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Ispirazione: malefica, imprevedibile, incontrollabile.

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view post Posted on 31/7/2012, 23:12     +1   -1
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chris-colfer



Il fulmine è simile al modo in cui una bella idea ti viene in mente. Te ne stai seduto a pensare e ripensare, e all'improvviso BOOM! Ti colpisce un'idea e ne diventi ossessionato. E' come l'elettricità! Ti colpisce e il tuo corpo ne è divorato finchè non ti uccide. Un'idea si comporta in maniera simile: ti ucciderà se non trovi un modo per farla uscire.

--- Chris Colfer



● Situazione tipo:


Stai camminando tranquillamente per strada, ti stai facendo i cavoli tuoi, stai pensando a cosa cucinare per cena se chiamare di nuovo il kebabbaro oppure ingeniarti a far ripartire il fornelletto quando ...BOOM!
Ti viene in mente l'idea per il romanzo più figo, affascinate, pieno di colpi di scena, amori perduti, mondo scomparsi e chipiùnehapiùnemetta ...ma (c'è sempre un fottutissimo ma =.=") sei per strada, senza un pezzo di carta, la penna è finita per segnare la sigla del portatile che ti devi comprare, casa tua è a due ore di macchina da lì.
Tu stai morendo dentro perchè sai che se non inizi a scrivere in quel preciso momento l'idea ti sfuggirà e volerà via ...e potrebbe venire rapita da una scrittrice ke srive ttt così, oppure tra le mani di gente che pensa che il congiuntivo e il condizionale siano due antipasti tipici del Burundi, oppure tra le grinfie di una seguace di qualche strana saga di libri (leggasi come Twiligh e compagnia Bella) che ne creerà un sequel altrettanto pieno di grandi lezioni di vita.

Quindi: che fare?

Abbiamo tre possibilità:

1. Rubi una penna alla prima vecchia signora che sta facendo la settimana enigmistica e inizi a scrivere sul tuo corpo.
2. Inizi a ripetere l'idea nella tua testa mentre sfrecci a 150 km/h sulla superstrada per arrivare a casa il prima possibile.
3. Afferri il tuo cellulare (preferibilmente un modello che abbia le note, oppure basta un bozza dei messaggi) e inizi a scrivere salvando ogni due secondi onde evitare spiacevoli situazioni.

Per esperienza personale -potrei aggiungerne altre duecento- opterei per la terza: è quella più indolore e meno pericolosa -non siete mai stati malmenati da un'anziana signora?







Scherzi a parte, questa situazione -appositamente esagerata- può simboleggiare quello che una/un scrittrice/scrittore vive quando viene colpita/o da un fulmine-idea.
Come dice Mr. Colfer, il fulmine simboleggia perfettamente l'idea -geniale o meno- che ci colpisce con tutta la sua forza e, se non viene ascoltata per tempo, ci può distruggere da dentro.
Io per evitare l'inconveniente di restare senza carta e penna durante una folgorazione giro con un quadernino e un set completo di penne, matite e temperini -perchè si sa che quando ti serve la penna finisce l'inchiosto, la punta della matita si spezza e il temperino si rompe-; la mia borza pesa due quintali in più, ma per amor della scrittura questo e altro!


L'ispirazione è importantissima per chi scrive per diletto o per lavoro.
Non si può iniziare a scrivere un libro su un Principe Azzurro e una Principessa se non si ha ben in mente la trama!


Scrivere di per sè è facile, chiunque può aprire un foglio di word e battere le dita sulla tastiera, ma inventare una storia che faccia appassionare i lettori è difficile, riuscire a creare il giusto intreccio tra una situazione e l'altra, far legare una persona al tuo racconto, farla diventare quasi ossessionata e bisognosa di quei personaggi e di quell'ambientazione ...per riuscire in questo bisogna essere davvero molto bravi.



Torniamo alla situazione tipo che vi ho proposto.

La nostra impavida eroina (facciamo finta che sia donna. Io scrivo, io decido) è riuscita ad arrivara e casa senza neanche una multa per eccesso di velocità e tutta intera, con un braccio scritto, un livido sulla gamba causato dalla vecchietta -infame- che l'ha colpita con la borsetta di piombo del dopo guerra; finalmente riesce ad accendere il pc e riscrivere quello che ha scritto in parte sul suo corpo e in parte sul suo cellulare.


Come affronterà il duello con la temutissima pagina bianca?


