli sembravano strani o fuori posto.

Quella ragazza era un genio, peccato che ogni volta i suoi piani le si ritorcevano contro.

“Blaine cosa ha detto riguardo a questo piano?” domandò non distogliendo lo sguardo dal foglio.

Kurt trasalì e Burt spostò gli occhi su di lui, “Io- Io-”, si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, “Non l’ho fatto parlare, ho pensato il peggio e mi sono arrabbiato. Non l’ho lasciato spiegare.”

“E’ stato un grande sbaglio, dovevi ascoltarlo, anche se avesse significato avere la conferma della tua ipotesi.”

Kurt abbassò il viso, era triste in quel momento, ormai la rabbia era scemata con la corsa in macchina e in quel momento voleva solo sapere la verità.

“Papà, cosa significa questo?” chiese indicando il foglio.

“Non lo so, ma conosco una persona che potrebbe spiegartelo.”

“Jacky” sussurrò. Chiuse gli occhi e si coprì il volto con le mani, rivide gli ultimi momenti con Blaine prima che uscisse da quella casa.

“Figliolo, anche se non volessi vederla lei è l’unica che-”

“Voglio vederla. Ci devo parlare.”

Burt poggiò una mano sulla gamba del figlio e gli sorrise, “Vado a chiamarla allora, tu vai di sopra, distenditi, dormi un po’ e vedi che quando ti sveglierai ti sentirai meglio.”

“Lo spero davvero tanto, papà.”

Burt rivolse un ultimo sorriso al figlio prima di vederlo scomparire su per le scale. Si alzò dal divano e raggiunse Carole in cucina che stava già parlando al telefono.

“Passamela” disse serio.

Carole gli annuì, “Noah, mi passeresti Jacky? Burt ci vuole parlare. No, non lo vedo così arrabbiato, credo si stia trattenendo”, gli passò la cornetta, “Non urlare troppo, ti fa male, stai calmo e si risolverà tutto.”

Burt roteò gli occhi, si sedette su una sedia del tavolino della cucina e prese la cornetta che gli stava porgendo la moglie.

Lo so, ho fatto un casino”, la voce dall’altra parte della cornetta arrivò leggermente acuta.

“Mi fa piacere sapere che ne sei al corrente” disse Burt socchiudendo leggermente gli occhi come per raccogliere i pensieri.

Mio padre è in coma di sopra, l’abbiamo imbottito di sonniferi prima che si facesse male, certo che ne sono al corrente!

“Signorina, sappi che sei fortunata di non ricevere la mia furia perché farebbe male al mio cuore arrabbiarmi così tanto.”

Non scherzare sulla tua salute, nonno” parlò seria la ragazza.

“Non cambiare argomento, Jackline”, Burt puntò il dito davanti a lui, anche se lei non poteva vederlo.

Ahia, quando dici il mio nome per intero c’è da preoccuparsi. Quanto sta male Kurt?

“Distrutto. Non ho più visto mio figlio in quella situazione dall’anno prima che conoscesse Blaine.”

Il silenzio dall’altra parte della cornetta venne spezzato da un sospiro di Jacky, “Tra quanto posso venire?

“Per ora Kurt sta di sopra, gli ho detto di dormire un po’ e spero che segua il mio consiglio. Vieni questa sera dopo cena. Sistema la situazione a casa tua e poi vieni qui.”

Va bene, Noah mi sta già aiutando con papà. Spero che parlare con Kurt risolva tutto”, Jacky era stanca e la voce andò abbassandosi verso la fine della frase.

“Comunque voglio sapere cosa diavolo ti sei inventata questa volta per combinare un casino di queste dimensioni.”

Ti giuro, l’ho fatto con le migliori attenzioni, volevo solo renderlo felice e c’ero riuscita, fino ad oggi. Ti spiegherò tutto.

“Ti credo” annunciò Burt lasciando senza parole la ragazza.

Grazie, ora... Ora è meglio se vada a controllare mio padre. Ci vediamo dopo, nonno.

“A dopo, piccolina mia” disse prima di chiudere la chiamata.

Carole al suo fianco fece un sorriso incoraggiante, “Andrà tutto bene.”

“Lo spero anch’io”, si alzò dal tavolo e andò di sopra a controllare il figlio.








Jacky era sull’orlo del precipizio.

Noah era arrivato da un paio di ore ormai, Blaine era al piano di sopra addormentato e Johnny stava preparando la camomilla per la ragazza.

“Sentimi Hobbit, te l’ho già detto: ho sistemato la situazione vent’anni fa’, ci riuscirò anche adesso.”

Non ricevendo risposta dalla ragazza si alzò dal tavolo e andò ad abbracciarla, al suo tocco Jacky venne come risvegliata da una trance e si aggrappò con tutte le forze alla maglia dell’uomo.

“Sei tale e quale a tuo padre, due piccoli koala alla ricerca di un albero da stringere.”

Jacky rise, “Io non sono un koala, sono più un piccolo pipistrello.”

Noah scoppiò a ridere, “No, credo che koala sia l’animale giusto, siete anche rotondetti.”

Jacky gli dette un piccolo pugnetto, guardò l’uomo e rise con lui.

“Vedi che con un sorriso si sta meglio?”

La ragazza si appoggiò a lui chiudendo gli occhi, Johnny guardava i due con il sorriso sulle labbra.

“Ok, ora che il genio del male è tornato tra noi, mettiamo insieme un contro piano con i fiocchi e facciamoli tornare insieme” disse con enfasi Puck senior.

“Grazie per la fiducia, ma non credo che creare un piano per sistemarne uno che è andato male non sia un ottima idea” contestò Jacky.

Il piano non è andato male, a quanto pare si stavano per sposare, diciamo che è stato scoperto nel peggiore dei modi” puntualizzò Johnny.

“Basta trovare un modo per farlo perdonare e tutto si risolve, no?” chiese con semplicità Noah.

“Puckzilla, stiamo parlando di Kurt Hummel, non di Rachel Berry, non basta fare un numero musicale per far rimettere insieme la coppia.”

“Ma potrebbe essere l’inizio” affermò l’uomo.

“Sono d’accordo con mio padre, credo che come inizio potrebbe essere buono. Potremmo usare una canzone che all’epoca li aveva legati e usare quel collegamento per sistemare la situazione. Tu hai giostrato tutto il tuo piano sui ricordi passati!”

Jacky prese un bel respiro, “Odio quando avete ragione, odio quanto i Puckerman hanno ragione. Dannazione, va bene. Iniziamo con la canzone e poi? Dobbiamo fare in modo che si dicano qualcosa, no?”

Noah e Johnny si guardarono con sguardo complice avendo la stessa idea, l’uomo prese la parola: “Per questo ci sei tu. Questa sera quando vai da Kurt gli spieghi tutto il tuo bel piano, gli fai capire che Blaine ne era completamente all’oscuro e il gioco è fatto!”

La ragazza posò la testa sul tavolo e rilassò le spalle, “La fate così semplice voi, non sapete che stress fisico e psicologico comporta essere in questa situazione.”

“La solita drammatica” dissero insieme i due Puckerman.

“Intanto la drammatica in questione sta per salvare la Klaine.” Alzò la testa e si massaggiarono le tempie, “Ok, ecco la prima parte del piano: Puckzilla, tu di sopra a controllare mio padre e a fare la tua magia per rimetterlo in piedi, Puck ai fornelli a preparare la cena e io mi preparo un bel discorso da dire a Kurt. Va bene?”

“Signorsì, signore!” risposero i due facendo il saluto militare.

Idioti” sussurrò Jacky chiudendosi a riccio sulla sedia.








But baby there you go again, there you go again, making me love you
And I stop using my head, using my head, let it all go
Now you're stuck on my body, on my body, like a tattoo
And now I'm feeling stupid, feeling stupid, coming back to you
So I cross my heart and I hope to die
That I'll only stay with you one more night
And I know I said it a million times
But I'll only stay with you one more night

(Maroon 5 – One More Night)


Aveva acceso la radio per distrarsi e la prima canzone che mandavano lo aveva catapultato di nuovo nel suo stato di trance.