Fatta partire quella trappola di pc che ti ritrovi, lasciato ad ammuffire sulla scrivania, ti ritrovi a fronteggiare LA pagina bianca.
La parte che avevi già in mente l'hai riscritta e ora stai per intraprendere un viaggio pericolosissimo tra gli scogli della tua immaginazione, cercando di evitare il perfido blocco dello scrittore -da non confondere con quello studentesco- per salvare la tua storia.
Sai come inizierà il tuo percorso e forse sai anche dove arriverai, ma il tragitto dal prologo all'epilogo ti è sconosciuto: non sai quali personaggi inventerai, se vivranno tutti o periranno di una rara forma di varicella orticosa puntiforme, se il cattivo della situazione sarà rivelato fin dall'inizio oppure sarà un colpo di scena trattandosi del figlio del cugino del nonno del cognato dello zio del fratellasto del protagonista.


Insomma: nella tua mente c'è un'accozzaglia di roba da sistemare e riordinare.
Prima cosa: trovare un sottofondo che ti aiuti a pensare; va bene qualsiasi canzone. La musica aiuta il cervello a mettersi in moto, prima di tutto ti isola dal mondo intorno a te, quindi non ti fa sentire tua madre che brontola sulla situazione disastrosa della tua camera, ma soprattutto ti dà la carica.


Io ad esempio ho la mia playlist con artisti di vari generi, dal pop al metal.
Ogni genere diverso può essere utile per scrivere una determinata scena: ex. il metal lo puoi usare per la descrizione di una scena d'azione o particolarmente movimentata, una ballata per una romanticissssssssima serata tra fidanzati/sposini/amanti.

Sappiate che ogni persona gestisce i generi a modo suo, conosco gente che ascolta gli ACDC per scene ad alto contenuto di zucchero e poi per scrivere angst mette il cd di Robbie Williams.

De gustibus non est disputandum.


Una volta trovata la colonna sonora per scrivere si passa ad attaccare la pagina vuota.
Non bisogna aver paura di non saper come iniziare il racconto perchè tanto riscriverai la prima frase minimo una ventina di volte, quindi non preoccupartene e passa avanti.

Primo: scrivi una scaletta esattamente come facevi per i temi alle medie, questa scaletta servirà a dare un ritmo alla tua storia e potrai anche iniziare a visualizzare la lunghezza totale dell'opera.

Secondo: procurati bevande e cibo, una volta che ti prende l'ispirazione potresti restare delle ore attaccato allo schermo ed è sempre meglio prevenire che curare.

Terzo: dì a tutte le persone che si trovano a casa con te di far finta che tu non esista per le prossime settimane/mesi/anni (se ti prende il vero colpo di fulmine non uscirai da quella stanza molto presto).

Quarto: cose come Twitter, Facebook, Tumblr e MSN (sempre se qualcuno lo usi ancora) sono dei toccasana nel caso in cui ti blochi nella scrittura. Ti distraggono, ti fanno rilassare e ci puoi trovare ottime situazioni da inserire nella tua opera. E' vero che a volte ti distraggono in modo negativo, ma basta mettersi offline e il problema è risolto. A volte l'aiuto totalmente casuale e involontario può essere dato dal tizio che ti rompe le scatole in chat e senza che se te ne possa accorgene -come ragiona il nostro cervello è ancora un mistero- ti può suggerire una scena o un colpo di scena di vitale importanza per la tua storia.


Bene una volta trovata la musica, le cibarie varie, allontanato possibili distrazioni e messo offline la chat, si può iniziare a scrivere.

Con la giusta ispirazione si può scrivere davvero molto soprattutto se è l'inizio, a volte si può avere l'ispirazione per una sola scena e bloccarsi non appena si finisce; una volta esaurita la botta di adrenalina che ti scorreva nelle vene bisogna rileggere -minimo tre o quattro volte- quello che hai scritto per vedere se ha un senso, poi ti rimbocchi le maniche e decidi quanto fare lunghi i capitoli.
La lunghezza del capitolo si può lasciare fare all'istinto "tanto scrivo, tanto è lungo" oppure decidere prima un tetto minimo di parole, tipo 3'000 a capitolo.

La prima opzione è richiosa: può venirti un capitolo di 12'000 parole e uno di 4'000. Il lettore viene "sballonzato" da un papiro ad uno sputo. In questi si potrebbe sempre dividere i capitoli più lunghi o accorpare quelli più corti per averli tutti uniformi. Anche la presentazione della storia è importante!

La seconda è per chi è sicuro delle sue capacità di sintesi e descrizione, sa che impiega venticinque righe per descrivere il maglioncino verde acido appeso nell'armadio e quindi ha bisogno di molto più spazio per esprimere la situazione.
Io uso la via di mezzo: scrivo quanto scrivo, controllo la lunghezza e decido se è meglio continuare o spezzare la scena.


Ricapitoliamo: stai davanti al tuo pc, hai scritto la frase provvisoria di apertura, hai in mente la trama, fisserai una lunghezza per i capitoli, hai il cibo ...cosa manca?

I colpi di scena, la suspence, trattenere il lettore col fiato sospeso.
Io mi sono sempre vantata di essere imprevedibile, di dare alle mie storie delle svolte inaspettate; stupire il lettore è uno degli obbiettivi che uno scrittore dovrebbe fissarsi.

Piccolo esempio in onore del compleanno della scrittrice e del protagonista:
la Regina J. K. Rowling nella saga del mago "Harry Potter" fa credere fino all'ultimo che il cattivo della situazione sia sempre e comunque il Professor Severus Piton/Snape quando poi si scopre che si era affezionato ad Harry ed amava la madre Lily.
Nel primo libro vediamo Piton zoppicare con una gamba ferita dopo l'attacco del Troll e Harry pensa che abbia approfittato della situazione per rubare la Pietra Filosofale; quando Harry entra nella stanza con lo Specchio delle Brame non ci trova Piton ma Raptor/Quirrel che tiene nascosto Lord Voldemort -con il naso!!- sotto il suo turbante.
(I always trusted in Snape! ç_ç)

I colpi di scena servono a non far staccare il lettore dalla propria storia, fin quando continuerà a chiedersi "..e ora cosa potrebbe succedere?" non abbandonerà il vostro racconto.
Se invece riuscite avere la stessa suspence di un episodio di Incantesimo ...beh, auguri!

Concludendo questo post infinito arriviamo all'ultima tappa: le Note d'Autore o meglio conosciute come NdA.
Chi posta sul web le conosce molto bene, sono il proprio spazio in cui sfogarsi, in cui ringraziare parenti, amici, cugini e nipoti di qualsiasi cosa, in cui si possono dare notizie sul prossimo aggiornamento o piccoli spoiler.
Nelle NdA non dovete essere timidi a chiedere qualche recensione o commentino, sappiate che sono proprio queste cose che vi fanno da feedback: possono serviere per migliorare un aspetto della storia, trovare idee per il nuovo capitolo.
Ma i commenti e le recensioni mettono in contatto l'autore con i lettori, si crea un dialogo che con le pubblicazioni su carta non si può avere.
Parlando per esperienza personale io ho trovato ispirazione leggendo le recensioni, ho trovato degli amici tra i miei lettori.
Il bello del web è propio questo: uno scambio reciproco: io do a te e tu dai a me.



Sperando che questo post vi abbia allietato la serata, io ho finito (:
Ricordatevi sempre che scrivere è un'arte e leggere è un piacere, ma uno scrittore che si rispetti è stato prima un lettore che ha imparato l'arte dai più grandi. Non si finisce mai d'imparare.



Jackline



Edited by TAKeRu_ECHY - 9/8/2012, 21:24
 
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view post Posted on 7/6/2017, 20:41     +1   -1
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Diario di bordo anno numero 324. 59, il capitano..
Correva l'anno 1981, nubi temporalesche si avvicinavano a Londra...
C'era una volta una bella principessa di nome...


*Jacky si gratta la testa senza trovare una soluzione*
Avete mai pensato a quanto può essere complicato iniziare un post?
Cosa scrivere? Che titolo mettere? Piacerà alla gente?

Tento un ultima volta e poi lascio perdere.

Leggere. Scrivere. Inventare. Immaginare. Sognare.
Tutti denominatori comuni di un'anima libera.



E' più bello così? *batte il cinque da sola*
Ho sempre trovato la scrittura come una valvola di sfogo e la frase che ho scritto di sopra mi rappresenta pienamente.

Torniamo al fulcro della situazione: ME. Non sono così egocentrica da creare un post solo per presentarmi *voce fuori campo grida il contrario* ..e va bene: SONO EGOCENTRICA, ma giusto un pochettino *coff* un po' tanto *sopracciglio alzato da parte di tutti* tanto. Contenti?
E pensare che neanche mi conoscete! *gente che batte la ritirata*

Io sono Jackline.
Non è il mio vero nome, ma è per tutelare quella poca di privacy che mi è rimasta.

Ho intenzione di utilizzare questo lj come una specie di diario, ci scriverò un po' di tutto, segnalerò gli aggiornamenti e le pubblicazioni delle storie del mio alter ego TAKeRu, descriverò la noiosità (esiste come parola?) della mie giornate..
Cose del genere :)


Il livejournal è battezzato con questo post, indi per cui buona permanenza e divertitevi!
 
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