Gli occhi di Blaine lo stavano perseguitando, quegli occhioni lucidi e pieni di paura che lo fissavano cercando di ricevere attenzioni...

Scrollò la testa, spense la radio e si lanciò sul letto.

Dannati programmi con vecchi classici” pensò, “non fanno altro che ricordarti cose che vorresti dimenticare. Perché diavolo abbiamo cantato ogni singola canzone di quel gruppo quando eravamo giovani?

Passò una mano sul suo stomaco sentendolo brontolare, quella sera a cena non aveva mangiato molto, gli era passato l’appetito ma aveva preso qualcosa per non far preoccupare troppo suo padre.

Si ritrovò a pensare al fatto che ogni volta che ne aveva avuto bisogno suo padre lo avesse aiutato senza chiedergli troppo. Era una figura silenziosa ma sempre presente nella sua vita.

Gli aveva fatto capire che la sua reazione era stata esagerata e avrebbe dovuto lasciare il tempo di spiegarsi a Blaine prima di scappare via.

Di sicuro il giorno dopo sarebbe tornato da lui per chiedergli scusa, ma adesso aveva solo bisogno di fare mente locale e fare una lunga chiacchierata con Jacky.

Quella ragazza era una continua sorpresa; gli tornò in mente una frase di Mercedes di mesi fa’ ‘Jacky a volte può essere pericolosa’ e così era stato, in qualche modo lei era riuscita a manovrare tutte le persone fino a far avvenire esattamente quello che voleva lei.

Si chiese quanto Blaine fosse immischiato in quel piano, di sicuro sapeva molto eppure aveva taciuto.

Una voce al piano di sotto lo distrasse dai suoi pensieri. Avrebbe riconosciuto quell’intonazione anche da sordo, era Jacky e stava parlando con suo padre.

Restò sul letto aspettando che la ragazza salisse, di sicuro non sarebbe sceso lui per incontrarla.

Fissò il soffitto per una decina di minuti prima che Jacky bussasse alla sua porta.

Stava riflettendo su quanto il destino potesse essere subdolo: prima ti da tutto e ti rende felice, poi all’improvviso ti fa rendere conto che era solo un castello di carte e con cattiveria te lo distrugge.

Aveva ricostruito una famiglia a Lima, aveva ritrovato l’amore e ora si trovava esattamente alla situazione di partenza di vent’anni fa: disteso sul suo letto a valutare la situazione.

Vent’anni prima aveva scelto di scappare e lasciare tutto, ora cosa avrebbe scelto?

“Posso entrare?”

Kurt si tirò seduto sul letto e guardò la figura stretta in se stessa alla porta, le annuì e fece spazio sul letto.

Jacky teneva in mano un libricino che Kurt riconobbe come quello che aveva trovato nella soffitta quella mattina.

La ragazza si sedette vicino a Kurt e fissò il diario ripassando a mente tutto il discorso che si era preparata quel pomeriggio.

Kurt spostava lo sguardo dal quaderno al volto di Jacky finché non parlò: “Ci sono molte cose che ti devo chiedere.”

“E io che ti devo spiegare” aggiunse la ragazza; si voltò osservando gli occhi azzurri di Kurt, notò che erano rossi, non tanto quanto quelli di Blaine, il sonno li aveva schiariti, e pieni di preoccupazione. “Prima di tutto mi devi promettere una cosa, ok?”

“Va bene” rispose in tono freddo.

“Promettimi di leggere questo diario, tutto quanto, non devi saltare neanche una pagina”, porse il suo diario a Kurt che lo prese sfogliandolo velocemente.

“Perché?”

Kurt avrebbe voluto articolare una domanda più complessa, ma in quel momento gli mancavano le parole. Aveva tra le mani la soluzione del suo enigma e non se ne capacitava. La sua nemica si era consegnata senza fare resistenza e poteva chiederle qualunque cosa, ma lei aveva deciso di rivelarsi da sola.

“Il foglio che hai letto era solo uno schema riassuntivo di tutto il vero piano. Qui dentro” indicò il quadernino, “c’è tutta la storia, come è iniziata, perché è iniziata e come dovrebbe finire. Questo piano è stato tutta opera mia, mio padre ne è venuta a conoscenza da poco e... Lui mi conosce, sa come sono fatta e non c’ha dato peso, ma sapeva che tu potevi fraintendere e ho deciso di nasconderlo.”

L’uomo alzò gli occhi fino ad incontrare quelle iridi così familiari che lo tranquillizzavano e lo aiutavano a mantenere la concentrazione sul suo obbiettivo. Nuove domande si affollavano nella sua testa e premevano per uscire, ma le uniche che riuscivano ad uscire erano le più stupide che scivolavano tra gli spazi di quelle più grandi e complicate per arrivare alla sua bocca.

“Potevi distruggerlo e non sarebbe successo niente, perché non l’hai fatto?”

“Sono molto gelosa delle mie cose e difficilmente le butto, questo è il mio capolavoro migliore e non volevo perderlo. Vorrei scriverci un romanzo, in futuro, e spero di sfondare nel campo dell’editoria grazie a questo.”

Un sorriso sghembo decorò il viso di Jacky e Kurt si riconobbe in quella ragazzina piena di desideri e con la sensazione di poter riuscire in tutto.

“Sai, tutte le persone che ho incontrato mi hanno avvertito di stare attenta a te. L’ho scoperto a mie spese.”

“Mi dispiace. Non volevo combinare questo casino, sono riuscita a farvi essere così felici.”

Jacky si asciugò gli occhi, aveva iniziato a piangere per il nervoso della situazione e perché ancora non aveva finito di versare tutte le lacrime che teneva dentro.

“Ho fatto tutto questo con il migliore dei propositi” parlò con voce tremula e si fermava a volte per tirare su con il naso, “papà mi aveva parlato così tanto di te che ormai ti sognavo anche di notte. Nei miei sogni eri perfetto come un angelo e-e venivi a salvarlo e lui sorrideva, ma un sorriso di quelli veri, di quelli che solo lui sa fare, ti tolgono il fiato e te lo ridanno in un secondo...”

“Li conosco molto bene, mi bloccavo a fissarlo e perdevo la cognizione del tempo.”

I due si guardarono per un paio di secondi, Kurt le sorrise e le sistemò una ciocca di capelli che le era caduta sul volto.

“Pensavo di aver conosciuto ogni aspetto del Genio del Male, ma ogni volta riesci sempre a sorprendermi.”

Jacky abbassò la testa, mordendosi il labbro, nel suo cuore sentiva che la situazione si era sbloccata, non aveva fatto il grandioso discorso che si era preparata, ma ogni volta che si trovava davanti a lui le parole le sfuggivano. Non ci poteva fare niente, gli Anderson perdevano la testa con Kurt Hummel.

“Leggerò il tuo diario.” Si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò e Jacky si strinse nelle sue braccia. “Tutta questa situazione mi sta distruggendo il cuore.”

“Sistemerò tutto, te lo prometto”, strinse la maglietta che indossava Kurt stringendosi ancora di più per quanto le era possibile.

“Conto su di te”, posò un bacio sulla testa della ragazza.








Armato di birra, patatine e tanta –ma tanta- pazienza, Noah entrò nella camera di Blaine, trovandolo seduto a gambe incrociate sul letto a guardare una foto fino a consumarla.

Puck lanciò la roba che aveva in mano sul letto e fissò il suo migliore amico.

“Bro, hai intenzione di compiangerti per altri vent’anni o questa volta alzi il culo e vai a riprenderti quel bel bocconcino che a quest’ora doveva già saltellarti addosso tipo canguro?”

Blaine alzò il viso per guardare Puck con l’espressione più triste e delusa che l’altro avesse mai visto, “Non è il momento di scherzare.”
“Oh, bene. Stiamo già nella fase ‘io odio il mondo’. Quanto hai intenzione di restare in questo stato?”

Puck si lanciò sul letto vicino a Blaine che spostò pigramente il volto nella sua direzione.

“Sai, non sono esattamente nelle condizioni adatte per giocare. Ho appena perso l’uomo della mia vita, mi sento distrutto, svuotato, mia figlia pensa che la odi... Mi è appena crollato il mondo addosso!” urlò quest’ultima frase, si sentiva liberato in un certo senso, gli serviva molto altro per riuscire a scacciare il macigno che aveva suo cuore, ma urlare contro Noah poteva essere un inizio.

“Ok, ok. Calma, va bene?”, Puck si alzò fronteggiando Blaine. Gli prese i polsi fermando il tremito delle mani. “Ascoltami bene: tua figlia non lo pensa, il mondo sta continuando a girare, tu sei ancora vivo e soprattutto non hai perso Kurt.”

Blaine fece una risata isterica, “Certo e io sono Legolas!”

“Sentimi bene, Legolas, tua figlia, quella specie di Loki della misura sbagliata, ha appena creato un contro-piano per risistemare la situazione. L’unica cosa che tu devi fare è ritornare bello e splendente come sempre e andare a riprenderti quel bel culetto del tuo fidanzato, ok?”

Blaine scoppiò a piangere, ma stava al tempo stesso ridendo. Era un pianto liberatorio, diverso da quello precedente, questo gli stava portando via tutti i pensieri negativi e gli stava donando nuova forza.

“Sei riuscito a citarmi due dei miei film preferiti e- e mi hai fatto tornare il buon umore.”

Noah diede una leggera spinta alla spalla di Blaine, “Sono o non sono il miglior fratello-non-di-sangue di sempre?”

“Il migliore”, gli sorrise Blaine lasciando scivolare l’ultima lacrima.

“Dato che stiamo facendo i sentimentali, un abbraccio ci starebbe bene ora.”

Blaine non se lo fece ripetere, si sporse verso Puck per farsi stringere in un calore famigliare.

“Dai, Hobbit, ti rimetterò in carreggiata in una notte. Ci pensa Puckzilla a te!”

“Ho quasi paura.”

I due scoppiarono a ridere, restando abbracciati; tutte le preoccupazioni se stavano scivolando via e la luce negli occhi di Blaine si stava riaccendendo.

Era come se fossero tornati ragazzi, in quel momento, su quel letto, loro due erano i diciottenni che non erano riusciti a diplomarsi e ci bevevano su.

Una birra, un Puckerman a farti compagnia e tante risate erano la cura per la felicità per Blaine.

Aveva una missione ora, sapeva che aveva il supporto di tutti, ma era pure sempre una cosa che doveva fare da solo.

Si sarebbe ripreso Kurt e questa volta per sempre.







~~¤~~










Echy’s Corner
Io sto paingendo -o probabilmente è l'allergia primaverile che mi fa congesionare, ma vabbè- e non so se è per il capitolo e la puntata.
Vi è piaciuto?

TRUST ME AND EVERYTHING'S GONNA BE ALLRIGHT!
Io l'ho detto che avrei sistemato la situazione, non sopporto neanche io i Klaine separati ù___ù
La parte che mi è piaciuto di più scrivere è la chiacchierata tra Kurt e Jacky, per me si vede che tipo di famiglia sono diventati :'3
Per non parlare del Puckzilla che viene a sistemare la situazione x'D

Ho davvero poco da dire su questo capitolo perchè credo che si capisca bene la piega degli eventi ...o non è proprio così ovvia?
Secondo voi cosa succederà nel prossimo?
Ha, intanto vi dico che si intitola "#31. This could be the end of everything".
MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Ok, la smetto c.c
Se tutto va bene lo vorrei pubblicare il 25 che è l'anniversario di matrimonio dei miei, ma se dobbiamo fare baldoria lo posterò il 1 Maggio -lavorerò solo per voi :3
*wwwww* il 23 Aprile fa un anno dal primo postaggio #feeeeeeels OHMEINEGOT

Come ho detto anche nell'altro capitolo ho creato una playlist con tutti i brani che ci sono nella long :3
"Somewhere Only We Know" Soundtrack | Klaine
Sentirvi un po' di musica non vi farà male xD
La mia pagina su facebook è questa: TAKeRu_ECHY (EFP). Ogni tanto passateci per vedere cosa combino o semplicemente per farmi domande o altro (:


Buona notte a tutti :3

Echy;
 
Web Contacts  Top
32 replies since 7/4/2012, 18:28   1762 views
  Share